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Speciale elezioni regionali Liguria 2020

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La mafia a Genova c'e'... la verita' dei fatti ed il 4 aprile in piazza

A Genova, il Procuratore capo, il Questore, il Comandante dei carabinieri ed il Prefetto hanno sollevato gli scudi e comunicato: la mafia a Genova non esiste. Domanda: dove vivono?...


Il Procuratore capo se leggesse qualche sentenza, qualche ordinanza o qualche rapporto investigativo, forse eviterebbe di negare l'evidenza.
Il Questore se non avesse una questura che è un colabrodo e potenziasse il nucleo investigativo, anziché smembrarlo, probabilmente non direbbe certe sciocchezze.
Il Comandante dei Carabinieri se non avesse un nucleo, come quello dei Ros, che per nove anni prende denunce di una componente di una famiglia della 'ndrangheta e poi, per una svista, le perde, saprebbe che non dice il vero.
Il Prefetto se non si affidasse a funzionari che negli anni hanno dimostrato di negare l'evidenza e di omettere di compiere il loro dovere, forse capirebbe la realtà.

Se tutti leggessero i rapporti (pubblici) e le relazioni dei reparti investigativi come la DIA (Direzione Investigativa Antimafia), della Guardia di Finanza, degli altri nuclei speciali e gli Atti della Commissione Antimafia, che da anni indicano le famiglie mafiose, con nomi e cognomi, società e settori di attività, presenti, radicate ed operanti a Genova e Liguria, allora si accorgerebbero della realtà. E poi qualche passeggiata in certi quartieri e rioni, dove il puzzo si sente, e qualche occhiata ad assegnazioni monopolistiche di appalti e sub-appalti, oppure un osservazione delle commistioni tra controllori e controllati e via discorrendo, gli farebbe bene per capire che la mafia a Genova ed il Liguria c'è da tempo, ben radicata e - come sempre per le mafie - con pesanti contiguità e connivenze, quando non con complicità più esplicite, con il Potere politico ed economico.

Dando per scontata la buona fede, possiamo solo credere che le massime Autorità non sappiano leggere o non siano in grado di comprendere ciò che leggono, o che non leggano e basta, per giustificare la loro dichiarazione secondo cui la mafia a Genova non c'è. Ma le Autorità non posso non sapere che negando il problema, negando che ci siano e siano attive, non si fa altro che rafforzare proprio le mafie e la loro forza intimidatrice. Le mafie vogliono essere invisibili... se le si aiuta ad esserlo le si rafforza, dando, contemporaneamente, alle persone che ne sono vittima quel senso di solitudine e lontananza delle Istituzioni che spinge al silenzio, all'omertà... alla non denuncia... a chinare il capo! Quindi le Autorità hanno il dovere di essere oneste: dicano con chiarezza che le mafie ci sono e che possono essere sconfitte... e, da subito, adottino comportamenti ed atti, ognuno per propria parte, utili a questo fine e dando massima collaborazione ai reparti investigativi specializzati che operano sul nostro territorio, come la DIA.

Che a Genova sia attiva la 'ndrangheta, con un 'locale', con famiglie note da più di un decennio (su tutti i Mamone, i Raso, i Gullace, i Macrì) non possono non saperlo! Quella dei Mamone è stata anche coinvolta nelle indagini, ancora in corso, per corruzione, voto di scambio, turbative d'appalto... ampiamente note.
Che a Genova sia attiva (o meglio ri-attiva) Cosa Nostra, con la 'decina' del clan di Piddu Madonia, retta sino alla sua morte da Daniele Emmanuello, con i "gelesi" ed i "riesini", tra cui i Maurici, non possono non saperlo! Anche recentemente, due dei filoni nati dall'inchiesta sulla 'decina' riorganizzatasi - negli stessi luoghi di coordinamento di un tempo, a Cartosa e a Rivarolo - hanno portato ad arresti per le bische ed estorsione.
Che a Genova ci siano le Camorre, così come le mafie straniere... il riciclaggio del denaro sporco, l'investimento nella speculazione immobiliare, come l'infiltrazione negli appalti e sub-appalti... il gioco d'azzardo come l'usura e l'estorsione... la tratta degli essere umani con lo sfruttamento attraverso la prostituzione e il caporalato... un infiltrazione nel tessuto commerciale e la cotraffazione come il traffico di rifiuti... il traffico delle doghe come delle sostanze dopanti... il traffico d'armi come la copertura di latitanze, non possono essere cose sconosciute!
Che a Genova ci siano ampi pezzi di territorio sotto il controllo delle mafie è evidente, basta girare ed osservare e si scopre che interi rioni e quartieri sono sotto il loro controllo, mentre i cittadini subiscono... Certo è che se, spesso, coloro che dovrebbero presidiare tali territori, prediligono, quella pratica disdicevole della convivenza, quando non della contiguità e complicità, allora occorre che le Autorità non neghino il problema, ma lo risolvano alla radice, con fermezza!

Tale reazione corale, tanto coordinata quanto sradicata dai fatti, dimostra, quindi, ancora una volta che a Genova, in Liguria, esiste un equilibrio devastante che non si vuole rompere. E questo è inquietante e preoccupante... ma dovrà finire!

In parallelo il Sindaco di Genova, che si è svegliata dal letargo che gli impediva di vedere persino il dintorno della propria casa e coloro con cui per lungo tempo (e ancora) si è accompagnata nella vita e attività politica e amministrativa, dovrebbe spiegare perchè non fa alcune cose semplici che sono nel suo potere e per cui non deve chiedere a nessuno. Vediamone due essenziali, semplici, fattibili da subito e fortemente incisivi:

1) Come noi abbiamo denunciamo da anni, si è accorta, anche Lei, che vengono, anno dopo anno, ridotte le risorse e quindi le potenzialità dei reparti investigativi? Bene: allora perchè non destina una palazzina (qualche migliaio di metri quadri più un parcheggio, nulla di più) per il Centro Operativo della DIA di Genova? In questo modo permetterebbe di alleggerire il bilancio del reparto, che oggi deve pagare un affitto ad un privato, liberando risorse che potrebbero permettere già un piccolo ampliamento di qualla ventina di operativi che per tutta la Liguria sono indubbiamente pochi. Lo può fare in meno di un mese. Sarebbe un segnale chiaro.

2) Come noi abbiamo denunciato con largo anticipo, anche Lei, si è accorta che le mafie pongono molta attenzione ai contributi e finanziamenti pubblici? Bene: allora perchè non si stabilisce, nei bandi per le assegnazioni di finanziamenti e contributi (eventualmente integrando i Regolamenti comunali), che la lista di quanti faranno richiesta sarà trasmessa preventivamente ai reparti investigativi (Dia e Guardia di Finanza) ed alle Prefetture territorialmente competenti? Non ci vuole molto. E' nel suo potere. Prevenire è meglio che intervenire a danno fatto. Anche qui sarebbe un segnale chiaro, lo si si può fare da subito.

Compiere un effettivo contrasto alla mafia significa compiere scelte chiare, inconfutabili che non lancino mai segnali contraddittori o ambigui. Per questo serve rivedere fortemente (e non solo il Comune, ma tutte le strutture istituzionali che oggi si affrettano nel ristabilire la cappa omertosa) meccanismi e assegnazioni di funzioni nell'ambito degli apparati istituzionali, oltre che in quelli più prettamente politico-amministrativi. Non si possono avere tasselli che remano contro, incancreniscono il tutto!

Non è solo una questione di "giustizia", di "legalità" e di "libertà", che qualcuno in questi tempi potrebbe liquidare come pure questioni ideali... è anche una questione economica. Dove le mafie attecchiscono, si infiltrano, riciclano i loro soldi sporchi senza freno... dove si fanno commercio e proprietari di immobili... dove viziano con corruzione e intimidazione appalti, sub-appalti, concessioni e incarichi... dove impongono le "loro" regole e le "loro" tasse, la libera concorrenza, il mercato, lo sviluppo muore!

Occorre tagliare con nettezza, come raccomandava Paolo Borsellino, i ponti con persone ambigue, le cui frequentazioni, amicizie, parentele o alleanze puzzano (anche se non vi è stata una condanna per collusione o appartenenza). Occorre pretendere, da chi si proclama "antimafia", di esserlo concretamente - e non a parole, anche se tuonanti -, e rifiutando ogni compromesso morale con soggetti legati, contigui o appartenenti, a organizzazioni di stampo mafioso. Occorre farlo senza guardare in faccia nessuno, con rigire e coerenza.

Ed è, per concludere, necessario l'esempio, con ogni singolo gesto, atteggiamento, scelta! Non si può dire non ci sono denunce e poi essere i primi a non denunciare nelle sedi preposte. Il Sindaco ha delle cose da dire? Vada al Centro Operativo della DIA e le riferisca. I reparti investigativi preparati li abbiamo, come abbiamo magistrati preparati. Occorre collaborare con questi sempre. Occorre, poi, dare anche segnali pubblici, ma è essenziale collaborare prima di tutto - come noi da sempre facciamo - con i reparti dello Stato, come la DIA ed il GICO. Non deve essere, per fare un esempio, necessario che noi, insistiamo più e ripetute volte, perchè sia trasmesso ai reparti investigativi copia del censimento sulle proprietà dei bassi del centro storico utilizzati per la prostituzione... dovrebbe essere naturale, scontato, che il Comune lo faccia, automaticamente. Non deve essere, per fare ancora un esempio, necessario che noi, si ribadisca più volte ed ancora, che i beni confiscati a Cosa Nostra devono essere destinati, con rapidità, ad un progetto che preveda un ampia rete di associazioni e cittadini, che, con la regia e collaborazione delle Istituzioni - ed in primis - il Comune, sappiano estendere la bonifica da quei beni immobili al territorio che li circonda, magari legandoli ad un utilizzo pubblico e partecipato della Loggia di Piazza Banchi, come simbolo della "rinascita" del Centro Storico. Dovrebbe essere, anche questo, scontato e automatico!

Noi lo abbiamo sempre detto: con chi si schiera, non ipocritamente, ma seriamente e concretamente, contro le mafie e la loro rete di collusione e complicità, noi siamo pronti a collaborare fattivamente... Non chiediamo sostegni, chiediamo coerenza e determinazione.

Prima che scoppiasse il "caso" avevamo già programmato una manifestazione, che pertanto confermiamo, invitando tutti i cittadini liberi e le associazioni libere, per sabato 4 aprile 2009, alle ore 15:30, in Piazza Senarega, nel cuore del Centro Storico. Naturalmente sono invitate anche tutte le Autorità che possono, per l'occasione, farsi un giro per i vicoli, risposare le loro voci ed usare occhi ed orecchie...
I "liberi cittadini" della Maddalena, con la loro mobilitazione costante, con il loro rivendicare un'effettiva (e non pilotata) partecipazione a scelte che devono essere corrette e trasparenti, hanno dato una spinta che non può più essere fermata, l'intera città deve essere loro grata, non a parole, ma riproducendo quella partecipazione e quella appartenenza ad una comunità che davvero può sradicare anche il peggiore cancro che si possa impossessare della nostra terra e della nostra vita, quale è, appunto, la mafia. Il Futuro non è scritto... conosciamo i nostri diritti e possiamo scriverlo... basta volerlo!

 

 

 

 


QUALCHE LINK (se servono gli altri basta chiedere)...

VIDEO (sul tema)

COMUNICATI E NOTE (alcuni)

LE RELAZIONI COMMISSIONE ANTIMAFIA, DIA ... clicca qui
(per sicurezza le consegneremo su supporto informatico a Procuratore Capo, Questore, Comandante CC, Prefetto)

oltre alle altre, al link indicato, si segnala anche questa - è solo del 1999! -
estratto della Relazione Commissione Antimafia sulla Liguria:

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L'ATTO DI IMPEGNO CONTRO MAFIA E CORRUZIONE CHE ABBIAMO PROPOSTO AI CANDIDATI
Genova - Atto di impegno contro mafie e corruzione, 3 candidati firmano


Se poi vogliamo andare a vedere ancora qualcosa (restando su Genova, per carità)...

LA RASSEGNA STAMPA SUL "CASO" DALLE DICHIARAZIONI DEL SINDACO A OGGI...

22.03.2009 - La Stampa
Genova - le mani della mafia sulla città

23.03.2009 - Repubblica
Mafia a Genova - Prefettura e Questura negano, i cittadini "Cosa Nostra c'è"

23.03.2009 - Il Secolo XIX
"Mafia a Genova", bufera sul sindaco

24.03.2009 - Ansa
Sicurezza: Abbondanza, la mafia a Genova c'è e si può combattere


24.03.2009 - TG3 Liguria - Telegenova - Primocanale



25.03.2009 - Corriere Mercantile
"Infiltrazioni criminali in centro, ponente e valpolcevera"


25.03.2009 - Repubblica
Allarme Piovra, pagano le prostitute - Vertice in prefettura


25.03.2009 - Il Secolo XIX
Così si paga il pizzo in via della Maddalena - "Vincenzi informi l'antimafia"


26.03.2009 - Roberto Galullo - blog "Guardie o ladri"
Le mani delle mafie su Genova e Liguria ma sindaco, questore e prefetto...


27.03.2009 - Repubblica
Mafia e 'ndrangheta, nuovo allarme in Liguria


28.03.2009 - Repubblica
Mafia, il prefetto attacca: "Il mugugno non serve"


28.03.2009 - Il Secolo XIX
Allarme mafia, la Procura nega ma il Sindaco insiste

 

Tags: 'ndrangheta, cosa nostra, camorra, genova, mafie, denuncia, contrasto, radicamento, mobilitazione

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www.osservatorioantimafia.org

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