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Mastella, golpe giudiziario in Parlamento

Sapevano dei mandati di arresto, sapevano dell'indagine in cui sono coinvolti. La "fuga di notizie" orchestrata -come per Berlusconi- dagli stessi imputati...

 Ora è palese perchè l'attacco al potere giudiziario con Mastella al Ministero ha raggiunto livelli mai visti, nemmeno con Berlusconi (che infatti plaude!).
Ora è chiaro perchè l'inchiesta Why Not è stata affossata e si è fatto l'impossibile per fermare De Magistris. Ora è chiaro perchè Mastella ha preparato e perseguito la legge "mordacchia" per impedire la pubblicazione degli atti di indagine - anche se non più secretati -. Ora si comprende pienamente l'indulto, la "finta" riforma della "contro-Riforma" dell'Ordinamento Giudiziario voluta da Berlusconi e perchè nessuna delle leggi vergogna è stata abrogata. Adesso nessuno può negare l'accordo della casta - da destra a sinistra, tutti insieme - per smantellare ogni principio costituzionale di autonomia e indipendenza della magistratura e di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Si sono palesate, finalmente, le ragioni per cui il Governo ed il Parlamento hanno indebolito le normative di contrasto a corruzione e mafie, tagliato e negato uomini, fondi e mezzi ai reparti investigativi e giudiziari (altro che accelerare i tempi della giustizia!). 
Il Golpe Giudiziario è approdato in Parlamento con il plauso da destra a sinistra.
Le associazioni dei magistrati hanno reagito e denunciato quanto accatuto, anche i penalisti lo hanno fatto! Il Procuratore di Santa Maria Capua Vetere ha dovuto rispondere per le rime. Dobbiamo fermarli.
Le dimissioni di Mastella (indagato per 7 reati gravissimi) sono un atto dovuto. Non è accettabile che vengano respinte o sospese. Indipendentemente dall'esito dei processi, la permanenza di Mastella al Governo ed in Parlamento è indecente, eticamente inaccettabile e pericolosa!
La sete di impunità e immunità è ormai senza freno e piega le regole costituzionali, delegittima e deprime la magistratura ed ogni potere di controllo (ricordiamo il caso Speciale?!). La trasversalità dei comitati d'affari, dei blocchi di potere e delle collusioni e connivenze con poteri occulti e criminali (mafiosi e non) è palese e sottrae sempre più risorse pubbliche, piega nomine e incarichi pubblici a parentele, amicizie e clientele. Ricordiamo che in questi giorni i giudici a Palermo sono in camera di consiglio per Totò Cuffaro. Il segnale definitivo, Mastella ed il Parlamento (tutto) lo hanno lanciato senza ritegno.
In Liguria, dove già con Bisignani - il piduista al centro dell'indagine Why Not - arriviamo con società "curiose" vicine a Claudio Burlando, si sta indagando proprio sulle nomine politico-massiniche nella Sanità, alla faccia delle competenze e del merito - proprio come in Campania. In Calabria idem con le Asl in mano ai clan della 'ndrangheta da Melito Porto Salvo a Locri per arrivare a quella di Vibo Valentia, su cui da anni c'è una relazione (ignorata e taciuta) che parla di boss che lì lavorano con pistola alla cinta! In Campania oltre alla Sanità vediamo l'intreccio affaristico-mafioso dietro i rifiuti (che riempono le strade da anni ed anni anche se i media se ne sono accorti solo ora). Anche sulla Visco-Connection non c'è stata risposta ed ampie funzioni "decisive" del Ministero sono sempre nelle salde mani dei sodali di Visco. L'oligarchia continua ad occupare i posti, si compra i voti, si mangia i soldi pubblici. Gli intrecci societari di politici e consorti, di entrambi i poli, sono palesi, in Calabria dove la maggioranza del Consiglio Regionale è indagato-imputato-prescritto-condannato, come anche in Liguria, dove vediamo gli uomini di Burlando insieme a quelli di Scajola. E' ora di finirla!


 


16.01.2008


Ansa


Ecostiera


Rassegna

24.01.2008


L’Espresso aveva scritto:


Ed anche in Why Not

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