'Ndrangheta in Basso Piemonte, un Centro Benessere ad Alessandria ed una ditta truffata a Roma
Non raccontiamo solo di alcuni vermi 'ndranghetusi che, dipendenti dalla "Liguria 'Ndranghetista", si erano fatti largo nel basso Piemonte, ma raccontiamo anche una storia emblematica di quanto non siano sufficienti gli arresti per schiacciarli. Una storia che non è mai stata raccontata e che pubblichiamo ora, dopo che dal 15 luglio, dei fatti narrati, abbiamo documentalmente informato la DDA di Torino e la Direzione Nazionale Antimafia.
Una storia che, al momento, ha un finale "in passivo"... perché l'impresa di uno degli 'ndranghetusi, il REA Romeo, un Centro Benessere, inaugurato dall'"assessore" alessandrino [in realtà è consigliere comunale presidente della Commissione Urbanistica, ma lo chiamavano "assessore"] affiliato alla 'ndrangheta, Giuseppe CARIDI, è tutt'ora aperto e funzionante, mentre la società di Roma che gli ha venduto le attrezzature, dopo i mancati pagamenti, ha dovuto, di fatto, chiudere i battenti.
Come "Casa della Legalità" siamo anche andati a porre delle domande alla compagna del REA Romeo (che a tutt'ora è sempre agli arresti), la signora Anna IANNUCCI che naturalmente negava l'appartenenza del REA alla 'Ndrangheta con una "difesa" che però si infrange sui fatti e su quell'appartenenza al "locale" della 'Ndrangheta che vedeva a capo il PRONESTI' Bruno Francesco, cugino di "quelli di Toirano", ovvero dei potenti (e liberi) fratelli GULLACE...
A breve racconteremo anche un'altra storia che riguarda sempre la 'Ndrangheta nel basso Piemonte e quella triangolazione, strategica, pratica e devastante con Genova e Pavia... Ma su questa bisogna ancora aspettare qualche tempo visto che, da quanto sappiamo, le nostre denunce hanno prodotto una nuova inchiesta, attualmente in corso.
Ed ora buona lettura...
Il Rea ed alcuni degli altri protagonisti del "Maglio"
Con l'operazione MAGLIO, nata dall'attività investigativa del ROS di Genova, nei primi anni duemila e diramatasi in diverse "costole", tra cui quella eseguita dalla DDA di Torino, nel giugno scorso, è stato colpito il "locale" del Basso Piemonte. Vi sono stati gli arresti, ma non i sequestri - finalizzati alla confisca - dei beni e delle società riconducibili agli 'ndranghetisti oggetto dell'ordinanza di Custodia Cautelare [pubblicata integralmente qui], come poi vedremo...
Partiamo dal principale capo di imputazione che riguarda tutti i soggetti coinvolti:
"art. 416 bis commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6 c.p., poiché facevano parte insieme ad altre persone (alcune delle quali allo stato non ancora individuate) dell'associazione di stampo mafioso denominata 'ndrangheta operante da anni sul territorio piemontese, collegata con le strutture organizzative della medesima compagine insediate in Calabria e costituita in articolazioni territoriali denominate "locali"; in particolare, per aver operato all'interno dell'articolazione territoriale operante nel basso Piemonte (zona territoriale compresa tra i comuni di Novi Ligure, Alba, Sommaria del Bosco e Asti), nella quale
PRONESTI' Bruno, rivestiva il ruolo e la qualità di capolocale, dirigendo e organizzando il sodalizio, assumendo le decisioni più rilevanti, impartendo le disposizioni o comminando sanzioni agli altri associati a lui subordinati, decidendo e partecipando ai riti di affiliazione curando rapporti con le altri articolazioni dell'associazione (ed in particolare con il locale di Genova), dirimendo contrasti interni ed esterni al sodalizio, curando i rapporti con gli esponenti apicali della organizzazione criminale sedenti in Calabria;
ZANGRA' Rocco, rivestiva il ruolo di elemento di vertice del locale, partecipando ad assumere le decisioni più rilevanti, impartendo disposizioni, partecipando ai riti di affiliazione, curando rapporti con le altri articolazioni dell'associazione, dirimendo contrasti interni ed esterni al sodalizio, curando i rapporti con gli esponenti apicali della compagine associativa operativi in Calabria ed in particolare con OPPEDISANO Domenico, al quale peraltro chiedeva l'autorizzazione ad aprire un locale autonomo insediato in Alba;
PERSICO Domenico, MAIOLO Antonio, GUZZETTA Damiano (quest'ultimo avente la carica di mastro di giornata del locale) rivestivano il ruolo di elementi di vertice del locale, partecipando ad assumere le decisioni più rilevanti, impartendo disposizioni, partecipando ai riti di affiliazione, curando rapporti con le altri articolazioni dell'associazione, dirimendo contrasti interni ed esterni al sodalizio;
GARIUOLO Michele, GARIUOLO Luigi (avente la carica di picciotto di giornata), DILIBERTO MONELLA Stefano, CERAVOLO Fabrizio, LIBRIZZI Francesco, BANDIERA Angelo, BANDIERA Gaetano (avente la carica di capo giovane), CARIDI Giuseppe, COLOCA Roberto (avente la carica di puntatolo), DILIBERTO MONELLA Luigi, GUERRISI Francesco, INI' Giuseppe, REA Romeo e ROMEO Sergio rivestivano qualità di partecipi attivi al locale, svolgevano il compito di assicurare le comunicazioni tra gli associati, partecipare alle riunioni ed eseguire le direttive dei vertici della società e dell' associazione, riconoscendo e rispettando le gerarchie e le regole interne al sodalizio.
associazione che si avvale della forza d'intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, allo scopo di:
- commettere delitti in materia di armi, esplosivi e munizionamento, contro il patrimonio, la vita e l'incolumità individuale, in particolare commercio di sostanze stupefacenti, estorsioni, usure, furti, abusivo esercizio di attività finanziaria, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche, corruzioni, favoreggiamento latitanti, corruzione e coercizione elettorale, intestazione fittizia di beni, ricettazione, omicidi;
- acquisire direttamente e indirettamente la gestione e/o controllo di attività economiche, in particolare nel settore edilizio, movimento terra, ristorazione;
- acquisire appalti pubblici e privati;
- ostacolare il libero esercizio del voto, procurare a sé e ad altri voti in occasione di competizioni elettorali, convogliando in tal modo le preferenze su candidati a loro vicini in cambio di future utilità;
- conseguire per sé e per altri vantaggi ingiusti.
Con l'aggravante di essere l'associazione armata.
Fatti commessi nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria ed in altre zone del territorio nazionale nel periodo antecedente e successivo al 30 agosto 2009, reato permanente".
E chi erano i principali vermi 'ndranghetisti di questo locale? Vediamo, in breve, direttamente dagli Atti ufficiali quelli che incontriamo nella storia che raccontiamo oggi.
CARIDI Giuseppe: titolare dell'attività commerciale "Calzaturificio CARIDI" con sede in Alessandria via San Pio V nr. 5-7 (impresa individuale di CARIDI Giuseppe) e consigliere comunale di Alessandria - eletto il 27.5.2007 nelle liste "PdL" - nominato l'11.6.2007 - Presidente della II^ Commissione "Politiche e Territorio" - Attuale segretario organizzativo del partito "ALLEANZA DEMOCRATICA" (Pres. Giancarlo Travagin), la sua identificazione è avvenuta tramite l'utilizzo delle utenze telefoniche n. 3924145*** e 3470032*** (quest'ultima in particolare dalla consultazione della banca dati FF.PP. risulta essere stata dallo stesso fornita il 13.10.2005 al Comando Stazione CC. di Alessandria Cristo in occasione di una denuncia di furto all'interno del proprio esercizio commerciale; ed il 23.5.2008 al Comando della Polizia Municipale di Alessandria in occasione di una denuncia di furto all'interno del proprio esercizio commerciale) a lui intestate risultate in contatto con quelle in uso agli indagati sottoposte ad intercettazione. Nel corso di numerose conversazioni l'indagato veniva chiamato con il diminutivo del proprio nome di battesimo (Peppino, Peppe, Pe') preceduto talvolta dagli appellativi di "Compare" o "Don". Si trascrive a titolo esemplificativo la seguente conversazione tra CARIDI Giuseppe e PRONESTI' Bruno
CARIDI Giuseppe: pronto
PRONESTI' Bruno: compare Peppe?
CARIDI Giuseppe: eh, compare Bruno com'è?
...omissis...
L'appartenenza all'associazione e la posizione all'interno di essa da parte del CARIDI Giuseppe è espressamente dimostrata dal conferimento della dote, avvenuto, come ampiamente documentato, presso la sua abitazione in data 28/2/2010. Tale affiliazione costituisce, in applicazione dei principi esposti in tema di partecipazione all'associazione criminale, la prova certa, che quindi va ben oltre la gravità indiziaria, dell'inserimento, formale e sostanziale, del CARIDI nel sodalizio criminale, rendendolo non solo contiguo ai suoi interessi ma costruttore della sua esistenza. Si tratta, come gli stessi ‘ndranghetisti riconoscono, di un'affiliazione non del tutto conforme alle regole del sodalizio ma, proprio per questo, particolarmente significativa della volontà dell'associazione non solo di estendere il proprio controllo alla politica ma anche di inserirvisi in prima persona, segno inequivocabile non solo della sua forza ma anche e soprattutto della debolezza delle istituzioni. La posizione del CARIDI, quindi, va ben al di là del suo ruolo di "picciotto", rappresentando la presenza della ‘ndrangheta nel Consiglio Comunale di Alessandria. Sebbene, quindi, il CARIDI, più per il suo ruolo, che lo pone nei gradini più bassi della gerarchia ‘ndranghetista, che per un'effettiva volontà di mantenere un profilo più distaccato, non abbia partecipato in prima persona alle riunioni (ad eccezione di quella del 30/5/2010 ove la sua assenza era determinata da ragioni contingenti) ed alla vita fattiva dell'organizzazione, tuttavia, per il ruolo ricoperto nella società civile, costui, asservendo il mandato conferitogli alla volontà criminale della ‘ndrangheta, rappresenta più di altri un concreto pericolo per la libertà e la democrazia.
ROMEO Sergio: la sua identificazione è avvenuta tramite l'utilizzo dell'utenza telefonica n. 3483008*** intestata a R.G. Costruzioni SRL Via San Giuliano Bosco Marengo (AL), ditta della quale ROMEO Sergio risulta amministratore unico.
L'utenza in esame è risultata in contatto con quelle in uso agli indagati e sottoposte ad intercettazione: nelle conversazioni intercettate l'indagato si presentava o veniva chiamato con il proprio nome di battesimo: "Sergio", si riporta a mero titolo esemplificativo una tra le molte conversazioni di questo tipo:
TRASCRIZIONE
PB: PRONESTI' Bruno Francesco
RS: ROMEO Sergio
PB: pronto?
RS: ciao Bruno, Sergio
PB: ciao Sergio 114
RS: come stai?
...omissis...
e veniva riconosciuto personalmente dalla p.g. alla guida dell'autovettura MERCEDES di colore nero targata DP579AZ, intestata alla medesima R.G. COSTRUZIONI, nel corso del servizio di o.c.p. svolto in data 30.5.2010 in occasione del summit avvenuto presso l'abitazione di PRONESTI' Bruno Francesco (...);
L'appartenenza alla ‘ndrangheta di ROMEO Sergio, ed in particolare alla struttura territoriale denominata BASSO PIEMONTE, si desume con assoluta certezza dalla partecipazione alla riunione del 30/5/2010, incaricandosi di accompagnare fuori dai la delegazione dei liguri al termine del pranzo, così dimostrando di godere dell'assoluta fiducia del suo capo e dalla partecipazione al matrimonio di MAIOLO Antonio insieme a tutti gli altri affiliati.
REA Romeo: la sua identificazione è avvenuta tramite l'utilizzo dell'utenza telefonica n. 3312443662 a lui intestata ed emersa nel corso dell'attività d'intercettazione delle utenze in uso a PRONESTI' Bruno Francesco: l'attività tecnica svolta sulle utenze n. 3382088003 in uso a PRONESTI' Bruno Francesco permetteva di registrare numerose conversazioni nel corso delle quali quest'ultimo chiamava l'interlocutore con il proprio nome di battesimo "ROMEO", che veniva osservato direttamente dalla polizia giudiziaria in data 30.3.2010, unitamente a PRONESTI' , a Genova presso l'ortofrutta di GANGEMI e la sua presenza veniva documentata nel fascicolo fotografico relativo a tal incontro (...).
L'appartenenza alla ‘ndrangheta di REA Romeo, ed in particolare alla struttura territoriale denominata BASSO PIEMONTE si desume con assoluta certezza da diversi elementi: innanzi tutto, il 6 aprile 2010 le microspie e la telecamera installate all'interno e nelle vicinanze dell'attività commerciale condotta da GANGEMI Domenico, in Genova Piazza Giusti n.42, permettevano di documentare, intorno alle ore 11.50, la presenza di PRONESTI' Bruno Francesco e di REA Romeo. Alle 13.05 circa, GANGEMI Domenico provvedeva a chiudere la saracinesca (...) ed intorno alle ore 15.20 i tre erano visti uscire dal bar "don Chisciotte" adiacente all'ortofrutta, come documentato dalle telecamere che ritraevano i sodali mentre si salutavano.
Durante la loro permanenza all'interno dell'ortofrutta, che si protraeva fino alle 13.05, si registravano interessanti conversazioni nelle quali, nonostante le difficoltà di ascolto, si comprendeva chiaramente l'interesse di PRONESTÌ e REA in merito ad appalti sulla piazza milanese (...):
REA: lui dice, mi ha parlato di... assolutamente di dire...faccio... che lui stesso dice ...inc... è uno della 'Ndrangheta ... infatti adesso sto collegando il discorso che mi stavate facendo voi...
GANGEMI: mi sa che è fissato con i lavori, gli appalti, con le cose, le ditte...inc...
REA ROMEO: non lo so se lui se qualche cosa di corretto...
nel corso dell'ambientale veniva anche carpita una telefonata del GANGEMI (...) con il nipote MORELLO Francesco, nella quale l'uomo si informava circa un personaggio, tale CALABRO', presentato come un appaltatore, originario di Reggio Calabria, con interessi imprenditoriali sulla piazza di Milano.
Su di lui, alla presenza degli esponenti piemontesi, GANGEMI chiedeva al nipote: "Si, ma... ma questi, senti qua come sono della stessa razza mia?", come per sincerarsi dell'appartenenza dell'interessato alla ‘Ndrangheta, ricevendo in merito risposta negativa.
La conversazione è interessante rispetto alla posizione di REA in quanto egli affronta con due capo locali argomenti attinenti certamente l'infiltrazione della ‘ndrangheta nel sistema economico.
In secondo luogo, REA Romeo veniva intercettato dopo il fermo eseguito il 13 luglio 2010 dalla DDA di Reggio Calabria e alcune interessanti conversazioni con gli associati piemontesi, da cui era chiaramente desumibile il timore di venire coinvolti in ulteriori arresti, dimostrano l'appartenenza del prevenuto alla compagine delinquenziale investigata: nonostante la cautela utilizzata i sodali si lasciavano andare a commentare gli accadimenti non risparmiando di sottolineare le responsabilità di quegli associati che in modo del tutto sprovveduto si erano fatti intercettare mentre tenevano discorsi compromettenti. Anzitutto occorre evidenziare come il 23 luglio 2010 REA Romeo confessa le proprie ansie al Pronestì, ricevendo da quest'ultimo rassicurazioni poiché nella conversazione telefonica ... intercorsa il 23.7.2010 alle ore 10.21 (... tra il capo locale e REA quest'ultimo si diceva preoccupato per quanto stava accadendo e PRONESTI' Bruno Francesco lo invitava alla calma sostenendo di aver parlato con il suo avvocato il quale in merito alla questione lo aveva tranquillizzato. In seguito, il 22.8.2010, veniva registrata in modalità ambientale una lunga conversazione presso l'abitazione del Pronestì alla quale prendeva parte anche REA, la cui voce veniva riconosciuta dai militari delegati all'ascolto come la medesima dell'usuario delle utenze intercettate e a lui ricondotte... la cui lettura integrale consente di comprendere che il REA giungeva presso la abitazione del capo locale alle ore 15.56, inserendosi subito nella discussione intrattenuta dal Pronestì con un uomo non identificato su temi di ‘ndrangheta: non si può infatti non notare l'intensa partecipazione del REA agli argomenti trattati, in specie al fastidio per i progressi delle tecniche di intercettazione e allo stupore amaro per i risultati investigativi raggiunti dalle Procure di Reggio Calabria e Milano che gli fanno venire la pelle d'oca e lo spingono a consigliare al Pronestì di procurarsi un apparecchio in grado di rilevare le microspie e dunque bonificare i luoghi di vita quotidiana:
UOMO SCONOSCIUTO : Eh.. è un macello..inc..in giro.. ci mettono le microspie.. i GPS gli mettono a quello là...la sotto.. pure i GPS!..
PRONESTI' Bruno : Eh!
REA Romeo : Lo raccontava lui.. sentite... quando hanno fatto il blitz.. il fatto dei trecento e cose.. su Rai news ...
UOMO SCONOSCIUTO : Si..
REA Romeo : Il pomeriggio parlano sempre di giustizia.. la Boccassini con il Procuratore di Reggio ..fecero.. l'intervista.. come avevano fatto questi 300 arresti e cose.. VI GIURO... MI VENNE LA PELLE D'OCA ..
UOMO SCONOSCIUTO : veramente!.. veramente..
REA Romeo : Disse.. un giornalista gli chiede .. dice.. scusi avete usato quelle intercettazioni con i telefoni ?
UOMO SCONOSCIUTO : no..no..
REA Romeo : Questo qua si mette a ridere ( il Procuratore ndt.).. dice.. ancora con i telefoni!
UOMO SCONOSCIUTO : Si. Si..si.. è vero ..è vero!
REA Romeo : Noi ad OPPEDISANO.. l'abbiamo fatto uscire dal carcere noi.. a decorrenza termine.. il giorno in cui è uscito.. due anni e mezzo fa.. gli abbiamo messo ambientali da tutte le parti .. infatti su internet .. se vedete... si stanno cose spaventose ...
UOMO SCONOSCIUTO : Io quando hanno...inc... Michele ( si riferisce ad Oppedisano Michele ndt.)... uno è il nipote...
PRONESTI' Bruno : E uno chi è stato ?.. uno di là sotto...
UOMO SCONOSCIUTO : Ah.. ma c'è il nipote che è rovinato...
PRONESTI' Bruno : Si..Si.. coso..
REA Romeo : Michele...
UOMO SCONOSCIUTO : Michele ..si.. è rovinato..
PRONESTI' Bruno : Si... è rovinato..
UOMO SCONOSCIUTO : Dov'è lui... da paura... sono rovinati...
...INCOMPRENSIBILE...
UOMO SCONOSCIUTO : Si.. di fatto loro... io l'ho visto come fanno... se c'è una microspia qua... loro c'è l'hanno già in macchina .....
REA Romeo : Si..
UOMO SCONOSCIUTO : Quando loro intercettano sanno che il numero così e così.. che...
REA Romeo : Corrisponde a quella via là..
UOMO SCONOSCIUTO : Esatto... e loro sanno tutto .. dice che poi ..quando... hanno arrestato i Riggitani ( quelli di Reggio Calabria ndt.) ... tipo .. con Compare Ciccio ..no.. e quegli altri.. le intercettavano le macchine .. e sapevano che andavano sulla superstrada .. per esempio Ionica ...allora andava una pattuglia avanti.. li fermavano e vedevano chi c'era.... E non li seguivano perché avevano il gps alla macchina...
REA Romeo : Non sbaglia di un.... Io ho certe cose.. qui... sopra qua.. su questa.. su un telefono di uno.. intercettato.. loro vi sanno dire .. che noi ci siamo spostati da Asti venendo verso Fellizzano ( fonetico) di qua... si sposta ..cambia cellula.. dice questa cellula .. qua del telefono appartiene al comune di Fellizzano ... si stanno spostando là.. ..da là escono fuori e passano sulla cella di Asti..
UOMO SCONOSCIUTO : Si..Si.. adesso sono muniti...
REA Romeo : Cose fuori dal normale!
UOMO SCONOSCIUTO : Con i ripetitori dei cellulari che hanno.. quando io passo sotto lì.. mi aggancia e dice...inc.. non scappa niente... niente completamente ... no..no... ci sono intercettazioni pazzesche ... mamma mia...
REA Romeo : Qui se noi ci avvaliamo di quelle la ambientali.. perché ognuno di loro parla e non si rende conto di quello che sta dicendo... no.. perché non vede.. col telefono più.. cerca di mascherare ... ah! .. poi disse un'altra cosa ( si riferisce alle dichiarazioni del procuratore di Reggio ndt.)... i calabresi usano due termini e due posti per le riunioni... uno i matrimoni ... disse...abbiamo i matrimoni di tutti i calabresi da due anni e mezzo a oggi.. dice per telegiornale così.. e poi disse la parola che dicono prima.. mangiamo.. significa la riunione.. quando dicono mangiamo (ride)..
UOMO SCONOSCIUTO : Dice .. che Vincenzo Longo... quando si è sposato il figlio o la figlia.. dice che non ha invitato a nessuno degli amici...
PRONESTI' Bruno : No..no..
UOMO SCONOSCIUTO : Dice...inc... era pieno di postini...
PRONESTI' Bruno : E sicuramente...
UOMO SCONOSCIUTO : Si ma lo sanno...
PRONESTI' Bruno : Sanno quello che vogliono...
UOMO SCONOSCIUTO : Loro hanno anche libero accesso... fanno quello che vogliono..
REA Romeo : Vengono a casa vostra e non ve ne accorgete nemmeno ....
UOMO SCONOSCIUTO : No.. niente ..niente.. pausa... io ... le macchine.. Le macchine viene la paura ... le aprono e uno non se ne accorge ... mettono quello che vogliono...
PRONESTI' Bruno : Tanto o bene o male... qualche discorso si fa dentro la macchina...
UOMO SCONOSCIUTO : sempre... sempre...
REA Romeo : Bruno l'unica cosa .. è quel coso che vi ho detto io... a macchinetta .. uno la passa .. anche dentro in casa è sta tranquillo... PERCHÉ COSÌ NON SI PUÒ PIÙ ANDARE AVANTI....
UOMO SCONOSCIUTO : No..no.. non si può.. di fatti... uno dei vecchi... l'ha trovata la macchinetta.. appena con la macchinetta .... Ha trovato la microspia in macchina... e non è che ha fatto niente... è andato l'ha tolta ... e ha detto che sono andati con un'altra...(Ride).... Pausa.... E ora ci mettono anni e anni... ci sono telefonate del 2005.. compare...registrazioni ambientali dal 2005... cinque anni...
Successivamente i tre interlocutori si soffermano sulla possibilità che qualcuno abbia collaborato con gli inquirenti perché i risultati ottenuti apparivano veramente imponenti, tali da far dire al Pronestì : E mo non credo che ne escano ... perché... a quale persona ..mai.. gli possiamo?.; ottenendo analoga considerazione da parte dell'interlocutore sconosciuto che ammetteva che la cosa non è facile da sistemare . Gli interventi di REA nella conversazione sono sempre pertinenti e dimostrano la conoscenza delle persone, delle vicende e delle dinamiche che li hanno riguardati, circostanza che, unita alla stessa possibilità di partecipare a simile discussione, ne dimostra l'affiliazione:
UOMO SCONOSCIUTO : Si ..Si.. pausa... Però uno può pensare mai che si arriva a tanto, a questo... non è la prima volta... si è fatto sempre così ... però come è successo adesso non era successo mai... Infatti dico io... qua c'è qualcosa..
PRONESTI' Bruno : No ... c'è... sono tanti i giovani che si allontanano... tranquillamente
UOMO SCONOSCIUTO : Non ce ne cosa , È POSSIBILE CHE LI A POLSI... COME FACEVANO A SAPERE CHE....INC.. SI RIUNISCE... AVETE VISTO DOVE HANNO MESSO LE TELECAMERE... PROPRIO ALL'ENTRATA ... ECCO TU COME FAI A SAPERE CHE QUESTI ENTRANO DA QUI...
PRONESTI' Bruno : Si..si.. lo sapevano c'erano quelli che andavano a dirglielo ....
UOMO SCONOSCIUTO : Eh... appunto.. Zio Mico...inc.. più..
PRONESTI' Bruno : E mo non credo che ne escano ... perché... a quale persona ..mai.. gli possiamo?..
UOMO SCONOSCIUTO : Ormai..inc...
PRONESTI' Bruno : Non è facile ... non è facile ...
UOMO SCONOSCIUTO : Non è facile... si... non è facile da sistemare la cosa .... Ma sto Rocco e sceso ( in Calabria ndt.) anche lui con Compare ‘Ntoni (Maiolo Antonino ndt.)
PRONESTI' Bruno : Rocco?.... e che dice su compare Bruno? ( si riferisce a se stesso ndt.)
UOMO SCONOSCIUTO : Dice .. che siete qua assieme....
PRONESTI' Bruno : Ah...
UOMO SCONOSCIUTO : Parla anche lui... Comunque.... Mi pare che di voi parla nel volume 2 ... intorno al 200.. 206 o giù di lì... alla pagina 260 giù di lì..
PRONESTI' Bruno : Ma ha fatto proprio il nome di compare ‘Ntoni?..
UOMO SCONOSCIUTO : Si.... Poi quello dice che parlavano per telefono .. e non si capiva di dov'è...no.. eh... e poi gli dice si è di Oppido ( intende Oppido Mamertina nt.)...
PRONESTI' Bruno : Ah... pure?..
UOMO SCONOSCIUTO : Si..si..
PRONESTI' Bruno : Glielo ha precisato?!
UOMO SCONOSCIUTO : si..si..si.. pausa... si parla... perché quando si parla per telefono .....
REA Romeo : Uno cerca di fare finta ... pi si dicono tante stronzate.. pure inutili ...
UOMO SCONOSCIUTO : Si spiega.. si spiega quello.. spiega l'altro.. allora fa finta..ahhh ma.. si però poi piano piano gli dice di dov'è ... dove è nato ..dove non è nato...
REA Romeo : Ma se quello su internet.. io ho visto... che lui è sceso giù... sta girato così di spalle... che appena arriva si bacia a tre.. quattro di loro , però era anche inverno perché teneva il cappotto... il giubbino addosso ...
UOMO SCONOSCIUTO : Si.. infatti c'è parecchio di Natale ( inteso come festività ndt.)... del 2009...
REA Romeo : E dice che è sceso.. ah!.. poi gli dice a questo qua... questo è già la terza volta che scende.... Per risolvere sto problema...(ride)....
UOMO SCONOSCIUTO : Che poi la disgrazia qual è? .. che poi compare Mico ( si riferiscono ad Oppedisano Domenico ndt.) ad esempio andavate Voi .... E poi si sapeva quello che diceva di me ... compare Mico ( si riferiscono a Gangemi Domenico ndt.) di te .. e io poi...inc.... è così che escono tutti i nomi poi..poi, questa è la disgrazia ... c'è una parte poi io me la sono stampata ...mi interessava di più perché c'era il figlio di Mommo ... che andato da compare Mico.. e si lamentava di quello ...quello che gli ha raccontato il teatro al figlio (ride) ... si..si.. a compare Mico ..
PRONESTI' Bruno : .inc...
UOMO SCONOSCIUTO : Mamma mia..
REA Romeo : Vaglielo a spiegare adesso...
UOMO SCONOSCIUTO : Si..si..
REA Romeo : Più che buttare le chiavi...(ride)..
Successivamente il discorso torna ancora sulle intercettazioni e sulle prove acquisite alle indagini reggine e REA , che si dimostra esperto di problematiche giudiziarie (cfr. "Ripeto.. 300 persone .. non riescono mai a fare il processo..."; " perché qua basta .. che una notifica è sbagliata che salta uno che saltano tutti quanti") , si abbandona ad alcune interessanti considerazioni con l'uomo rimasto sconosciuto:
UOMO SCONOSCIUTO : Ma quello la sotto ( in Calabria ndt) ... il mastro .. quel Commisso .... Che doveva investire (probabilmente con questo termine intende indicare il conferimento delle cariche ndt.) nella lavanderia ... e lui quando arrivava qualcuno ... quando parlava ...accendeva la radio
REA Romeo : Ah si.. ho letto! .. ho letto... Il fatto della...
UOMO SCONOSCIUTO : Accendeva la radio .... Inc.... loro sembravano ..dice..che alzando il volume della radio..dice... possono intercettare tutto invece ..... inc... compare Bruno..tutto..inc..
PRONESTI' Bruno : ...inc...alzavano il volume della radio?
UOMO SCONOSCIUTO : Si...si.. si sentivano tutte cose...
PRONESTI' Bruno : Tutta la...inc..
REA Romeo : Sapete perché? ..perché loro hanno dei filtri che puliscono .. quello che non gli interessa lo escludono ..avete capito ?
PRONESTI' Bruno : Ah...
REA Romeo : Avete capito?... li filtrano
UOMO SCONOSCIUTO : ..inc.. la stessa cosa è ...
REA Romeo : Li filtrano...
UOMO SCONOSCIUTO : Fanno così ... la musica la toglievano e lasciavano le frasi
REA Romeo : Quando hanno fatto il processo a noi ... a Firenze.. il pentito ...nella.. inc...aveva le microspie... pieno di microspie.... Questi qua quando noi abbiamo chiesto le trascrizioni ... non si capiva niente perché metteva le tarantelle... quando lui alzava la voce ... quando stata tutto fatto e cose... loro unirono tutte le sue telefonate...usciva la voce limpida.. .limpida......pensa sti cornuti come sono attrezzati!
UOMO SCONOSCIUTO : E poi c'era pure.... quel Rocco Aquino...
PRONESTI' Bruno : Aquino...
UOMO SCONOSCIUTO : Era sempre lì con Commisso ... tutto che è... e tutto passava la dentro ..
PRONESTI' Bruno : Si perché li c'è stato un impasto terribile .....
UOMO SCONOSCIUTO : E l'hanno pagata..
PRONESTI' Bruno : Con l'impasto ...l'hanno pagata..
UOMO SCONOSCIUTO : E poi per quello proprio sono indagati per i lavori della 106..inc..Società... hanno fatto società apposta... perché il lavoro della 106, sono imprese di la ... figli di Mazzaferro ... che poi di cosa nasce cosa ..
REA Romeo : Io andai a Genova ... glielo raccontavo a lui ... che lui stava giù ( si riferisce a Pronestì ndt) .. due giorni proprio ... in un bar così.. quelli parlavano.. io vado a vedere il giornale ..
UOMO SCONOSCIUTO : Eh...
REA Romeo : Io lo conosco a questo..(ride)
PRONESTI' Bruno : Come se fosse stato oggi...
REA Romeo : Gangemi!
PRONESTI' Bruno : Gangemi...
UOMO SCONOSCIUTO : ..inc.. Gangemi
REA Romeo : Comunque lui .. fotografato .. fuori dal chiosco li.. con la gamba a cavallo e con il sigaro in bocca (ride)...inc..
UOMO SCONOSCIUTO : Alla fine secondo me questo sarà un processo per associazione e basta .. comunque...inc..
PRONESTI' Bruno : Almeno che...
UOMO SCONOSCIUTO : Le tre province.. vi ricordate ?
PRONESTI' Bruno : Ma voi pensate che agli indagati li scartano?
UOMO SCONOSCIUTO : Si!.. poi li selezionano ... chi è interessato per reati ... allora li lasciano per i reti...
REA Romeo : Fanno vari tronconi ..
UOMO SCONOSCIUTO : E invece questi che sono per...
REA Romeo : Ripeto.. 300 persone .. non riescono mai a fare il processo ...
UOMO SCONOSCIUTO : No...A noi ce lo hanno fatto in 260.... Vi ricordate?...Quando..inc.. le tre province..
REA Romeo : perché qua basta .. che una notifica è sbagliata che salta uno che saltano tutti quanti ...
UOMO SCONOSCIUTO : Si..si..
REA Romeo : O faranno varie .. che ci sono quelli del nord li faranno con Milano .. e quelli del sud ... dividono varie tronconi...
UOMO SCONOSCIUTO : No perché sono .. tanto.. collegate tra di loro... invece qua fanno due sezioni .. secondo me ... questo PER QUANTO RIGUARDA QUELLI CHE SIAMO QUI ed è la parte più leggera e poi lasciano quelli invece dei reati .
REA Romeo : Ci sono quelli di Milano .. sono rovinati .. eh..
UOMO SCONOSCIUTO : Si.. quelli di Milano si...
REA Romeo : Quelli delle imprese di costruzioni e cose.. che dice ... intervistarono quella signora .. la vecchia proprietaria della infostrada.... Italstrada quella...
UOMO SCONOSCIUTO : E' fallita... io già ho visto i mezzi suoi .. che li hanno comprati all'asta ...
REA Romeo : E dice che se li erano presi questi qua ... che stavano lavorando... poi.. intervistarono a uno che lavorava dentro.. sto cornuto si è cantato tutte cose ... NOI IL CEMENTO... MA QUALE CEMENTO.. (RIDE) .. NOI NON METTEVAMO NIENTE
UOMO SCONOSCIUTO : C'era una ditta di Lecco ... che la controllavano questi di San Luca ... però l'amministratore era un ex finanziere ... e allora poi si lamentavano questi che dovevano cacciare sto finanziere ... lo dobbiamo togliere sto finanziere da sta cazzo di società.. inc... non possiamo parlare non possiamo fare niente (ridono) capite?... mamma mia .. mamma mia
REA Romeo : Scusate ... io vado... altrimenti non mi fanno più entrare all'ospedale.. quando ci troviamo su vi veniamo a trovare...
La partecipazione all'incontro di Genova, ove erano presenti esclusivamente i due capi locale, nonché alla discussione, sempre alla presenza del proprio capo locale PRONESTI', avente ad oggetto le recenti operazioni di contrasto al crimine organizzato ed alle contromosse da adottare, dimostra, in considerazione della natura dei colloqui e della emersa vicinanza con il capo locale, l'appartenenza dell'indagato alla struttura facente riferimento al PRONESTI'.
E sempre sul REA occorre richiamare anche il viaggio con PRONESTI' in Calabria:
"Il 1° ed il 3 luglio scorso venivano registrate le partenze verso la Calabria rispettivamente di PRONESTI' Bruno Francesco, unitamente a REA Romeo, e MAIOLO Antonio e delle relative famiglie. Il viaggio, oltre ad essere l'occasione per partecipare alle nozze di un congiunto del PRONESTI' si rivelava, senza ombra di dubbio, un ottimo motivo per mantenere attivi e consolidare ulteriormente i rapporti con le cosche ‘ndranghetiste locali così come dimostrava una conversazione registrata il 19 giugno precedente quando l'indagato riceveva una telefonata da tale "compare Vincenzo" localizzabile, appunto, in Calabria. Nel corso della conversazione, durante la quale il tono remissivo ed ossequioso di "compare Vincenzo" era evidente, PRONESTI' chiedeva all'interlocutore la sua disponibilità in occasione del suo imminente viaggio in Calabria atteso che vi era la necessita di accompagnare Romeo (intesto REA Romeo) e la sua signora all'albergo al loro arrivo."
L'apertura del Centro Benessere di Alessandria e...
Nel maggio 2010 un agente di una società romana segnala alla propria impresa che il REA necessitava di macchinari per il Centro della sua compagna, IANNUCCI Anna. Il responsabile dell'impresa di Roma si reca quindi ad Alessandria per incontrare i potenziali clienti... ed oggi ci racconta: "La trattativa è sempre svolta solo ed esclusivamente dal REA. La signora IANNUCCI si è limitata a dare le specifiche del macchinario di cui aveva bisogno.". E prosegue: "Si arriva alla stipula del contratto nel luglio 2010, per un importo di euro 72.640 più Iva al quale va aggiunto un ulteriore richiesta di un macchinario per euro 10.500 più Iva". La società della IANNUCCI e del REA è la "ONYCS di IANNUCCI ANNA snc", con sede in Via Dossena 35 ad Alessandria.
"Il 12 ottobre 2010 vengono consegnati i macchinari" (un "lettino solare" usato con lastra 'solarizzata' - significa che la lastra presenta delle piccole crepe dovute ai raggi UV, in questi casi è prassi consegnare la macchina e successivamente far arrivare la nuova lastra direttamente dalla casa madre ma visto che non arrivano i pagamenti non viene ordinata e consegnata la nuova lastra - ed una "doccia solare" nuova di fabbrica completamente imballata consegnata direttamente dalla casa costruttrice) e "nello stesso giorno, visto che il sig. REA non provvedeva al pagamento degli acconti come pattuito, non viene effettuata la consegna di 2 visi esafacciali nuovi da ritirare presso la sede di Vicenza della società QMED". Prosegue: "Dato che il giorno 16 ottobre era stata fissata l'inaugurazione del Centro Estetico il sig. REA e la sig.ra IANNUCCI ci chiedono di consegnargli assolutamente anche le due macchinare esafacciali perché era impossibile fare una apertura senza le macchine... con la promessa che ci avrebbero fatto gli assegni entro pochi giorni". Tra le cose che vengono dette ai fornitori delle attrezzature, oltre alle promesse di pagamento e le minacce del REA (del tipo: se non montate tutto vi spacco tutto), il REA dice che devono assolutamente procedere perché l'inaugurazione è già fissata e "l'assessore" CARIDI li aveva aiutati per aprire senza problemi di permessi in quella data. "A questo punto si installarono i due macchinari... Nel frattempo due persone ritornano a Roma, tutto a spese extra a nostro carico, per ritirare due visi trifacciali all'interno del nostro centro di via Portonaccio... Sentendo 'puzza di bruciato' ci rifiutiamo di consegnargli i due macchinari nuovi...". Ci racconta, infatti, che "i macchinari nuovi sono ancora in deposito abbiamo le fatture ed il piano di rientro fatto con l'azienda per pagarli visto che oramai l'ordine era partito".
Prosegue il racconto e la denuncia: "Ai sig.ri in questione [REA e IANNUCCI, ndr] viene lasciato il tempo necessario per organizzarsi. La prima settimana di novembre vene chiamato il sig. REA, il quale manifesta delle difficoltà che non gli permettono di onorare gli impegni e di sentirci per le settimane successive. Tutto questo fino alla data del 20 dicembre circa. Da quel momento in poi il sig. REA risulterà irraggiungibile fino alla data del 10 gennaio". Nel frattempo ad Alessandria era stata creata una nuova società: "IANNUCCI E REA SNC". "La settimana successiva, dopo l'ennesimo rinvio ed il nostro disappunto il sig. REA (sempre telefonicamente) dice di non rompere i xxxxx e confermando di non voler pagare, dichiara: "Vediamo se riuscite a recuperare i vostri soldi"". A quel punto la società che aveva fornito i macchinari invia, tramite il proprio avvocato, una Raccomandata di diffida e messa in mora alla società della IANNUCCI e del REA... che non trova alcuna risposta e che quindi lascia un omesso pagamento di 45.768 euro. Trascorso "il tempo previsto dalla nostra raccomandata viene presentata querela nei confronti dei signori REA e IANNUCCI".
E' il 4 marzo 2011 quando viene presentata formalmente, a Roma, la denuncia-querela contro i gestori di diritto e di fatto del Centro Benessere, REA e IANNUCCI. Infatti è il REA che gestiva i contatti ed i numeri telefonici che il REA usava erano proprio gli stessi che, a giugno 2011, compariranno nell'Ordinanza di Custodia Cautelare e negli altri atti dell'Operazione MAGLIO. Ma a Roma non capiscono la questione o forse la ritengono solo un "conflitto tra imprese" e procedono all'archiviazione. E' il 4 aprile 2011... E così la società di Roma che è rimasta fregata è andata, come si suol dire, a bagno perché ormai le attrezzature che hanno consegnato e montato nell'ottobre 2010, presso il Centro Benessere della IANNUCCI e REA ad Alessandria, a seguito dell'ordine e del contratto con il REA e la IANNUCCI, loro l'avevano pagati... senza però rientrare.
Il fornitore era già stato vittima di usura ed è parte offesa in un procedimento penale per l'operazione della Guardia di Finanza di Roma, denominata "USURAMA" [vedi qui] e per questo in una situazione problematica ed il colpo subito con l'omesso pagamento per le forniture del Centro Benessere del REA e IANNUCCI è stato fatale. Mentre invece il Centro Benessere di Alessandria, inaugurato dall'"assessore" del Comune di Alessandria, nonché affiliato alla 'ndrangheta, Giuseppe CARIDI, è bello e funzionante, come abbiamo potuto constatare di persona, andando direttamente lì...
Chiediamo se c'è la signora IANNUCCI Anna e la signora che ci apre la porta ci dice che è lei e chiede cosa volevo e gli diciamo subito che volevamo sapere qualcosa sul fatto che il Romeo REA, affiliato alla 'Ndrangheta, si era occupato dell'allestimento di quel Centro Benessere. E la signora ci chiede: ma di che cosa e noi gli ribadiamo: per l'allestimento di questo Centro Benessere... ci dice "Si" e noi precisiamo che ci risultano anche denunce presentate alla Magistratura da cui si evidenzia il REA, arrestato nell'ambito dell'Operazione MAGLIO, si era occupato dell'allestimento di quel Centro Benessere.
Quando gli domandiamo come mai REA diceva al fornitore delle attrezzature che non avevano problemi per i permessi e l'apertura, perché "l'assessore" Giuseppe CARIDI gli dava una mano, la signora rispondeva: "A me CARIDI non ha dato nessuna una mano". Noi allora gli diciamo: allora era REA che millantava l'aiuto del CARIDI? e la signora dice: "è venuto [CARIDI] all'inaugurazione... ciao, ciao... E' venuto con l'assessore GIORDANO".
La signora ci dice che il Centro è il suo ed allora gli chiediamo come mai il fornitore delle attrezzature veniva chiamato sempre dal REA? E la IANNUCCI risponde: "E' normale, è il mio compagno, era qui con me, si trovava e chiamava lui".
Noi ribadiamo la domanda: come mai ci sono delle denunce di un fornitore che non è stato pagato? La signora ci chiede "quali?" e noi rispondiamo "risultano denunce per il mancato pagamento delle forniture delle attrezzature". La signora risponde: "Impossibile... Non esiste, perché noi non abbiamo nessuna denuncia per mancato pagamento" e poi aggiunge "noi abbiamo un fornitore che ci consegna prodotti... monouso... Adesso".
Gli ribadiamo che c'è una denuncia della ditta di Roma che era stata contatta dal REA per le forniture delle attrezzature, a cui, stando alle denunce presentate, non erano stati effettuati i pagamenti e che il REA aveva garantito di pagare con assegni una volta che gli avessero consegnato e montato le ultime attrezzature per l'inaugurazione. La IANNUCCI ci risponde: "Io in mano non ho nessuna denuncia".
Gli diciamo che alla fine questa ditta di Roma ha dovuto chiudere perché non incassando i pagamenti delle attrezzature fornite al loro Centro Benessere non ce l'ha fatta ad andare avanti.
Le diciamo che volevamo capire come la 'Ndrangheta si interessava all'apertura di un Centro Benessere. La signora chiede "Come fa la 'Ndrangheta ad interessarsi ad un centro benessere?" e noi gli diciamo che REA risulta un 'ndranghetista e lei ci interrompe chiedendo: "Lei è sicuro che REA sia un 'ndranghetista?"... e noi gli replichiamo che a quanto risulta al ROS, la Procura di Torino con la DDA ed il Gip che è un giudice terzo. Lei ribadisce: "ma siete sicuri, è confermato?" Noi gli rispondiamo di si, visto anche che sia lui, "l'assessore" CARIDI, sia altri, tra cui uno dei cugini dei GULLACE, di Carmelo GULLACE, come Bruno Francesco PRONESTI', sono ancora agli arresti.
Aggiungiamo che in quel Centro Benessere sono stati visti più volte altri soggetti, oltre al REA, coinvolti nell'Operazione MAGLIO. A quel punto la signora ci dice: "L'unica persona che io ho sempre conosciuto, visto che avevano già un amicizia personale, è Bruno PRONESTI', perché la moglie era anche una mia cliente. Ma poi per il resto io non conosco nessuno.".
A quel punto chiediamo della società di Bisegna, quella di Roma che non è stata pagata. La IANNUCCI dice che "prima di tutto era un amico nostro. Si è proposto praticamente per venderci dei macchinari. Io personalmente ho fatto due finanziamenti col Centro e mi sono... gli ho dato dei soldi in contanti. Gli ho dato 25 mila euro. Rimaneva un saldo dei macchinari, nessuno ti paga tutto subito, già io ti ho dato 25 mila euro...". Noi diciamo che risultavano fatture da 80 mila euro e lei replica: "No, non era ottanta... e loro dovevano consegnare altre due macchine e noi non le abbiamo mai viste. Hanno consegnato un lettino usato che ce l'ho ancora rotto... venduto per 50 mila euro, un lettino usato e una lastra interna rotta, ed abbiamo avuto problemi che abbiamo perso anche clientela perché sono venuti ma la macchina saltava e si spegneva. La doccia ce l'ho qua. Le lampade viso le ho interrotte e non non le ho fatte consegnare, perché erano due lampade viso che lui mi voleva farle prendere nuove e io non le volevo. Lui aveva detto che aveva fatto già l'ordine però io su quella cosa lì sono io soldi non gleli l'ho dati". La signora prosegue dicendoci che prima è andato a casa loro e poi loro a casa sua, quindi "c'era un rapporto di amicizia"... poi dopo un mese hanno fatto un po di parole "a livello di conversazione" e che "questo qui mi ha mandato una denuncia a me, non a REA Romeo. La denuncia ce l'ho io, IANNUCCI Anna.". A parte il fatto che prima, all'inizio, negava di aver mai avuto denunce in merito... noi gli diciamo che ci sono anche le minacce denunciate di REA e la signora risponde: "Ma quali minacce, io ero presente" e noi gli precisiamo che le minacce denunciate sarebbero state portate nelle telefonate e lei dice: "No, mai minacciato!". Quindi la signora dice che vanno in causa non perché non volevano pagare e ribadisce che lei non ha truffato nessuno. Gli chiediamo quando ha avviato l'azione legale contro la ditta di Roma e la IANNUCCI ci risponde "ad aprile"... Ovvero dopo che la Procura di Roma ha archiviato la denuncia-querela presentata dalla società di Roma... abbastanza sintomatico, perché se fosse vero quanto affermato dalla IANNUCCI la denuncia contro i fornitori avrebbe dovuto presentarla ad ottobre, perché se il materiale non era utilizzabile, come è stato possibile che il centro fosse inaugurato ed avesse, quindi, tutte le autorizzazioni?
Noi diciamo che bisognava capire quanto l'appartenenza di REA al locale della 'ndrangheta possa aver influenzato l'apertura di questo Centro Benessere. La signora dice: "Il Centro è mio". Noi gli ricordiamo che risulta che REA era socio nella società del Centro e la signora IANNUCCI ci risponde: "Lui c'era al 20 per cento. Io sono 7 anni che ho l'attività, quindi già avevo addosso due finanziamenti, uno di 40 mila ed uno di 30 mila dove ancora... che si stanno pagando. REA, siccome era il mio compagno, io ho voluto, siccome lui si occupava della parte commerciale di tutto questo, io l'ho voluto inserire nella società". Quando gli domandiamo dei fondi per l'attivazione del Centro Benessere, non riusciamo a terminare la domanda (Eventuali capitali provenienti da...) che la signora ci risponde: "No, capitali non ne ha messi lui lui [REA]. I capitali li ho messi io. I lavori li abbiamo fatti perché mio fratello si occupa di questo, mio cugino è idraulico e l'altro è elettricista... quindi ce li siamo fatti in famiglia. Macchinari che erano del centro estetico Onycs li abbiamo portati di qua. Questo è il punto... non c'è niente."
Gli domandiamo in riferimento al Centro di dire che allora la 'ndrangheta li ha solo danneggiati, e la signora risponde: "Ecco poi la 'Ndrangheta... Io non reputo che il mio compagno sia un 'ndranghetista... Lui ha accompagno semplicemente una persona, come se io e lei abbiamo un amicizia... Ascolti, io ci vivo con questa persona, togliamo i precedenti di una persona, parliamo di adesso... Non è perché... Romeo [REA] si conosceva da tempo con questo Bruno PRONESTI', c'era un rapporto fraterno..." Noi gli ricordiamo che dalla zona del torinese a scendere in Liguria il nome PRONESTI' è noto, cugini dei GULLACE, del boss Carmelo GULLACE... con Rocco "u Lupo" PRONESTI' pluriomicida... e che REA conosceva quindi certamente chi era Bruno PRONESTI' e la signora ci risponde "Io no... ma io non li conosco".
Secondo la signora IANNUCCI l'unico "errore" di REA è stato di accompagnare Bruno PRONESTI' a Genova. "Lui praticamente non sapeva niente. Lui è andato lì, ed io glielo posso dire perché ero presente, che lui gli ha detto: mi può accompagnare a Genova, e lui l'ha accompagnato, ma non sapeva chi si trovava di fronte, perché dalla intercettazione, che siamo andati a riprendere, Romeo REA si presenta a questa persona: piacere Romeo, per la prima volta....". Poi aggiunge: "non era presenta a un matrimonio... non è presente a una riunione". Noi gli ribadiamo che se è stato arrestato e tenuto agli arresti significa che vi siano ben altri elementi che indicano un legame all'Organizzazione la IANNUCCI ci risponde che "Allora io le posso dire che Romeo REA nell'Organizzazione non c'entra niente. E non perché sono la sua compagna, ma perché le cose le so. REA... noi di questa Organizzazione...". Una versione surreale che confligge con gli elementi di prova certi raccolti nell'indagine MAGLIO, come già abbiamo anticipato nel capitolo sui "personaggi"...
A quel punto, lasciamo correre le contraddizioni nelle risposte e chiediamo alla compagna di REA: ma se domani dovesse uscire dal carcere Bruno PRONESTI', come gli altri, non lo farebbe più entrare qui, visto che a quanto Lei dice, REA non c'entrava nulla ed è finito in carcere solo per colpa di PRONESTI'. La Signora risponde: "Dipende, perché io non so nemmeno della vita privata di questo Bruno PRONESTI'". Noi gli ribadiamo che già quanto è emerso pubblicamente sul PRONESTI' è abbastanza sufficiente... ma lei insiste che: "Le dico la verità, io non so nemmeno anche di questo CARIDI, di tutto quello che si sta dicendo:..". Noi la interrompiamo e le ricordiamo che di CARIDI c'è stata anche l'affiliazione alla 'ndrangheta... ma niente, la signora insiste: "Ma chi lo diceee" ed a quel punto noi replichiamo che ci sono delle intercettazioni, delle ambientali, rapporti... non è questione di una dichiarazione di qualcuno che accusa senza riscontri! Lei dice che "dico anche questo Sergio ROMEO, Francesco GUERRISI... cosa c'entrano?". Ed ancora: "Io le dico la verità finché non ci sarà un processo io non posso... " aggiungendo:"Le persone di cui mi sta parlando Lei non avevano neanche da vivere".
Nel chiudere ci precisa che Romeo REA, dopo l'arresto, non risulta più socio, perché lei essendo amministratore e REA avendo solo il 20%. Ma come... prima è una povera vittima innocente delle circostanze e poi gli toglie le quote? Mah... Poi la signora IANNUCCI ci dice che "da quando lo conosco lui ha sempre lavorato, anche in nero. Prima lavorava per Sergio ROMEO"... che guarda caso è un altro 'ndranghetista... e mentre ci racconta che REA lavorava con ROMEO ci ribadisce "Le persone si conoscono... Questo Sergio ROMEO, tutti dicono che... ma cosa c'è su questo Sergio ROMEO" e noi gli diciamo che vi sono diversi elementi e la IANNUCCI replica: "Ma sempre elementi che dobbiamo andare a vedereee...".
Noi gli ricordiamo di nuovo il rapporto con Giuseppe CARIDI e la signora dice: "L'unica volta che è venuto qua è stata l'inaugurazione, che doveva venire il Sindaco e lo ha delegato". Noi gli diciamo che è abbastanza significativo che al posto del Sindaco sia andato "l'assessore CARIDI", affiliato alla 'ndrangheta, la signora ci risponde: "Perché lei quando va a invitare il Sindaco, e il Sindaco ti manda l'assessore è colpa nostra?"... Ma poi, tra l'altro, all'inaugurazione di un Centro Benessere è di norma la presenza del Sindaco o di un rappresentante della Giunta comunale? Ed infatti ribadiamo che tale presenza è significativa... e che conferma quanto REA andava dicendo nelle telefonate al fornitore non pagato di Roma, ovvero del rapporto con CARIDI, che REA indicava sarebbe stato presente all'inaugurazione e che gli dava una mano per l'apertura. La IANNUCCI ci risponde allora: "Se ci stava pure sulle balle e non lo poteva nemmeno vedere... Pensi che questo qua [CARIDI], dovevamo fare il matrimonio, doveva fare lui la cerimonia a livello comunale. Ma io non so questa persona... Io ti conosco, ma non posso sapere fondamentalmente...".
E le misure di Prevenzione?
Ora, quanto meno, le quote del REA di quella società, ovvero del Centro Benessere avrebbero dovuto essere già sequestrate all'istante, a nostro modesto giudizio... così come si sarebbe dovuto procedere ad una verifica approfondita, già sulla base della denuncia presentata a marzo 2011 a Roma, ovvero mesi prima dell'Operazione MAGLIO, che indicava che il REA era un gestore di fatto di quel Centro Benessere. Ed è davvero strano e preoccupante che ciò non sia avvenuto...
Questo anche considerando che sono molteplici i beni direttamente e indirettamente (ovvero fittiziamente intestati a terzi) dei vermi 'ndranghetisti del "locale" del Basso Piemonte... auto, immobili, società... a partire da quelli di PRONESTI' a quelli del CARIDI... del ROMEO e di tutti gli altri, tra cui, appunto il REA... Il solo sequestro preventivo disposto mentre scriviamo questa inchiesta, a carico del MAIOLO Antonio, detto 'Ntoni, per un valore complessivo di 500 mila euro, appare davvero poca cosa rispetto alla patrimonio degli uomini del "locale" piemontese della 'ndrangheta.
Se non si colpiscono i patrimoni, gli arresti sono inefficaci ed inutili... Anche perché con le visite dei parenti gli arrestati possono ancora dare disposizioni sul da farsi... e le visite dei parenti sono una costante... Prendiamo il caso di un altro 'Ndranghetista, del "locale" di Genova, arrestato nell'ambito dell'indagine MAGLIO, con l'Operazione MAGLIO 3 dal ROS di Genova, Antonio MULTARI, che ha recentemente visto salire la parentela dalla Calabria per fargli visita... MULTARI, altro soggetto legato, non dimentichiamolo, agli ALBANESE ed ai GULLACE.
E' solo spogliandoli dei patrimoni, di tutti i patrimoni che li si può fermare e rendere inermi, incapaci di rigenerarsi! Non bisogna lasciargli spiragli... non bisogna dargli tregua... e noi, per la nostra parte: non gli daremo tregua finché non saranno schiacciati!
Altri dettagli dagli Atti Ufficiali...
tanto per capire che non era solo "una telefonata" ed "un accompagnamento"...
come dice la signora IANNUCCI, ma quella del REA & C è una partecipazione organica!
Qualche estratto ed intercettazione integrale di quelle citate, tanto per rendere l'idea di quanto il REA sia pesantemente parte integrante ed operativa della 'Ndrangheta, così come il CARIDI... Quanto segue è estratto dagli Atti ufficiali dell'Operazione MAGLIO, per il resto rimandiamo alle ordinanze di custodia cautelare già pubblicate, quella relativa agli ominicchi del "locale" del Basso Piemonte e quella relativa agli ominicchi dell'organizzazione in Liguria.
Qualche estratto ed intercettazione integrale di quelle citate, tanto per rendere l'idea di quanto il REA sia pesantemente parte integrante ed operativa della 'Ndrangheta, così come il CARIDI... Quanto segue è estratto dagli Atti ufficiali dell'Operazione MAGLIO, per il resto rimandiamo alle ordinanze di custodia cautelare già pubblicate, quella relativa agli ominicchi del “locale” del Basso Piemonte e quella relativa agli ominicchi dell'organizzazione in Liguria.
Nell'informativa del ROS si legge anche:
“Ulteriore elemento di richiamo era l'invito fatto da REA Romeo al “padrino” di provvedere a reperire un apparecchio idoneo all'individuazione delle microspie all'interno della sua abitazione data la facilità con cui le forze dell'ordine riescono ad installare le microspie anche all'interno delle autovetture:
(omissis)
UOMO SCONOSCIUTO: No... niente... niente... pausa... io... le macchine.. Le macchine viene la paura... le aprono e uno non se ne accorge... mettono quello che vogliono...
PRONESTI' BRUNO: Tanto o bene o male... qualche discorso si fa dentro la macchina... sempre... sempre...
REA ROMEO: Bruno l'unica cosa... è quel coso che vi ho detto io.. a macchinetta... uno la passa... anche dentro in casa è sta tranquillo... perché così non si può andare avanti...
UOMO SCONOSCIUTO: No... no... non si può... di fatti... uno dei vecchi... l'ha trovata la macchinetta... appena con la macchinetta... Ha trovato la microspia in macchina... e non è che ha fatto niente... è andato l'ha tolta... e ha detto che sono andati con un'altra … (ride)... Pausa... E ora ci mettono anni e anni... si sono telefonate del 2005... compare... registrazioni ambientali del 2005... cinque anni...
(omissis)”
Altra informativa del ROS racconta invece del summit presso la casa del CARIDI Giuseppe il 28 febbraio 2010.
“1. Nel corso dell'attività tesa a svolgere ulteriori accertamenti inerenti le responsabilità dei singoli indagati sono emersi alcuni elementi riguardanti i particolari di una intercettazione ambientale svolta a bordo dell'autovettura Fiat Panda targata DY440ZH in uso a GARCEA Onofrio. Nello specifico è stata focalizzata l'attenzione sulla conversazione... delle ore 15:28... registrata nei minuti immediatamente successivi alla conclusione del summit avvenuto lo scorso 28.2.20140 presso l'abitazione di CARIDI Giuseppe. Come già rappresentato la riunione si rivelava di massimo interesse investigativo alla luce del significato assunto dalla stessa in virtù della “consacrazione” di MAIOLO Antonio, CARIDI Giuseppe, quali appartenenti a pieno titolo alla 'Ndrangheta. Dal riascolto della conversazione emerge in modo evidente che ai predetti indagati venivano conferite cariche attribuibili solo a soggetti organici alla c.d. SOCIETA' MAGGIORE accrescendo l'autorità degli stessi all'interno dell'organizzazione criminale. Ciò evidenzia il loro premiante ruolo all'interno del locale del Basso Piemonte.
2. Un ascolto più approfondito, soprattutto dei passaggi inizialmente parsi incomprensibili, ha permesso di captare alcuni particolari di determinante interesse che impreziosiscono di ulteriore significato le determinazioni probatorie già focalizzate. In particolare da una più attenta analisi emergeva che nel corso della riunione veniva attribuita la c.d. “CROCIATA” termine ritenuto sinonimo del Vangelo in quanto si conferisce facendo una croce con una lama sulla spalla destra. (…)”
Sempre in merito all'affiliazione e ruolo del CARIDI, negli atti del ROS relativi all'indagine MAGLIO e MAGLIO 3, si legge:
“Nella conversazione... avvenuta tra GANGEMI Domenico ed un uomo n.m.i., è contenuto il richiamo al conferimento della “dote” a CARIDI Giuseppe. L'uomo, dal GANEMI con il diminutivo “Pino” e anch'egli inserito in ambienti 'ndranghetisti, tentava di porre l'accento sull'affiliazione di un politico, CARIDI appunto, ritenuto simbolo dello Stato quindi non confacente alle prospettive dell'Onorata Società. Di opinione diversa era il GANGEMI che riteneva l'affiliato una persona dei fiducia che, con l'incarico di “politico”, poteva rivelarsi utile alle “esigenze” dell'associazione (“... un domani se interessa ...inc... però se può essere al nostro servizio”). A supporto di quanto da lui sostenuto GANGEMI Domenico faceva l'esempio del “locale” di Siderno dove la reggenza era affidata al primo cittadino di quel comune (“... pure il sindaco di Siderno è un cristiano come noi” - “... da diverse parti hanno il sindaco … in tanti locali” - “...per dire... per dire il Sindaco di Siderno.. il Sindaco di Siderno lo sapete che è il capo locale di Siderno”).
L'opportunità di riconoscere a CARIDI Giuseppe una dote all'interno dell'organizzazione era già stata oggetto di valutazione il 21 febbraio 2010, nel corso di un dialogo registrato all'interno del negozio di ortofrutta di Piazza Giusti tra GANGEMI Domenico e GARCEA Onofrio. In tale occasione i due interlocutori esternavano il loro scetticismo sulla possibilità per un uomo delle istituzioni di essere contemporaneamente un affiliato di 'Ndrangheta sebbene tale principio possa trovare nella realtà delle deroghe. Era opinione di GANGEMI Domenico, riferendosi a CARIDI Giuseppe, non ritenere conveniente definire quest'ultimo un “malandrino” (non posso chiamarlo radicalmente “malandrino”) trovando il consenso di GARCEA Onofrio il quale replicava che in Calabria un politico non potrebbe partecipare ad una riunione di affiliati di 'Ndrangheta precisando che in una circostanza simile verrebbe allontanato (“lo cacciano”). GANGEMI, dall'alto della sua carica di rappresentante della 'Ndrangheta in Liguria, sosteneva: “no, io compare all'uomo nella politica non lo vedi, stando a regola, (omissis) voglio dire io, in REGOLA, pratica ...inc...in pratica, in teoria non andrebbe bene”. In conclusione, a confera di come le regole all'interno dell'organizzazione debbano essere rispettate, GARCEA Onofrio affermava; “CI DISSERO ADEGUIAMO, CI ADEGUIAMO... BASTA”.
Vi è poi quanto scritto negli atti del ROS relativi all'operazione MAGLIO sulla riunione del 30 maggio 2010 a Bosco Marengo, presso l'abitazione del PRONESTI' Bruno Francesco, in via Emilia, Frazione Levata. A questa partecipano: PRONESTI' Bruno Francesco, MAIOLO Antonio, ZANGARA' Rocco, GARIUOLO Michele, GUZZETTA Damiano, DILIBERTO MONELLA Stefano, DILIBERTO MONELLA Luigi, PAPASIDERO Domenico, PERSICO Domenico, ROMEO Sergio, INI' Giuseppe, COLOCA Roberto, CERAVOLO Fabrizio, BANDIERA Angelo, GANGEMI Domenico, CONDIDORIO Arcangelo e NUCERA Lorenzo.
“Scopo della riunione: formalizzare l'istituzione della Società Minore per il locale del Basso Piemonte quale soluzione alla proposta di ZANGRA' Rocco di distaccare una 'ndrina (o creare un locale autonomo)”.
“Le idee “secessioniste” di ZANGRA' Rocco venivano prospettate dal medesimo direttamente al capo crimine OPPEDISANO Domenico il 30.8.2009 (Op. IL CRIMINE). Nella circostanza il Capo Crimine aveva sentenziato che qualora vi fossero stati i cc.dd. “numeri” (+- 49 affiliati) avrebbero potuto creare un “locale” direttamente dipendente dal Crimine di Polsi. In realtà ZANGRA' Rocco non voleva creare un vero e proprio locale, ma distaccare una 'ndrina in modo da continuare a dipendere dal locale del basso Piemonte, ma con autonomia di gestione interna e possibilità di creare nuove cariche. PRONESTI' Bruno Francesco, consultandosi con GANGEMI Domenico, trova un astuto compromesso salvaguardando il dominio del territorio di competenza del suo “locale” e risultando ineccepibile dinnanzi agli occhi del Crimine di Polsi. Infatti PRONESTI' permette ai soggetti più distanti di riunirsi tra di loro evitando i continui spostamenti e, avendo questi soggetti “doti minori”, riunendosi avrebbero formato una “Società Minore”. Il termine società infatti significa semplicemente “riunione”. Tale soluzione evidenzia il carattere di unitarietà della 'ndrangheta con regole sociali comuni e dipendenza gerarchica tra gli organi collegiali in senso piramidale. La società minore dipende dal locale, il locale dipende logisticamente dalla Camera di Controllo e per le istituzioni delle cariche dal Crimine di Polsi.
In conclusione PRONESTI' Bruno Francesco conserva integralmente il potere nei confronti degli affiliati del locale del Basso Piemonte; ZANGRA' Rocco potrà riunirsi con i sodali minori senza recarsi a Bosco Marengo; GUZZETTA Damiano farà da collettore tra le due entità (società minore – locale).
Si precisa che tale ricostruzione è frutto di quattro indagini attraverso le Procure di Reggio Calabria (Patriarca e Maglio 2), Milano (Infinito) e Genova (Maglio 3) che ribadiscono unilateralmente che la 'ndrangheta è una unica realtà consolidatasi all'intero territorio italiano...”
Sul PRONESTI' ulteriormente inequivocabile ed utile a inquadrare il soggetto vi è poi l'intercettazione ambientale, presso il negozio del GANGEMI di Piazza Giusti a Genova, “Mimmo il regno dell'ortofrutta”, del 30 marzo 2010. I presenti sono GANGEMI Domenico, PRONESTI' Bruno e MAIOLO Antonio.
MAIOLO: Compare Mico!
GANGEMI: Compare Bruno!... sedetevi
MAIOLO: Di chi sono ste uova?
GANGEMI: Non vi dovevate disturbare
MAIOLO: Si sono le vostre ...inc...
GANGEMI: Si... si... sedetevi dai...
PRONESTI': Prima se ne va...
Si percepisce la voce di Maria che dice a Gangemi che esce per prendere un caffè, Gangemi le dice di andare così poi andrà anche lui.
GANGEMI: Compare Bruno sedetevi sulla poltrona
PRONESTI': ...inc...
GANGEMI: Prendetevi il mio “trono”!!! … anche a Genova lo meritate e siete degno! …inc... la vi dovete sedere!
PRONESTI': No che mi siedo su di una sedia che è lo stesso
GANGEMI: No!
PRONESTI': ...inc...
GANGEMI: Sedetevi li non vi ...inc...
pausa
PRONESTI': che dice la 'ndrangheta?
GANGEMI: Maa... compare ...inc... quando scartate quei quattro amici buoni
MAIOLO: ...Poi è finita è vero
GANGEMI: Altro che ...inc... ci tenevo che salisse sto ragazzo (intende Praticò Aldo ndr) … comunque voti ne ha presi … con soddisfazione è stato il primo non eletto che è risultato ...inc... (GANGEMI impreca contro Maria la commessa dicendo che gli ha bagnato la sedia ndt).
Pausa
GANGEMI: E' stato il primo non eletto ehh? Gli hanno annullato ...inc... di voti ne aveva bisogno tanti... ma non c'è compattezza... ma allora io quando è venuto ...inc... gli potevo dire ma ...inc... tre o quattro amici... quattro scaddati (dispregiativo)... togliti il ...inc... dalla testa
MAIOLO: ...inc... è vero! “malanova mi hanno” (espressione di malaugurio ndt) … alzano bandiera … io non so
Pausa
GANGEMI: Vedete che vuole il compare ...inc... quando io ...inc... che una cosa la fa per una ...inc... per un assicurata... immaginatevi ...inc...
MAIOLO: Per una cosa seria!
GANGEMI: Ma che cazzo di fiducia potete mai avere con questo!
MAIOLO: No.. No... Non se ne può...
GANGEMI: E' vero... è vero!
MAIOLO: Lo hanno preso ...inc...
Gangemi parla con Maria
GANGEMI: E' stato la sopra Lorenzo (NUCERA ndr) in questi giorni... Lorenzo
PRONESTI': Si è venuto con lo zio di Mico ...inc...
GANGEMI: ...inc... ha telefonato ...inc...
PRONESTI': Compare ...inc... essendo per tutti inutile ...inc... (parlano a voce bassa, forti rumori in sottofondo, si accavallano le voci)
GANGEMI: Per come la vedo io... ma io guardate ...inc... Uno magari... per come la vedrò io ...inc...
PRONESTI': E' parente
MAIOLO: E' parente
PRONESTI': Non vanno ...inc...
MAIOLO: Ma non lo sa...
GANGEMI: Però lo sapete ...inc... in quel modo si è in bilico lo potete buttare dal lato male ...inc... però se è cristiano come lo trattate trattate non sarà ...inc...
MAIOLO: e..e..! certo
La conversazione diventa incomprensibile
PRONESTI': Se voi volete fare un locale... io locale non ne voglio! ...inc... voglio vedere se lo fa lui ...inc... che figura facciamo...
GANGEMI: ...inc... Ma poi vedete … io compare ...inc... Valutiamo che non era giusto che non vi dica niente a voi
PRONESTI': ...inc...
GANGEMI: ...inc... ora dopo cinquant'anni ...inc...
La conversazione diventa incomprensibile, si accavallano le voci
Il 6 aprile 2010, presso il negozio del GANGEMI, “Mimmo il regno dell'Ortofrutta”, in Piazza Giusti Genova, viene registrato l'incontro tra GANGEMI Domenico, PRONESTI' Bruno Francesco ed il REA Romeo...
GANGEMI: voi siete ...inc... diciamo ...inc... però
REA: lui dice, mi ha parlato di … assolutamente di dire... faccio... che lui stesso dice ...inc... è uno della 'Ndrangheta … infatti adesso sto collegando il discorso che mi stavate facendo voi...
GANGEMI: mi sa che è fissato con i lavori, gli appalti, con le cose, le ditte ...inc...
REA: non lo so se lui sa qualche cosa di corretto ...inc...
(pausa) Si avverte la voce di Maria che serve la clientela
GANGEMI: Conoscevamo ...inc... Varazze
PRONESTI': ...inc... Voi conoscete un certo MORABITO? E' MORABITO che mi ha detto il nome
GANGEMI: MORABITO ce ne sono tanti ...inc...
REA: ...inc...
GANGEMI: Ah ...inc... si ah però vi ...inc... è un poco chiaccherista ...inc... ma non è … come onesto … per ...inc... non è un cattivo ragazzo... ragazzo in gamba … (pausa) … lavora ...inc...
La conversazione diventa incomprensibile si accavallano le voci, Maria e Gangemi Domenico servono i clienti.
GANGEMI: Speriamo che il cornuto non dorma
Si sente nuovamente Maria servire la clientela
Ore 12:05.18 Gangemi parla al cellulare con il nipote Ciccio (…)
Nella conversazione Gangemi chiede al nipote se dalle sue parti conosce un appaltatore di nome CALABRO', il quale dovrebbe prendere degli appalti sulla zona di Milano. Gangemi chiede al nipote informazioni sul CALABRO' e su come possa fare per mettersi in contatto con lui.
Terminata la conversazione telefonica, Gangemi spiega quanto detto al telefono con il nipote.
GANGEMI: Lo conoscete! ...inc... è della razza mia! … mi ha detto no, no ...inc... è della stessa razza mia? … mi ha detto no no! ...inc...
REA: ...inc... bene ...inc... stessa pasta degli ...inc...
GANGEMI: Non so a quale CALABRO'... però lui mi ha detto ...inc... bene ...inc... stessa pasta degli ...inc... e questo era uno che ha conosciuto sto mio nipote... che si occupa ...inc... bene ...inc... stessa pasta degli ...inc... però io ...inc... gli ho detto è della stessa razza mia? ...inc... No! No! dice ...inc...
PRONESTI': Questo si chiama ...inc...
GANGEMI: ...inc...
PRONESTI': Per essere più sicuri ...inc...
GANGEMI: ...inc... Compare Bruno con quella stella rossa ...inc... mi dite no no!
PRONESTI': ...inc...
GANGEMI: Perché a me è interessata la prima scappata... apposta ho detto io ...inc... pure se ero un giovanotto ...inc...
PRONESTI': Claudio! Claudio!
GANGEMI: Ah Claudio!... si..si ...inc...
PRONESTI': ...inc...
GANGEMI: Si.. si.. insomma... però non è un cattivo ragazzo..
PRONESTI': Poi mi ha detto ...inc...
GANGEMI: Si, no... lo conosco!
PRONESTI': ...inc...
GANGEMI: ...inc... lui dice che è ...inc... lui sembra che conosce tutti i fatti nostri...
PRONESTI': Hanno la chiacchiera compare...
GANGEMI: Però... io
PRONESTI': Capace che li conosco ...inc...
GANGEMI: No ma io … fino ad ora questo... compare mio siamo senza Nino ...inc... da quando si è sposato con la figlia di Pino MORABITO (fonetico) ...inc... mi pare un po' che chiacchiera ...inc...
PRONESTI': si però non è facile dire quel tipo di discorso la
GANGEMI: (si accavallano le voci) ...inc...
PRONESTI': ...inc...
GANGEMI: però onestamente come ...inc... da quel lato li mi sembra un ragazzo... (si sovrappongono le voci) ...inc... Che vi prendete?
PRONESTI': Non ci prendiamo niente...
(chiama la collaboratrice Maria la conversazione è incomprensibile)
Gangemi chiede alla sua collaboratrice di andare a prendere al bar quello che offre ai presenti
Entra una cliente che chiede a Gangemi come sta e lui risponde che sta facendo una chiacchierata con due amici.
REA: stiamo vedendo che questo dice che ci stanno lavori da ...inc... dice, però, è come è Claudio, quello... Claudio è MORABITO? ...inc... o meno
GANGEMI: si quello si...
REA: dice ...inc...
GANGEMI: no questo non lo so
REA: e invece Claudio poteva ...inc... volendo qua
GANGEMI: si si si ...inc...
REA: no no no... (pausa)
GANGEMI: mannaia (bestemmia) … ora c'è stato ...inc... lui … ora dice ...inc... sapete quanto è? Una ...inc... dice (la voce è resa incomprensibile a causa di rumori e dal tono basso usato) ...inc... ma questo lavoro come ...inc...?
REA: No, io per entrare ...inc... tramite altre persone l'ho incontrato... già per incontrarlo … di Reggio
GANGEMI: forse ...inc...
REA: no... però l'ho spremuto no? E non ha niente a che fare con noi...
GANGEMI: vedi ...inc...
REA: … e allora... poi dice che parlano di politica... che c'è ...inc... che fa parte di ...inc... dei magistrati... della RAI...
GANGEMI: intanto parlavano amici...
REA: no poi mentre... uno è parlare di “amici”, poi ...inc... poi di qua ...inc...
GANGEMI: no... ma del fatto... ora ...inc... me l'ha detto proprio ...inc... a me ...inc... se no, no! … con lui proprio ...inc...
REA: ieri mi parlava di questo parente suo... un cugino suo che è sparito... è scomparso che chi sa dove sta … o è lupara bianca e disse che...
GANGEMI: il fratello o il cugino?
REA: il cugino... perché loro sono due maschi e due femmine,... ma nessuno di loro sta in Calabria eh.. Stanno tutti in giro per l'Italia, per il mondo
GANGEMI: si si
REA: forse a Reggio c'è il padre... che vive ancora a Reggio.. loro spesso stanno pure a Roma sti CALABRO'...
GANGEMI: allora sarà parente...inc...
REA: si lui mi parlava di un parente... scomparso... ma non più di tanto ...inc...
PRONESTI': ...inc... in un altro paese (ride)
GENGEMI: ...inc... da noi (ride)
REA: ...dice parecchi anni fa è successo questo fatto … che è scomparso...
GANGEMI: sette o otto anni fa, … dieci anni fa... ora non mi ricordo...
REA: no forse da come parlava lui ...inc... i fatti ...inc...
GANGEMI: ...inc... era verso l'85 ...inc... e sto fatto ...inc... verso il 90/95
REA: eh si... questo periodo qua... lui mi parlava di parecchi anni fa... non di dieci anni fa ma qualcosa in più
GANGEMI: eh che... vambre io...
REA: perché lui … lui mi disse che erano più di 20 anni che mancava dalla Calabria, che lui andava ogni tanto
GANGEMI: ...inc... compare Mimmo ...inc... no forse l'85... 86
REA: appunto quindici... ...inc... anni fa
Alle 12.22 una cliente saluta Mimmo. Si sente in primo piano la voce di clienti che acquistano. Segue la voce della signora intenta ad acquistare la frutta. I presenti scambiano qualche battuta con la donna, quest'ultima riferisce di essere anch'ella di origini calabresi.
Alle ore 12.24 Maria torna dal bar con le consumazioni che le avevano ordinato precedentemente il Gangemi e le distribuisce tra i presenti. Si sente poi la voce di Maria intenta a servire dalla clientela.
GANGEMI: allora questo qua da come ho capito ...inc... comunque ci accertiamo ...inc... però la...
PRONESTI': ...inc...
GANGEMI: allora mi disse che c'è uno che prende lavori a ...inc... ho detto ma ...inc... a dice no ...inc... capisca, ma veramente ...inc... (la conversazione da questo momento è incomprensibile in quanto viene coperta la voce da un cliente).
Il 29.6.2010 con un ambientale presso l'abitazione del PRONESTI' Bruno Francesco, a Bosco Marengo, il ROS intercetta questa conversazione:
PRONESTI': Ascolta... ho comprato una pistola stamattina... vedi un attimo come va... te la sbrighi tu piano piano ...inc...
UOMO SCONOSCIUTO: Va bene
PRONESTI': E' la sotto... l'ho messa sotto i mattoni ...inc...
UOMO SCONOSCIUTO: Nella fontana?
PRONESTI': Si
UOMO SCONOSCIUTO: Ha già i colpi dentro?
PRONESTI': Dentro i serbatoi ce ne erano dove quattro e dove tre... Nel serbatoio ce ne erano dove quattro
...inc...
UOMO SCONOSCIUTO: Penso che non l'hanno cancellata...inc...
PRONESTI': ...inc...
(interviene nella conversazione la moglie di PRONESTI', IANNIZZI Mariangela)
IANNIZZI: Prima che te ne vai devo togliere di li
PRONESTI': Cinque più uno ne deve avere
IANNIZZI: Lo sa che quella la si intrufola da tutte le parti no? E te l'ho detto che non voglio che lasci niente qua!
(…)
Un'altra intercettazione interessante (già ampiamente riportata nell'estratto dell'Ordinanza nel primo capitolo) è quella dell'ambientale, presso l'abitazione del PRONESTI' Bruno Francesco, a Bosco Marengo, dopo l'Operazione “IL CRIMINE”, ovvero il 22.8.2010, nella quale oltre al PRONESTI' interviene un UOMO SCONOSCIUTO (U.S.) e successivamente il REA Romeo:
PRONESTI': Solo poi, cosa successo, che la Calabria … quelli della Calabria... io non ho saputo niente
U.S.: Ma voi quando siete sceso?
PRONESTI': Dopo... dopo... eh.. eh... uno era Rocco mio cognato... sono venuti per ...inc... sono venuti questi gendarmi.. sono venuti ...inc... poi c'era il fratello Pino AUTINO, Nicola,... mi ha detto … vedi che mi hanno dato una chiavetta, con il più, di queste cose qua le raccolgo e ve le porto... Così vediamo proprio queste parti... chi c'è e chi non c'è... poi io qua sono andato dall'avvocato e gli ho detto... avvocato le vedete ste cose qua... e gli ho detto ...inc... come perdiamo tempo ci buttano fuori … se c'è qualcosa me lo dite in primis.. (la risposta dell'avvocato ndt) ...inc... dice io ci penso per queste cose qua... si nominano voi .. però non è che hanno parlato per voi o … dice non c'è niente... comunque state tranquillo che per questo fatto qua non c'è niente... gli ho detto posso stare tranquillo … dice si... gli ho detto però facciamo ste pratiche che se delle volte c'è qualcosa … e così ha fatto...
U.S.: Non qua... Genova... umm... sono discorsi che abbiamo fatto qua...
PRONESTI': Gli escono dalla stampata a lui la...
Dalle ore 16.44 alle 16.46 la conversazione diventa incomprensibile
PRONESTI': Ora mi parla di un'altra cosa... doveva... doveva salire per SPINELLA
U.S.: ...inc...
PRONESTI': perché dice che c'è stato un problema con qualcuno (ride) … con una ditta che lui conosce... che è amico... dice che devono fare dei lavori in questa zona... non so dove.. e hanno bisogno un aiuto.. una mano... ora gli telefono a Gino, gli ho detto... trova a sto coso... telefona, gli ho detto e vedi quando possiamo salire così parliamo di questa storia... ancora non mi ha telefonato questo... però appena so che sale gli telefono e ci vediamo ...inc...
U.S.: ...inc... Chiamate se via hanno dato il numero di quello là?..
PRONESTI': di SPINELLA?
U.S.: ...inc... il numero...
PRONESTI': No no... ho un numero... sono nuovi numeri... li hanno presi tutti e due
U.S.: Si sempre ...inc... l'esito... altrimento loro...
PRONESTI': no no... sedetevi
U.S.: Non si sa ancora la, le cose come vanno mannaggia... pausa... Meno male che non site stato tirato in ballo voi. Quegli altri manco i cani signore (espressione dialettale per indicare per carità ndt) come sono combinati...
PRONESTI': Pure questi di Genova... Come si chiama questo... non mi ricordo più... Quello di Genova... di Giogiosa... BELCASTRO...
U.S.: Ah si ...pausa... ...inc... non ci rimanere male perché gli portano un sacco di reati.. poi a compare Mico (forse intendono GANGEMI Domenico ndt) che non c'entra niente..
PRONESTI': lo hanno rovinato a questo ...inc...
U.S.: Compare Mico non c'entra niente niente con ste cose... lo hanno rovinato (ride)
PRONESTI': Sapete che è stato... che lui è promosso con quello... con coso con D'AGOSTINO... che lo Zio Mico (intendendo OPPEDISANO Domenico ndt)...
U.S.: Si.. Si..
PRONESTI': Allora.. poi leggo... che ha cominciato a perdere terreno... il vecchio... terreno perché questi giravano tutti i giorni... parlavano.. facevano..
U.S.: Si.. Si...
PRONESTI': Discutevano... certo questo qua ha perso un po' di terreno... poi quando hanno visto che le cose ce le hanno dette... hanno visto che questo perde tempo... hanno preso piede loro... cioè hanno camminato avanti e indietro... hanno parlato... hanno discusso... Allora poi hanno stabilito che i CAPI.. invece di fare le cariche vecchie facevano le cariche nuove... allora a questo lo hanno portato alle stelle... al vecchio... un'altra volta... e da qui è successo tutto sto manicomio...
U.S.: Si.. Si..
PRONESTI': Perché sicuramente … non sono.. come hanno detto... intercettazioni.. lo sapevano altre persone ...inc...
U.S.: Si... comunque compare Bruno non mi permetto di dire... però a voi lo posso dire sono sicuro che c'è stata gente che ha parlato
PRONESTI': Si!.. tranquillo...
U.S.: Perché come fanno a sapere...
PRONESTI': Tranquillamente... si è visto nel video... mi pare di aver visto a quello di Polistena.. Vincenzo LONGO (classe 63)... e un certo SURACE... erano tutte due insieme questo SURACE con Vincenzo LONGO... e dopo si è visto, si vedeva che uscivano... si baciavano... A questo SURACE non lo hanno arrestato!... cioè era lì insieme a LONGO, solo che a questo qua non lo hanno arrestato (si riferisce a SURACE ndt)... lo hanno lasciato piedi piedi (termine dialettale per indicare che è stato lasciato in giro ndt)... chissà cosa c'è... quale imbroglio
U.S.: si.. si...
PRONESTI': Qua per far sbrogliare ste cose... ci vuole ma mano di dio (con questo termine intende che è stata una cosa complicata ndt)
U.S.: Infatti... stanno scrivendo i giornali ...inc... ce ne sono di più giù... non c'è nessuno
PRONESTI': Si è mosso qualcosa oppure no?
U.S.: Si!... Tutti i giorni!
PRONESTI': Tutti i giorni?
U.S.: Tutti i giorni! Stanno facendo istanza di scarcerazione... glieli stanno chiedendo...
PRONESTI': Glielo chiedono tutti...
U.S.: A qualcuno li hanno accettati... glieli stanno chiedendo... adesso l'ultima... l'altro giorno... quello competente di Reggio... gli ha portato quello che è caro a compare Peppe... ...inc... un confidente della legge
PRONESTI': della legge?
U.S.: Si... ...inc... grazie a compare Peppe … questo qua... FICARA si chiama... lo ha portato compare Peppe... per conoscerlo... Compare Peppe era bombardato di microspie a casa... hanno intercettato tutte cose ora sono arrivati a questo confidente ecco perché ci sono stati gli arresti ...inc... prima a Compare Peppe, il figlio di Tiradritto a questi di Reggio li hanno presi prima perché già sapevano...
PRONESTI': Si Si... perché il Vecchio (OPPEDISANO Domenico ndt) mi aveva detto.. a me... io sto aspettando.. canti (espressione usata per indicare qualcuno che ha parlato ndt)... perché dice che ci sono due pentiti a Reggio... sto aspettando solo il momento che arrivano (PRONESTI' narra le parole di OPPEDISANO, il quale con questa frase intende il momento in cui arriveranno per arrestarlo ndt)... Avevo scambiato due parole così perché...
U.S.: Ma quelli non erano pentiti... sono loro che si credono queste cose... si credono anche che questo qua di Reggio gli ha passato le novità... capite?
PRONESTI': Ah.. Ah..
U.S.: Infatti c'era ...inc... Peppe e quel Gianni FICARA... parlavano di questo e quello gli diceva compare Peppe... se vuole essere convinto... No! Dice... questo non vuole niente!... lo fa solo per.. così.. e poi viene e ...inc... e glielo presenta... infatti adesso ...inc...
PRONESTI': Sarebbe il Carabiniere?..
U.S.: Si... non è un carabiniere... è un consulente dentro il Tribunale... però lui sapeva tutte cose perché c'erano quello dei Servizi Segreti che glielo dicevano a lui...
PRONESTI' Bruno: Ho capito!... li informava... sta gente di qua glielo diceva ...inc...
U.S.: ...inc... queste cose qua... di cose che abbiamo parlato ...inc... facevano a gara per darsi le DOTI ...inc... pure con Vincenzo LONGO abbiamo parlato, era una cosa che gli aveva dato la buon anima di Giovanni...
PRONESTI': E meno male che con questo Vecchio (OPPEDISANO Domenico ndt) non ho parlato di niente in merito a questo fatto.. a questa storia di Polistena...
U.S.: no no... IANNI' (fonetico) parlato solo per quel fatto...
PRONESTI': Si si e basta...
U.S.: C'era un vecchio compagno che non parlava bene di voi...
PRONESTI' Si.. si...
U.S.: Una brava persona... rispettoso... c'era compare Mico... Bruno... no non... Compare Bruno... va bene... è una brava persona... una brava persona... faceva ragionamenti... invece il fatto di Vincenzo no!... Il fatto di Vincenzo... non né parla per niente la sotto, dice come posizionano a Giovanni... a Vincenzo... queste cose qua... Vincenzo è anche inguaiato per il fatto di suo cugino Giovanni GULLACE (fonetico)... il nipote di Ciccio...
PRONESTI': Cioè con il GULLACE... questo GULLACE sarebbe il capo 'ndrangheta?...
U.S.: Il cugino... quello di Polistena... ora non so se è quello...
PRONESTI': Si... si... comunque questo ha preso un lavoro a Reggio... questo Giovanni...
U.S.: Tempo a dietro... e allora ...inc... Allora si interessa il CENTO (fonetico)... si è interessato CENTO con i GATTUSO (fonetico)... con questo e con quello... allora gli ha detto, se sei tu, non c'è nessuno... Non tu... non c'è niente.. gli ha detto fate voi... che vi farete male... Va bene va bene!... ha detto il CENTO... e poi dice... poi si lamentava... questi qua i GATTUSO... con compare Mico... che erano andati a trovare compare Mico... si sono lamentati... come a Natale si presenta senza neanche un panettone... dice... capite?... dice si va bè l'amicizia... fanno come vogliono.... che facciano quello che vogliono... però ...inc... non vengono a portare il panettone.. e poi... questo CENTO è intervenuto... per trovarli... quello che è... e Vincenzo è andato dentro per questa storia... e questa storia finisce... capite?... Li hanno mandati... c'è ne sono compare Bruno... dove andate andate... suonano ...inc... ma cosa c'è manco i cani signore!
PRONESTI': Si... ma... penso che non si riunisce più sta cosa qua...
U.S.: Si riuniscono... ormai... ormai no... poi con questi problemi della Lombardia ...inc... glielo porta nuovo... glielo porta
PRONESTI': Questo è rovinato ...inc...
U.S.: Si... glielo porta nuovo...
PRONESTI': A questo... lo hanno invitato in troppi...
U.S.: Anch'io l'ho detto
PRONESTI': Aveva preso la mano... di brutto...
U.S.: Questo voleva... non rispondere a nessuna parte (intendono che non voleva sottostare a nessuno ndt)
PRONESTI': Perché ultimamente lo nominavano... che sono capitato da Mico BARBARO
U.S.: Il latitante?
PRONESTI': E... mi ha detto a compare Romeo lo conoscete?... Gli ho detto lo conosco... come non lo conosco... so anche che c'è una storia complicata ...inc... (il discorso viene coperto dal rumore di un'auto)
PRONESTI': Dopo una settimana (ride) ...inc... poi l'hanno aiutato
U.S.: Si mandano a voi Compare Mico... mi pare che si parlava con questo ...inc...delle condanne... dovete rompere voi... più di me i coglioni
PRONESTI': Si.
U.S.: Compare... comportatevi bene...
PRONESTI' Bruno chiede alla moglie chi è arrivato, la moglie lo informa che è arrivato Romeo (REA). REA Romeo si unisce alla conversazione.
U.S.: Come era frazione?... sedetevi...
REA: No.. No... state... state... Io qua... leggo Marzzot (fonetico, indica una frazione di qualche comune ndt)
U.S.: Ah... ecco con la “m”... non...
PRONESTI': Finisce con la “M”...
REA: Ni (potrebbe trattarsi di Nino, il nome dell'uomo sconosciuto ndt)... Non si riesce a leggere bene... però mi sembra che sia Marzott (fonetico, inteso Mazod frazione di Nus – AO ndt)...
U.S.: Con “T” o “B”... è quello...
PRONESTI': No la “D” è comunque l'ultima
REA: La “D”...
PRONESTI': Si la “D” è...
REA: Marzod (fonetico)
U.S.: Non è di Aosta...
REA: qualche paesino li vicino...
U.S.: Frazione.. si... ma di Aosta... sicuro... Non è quel Tiziano che dico io... quello si chiamava ROLLE' (fonetico) ...inc...
PRONESTI': Comunque lui vi conosce a voi altri..
REA: Così ha detto... poi se ci ha detto una stronzata..
U.S.: Che lavoro fa questo ad Aosta?
REA: Niente!
U.S.: Ma a voi non vi conosce?
PRONESTI': Non penso...
REA: Mazod (fonetico)...
U.S.: comunque mi posso interessare di vedere di dov'è però non è nel Comune di Aosta, magari sarà...
REA: Invece... questo qua... Martino SALVATORE, questo è quello che diceva di appartenere a...
U.S.: ...inc... pausa... si sta via so dov'è... dietro l'ospedale...
REA: Dietro l'ospedale...
U.S.: Dietro l'ospedale... si gira a destra e quella è la via San Marten (fonetico)
REA: qui dice che li hanno arrestati tutti quanti...
PRONESTI' Vedete se potete trovare a questo qua...
U.S.: Questa frazione qua?
PRONESTI': No... perciò a questo...
U.S.: Sto personaggio qua...
PRONESTI': Sto personaggio qua
U.S.: Si... Si... Si...
REA: Marzod è qua...
PRONESTI': Va bene
(pausa)
U.S.: Tiziano...
REA: Questo è un tipo...
U.S.: Basso basso... tipo sardo...
REA: Sardo... proprio.. eh
U.S.: Un tipo sardo... si..
REA: E sapete dove abita questo qua?... aspettate... adesso forse risaliamo perché...
U.S.: Si perché se uno mi da lo spunto... allora si...
REA: Conoscete voi Alfredo DIPIETROMAURO (fonetico)...
U.S.: No...
REA: Abita nello stesso palazzo... che lui disse... che lui abita sotto e quello abita sopra... che ha una Bentley (inteso come automobile ndt)... fanno truffe...
U.S.: Sta Bentley non mi è nuova...
REA: Abita nello stesso palazzo..
U.S.: Si.. Si va bene... come faccio a trovarlo io qua... si non è di Aosta comunque...
REA: Ma sarà... qualche frazioncina... là vicino...
U.S.: Comunque sta ...inc... frazione ...inc... questo non è Aosta. Questa è San Cristof (fonetico, indicano una località della Val d'Aosta ndt)... questi altri due ...inc... San Cristof... ma questa qua... sta frazione. Non l'ho mai... mai.. mai sentita
REA: Come si chiama quello la... di nome... sto fratello di PIETROMAURO (fonetico)... pausa... di nome di chiama... si chiama... e dice che ha sta Bentley...
(pausa)
U.S.: Morzad... secondo me... è più... verso Nus (fonetico)... sta frazione qua...
REA: Nus che è comune a se?
U.S.: Si.. prova ...inc...
REA: Quindi se io imposto Nus sul navigatore... mi dovrebbe dare...
(omissis)
PRONESTI': E vedete quando dobbiamo... disbrigare?... tanto compare Vincenzo è qua...
REA: Bruno.. se esce domani... possiamo andare anche dopodomani...
PRONESTI': Aspettiamo che esce... poi...
U.S.: Ma questo ancora è dentro?... ***
REA: No è fuori!
PRONESTI': Questo... è fuori...
U.S.: Infatti... E' una frazione che... non tanto... Che...
(pausa)
REA: Perché mi ricordo... quella mattina quando noi mangiammo a quel ristorante che vi ho detto io prima... quello che sta arrivando sta qua vicino ...inc...
(omissis)
U.S.: Compare Mico... dice che addirittura... gli hanno messo una rangara in più (il termine dialettale potrebbe indicare un albero di arance ndt)
PRONESTI': Ah si! Gli hanno piantato una rangara...
U.S.: Con la scheda... per mettergli le microspie...
REA: Bruno... sapete... ieri sera... dove c'è l'hotel Marengo (fonetico... dalle 21:30 fino alle 24:00... dice che ci stavano Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia Stradale e Vigili Urbani... e neanche a farlo apposta... i diceva mio cognato... fermavano tutte le Ford Focus... tanto è vero che dice... che questo qui mi chiamava... ieri sera... ma io non gli ho risposto... al telefono (a tratti il REA balbetta ndt) ...inc...
PRONESTI': Se vogliono trovare la macchina mia...
REA: Infatti io... è per questo che ti chiamavo... che tu stavi in giro con la Ford Focus di Bruno... (ride)
PRONESTI': Specialmente quel cazzo di amico mio...
REA: Ma... ho detto.. Miche (fonetico)... ma tu sei sicuro... tutte le Ford fermavano tutte le Ford Focus … (ride)... Ho detto mo glielo dico a Bruno... lo faccio sentire... (ride)...
PRONESTI': Stamattina i carabinieri... quando noi siamo entrati... poi sono usciti e si sono fermati vicino alla macchina... e hanno chiamato al telefono... sicuramente parlava ...inc... con i carabinieri...
REA: Ma poi... non capiscono... sono stati tre o quattro ore lì fuori... dove hanno fatto il ponte nuovo subito dopo si sta quello svincolo che si va a casa di Piero... la... più avanti ci sta quello dello spaccio... quel napoletano...
PRONESTI': Si... si...
REA: Dice... là stavano fermi... dice Finanza, Carabinieri e Polizia Stradale... e fermavano tutte le Ford Focus (ride)... quando lo ha detto oggi a tavola... io l'ho guardato... e Gennaro poi mi ha guardato e mi ha detto... perché mi stai dicendo?... no... perché tu stavi indietro con la Ford Focus... (ride)
PRONESTI': Ah... conoscono tutto...
U.S.: Eh... è un macello...inc... in giro... ci mettono le microspie... i GPS gli mettono a quello là... la sotto... pure i GPS!..
PRONESTI': Eh!
REA: Lo raccontava lui... sentite... quando hanno fatto il blitz.. il fatto dei trecento e cose... si Rai news...
U.S.: Si...
REA: Il pomeriggio parlano sempre di giustizia... la Boccassini con il Procuratore di Reggio... fecero... l'intervista... come avevano fatto questi 300 arresti e cose... vi giuro... mi venne la pelle d'oca...
U.S.: veramente!... veramente...
REA: Disse... un giornalista gli chiede... dice... scusi avete usato quelle intercettazioni con i telefoni?
U.S.: no... no
REA: Questo qui si mette a ridere (il Procuratore ndt)... dice ancora con i telefoni!
U.S.: Si. Si.. si... è vero... è vero!
REA: Noi ad OPPEDISANO... l'abbiamo fatto uscire dal carcere noi... a decorrenza termine... il giorno in cui è uscito... due anni e mezzo fa gli abbiamo messo ambientali da tutte le parti... infatti su internet... se vedete... si stanno cose spaventose...
U.S.: Io quando hanno ...inc... Michele (si riferisce ad OPPEDISANO Michele ndt)... uno è il nipote...
PRONESTI': E' uno chi è stato?... uno di là sotto...
U.S.: Ah... ma c'è il nipote che è rovinato...
PRONESTI': Si... Si.. coso...
REA: Michele...
U.S.: Michele... si è rovinato...
PRONESTI': Si... è rovinato...
U.S.: Dov'è lui... da paura... sono rovinati...
...incomprensibile...
U.S.: Si.. di fatto loro... io l'ho visto come fanno... se c'è una microspia qua... loro c'è l'hannomgià in macchina...
REA: Si...
U.S.: Quando loro intercettano sanno che il numero così e così.. che...
REA: Corrisponde a quella via là...
U.S.: Esatto.. e loro sanno tutto... dice che poi... quando... hanno arrestato i Riggitani (quelli di Reggio Calabria ndt) … tipo … con Compare Ciccio.. no.. e quegli altri... le intercettavano le macchine .. e sapevano che andavano sulla superstrada.. per esempio Ionica... allora andava una pattuglia avanti.. li fermavano e vedevano chi c'era... E non li seguivano perché avevano il gps alla macchina...
REA: Non sbaglia di un.. Io ho certe cose.. qui.. sopra qua.. su questa... su un telefono di un... intercettato... loro vi sanno dire.. che noi ci siamo spostati ad Asti venendo verso Fellizzano (fonetico) di qua.. si sposta .. cambia cellula... dice questa cellula.. qua del telefono appartiene al comune di Fellizzano... si stanno spostando là... da là escono fuori e passano sulla cella di Asti...
U.S.: Si.. Si.. adesso sono muniti...
REA: Cose fuori dal normale!
U.S.: Con i ripetitori dei cellulari che hanno... quando io passo sotto lì... mi aggancia e dice ...inc... non scappa niente... niente completamente... no... no... ci sono intercettazioni pazzesche... mamma mia...
REA: Qui se noi ci avvaliamo di quelle la ambientali... perché ognuno di loro parla e non si rende conto di quello che sta dicendo... no... perché non vede... col telefono più... cerca di mascherare … ah! … poi disse un'altra cosa (si riferisce alle dichiarazioni del Procuratore di Reggio ndt)... i calabresi usano due termini e due posti per le riunioni... uno i matrimoni... disse abbiamo i matrimoni di tutti i calabresi da due anni e mezzo a oggi... dice per telegiornale così... e poi disse la parola che dicono prima... mangiamo... significa la riunione... quando dicono mangiamo (ride)...
U.S.: Dice che Vincenzo LONGO... quando si è sposato il figlio o la figlia.. dice che non ha invitato nessuno degli amici...
PRONESTI': No... no...
U.S.: Dice ...inc... era pieno di postini...
PRONESTI': E sicuramente...
U.S.: Si ma lo sanno...
PRONESTI': Sanno quello che vogliono...
U.S.: Loro hanno anche libero accesso... fanno quello che vogliono...
REA: Vengono a casa vostra e non ve ne accorgete nemmeno...
U.S.: No... niente... niente... pausa... io... le macchine... Le macchine viene la paura... le aprono e uno non se ne accorge... mettono quello che vogliono...
PRONESTI': Tanto o bene o male... qualche discorso si fa dentro la macchina...
U.S.: sempre... sempre...
REA: Bruno l'unica cosa è quel coso che vi ho detto io... a macchinetta... uno lo passa... anche dentro in casa è sta tranquillo... perché così non si può più andare avanti...
U.S.: No... no.. non si può... di fatti... uno dei vecchi... l'ha trovata la macchinetta... appena con la macchinetta … Ha trovato la microspia in macchina... e non è che ha fatto niente... è andato l'ha tolta... e ha detto che sono andati con un'altra... (ride)... (pausa)... E ora ci mettono anni e anni... ci sono telefonate del 2005... compare registrazioni ambientali dal 2005... cinque anni...
(omissis)
[L'uomo sconosciuto chiede indicazioni stradali per l'autostrada verso Torino...]
REA: Se venite dietro a me ve la faccio vedere io la strada...
PRONESTI': Andate con lui...
REA: Usciamo sulla statale e poi andiamo sempre dritto...
PRONESTI': Dategli il numero di telefono... voi lo sapete il mio?
(pausa)
REA: 334... 3334102581
PRONESTI': Li avete tutti e due?
REA: Si forse ho pure l'altro... pausa... no l'altro non ce l'ho
PRONESTI': No?
REA: Eppure è strano..
PRONESTI': Vabbè... avete questo
U.S.: E' sempre acceso... si?
(pausa)
PRONESTI': Ma a quel Michele... gli portano pure l'omicidio?
U.S.: A chi?
PRONESTI': Michele...
U.S.: No! .. Michele... l'altro gli porta...
PRONESTI': ...inc...
U.S.: L'omicidio... praticamente... lo porta compare Mico come perno perché... e poi tutti i consociati... capite?... l'omicidio è successivo perché quello di è allargato... prima voleva comandare a Cinquefrondi... non voleva rispondere a coso... dice... allora è stato è stato (intende che ha resistito ndt)... un macello...
PRONESTI': L'altra volta mi diceva Ciccio che lo hanno saputo altri... perché l'hanno spinto troppo avanti a quello
U.S.: Si... Si... pausa... Però uno può pensare mai che si arriva a tanto, a questo... non è la prima volta... si è fatto sempre così... però come è successo adesso non era successo mai... Infatti dico io... qua c'è qualcosa...
PRONESTI': No... c'è... sono tanti i giovani che si allontanano... tranquillamente
U.S.: Non ce ne cosa, è possibile che li a Polsi... come facevano a sapere che ...inc... si riunisce... avete visto dove hanno messo le telecamere... proprio all'entrata... ecco tu come fai a sapere che questi entrano da qui...
PRONESTI': Si... si... lo sapevano c'erano quelli che andavano a dirglielo...
U.S.: Eh... appunto... Zio Mico ...inc... più...
PRONESTI': E mo non credo che ne escano... perché... a quale persona... mai... gli possiamo?...
U.S.: Ormai ...inc...
PRONESTI': Non è facile... non è facile...
U.S.: Non è facile... si... non è facile da sistemare la cosa... Ma sto Rocco e sceso (in Calabria ndt) anche lui con Compare 'Ntoni (MAIOLO Antonino ndt)
PRONESTI': Rocco?... e che dice su compare Bruno? (si riferisce a se stesso ndt)
U.S.: Dice... che siete qua assieme...
PRONESTI': Ah...
U.S.: Parla anche lui... comunque... Mi pare che di voi parla nel volume 2... intorno al 200.. 206 o giù di lì... alla pagina 260 giù di lì...
PRONESTI': Ma ha fatto proprio il nome di compare 'Ntoni?..
U.S.: Si... Poi quello dice che parlavano per telefono... e non si capiva di dov'è... no.. eh.. e poi gli dice si è di Oppido (intende Oppido Mamertina ndt)...
PRONESTI': Ah... pure?...
U.S.: Si.. si...
PRONESTI': Glielo ha precisato?!
U.S.: si... si... si... pausa... si parla... perché quando si parla per telefono...
REA: Uno cerca di fare finta... pi si dicono tante strunzate... pure inutili...
U.S.: Si spiega... si spiega quello... spiega l'altro.. allora fa finta... ahhh ma.. si però poi piano piano gli dice di dov'è... dove è nato... dove non è nato...
REA: Ma se quello su internet... io ho visto... che lui è sceso giù... sta girato così di spalle... che appena arriva si bacia a tre... quattro di loro, però era anche inverno perché teneva il cappotto... il giubbino addosso...
U.S.: Che poi la disgrazia qual è? … che poi compare Mico (si riferiscono ad OPPEDISANO Domenico ndt) ad esempio andavate Voi... E poi si sapeva quello che diceva a me... compare Mico (si riferiscono a GANGEMI Domenico ndt) di te... e io poi ...inc... è così che escono tutti i nomi poi... poi, questa è disgrazia... c'è una parte poi io me la sono stampata... mi interessava di più perché c'era il figlio di Mommo... che andato da compare Mico... e si lamentava di quello... quello che gli ha raccontato il teatro al figlio (ride) …. si... si... a compare Mico..
PRONESTI': ...inc...
U.S.: Mamma mia...
REA: Vaglielo a spiegare adesso...
U.S.: Si.. si...
REA: Più che buttare le chiavi (ride)...
U.S.: Erano... li hanno beccati pure qua a Torino... vedete?
PRONESTI': si...
U.S.: Forse lo conoscete a Peppe... è stato nell'edilizia...
PRONESTI': Nell'edilizia?
U.S.: Si... sono cugini con noi... sono nativi di San Giorgio (probabilmente si riferiscono a San Giorgio Morgeto cdt)
PRONESTI': Anche Vincenzo è qui?
U.S.: Sono due fratelli Vincenzo e Peppe... eh.. eh.. li hanno intercettati...
REA: Facevano anche i ...inc... questi qua?
U.S.: Eh!
REA: Nell'edilizia stavano?...
U.S.: Questo qua no...
REA: E chi è quello la... che hanno preso pure a Torino... che stava nel settore dell'edilizia... sempre in questo blitz qua... verso Moncalieri... Orbassano.. dov'è?
U.S.: Eh... Compare...
PRONESTI': C'era un altro che...
U.S.: ...inc... lo hanno rovinato... è rovinato... si.. si...
PRONESTI': c'è un altro di San Giorgio a Moncalieri... come si chiama PIZZANO (fonetico)
U.S.: si però non è nominato
PRONESTI': Stava con noi?
U.S.: Si... com'è sto ragazzo?... ehh siamo amici...
PRONESTI': Me lo ha presentato... sapete chi me lo ha presentato a me? ...eh.. quel Peppe di Sangiorgi di San Luca...
U.S.: San Luca... si
PRONESTI': Mi ha detto quel Peppe... che siamo andati ad un matrimonio è mi ha presentato questo qua
U.S.: si..si...
PRONESTI': Mi sembrava... deve essere un bravo ragazzo...
U.S.: No... è uno con i cazzi... si... si... con me siamo amici proprio d'infanzia... è un ragazzo proprio rispettoso... si... si.. gli piace sta cosa e sono tanti anni che è qua... però solo questo qua... ...inc... tante cose non va vebe ...inc...
PRONESTI': ...inc...
U.S.: Ma quello la sotto (in Calabria ndt) … il mastro... quel COMMISSO... che doveva investire (probabilmente con questo termine intende indicare il conferimento delle cariche ndt) nella lavanderia... e lui quando arrivava qualcuno... quando parlava... accendeva la radio
REA: Ah si... ho letto! … ho letto... Il fatto della...
U.S.: Accendeva la radio ...inc... loro sembravano … dice... che alzando il volume della radio... dice... possono intercettare tutto invece ...inc... compare Bruno... tutto ...inc...
PRONESTI': ...inc... alzavano il volume della radio?
U.S.: Si... si... si sentivano tutte cose...
PRONESTI': Tutta la ...inc...
REA: Sapete perché? … perché loro hanno dei filtri che puliscono... quello che non gli interessa lo escludono... avete capito?
PRONESTI': Ah...
REA: Avete capito? … li filtrano
U.S.: ...inc... la stessa cosa è...
REA: Li filtrano...
U.S: Fanno così... la musica la toglievano e lasciavano le frasi
REA: Quando hanno fatto il processo a noi... a Firenze... il pentito... nella ...inc... aveva le microspie... pieno di microspie... Questi qua quando noi abbiamo chiesto le trascrizioni... non si capiva niente perché metteva le tarantelle... quando lui alzava la voce... quando stata tutto fatto cose... loro unirono tutte le telefonate... usciva la voce limpida... limpida... pensa sti cornuti come sono attrezzati!
U.S.: E poi c'era pure... quel Rocco AQUINO...
PRONESTI': AQUINO...
U.S.: Era sempre lì con COMMISSO... tutto che è … e tutto passava la dentro...
PRONESTI': Si perché li c'è stato un impasto terribile....
U.S.: E l'hanno pagata...
PRONESTI': Con l'impasto... l'hanno pagata...
U.S.: E poi per quello proprio sono indagati per i lavori della 106 ...inc... Società... hanno fatto società apposta... perché il lavoro della 106, sono imprese di la... figli di MAZZAFERRO... che poi di cose nasce cosa...
REA: Io andai a Genova... glielo raccontavo a lui... che lui stava giù (si riferisce a PRONESTI' ndt) … due giorni proprio... in un bar così... quelli parlavano... io vado a vedere il giornale...
U.S.: Eh...
REA: Io lo conosco a questo... (ride)
PRONESTI': Come se fosse stato oggi...
REA: GANGEMI!
PRONESTI': GANGEMI...
U.S.: ...inc... GANGEMI
REA: Comunque lui... fotografato... fuori da chiosco li.. con la gamba a cavallo e con il sigaro in bocca (ride) ...inc...
U.S.: Alla fine secondo me questo sarà un processo per associazione e basta... comunque ...inc...
PRONESTI': Almeno che...
U.S.: Le tre province... vi ricordate?
PRONESTI': Ma voi pensate che agli indagati li scartano?
U.S.: Si!... poi li selezionano... chi è interessato per reati... allora li lasciano per i reti...
REA: Faranno vari tronconi...
U.S: E invece questi che sono per...
REA: Ripeto... 300 persone... non riescono mai a fare il processo...
U.S.: No... A noi ce lo hanno fatto in 260... Vi ricordate? … Quando ...inc... le tre province...
REA: perché qua basta... che una notifica è sbagliata che salta uno che saltano tutti quanti...
U.S.: Si.. Si..
REA: O faranno varie... che ci sono quelli del nord li faranno con Milano e quelli del sud... dividono varie tronconi...
U.S.: No perché sono... tanto... collegate tra di loro... invece qua fanno due sezioni... secondo me … questo riguarda quelli che siamo qui ed è la parte più leggera e poi lasciano quelli invece dei reati.
REA: Ci sono quelli di Milano... sono rovinati... eh
U.S.: Si... quelli di Milano si...
REA: Quelli delle imprese di costruzioni e cose... che dice … intervistarono quella signora... la vecchia proprietaria della infostrada... Italstrada quella...
U.S.: E' fallita... io già ho visto i mezzi suoi... che li hanno comprati all'asta...
REA: E dice che se li erano presi questi qua... che stavano lavorando... poi... intervistarono a uno che lavorava dentro... sto cornuto si è cantato tutte cose... noi il cemento... ma quale cemento (ride) … noi non mettevamo niente
U.S.: C'era una ditta di Lecco... che la controllavano questi di San Luca... però l'amministratore era un ex finanziere... e allora poi si lamentavano questi che dovevano cacciare sto finanziere... lo dobbiamo togliere sto finanziere da sta cazzo di società ...inc... non possiamo parlare non possiamo fare niente (ridono) capite? … mamma mia... mamma mia
REA: Scusate... io vado... altrimenti non mi fanno più entrare all'ospedale... quando ci troviamo su vi veniamo a trovare...
(omissis)
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