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ALCHEMIA - 'ndrangheta tra Calabria, Nord Ovest e la Capitale
Dall'informativa "Terra di Siena" del Centro Operativo D.I.A. di Genova.
[segue] COLLEGAMENTI DELLA COSCA RASO-GULLACE-ALBANESE CON ESPONENTI POLITICI E DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE [al 2011, ndr]
Le aziende e gli immobili riconducibili a RASO Girolamo “Mommo” (corruzione di funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Palmi (RC) e della Commissione Tributaria di Reggio Calabria)
Come è già stato ampiamente illustrato in precedenza, verso la fine di ottobre 2009, GIOVINAZZO Girolamo “Jimmy” aveva preso accordi con “Peppe” IERO per far ottenere (tra l’altro) l’aggiudicazione alle ditte dei fratelli POLITI di lucrosi appalti pubblici nel campo dei trasporti e dello smaltimento di rifiuti, tramite un “progetto” definibile come un’associazione di imprese (unione di società) in grado, secondo gli intercettati, di“mangiarsi Roma”.
Dall'informativa "Terra di Siena" del Centro Operativo D.I.A. di Genova.
COLLEGAMENTI DELLA COSCA RASO-GULLACE-ALBANESE CON ESPONENTI POLITICI E DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE [al 2011, ndr]
La questione del “blocco” dei lavori edili relativi ad un immobile di proprietà della famiglia POLITI edificato nell’area sottoposta a vincolo ambientale denominata “Parco Naturale Decima Malafede”.
In data 17 settembre 2009 viene intercettata un’importante conversazione telefonica, di seguito riportata, intercorsa tra POLITI Francesca detta “Luciana” e la zia RASO Serafina [1], nel corso della quale le donne, tra i vari argomenti trattati, fanno riferimento al temporaneo blocco dei lavori edili relativi ad un immobile, di proprietà dei POLITI, in quanto edificato su un terreno sottoposto al vincolo ambientale, poiché compreso nell’area denominata “Parco Naturale Decima Malafede” sita nella periferia sud di Roma.
Dall'informativa "Terra di Siena" del Centro Operativo D.I.A. di Genova.
[segue] ATTIVITÀ CONNESSE AL RECUPERO CREDITI ED ALLE SCOMMESSE ON-LINE (contatti col clan PAGNOZZI e la famiglia GRASSO) - [al 2011, ndr]
Le minacce di VENDEMINI Salvatore detto “pantegana”
Come già accennato in precedenza, nella mattinata di venerdi 5.3.2010, PRONESTI “Antonello” si è recato a Roma in treno per degli impegni di lavoro (disbrigo pratiche per la concessione AAMS), unitamente al commercialista MICO’ Carlo [1] ed ha approfittato dell’occasione per incontrare POLITI Rocco, che l’ha raggiunto nel pomeriggio alla stazione ferroviaria di Roma Termini, pochi minuti prima che l’interessato ripartisse per Milano (tel.nr.12106/12110-12124-12137-12160-12163-12164-12166 RIT.1501/09 cellulare Antonello e nr.6679-6688-6718-6724-6728-6730-6731-6732 RIT.1500/09 cellulare Rocco).
Nella circostanza (come riscontrato in seguito), “Antonello” ha informato POLITI Rocco di una indebita richiesta di denaro ai danni della sala Bingo di viale Zara a Milano (da lui gestita unitamente ai soci GOLDSHMIDT “Udi” e FILINI Martino) ad opera di VENDEMINI Salvatore detto “la pantegana” ed altre persone a lui collegate (tra cui il pregiudicato ZIPOLO Giuseppe),per un preteso credito di 300.000,00 euro negato, però, dalla controparte.
Dall'informativa "Terra di Siena" del Centro Operativo D.I.A. di Genova.
ATTIVITÀ CONNESSE AL RECUPERO CREDITI ED ALLE SCOMMESSE ON-LINE (contatti col clan PAGNOZZI e la famiglia GRASSO) - [al 2011, ndr]
Le intercettazioni e le altre attività d’indagini effettuate hanno consentito di rilevare i frequenti contatti non solo telefonici tra GULLACE Carmelo detto “Nino” e suo cugino PRONESTI Antonio detto “Antonello”(in rapporto di parentela anche con RASO Girolamo “Mommo”, detto anche “il professore”), il quale condivide interessi in svariate attività (alcune delle quali presumibilmente di illecita natura) col cittadino istraeliano con passaporto tedesco GOLDSHMIDT Ehud detto “Udi”(amministratore unico di varie società, tra cui la “GAP” s.r.l. di Calolziocorte-LC [1], di cui PRONESTI’ Antonio risulta dipendente).
In uno dei loro primi contatti telefonici intercettati, risalente al gennaio 2009, GULLACE Carmelo aveva proposto a PRONESTI “Antonello”, di installare circa venti slot machines in “un locale grosso” del capoluogo ligure (vds.tel.nr.1197 del 16.1.2009 RIT 1762/08 “cellulare GULLACE Carmelo”). Non è noto se poi quella vicenda abbia avuto seguito, al pari di altre iniziative imprenditoriali nel settore immobiliare o dello smaltimento di materiali plastici, che entrambi hanno, reciprocamente, proposto nel tempo.
Dall'informativa "Terra di Siena" del Centro Operativo D.I.A. di Genova.
PRINCIPALI INCONTRI TRA GLI INDAGATI [al 2011, ndr]
1 - Le indagini tecniche hanno consentito di registrare la periodicità degli incontri tra i principali indagati, in alcuni casi veri e propri summit, spesso avvenuti in concomitanza di importanti eventi pubblici o familiari (matrimoni, funerali, battesimi, compleanni, feste religiose o altre particolari ricorrenze). Di seguito, si riporta l’elenco dei viaggi e degli incontri, ritenuti più significativi dal punto di vista investigativo, verificatisi nell’intero periodo delle indagini.
- Nel pomeriggio di lunedi 6.10.2008, incontro con l’architetto NUCERA Andrea [1](presso gli uffici della ditta “GEO” s.r.l. di quest’ultimo, ubicati in Albenga, via Martiri della Libertà), cui hanno partecipato i coniugi GULLACE/FAZZARI, accompagnati da CHIARO Vincenzo (tel. nr.5983-5992-6359-6360-7243-8196-8230 1184/08 cellulare ... Vincenzo CHIARO e tel.nr.1503 RIT.1185/08 utenza nr. 019.8401242 ditta CHIARO).
nipote di RASO Girolamo detto “Mommo” e fratello di Francesca detta “Luciana”, Maurizio e Rosario; socio nella ditta ECOLAZIO 87 s.r.l.[2], operante nella regione Lazio nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi provenienti dalla raccolta differenziata.
Dall’attività di intercettazione è emerso che GULLACE Carmelo e RASO Girolamo per comunicare tra loro, con il chiaro intendo di eludere eventuali riscontri investigativi, si sono avvalsi esclusivamente delle utenze telefoniche in uso ad altri congiunti, in particolare dell’utenza di POLITI Rocco.
Dall'informativa "Terra di Siena" del Centro Operativo D.I.A. di Genova.
I PERSONAGGI D’INTERESSE INVESTIGATIVO [al 2011, ndr]
L’attività investigativa ha permesso di individuare una serie di persone, in costante collegamento fra loro, anche se operanti in differenti zone del territorio nazionale, impegnate, come sarà documentato, nell’attuazione di un condiviso programma criminale che, per gli obiettivi e per le modalità di conseguimento degli stessi, ha consentito di connotare ‘ndranghetista la matrice del sodalizio mafioso costituitosi.
Ancorché per ogni indagato sia stata redatta una singola scheda informativa (che si trasmette in allegato alla presente) si ritiene utile in questa sede svolgere una sommaria rassegna dei principali personaggi, emersi nel corso dell’investigazione, al fine di poter meglio comprendere l’andamento dei principali episodi, dai quali sono emersi elementi probatori di reato.
Dall'informativa "Terra di Siena" del Centro Operativo D.I.A. di Genova.
Questo Centro Operativo, dal mese di luglio 2008, ha svolto un’articolata attività investigativa, denominata Terra di Siena, conseguente ad un monitoraggio di aziende, operanti nei settori dell’edilizia, degli scavi e del movimento terra, riconducibili a personaggi contigui a sodalizi della criminalità organizzata denominata ‘ndrangheta che, mantenendo significativi legami con le zone di origine, operavano in Liguria, Piemonte, Lombardia, Lazio ed altre regioni italiane.
Nell’ambito degli accertamenti preliminari finalizzati ad una eventuale richiesta di applicazione della misura di sicurezza patrimoniale (ex art. 12 sexies della legge 356/92) a carico di FOTIA Sebastiano [1], gravato da condanne definitive per traffico di sostanze stupefacenti ed altri gravi reati, nonché sospettato di essere collegato alla cosca della ’ndrangheta facente capo alle famiglie PALAMARA-MORABITO-BRUZZANITI di Africo (RC), veniva rilevato che la società “SCAVO TER Srl”, di proprietà della famiglia FOTIA e la società “CHIARO Vincenzo & C. S.a.s.”, rappresentata da CHIARO Vincenzo, avevano costituito un’associazione temporanea d’imprese (A.T.I.) con lo scopo di riunire i requisiti necessari per partecipare alle gare di appalto per le grandi opere di interesse nazionale.
L'inchiesta della Squadra Mobile di Savona, coordinata dalla Procura di Savona che ha colpito le attività illecite che avevano come epicentro il FAMELI Antonio. Un procedimento, con atti trasmessi per competenza sul reato 416 BIS alla DDA di Reggio Calabria e confluiti in "ALCHEMIA", che ha già condotto alla confisca definitiva di beni per un valore di circa 10 milioni euro, e che ha fatto emergere non solo i prestanome ed i legami alla cosca GULLACE-RASO-ALBANESE, ma anche le reti di relazioni con professionisti, magistrati e soggetti appartenenti (e già appartenenti) all'Arma dei Carabinieri.
Nello speciale: l'informativa integrale, l'Ordinanza di Custodia Cautelare, il sequestro preventivo, il Decreto di Confisca del Tribunale di Savona ed il pronunciamento definitivo di confisca della Cassazione.
Il GUP di Reggio Calabria, Olga Tarzia, ha pronunciato la Sentenza del procedimento “Alchemia” per gli imputati che hanno chiesto il rito abbreviato (beneficiando di sconti di pena).
Riconosciuto l’impianto accusatorio della DDA di Reggio Calabria, che in “Alchemia” raccoglie le inchieste della Procura di Savona coordinata dal Procuratore Francantonio Granero (ora in pensione), della Squadra Mobile di Savona e Reggio Calabria, del S.C.O. della Polizia di Stato di Genova e del Centro Operativo D.I.A. di Genova.
Tra i condannati per la sua partecipazione attiva alla cosca ‘ndranghetista dei GULLACE-RASO-ALBANESE, spicca anche l’albenganese ACCAME Fabrizio, già esponente di primo piano del centrosinistra con l’amministrazione comunale di Antonello Tabbò ed ancora candidato alle ultime elezioni comunali nella coalizione dell’avvocato Giorgio Cangiano (cugino e socio del dominus del PD albengangese, On. Franco Vazio, nonché Sindaco con il "braccialetto bianco" di LIBERA), immortalato in una foto con l’ACCAME, unitamente all’esponente nazionale del PD Maria Elena Boschi, nella campagna elettorale del 2014, quando l'operatività dell'ACCAME con il GULLACE Carmelo e FAMELI Antonio era già documentata e di pubblico dominio...
Il procedimento “ALCHEMIA” contro le cosche della ‘ndrangheta operanti in Liguria e con il loro epicentro a Cittanova e Palmi, procede sia nel rito abbreviato davanti al GUP di Reggio Calabria (ove sono, tra gli altri, imputati RASO Giuseppe detto “avvocaticchio” per il quale, a fronte dell’abbreviato, sono stati richiesti 9 anni e 4 mesi, ACCAME Fabrizio per il quale, a fronte del rito, sono stati richiesti 10 anni di reclusione e D’AGOSTINO Francesco della “Stocco & Stocco” per cui sono stati richiesti, a fronte del rito, 3 anni di reclusione), sia davanti al Collegio del Tribunale di Palmi per il rito ordinario, in cui, tra gli altri, sono imputati GULLACE Carmelo con i fratelli Elio e Francesco, FAZZARI Giulia, FAZZARI Rita, ORLANDO Roberto, FAMELI Antonio, RASO Antonino...