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Nelle Cinque Terre, tra "Mani Unte" ed elezioni comunali

Domani e lunedì con la tornata elettorale per le amministrative, anche a Riomarggiore saranno chiamati a rinnovare l'amministrazione comunale. Riomaggiore è stato l'epicentro dell'inchiesta "Mani Unte" con cui la Procura di La Spezia ha scardinato il blocco di potere intriso di illegalità dell'ex uomo forte del Pd e Legambiente, Bonanini Franco, detto "il Faraone" [clicca qui per rileggere l'Ordinanza integrale che pubblicammo dopo gli arresti].

Tra i candidati in corsa c'è anche chi aveva denunciato le illegalità della "banda" Bonanini e si era guadagnato minacce pesanti proprio dalla "cricca" sinistro-ambientalista... Bonanini voleva far salire degli "amici" dalla Calabria per fare sistemare quell'Alessandro Bordone, reo di aver puntato l'indice sulla gestione illecita e criminale del Parco. Bordone, che non si era piegato allora, è ricandidato con la lista "Per Riomaggiore".

Tra i candidati in corsa c'è anche un altro che ha avuto a che fare con la "cricca del Faraone". Si tratta di Leandro Calzetta, candidato della lista (e non è una battuta) "Partecipazione e Trasparenza".
Con questa lista Calzetta è candidato Sindaco a Riomaggiore, ma di quello che faceva e diceva con la "cricca del Faraone" (non era comunque uno dei indagati) non ci pare aver trovato sue spiegazioni alla comunità di Riomaggiore a cui chiede il voto, appunto, nel nome della "trasparenza"...

Calzetta parla di trasparenza ma sui rapporti con la Con il Calzetta infatti ci sono diverse intercettazioni agli atti dell'inchiesta in cui il Calzetta parla con Marco Bonaguidi e Alexio Azzaro (entrambi arrestati tra i primi a patteggiare una pena). In una di queste, in particolare, in cui parla con Bonaguidi, sintetizzano gli agenti della Polizia di Stato:
"Marco con un uomo (Leandro). Marco gli dice alla persona di dire al cognato di passare da Azzaro, il quale poi va in ferie. Gli dice di portare gli stessi soldi dell'altra volta. L'uomo dice come fa a mettere il timbro da mettere sulla pratica e che le ditte sono quelle tre lì. Marco tergiversa e dice di parlare con Azzaro. Marco chiede se Azzaro si è già sbilanciato con la cifra, l'amico dice di no e ride dicendo che sa che è lui (marco) che comanda. Marco dice che gli chiederà il meno possibile e che lui sta facendo il procuratore. Marco lo invita nuovamente a fare come l'altra volta (cioè a dargli i soldi)"... Nell'intercettazione poi si sente bene la cifra:
"[omissis]
CALZETTA: vebbè te... ti ho detto che ero al telefono col tuo socio... mi ha detto 15-20 mila... mi ha già detto...
BONAGUIDI: eh... 20mila io ci sto!
[omissis]
BONAGUIDI: nonostante che sei uno scassa cazzi ci guadagnano comunque i tuoi suoceri e tua moglie...
CALZETTA: si
BONAGUIDI: perché comunque sarà più basso di qualunque altra cifra che chiederei a uno lì... e questo è scontato...
CALZETTA: si
[omissis]"
Questo è un estratto dell'intercettazione 278, per leggere integralmente le intercettazioni clicca qui... Per la dovuta TRASPARENZA!

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