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Lavagna - Tra la “locale” di 'ndrangheta, politica e pubblica amministrazione – 1° parte

[con i capi di imputazione indicati nell'Ordinanza di Custodia Cautelare]

Finalmente un netto passo avanti su quella realtà del levante genovese, troppo a lungo rimasta coperta dalla cappa di impunità. Grazie al lavoro della Squadra Mobile di Genova e dello S.C.O., la DDA di Genova, guidata dal Proc. Michele Di Lecce (ora in pensione) ed il Pm Alberto Lari, l'inchiesta sulla “locale” di 'ndrangheta di Lavagna (fascicolo aperto nel 2013) ha portato all'esecuzione, oggi, dell'Operazione “CONTI DI LAVAGNA”.

Un lavoro complesso che è riuscito nel documentare (con intercettazioni audio e video) l'operatività del sodalizio 'ndranghetista ed anche le condotte illecite dei Pubblici Amministratori e politici. Da quanto già emerso con "MAGLIO 3" al sequestro delle armi di tre anni fa, passando per i viaggi con soldi portati in Calabria, alla "mamma", per sostenere i familiari dei detenuti, sino al "monitoraggio" del traffico illecito dei rifiuti.

Sono emersi chiari e inequivocabili i legami degli 'ndranghetisti insediati a Lavagna con la “mamma”, ovvero le 'ndrine nella terra madre, ma anche la disponibilità di armi da fuoco (anche da guerra), la capacità di intimidazione, l'egemonia nel settore dello smaltimento dei rifiuti, nonché la capacità di condizionamento della pubblica amministrazione e delle scelte elettorali attraverso la pratica del “voto di scambio”. Un passo avanti, non il colpo di grazia (come vedremo)... 

Di questa realtà ci siamo occupati, come Casa della Legalità, da molti anni. Nel 2011 abbiamo anche indicato, formalmente, anche la capacità di condizionamento della politica e della Pubblica Amministrazione, chiedendo, alle Autorità proposte di procedere. Abbiamo anche indicato pubblicamente alcuni elementi relativi a quel contesto territoriale (ad esempio con un focus sui NUCERAvedi qui; ed un approfondimento sul Porticciolo di Lavagna, il più grande porticciolo turistico del Mediterraneo – ad esempio vedi qui). Abbiamo continuato a raccogliere elementi che, iniziamo a vedere oggi.

Pariamo, ora, dall'Operazione “CONTI DI LAVAGNA”, per cui è doveroso un ringraziamento al lavoro dello S.C.O. e della Squadra Mobile di Genova, nonché all'operato, in DDA, del Proc. Di Lecce e del Pm Lari.

Gli indagati risultano essere 23: NUCERA Paolo (nato a Condofuri - RC il 21.03.1944); NUCERA Antonio, detto "Toto" (nato a Condofuri - RC il 31.12.1938); NUCERA Francesco, detto "Ciccio" (nato a Condofuri - RC il 11.03.1941); RODÀ Francesco Antonio, detto "il barbiere" o "Ciccio" (nato a Melito di Porto Salvo - RC il 30.10.1960); RODÀ Antonio, detto "Totò" (nato a Melito Porto Salvo - RC il 29.05.1980); NUCERA Giovanni, di Paolo (nato a Chiavari - GE il 15.09.1977), misura attenuata solo per truffa aggravata; NUCERA Giovanni, di Antonio (nato a Chiavari - GE il 25.7.1977); PALTRINIERI Paolo (nato a Milano il 28.06.1968); MANGLAVITI Daniela (nata a Melito Porto Salvo - RC il 04.09.1970); PINASCO Ivana (nata a Lavagna - GE il 16.07.1950); ROSSI Lorenzo (nato a Santo Stefano d'Aveto - GE il 16.11.1962); ARCO Massimiliano (nato a Genova il 31.05.1970); CALDERONE Natale, detto "Maurizio", nato a nato a Barcellona Pozzo di Gotto - ME il 29.08.1957), misura attenuata; MONDElLO Gabriella, nata a Bedonia (PR) il 01.05.1944), ex Deputata nella XIV, XV e XVI Legislatura, all'epoca dei fatti consigliere comunale di Lavagna fino a maggio 2014; BOITANO Giovanni (nato a Favale di Malvaro - GE il 24.10.1950) all'epoca dei fatti Assessore regionale alle Politiche abitative, Edilizia e Opere pubbliche); SANGUINETI Giuseppe, detto "Pino" (nato ad Arenzano - GE il 13.01.1947), Sindaco del comune di Lavagna; BARBIERI Luigi (nato a Chiavari - GE il 27.12.1974), vice Sindaco del Comune di Lavagna con delega all'Ambiente, Edilizia privata ed Urbanistica; TALERICO Massimo (nato a Chiavari - GE il 14.10.1977) Consigliere del comune di Lavagna con delega al Patrimonio e al Demanio; LOBASCIO Rosario (nato a Napoli il 27.12.1957) Assessore esterno del comune di Lavagna con delega alla Viabilità e Trasporti; BONICELLI Pietro (nato a Lavagna - GE il 06.02.1954), già dirigente dei Servizi tecnici territoriali e responsabile dello Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Lavagna; CELLA Lorella (nata a Genova il 28.05.1959) dirigente dei Servizi alla Persona, Amministrativi di Staff e dei Servizi Demografici del Comune di Lavagna; MANDATO Ettore (nato a Santa Maria del Cedro - CS il 28.11.1942); GENTILE Franco (nato a Genova il 25.04.1960).

La custodia cautelare in carcere è stata disposta dal GIP per NUCERA Paolo, NUCERA Antonio, NUCERA Francesco, RODA' Francesco Antonio, RODA' Antonio

Disposta invece la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per MONDELLO Gabriella, SANGUINETI Giuseppe (con la MONDELLO nella foto a lato, elezioni comunali 2014), TALERICO Massimo. Obbligo di dimora e divieto di lasciare la dimora nelle ore notturne per il NUCERA Giovanni di Antonio e ARCO Massimiliano. Divieto di esercitare la carica di legale rappresentante di persone giuridiche per la PINASCO Ivana.

Il sequestro preventivo, per beni di valore di circa 2 milioni di euro, è stato disposto dal GIP per i beni riconducibili al RODA' Francesco Paolo. Tra i beni vi sono locali commerciali e magazzini (Sestri Levante e Lavagna), appartamenti (Lavagna, Sestri Levante e Milano – uno degli appartamenti sulla Baia del Silenzio); tre autovetture, rapporti finanziari e l'impresa individuale “LO SFIZIETTO DI RODA' GIULIA” a Sestri Levante.

Il Pm Alberto Lari ha inoltre disposto il sequestro in via d'urgenza dei beni oggetto dei vari reati di abuso d'ufficio, unitamente ai beni riconducibili al traffico illecito di rifiuti:
- le strutture su demanio marittimo sul lungomare Labiona di Lavagna:
CHIOSCO GIORGIA” della società GE.FE. di GENTILE Franco & C snc;
CHIOSCO BAGNI GIANNI” concesso in gestione a FELLETI Elisabetta e gestito di fatto da FELETTI Paolo;
CHIOSCO STE BEACH” di SQUADRITO Stefano;
CHIOSCO CIPY BEACH” di CASAZZA Marco;

- gli altri sequestri d'urgenza sono stati disposti per:
BAR “OSTIGONI”, in Piazza Vittorio Veneto 41 a Lavagna;
società AUTOTRASPORTI NUCERA di NUCERA Francesco & C snc;
STAZIONE DI TRASBORDO RIFIUTI “ECO CENTRO” di Lavagna, loc. Madonna della Neve.

 

L'inchiesta che ha condotto all'adozione delle misure odierne è la testimonianza concreta dell'esistenza della 'ndrangheta e della sua capacità di intimidazione, infiltrazione nell'economia legale e negli appalti e concessione, di condizionamento della pubblica amministrazione, nonché del voto, che riempe quel “vuoto” di reati fine che ha caratterizzato l'inchiesta “MAGLIO 3” (a differenza di “MAGLIO 1”, anche nota come “ALBA CHIARA”, con le integrazioni della DDA di Torino su cui come Casa della Legalità si è fornito un doveroso contributo).

 


Lo spaccato che emerge dall'inchiesta è di estremo interesse anche se onestamente - leggendo l'Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal GIP - dobbiamo evidenziare la nostra preoccupazione. Se da un lato, ovviamente, ai NUCERA e RODA' viene contestato il 416 BIS, anche alla luce della evidente capacità di intimidazione del propria del sodalizio (che incuteva timore nell'ambito sociale, economico e politico di Lavagna, anche alla luce della nota caratteristica di essere una struttura segreta ed armata), dall'altro lato ai politici e pubblici amministratori che hanno compiuto i reati di abuso d'ufficio (contestati) per assecondare le richieste proprie del sodalizio 'ndranghetista non viene contestata l'aggravante dell'aver favorito l'organizzazione 'ndranghetista, bensì il favoreggiamento semplice. Allo stesso modo, nonostante si sia in presenza di un articolazione di 'ndrangheta (infatti viene contestato il 416 BIS per i NUCERA e RODA', componenti della “locale” di Lavagna), con capacità di intimidazione e controllo di un pacchetto di voti utile a determinare l'esito elettorale, ai i politici che stringevano il patto con tale sodalizio per ottenere il pacchetto di voti (utile ad ottenere la vittoria elettorale nel 2014), non viene contestato il “voto di scambio politico mafioso” ma il “voto di scambio semplice”. Ecco, questa contraddittorietà, a nostro avviso, rischia di compromettere l'esito efficace del procedimento penale. La ragione di questo rischio è semplice: se quella dei NUCERA e RODA' è un'articolazione della 'ndrangheta a Lavagna, capace di intimidazione (come dimostrano anche i timori dei politici e pubblici amministratori verso tali soggetti), non si può non contestare, conseguentemente, l'aggravante dell'aver agevolato l'organizzazione 'ndranghetista ai politici e pubblici amministratori indagati; se non contesto ai politici e pubblici amministratori (per i reati di abuso d'ufficio e voto di scambio) l'aver operato agevolando la struttura 'ndranghetista, bensì un voto di scambio semplice ed abusi d'ufficio volti al semplice agevolare singole persone, si compromette la solidità dell'accusa di 416 BIS ai NUCERA e RODA'.

Fatta questa osservazione andiamo avanti...

I capi di imputazione che il GIP inserisce nell'Ordinanza di Custodia Cautelare sono questi:


NUCERA Paolo, NUCERA Antonio, NUCERA Francesco, RODA' Francesco Antonio, RODA' Antonio e PALTRINIERI Paolo

A) Ipotesi di reato di cui all'art. 416 bis capo l, Il, III e IV c.p.in quanto facevano parte, con le funzioni e i ruoli di seguito specificati, della "Locale" di Lavagna, ramificazione dell'associazione di tipo mafioso denominata 'ndrangheta, operante nella stessa località e nelle zone limitrofe e con legami con la cosca 'ndranghetista RODA' - CASILE di Condofuri (RC), avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per: 
- commettere delitti, in particolare in materia di reati ambientali e armi; - acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, concessioni, appalti e servizi pubblici; 
- ostacolare il libero esercizio del voto e procurare voti ad altri in occasione di consultazioni elettorali; 
- realizzare comunque profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri attraverso attività delittuose o anche tramite l'apporto di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio. In particolare:

NUCERA Paolo, con il ruolo di capo della "Locale" di Lavagna e organizzatore, dirigendo e organizzando il sodalizio, assumendo le decisioni più rilevanti, impartendo le disposizioni o comminando sanzioni agli altri associati a lui subordinati, decidendo e partecipando alle riunioni del sodalizio, curando rapporti con le altri articolazioni dell'associazione e con i politici e gli amministratori pubblici di Lavagna, dirimendo contrasti interni ed esterni al sodalizio criminale, curando i rapporti con gli esponenti dell'organizzazione criminale sedenti in Calabria della cosca RODA' - CASILE, custodendo le armi in dotazione del sodalizio.

RODA' Francesco Antonio, in qualità di "rappresentante" e "referente" della "Locale" di Lavagna, mantenendo e curando i rapporti con gli esponenti dell'organizzazione criminale sedenti in Calabria della cosca RODA' - CASILE, provvedendo al sostegno economico dei condannati per reati di mafia e detenuti presso gli Istituti penitenziari di Genova e Voghera (PV) e dei loro familiari in Calabria, impartendo le disposizioni o comminando sanzioni agli altri associati a lui subordinati, decidendo e partecipando alle riunioni del sodalizio, dirimendo contrasti interni ed esterni al sodalizio criminale, coordinando le attività criminali dell'associazione nel recupero crediti, nel reinvestimento del denaro di illecita provenienza in attività economiche lecite e in investimenti immobiliari, custodendo, altresì, le armi in dotazione del sodalizio.

NUCERA Antonio in qualità di partecipe, pianificando e individuando le azioni e le strategie della consorteria, assumendo le decisioni rilevanti e mantenendo i rapporti con gli affiliati della cosca RODA' - CASILE operanti in Calabria e con politici e amministratori pubblici di Lavagna, gestendo di fatto per conto dell'associazione l'attività di stoccaggio e trasporto dei rifiuti (una tra le attività economiche più importanti del comprensorio di Lavagna), custodendo le armi in dotazione del sodalizio.

NUCERA Francesco in qualità di partecipe, coordinando, pianificando, individuando le azioni e le strategie della consorteria, assumendo le decisioni rilevanti e mantenendo i rapporti con le altre organizzazioni criminali sedenti in Calabria della cosca RODA' - CASILE, partecipando alla gestione, per conto dell'associazione, dell'attività di stoccaggio e trasporto dei rifiuti (una tra le attività economiche più importanti del comprensorio di Lavagna), custodendo, presso la propria abitazione e presso l'Eco Centro, le armi formalmente a lui intestate e regolarmente denunciate, che in realtà sono in dotazione del sodalizio.

RODA' Antonio in qualità di partecipe, partecipando alle riunioni, eseguendo le azioni e le strategie della consorteria, mantenendo i rapporti con gli affiliati della cosca RODA' - CASILE, gestendo per conto dell'associazione le attività economiche, impiegando il denaro proveniente da traffici illeciti di droga, di armi e gioco d'azzardo.

PALTRINIERI Paolo, in qualità di partecipe, mantenendo i rapporti con gli affiliati della cosca RODA' - CASILE, gestendo per conto dell'associazione le attività economiche, impiegando il denaro proveniente da traffici illeciti di droga, di armi e gioco, gestendo i capitali del gruppo sia collaborando nelle attività finalizzate al controllo del territorio.

In Lavagna (GE) da fine anni 70/inizio anni '80 ad oggi
Con la recidiva semplice per Nucera Paolo
Con la recidiva reiterata per Nucera Antonio del 1938

PALTRINIERI Paolo e MANGLAVITI Daniela

B) Ipotesi di reato di cui agli artt. 110 e 81 c.p., art. 12 quinquies co. 1 e 2 D.L.8.06.1992 nr.306 (conv. in Legge 7.08.1992 nr.356), aggravati dall'art. 7 D.L.13.0S.1991 nr.152 (conv. in Legge 12.07.1991 nr.203), perché con più azioni esecutive di un disegno criminoso, in concorso tra loro, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, si attribuivano fittiziamente la titolarità della società M.P. Giochi Srl a PALTRINIERI Paolo e MANGLAVITI Daniela ancora oggi nella disponibilità diretta di RODA' Francesco Antonio, esponente di rilievo della predetta associazione di tipo mafioso, offrendo un contributo al perseguimento dei propri fini, con la consapevolezza di favorire l'intero sodalizio.
Con l'aggravante di avere commesso il fatto al fine di agevolare l'associazione mafiosa denominata 'ndrangheta di cui RODA' Francesco Antonio faceva parte. 
In Lavagna (GE) per PALTRINIERI Paolo dal maggio 1998 ad oggi 
In Lavagna (GE) per MANGLAVITI Daniela dal 2002 ad oggi

RODA' Francesco Antonio e PALTRINIERI Paolo

C) Ipotesi di reato di cui agli artt. 110 e 81c.p. e 132 comma 2 d. I.vo 1.9.1993 nr.385 perché, in concorso tra loro ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, svolgevano una delle attività finanziarie previste dall'art.106 comma 1 stessa legge (in particolare concessione di prestiti) senza essere iscritti nell'elenco previsto dal medesimo articolo; in particolare cedevano denaro in contante MORELLO Mauro, PESSAGNO Luigi, GENTILE Franco, MANGIANTE Eugenio Luigi, MIGNOSI Pietro, PAPALE Alfio, ROVERANO Valter, Riccardo n.m.i., Pino n.m.i., pretendendone la restituzione di somme maggiorate da interessi allo stato non individuati ed in alcuni casi (nei confronti di MORELLO Mauro e MORELLO Benito) con l'uso di violenza e minaccia.
In Lavagna (GE) dall'ottobre 2013 ad oggi

RODA' Francesco Antonio

D) Ipotesi di reato di all'art. 81 e 644 c.p. perché in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, si faceva dare o promettere, in corrispettivo di una prestazione di denaro, di 30.000.000 di lire che era stata prestata nel 1999 a ROSSI Emanuele da NUCERA Francesco (poi deceduto nel 2000 momento in cui è subentrato nel rapporto RODA' Francesco Antonio), interessi di natura usuraria nell'ordine di circa il 10% mensile (e quindi circa il 120% annuo); in questo modo a fronte di un prestito iniziale di 30.000.000 il ROSSI è arrivato a pagare interessi per 64.000.000 milioni di lire dal 2000 al 2003 circa, senza con ciò mai riuscire a ridurre la somma del capitale versato, con pagamenti mensili che andavano da 3.000.000 a 3.200.000 milioni di lire (poi convertite in rate da 1.500,00/1.600,00 euro); l'ultima utilità corrisposta per far fronte al debito si concretizzava nella cessione del "Bar Valerio" perfezionatasi nell'anno 2010 in assenza di pagamento di corrispettivo a fronte del valore dell'attività economica stimabile in almeno 16.000,00 euro.
Fatti commessi in Lavagna (GE) e Cogorno (GE) dal 1999 sino al 2010, momento di definitiva acquisizione dell'attività economica.

NUCERA Paolo, RODA' Francesco Antonio, NUCERA Antonio, NUCERA Francesco, CALDERONE Natale, NUCERA Giovanni, figlio di Antonio e ARCO Massimiliano

E) Ipotesi di reato di cui agli artt. 110 c.p.,.artt.2 e 7 Legge 895/1967, Art.23 L.110/1975, aggravati dall'art.7 D.L.13.05.1991 nr.152 (conv. in Legge 12.07.1991 nr.203), per aver illegalmente detenuto, trasportato e occultato, per conto della "Locale" di Lavagna, le seguenti armi comuni da sparo:
Fucile a canne sovrapposte marca Umberto Glnl cal. 12 con matricola abrasa, arma clandestina
Pistola semiautomatica marca Beretta mod 81 cal. 7,65 Browning con matricola abrasa e due caricatori, arma clandestina; 
Revolver Smith & Wesson modo 19-6 Combat Magnum calibro 357 magnum, matricola obliterata, arma clandestina
Revolver Smith & Wesson modo 60 Chief cal. 38 special con matricola obliterata, arma clandestina 
Pistola semiautomatica di produzione spagnola STAR ECHEVERRIA modo CU calibro 6,35 Browning con caricatore, priva di numero di matricola, arma clandestina; 
Pistola semiautomatica di produzione belga marca FABRIQUE NATIONALE D'ARMES DE GUERRE modello 1910/22 calibro 7.65, matricola 269971 con due caricatori; 
Pistola semiautomatica di produzione spagnola marca AZANZA J ARRIZABALAGA modello AA calibro 7.65 Browning, con matricola 3094 completa di caricatore; 
Tubo cilindrico in metallo della lunghezza di cm. 19 forato da entrambi i lati da ritenersi dispositivo di riduzione acustica (silenziatore)
Pistola semiautomatica di produzione belga, FABRIQUE NATIONALE D'ARMES DE GUERRE modello 1906, calibro 6.35 Browning matricola 547516 con relativo caricatore
N. 802 tra munizioni e cartucce di vario calibro tra cui 69 cartucce calibro 9 Luger con proiettile FMJ totalmente camiciato e n. 7 cartucce calibro 9*19 M38 Giulio Fiocchi, entrambe da ritenersi munizionamento per arma da guerra.

In particolare:

NUCERA Paolo e RODA' Francesco Antonio hanno incaricato NUCERA Giovanni, figlio di Antonio, e ARCO Massimiliano di trasportare, con un camion, l'arsenale di armi e munizioni dall'Hotel Ambra, sito in Lavagna via Matteotti, presso la discarica di NUCERA Antonio, sita in Lavagna, via Madonna della Neve 1, al fine di occultarle.

ARCO Massimiliano e NUCERA Paolo hanno materialmente posizionate sul mezzo utilizzato per il trasporto le armi e le munizioni. ARCO Massimiliano e NUCERA Giovanni, figlio di Antonio, hanno eseguito il trasporto delle armi e munizioni dall'Hotel Ambra all'Eco Centro.

NUCERA Antonio e NUCERA Francesco hanno custodito le armi e le munizioni presso l'Eco Centro prima che fossero nuovamente trasportate da ignoti all'interno del terreno, sito a San Colombano Certenoli (GE), in disponibilità di CALDERONE Natale. 

CALDERONE Natale ha custodito le armi all'interno del terreno in sua disponibilità sino all'8 novembre 2013, giorno del sequestro.

Con l'aggravante di avere commesso il fatto al fine di agevolare l'associazione mafiosa denominata 'ndrangheta. 
Con la recidiva semplice per Nucera Paolo 
Con la recidiva reiterata per Nucera Antonio del 1938
Con la recidiva reiterata specifica per Arco Massimiliano 
Con la recidiva specifica per Calderone Natale 
In Lavagna (GE) e in San Colombano Certenoli (GE), in data antecedente e prossima all'8 novembre 2013.

NUCERA Antonio, NUCERA Francesco, NUCERA Paolo, PINASCa Ivana, NUCERA Giovanni, di Paolo, ROSSI Lorenzo

F) Ipotesi di reato di cui agli art. 260 d.lgs. 152/2006 (T.UA) .
NUCERA Antonio, NUCERA Francesco e NUCERA Paolo, in qualità di proprietari del terreno sito in Madonna della Neve civ. l, sul quale sorge l'area di temporaneo stoccaggio e trasbordo dei rifiuti solidi urbani del comune di Lavagna, NUCERA Francesco, in qualità di socio, PINASCO Ivana, in qualità di socia e legale rappresentante, NUCERA Giovanni, di Paolo, in qualità di direttore tecnico e ROSSI Lorenzo in qualità di dipendente della ditta "Autotrasporti Nucera di Nucera Francesco & C Snc"; NUCERA Antonio, in qualità di amministratore di fatto dell'Eco Centro, al fine di conseguire un ingiusto profitto, con più operazioni e attraverso l'allestimento di mezzi e attività continuative organizzate, gestiscono abusivamente ingenti quantità di rifiuti; in particolare gestiscono, ognuno per quanto di competenza, con modalità totalmente illecite - contravvenendo alle prescrizioni imposte dalla normativa vigente, dall'autorizzazione provinciale e dal contratto di affitto con il comune di Lavagna - la stazione di trasbordo, realizzando, con cadenza quasi quotidiana, attività di "miscelazione" di rifiuti di ogni genere, compreso lo smaltimento anche di rifiuti speciali, costituiti da inerti, da latte di vernici, pittura, e altro materiale altamente inquinante; caricando il compattatore dei rifiuti di tipo indifferenziato con rifiuti di genere diverso, trasportando l'amalgama alla discarica di Genova-Scarpino, utilizzando falsi formulari.
Con la recidiva semplice per Nucera Paolo
Con la recidiva reiterata per Nucera Antonio del 1938
Con la recidiva reiterata infraquinquennale per Nucera Giovanni di Paolo
Con la recidiva specifica per Pinasco Ivana
Fatti accertati e documentati in Lavagna (GE) dal marzo 2014 in permanenza ad oggi.

NUCERA Antonio, NUCERA Francesco, PINASCO Ivana, NUCERA Giovanni, di Paolo, ROSSI Lorenzo

G) Ipotesi di reato di cui agli artt. 110 c.p., 81 c.p., 640 comma 2 c.p., . NUCERA Francesco, in qualità di socio, PINASCO Ivana, in qualità di socia e legale rappresentante, NUCERA Giovanni, di Paolo, in qualità di direttore tecnico, ROSSI Lorenzo in qualità di dipendente della ditta "Autotrasporti Nucera di Nucera Francesco & C Snc" e NUCERA Antonio, in qualità di amministratore di fatto dell'Eco Centro, in concorso tra loro ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, con artifici e raggiri, consistiti nel permettere a terze persone e ditte non autorizzate di conferire rifiuti di qualsiasi natura all'Eco Centro, nel trasportarli, facendoli risultare falsamente quali rifiuti indifferenziati, alla discarica di Scarpino, così imputando le spese dei maggiori viaggi e del maggior peso al comune di Lavagna, nel procedere alla commistione di rifiuti (differenziati e speciali con gli indifferenziati) all'interno dell'Eco Centro, compilando con falsi dati i previsti formulari e registri di carico e scarico, allo scopo di effettuare dei trasporti di quantitativi maggiori di rifiuti alla discarica AMIU di Genova Scarpino, in tal modo evitando, di trasportare i rifiuti differenziati presso i previsti centri autorizzati, inducevano in errore il Comune di Lavagna in relazione al tipo di rifiuto ricevuto presso il centro di Trasbordo e smaltito presso i siti di conferimento, così realizzando un triplice ingiusto vantaggio economico derivante dai pagamenti effettuati dai soggetti e ditte terze che non avevano titolo a conferire i propri rifiuti all'Eco Centro, dai maggiori importi delle fatture emesse nei confronti dell'ldealservice (che a sua volta fatturava detti importi al comune di Lavagna) per elevati quantitativi di rifiuto differenziato trasportato a Scarpino e dai conseguenti minori costi per il mancato conferimento di rifiuti differenziati ai previsti centri di smaltimento, con pari danno del Comune di Lavagna, danno erariale diretto (maggiori costi), escluse le sanzioni pagate per violazione delle norme comunitarie relative alle soglie di raccolta differenziata, ammontante ad una somma superiore ai 250.000,00 euro.
Con l'aggravante aver commesso il fatto in danno di un ente pubblico.
Con la recidiva reiterata per Nucera Antonio del 1938
Con la recidiva specifica per Pinasca Ivana
Con la recidiva reiterata infraquinquennale per Nucera Giovanni di Paolo
Fatti avvenuti in Lavagna (GE) a partire dal 2010 ed in permanenza ad oggi.

NUCERA Antonio, NUCERA Francesco, PINASCO Ivana, NUCERA Giovanni, di Paolo, ROSSI Lorenzo

I) Ipotesi di reato di cui agli artt. 110 c.p., 81 c.p. e 483 c.p. NUCERA Francesco, in qualità di socio, PINASCO Ivana, in qualità di socia e legale rappresentante, NUCERA Giovanni, di Paolo, in qualità di direttore tecnico, ROSSI Lorenzo in qualità di dipendente della ditta "Autotrasporti Nucera di Nucera Francesco & C Snc " e NUCERA Antonio, in qualità di amministratore di fatto dell'Eco Centro, ognuno per quanto di competenza, in concorso tra loro ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, attestavano falsamente la classificazione dei rifiuti indicando sui formulari e registri il codice previsto per i rifiuti indifferenziati invece di quello corretto relativo ai rifiuti costituiti dal materiale "alluvionato" stoccato all'Eco Centro; in questo modo i rifiuti venivano trasportati alla discarica AMIU di Genova Scarpino anziché alla discarica di Rio Marsiglia, come previsto dalle ordinanze sindacali n. 128 del 13.11.2014 e n. 130 del 25.11.2014 emesse dal Comune di Lavagna a seguito degli eventi alluvionali.
Con la recidiva reiterata per Nucera Antonio del 1938
Con la recidiva reiterata infraquinquennale per Nucera Giovanni di Paolo
Con la recidiva specifica per Pinasco Ivana
Fatti commessi in Lavagna in epoca tra il 10 ed il 30 novembre 2014.


SANGUINETI Giuseppe, TALERICO Massimo, MANDELLO Gabriella, MANDATO Ettore, NUCERA Paolo, GENTILE Franco

J) Ipotesi di reato di cui all'art. 86 del D.P.R. 16 maggio 1960 nr. 570, perché in concorso tra loro, SANGUINETI e TALERICO per ottenere a proprio vantaggio il voto elettorale nelle elezioni amministrative svoltesi il 25 maggio 2014 nel comune di Lavagna (GE), hanno promesso e dato a più elettori le utilità sotto indicate, MANDELLO Gabriella, MANDATO Ettore, NUCERA Paolo e NUCERA Antonio e GENTILE Franco hanno dato i propri voti e procurato le preferenze elettorali di altri 500 elettori circa residenti nel comune di Lavagna, alla lista del candidato Sindaco SANGUINETI Giuseppe, accettando la promessa delle sotto elencate utilità imponendo al neo-Sindaco di affidare la delega al demanio e patrimonio al loro eletto di riferimento, TALERICO Massimo:

a. l'utilità a NUCERA Paolo, NUCERA Antonio e NUCERA Francesco consistente nella proroga del contratto di locazione della stazione di trasbordo dei rifiuti sita a Lavagna, in via Madonna della neve nr. 1, denominata Eco Centro;

b. l'utilità a NUCERA Paolo, NUCERA Antonio, NUCERA Francesco, NUCERA Giovanni, di Paolo, e PINASCO Ivana consistente nella proroga del contratto di appalto di raccolta dei rifiuti solidi urbani del comune di Lavagna alla Soc. Cooperativa a r.l. Idealservice che, a sua volta, in sub-appalto ha confermato la gestione dell'Eco Centro e del trasporto dei rifiuti di cui trattasi alla ditta Autotrasporti Nucera di Nucera Francesco & C. snc;

c. l'utilità a MANDATO Ettore di mantenere la gestione della struttura immobile, che sorge su suolo pubblico, sita a Lavagna, in piazza Vittorio Veneto civ. 41, ove è ubicato il bar "Ostigoni", gestito da MAFALDA Silvestri, moglie del MANDATO, evitando di dare esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato, Sez. V, nr. 3814, pronunciata il 17 luglio 2014 che disponeva la demolizione o l'acquisizione del manufatto in disponibilità del comune;

d. l'utilità a MANDATO Ettore consistente nell'autorizzazione ai lavori di ristrutturazione dell'immobile sito a Lavagna, in via Borzone, 19, di proprietà di COVACCI Mario, già affidati alla ditta edile EDILMABER s.r.l. di MANDATO;

e. l'utilità a GENTILE Franco, SQUADRITO Stefano, CASAZZA Marco e FELLETI Paolo, titolari di concessioni al commercio su area demaniale, sul lungomare Labonia, del Comune di Lavagna, consistenti nell'evitare i controlli e omettere le sanzioni per eventuali segnalazioni relative alla stagione balneare 2014, oltre ché rilasciare nuove concessioni, a decorrere dalla stagione balneare 2015, che hanno aumentano a ciascuno, di oltre cinque volte, la superficie demaniale già oggetto di precedente provvedimento amministrativo.

Con la recidiva semplice per Nucera Paolo
Con la recidiva reiterata infraquinquennale per Gentile Franco
Fatti commessi in Lavagna in data anteriore e prossima al 25 maggio 2014.

SANGUINETI Giuseppe e BARBIERI Luigi

K) Ipotesi di reato di cui agli artt.ll0 e 323 c.p., in quanto SANGUINETI Giuseppe, Sindaco pro tempore del comune di Lavagna, in concorso con BARBIERI Luigi, Vice Sindaco pro tempore del comune di Lavagna con delega all'Ambiente, entrambi PP.UU, nell'esercizio delle loro funzioni, in violazione di norme di legge e di regolamento, omettevano di assumere i provvedimenti amministrativi di loro competenza per interrompere le gravi irregolarità riscontrate (diffida a rendere idoneo il sito di trasbordo) anzi rinnovavano il contratto di locazione della stazione di trasbordo di rifiuti sita in loc. Madonna della Neve, della ditta Autotrasporti Nucera & C. di Nucera Francesco Snc, riconducibile a NUCERA Antonio; nell'atto di proroga (delibera n. 51, approvata in data 22 aprile 2015 dalla Giunta Comunale di Lavagna, avente per oggetto la proroga della "Convenzione per l'utilizzo della stazione trasbordo rifiuti in località Madonna della Neve") era appositamente pretermesso ogni riferimento alla relazione all'uopo predisposta dal responsabile tecnico del comune in cui si evidenziava che l'area adibita al trasbordo mancava di alcuni requisiti indispensabili previsti dalla legge; in sostanza adottavano una delibera illegittima che procurava a ditta Autotrasporti a Nucera & C. snc di NUCERA Francesco un ingiusto vantaggio patrimoniale, consistente nell'ottenere una proroga non dovuta e senza che nell'atto di proroga venisse imposto di rendere l'area "a norma".
Fatto accertato in Lavagna il 22 aprile 2015.

SANGUINETI Giuseppe

L) Ipotesi di reato di cui agli artt. 81 cpv. e 323 c.p., in quanto, Sindaco pro tempore del comune di Lavagna, nello svolgimento delle sue funzioni, in violazione di norme di legge e di regolamento relative alla gestione delle somme urgenze come disciplinate del Testo Unico del Pubblico Impiego e Testo Unico Enti Locali ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, in occasione degli eventi alluvionali occorsi in Lavagna in data 10 novembre 2014, intenzionalmente procurava alla ditta Autotrasporti Nucera Snc un ingiusto vantaggio patrimoniale, avendo affidato in maniera diretta il trasporto di rifiuti dall'Eco Centro di via Madonna della Neve, senza rispettare la procedura di cui all'art. 191 c.3 D.lgs. 18.08.2000 n. 267 (per i lavori pubblici di somma urgenza, cagionati dal verificarsi di un evento eccezionale o imprevedibile, la Giunta, qualora i fondi specificamente previsti in bilancio si dimostrino insufficienti, entro venti giorni dall'ordinazione fatta a terzi, su proposta del responsabile del procedimento, sottopone al Consiglio il provvedimento di riconoscimento della spesa), nonché in violazione di quanto previsto dagli artt. 4 e 14 comma 7 del D. Lg. 165/2001 non essendosi limitato ad esercitare le funzioni di carattere politico-amministrativo ingerendosi, invece, nelle attività di stretta competenza dei funzionari e dei dirigenti della pubblica amministrazione.
Fatti commessi a lavagna dal 13 novembre 2014 (data della prima ordinanza) ad oggi.

SANGUINETI Giuseppe e BONICELLI Pietro

M) Ipotesi di reato di cui agli artt. 110 e 323 c.p., in quanto SANGUINETI Giuseppe, Sindaco pro tempore del Comune di lavagna, nello svolgimento delle sue funzioni, BONICELLI Pietro, geometra del Comune di lavagna, responsabile pro tempore del S.U.A.P., nello svolgimento delle sue funzioni, con il contributo di MONDELLO Gabriella, in violazione di norme di legge o di regolamento (in particolare non dando esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato, Sez. V, n. 3814, pronunciata il 17 luglio 2014, a seguito dell'appello proposto alla sentenza del TAR Liguria Sez. I n. 1077 del 25 settembre 2003) hanno intenzionalmente procurato a MANDATO Ettore l'ingiusto vantaggio patrimoniale e conseguente danno per l'ente territoriale, per non avere acquisito al demanio indisponibile del Comune ovvero per non aver demolito la struttura (oggi da considerarsi abusiva) che sorge su suolo pubblico, nella quale è ubicato l'esercizio pubblico denominato "Bar Ostigoni", sito a lavagna, in piazza Vittorio Veneto, civ. 41 ed essersi attivati per deliberare la prosecuzione della locazione a favore di MAFALDA Silvestri, moglie di MANDATO Ettore; provvedimento amministrativo, ad oggi, non perfezionatosi per cause indipendenti dalla loro volontà.
Fatti commessi a lavagna dal17 luglio 2014 ad oggi.

SANGUINETI Giuseppe, TALERICO Massimo, BONICELLI Pietro, MONDELlO Gabriella:

N) Ipotesi di reato di cui agli artt. 110 e 323 c.p., in quanto SANGUINETI Giuseppe, Sindaco pro tempore del comune di Lavagna, nello svolgimento delle sue funzioni, in concorso con TALERICO Massimo, Consigliere pro tempore con delega al Demanio e al Patrimonio del Comune di lavagna, nello svolgimento delle sue funzioni e BONICELLI Pietro, responsabile del S.U.A.P. del Comune di lavagna, in qualità di P.U. nello svolgimento delle sue funzioni, con la partecipazione e il contributo di MONDELLO Gabriella che consigliava Talerico di omettere i controlli, di non adottare alcuna sanzione e di convincere i responsabili della capitaneria di porto a "chiudere un occhio", in violazione di norme di legge e di regolamento (codice della navigazione), omettevano intenzionalmente e per lungo tempo di effettuare nel corso della stagione balneare 2014 (da maggio a settembre 2014), nonostante le segnalazioni a loro pervenute, i controlli alle quattro attività commerciali ambulanti con sede fissa intestate a SQUADRITO Stefano, CASAZZA Marco, FELLETI Paolo e GENTILE Franco, ubicate in lavagna (GE), sul lungomare Labonia, e nel momento in cui il funzionario comunale MAZZINO Ivo e in più occasioni la dr. Nidielli Michela effettuavano sopralluoghi (in un caso il sopralluogo veniva effettuato in presenza del sindaco Sanguineti) al cui esito segnalavano per iscritto all'ufficio S.U.A.P. ed al suo dirigente BONICELLI Pietro l'esistenza di evidenti irregolarità, non adottavano di concerto tra loro le previste sanzioni e non imponevano lo sgombero immediato delle parti abusivamente occupate; in tal modo procurando loro un ingiusto vantaggio patrimoniale, consistente nello svolgimento di un'attività equiparata ad uno stabilimento balneare, attraverso l'occupazione abusiva di uno spazio sul demanio marittimo.
In Lavagna quantomeno dal maggio al novembre 2014.

SANGUINETI Giuseppe e LOBASCIO Rosario

O) Ipotesi di reato di cui agli artt. 110 e 323 comma 2 c.p., in quanto SANGUINETI Giuseppe, nella qualità di Sindaco pro tempore del comune di Lavagna, LOBASCIO Rosario, nella qualità di Assessore esterno pro tempore con delega alla viabilità e trasporto del comune di Lavagna, nonché di amministratore di fatto della DOMUS service s.r.l. (Sanguineti) e di amministratore di diritto (Lobascio) - strettamente collegata alla DOMUS s.c.a.r.1. - proprietaria per una quota pari al 50% dell'albergo REBORI G.B. sito a Lavagna, in via Dei Devoto 93-95-97-99, consapevoli del proprio interesse economico privato nella delibera del Consiglio Comunale n. 73 , data 29 dicembre 2014, avente ad oggetto "Presa atto delle Sentenze del TAR Liguria ricorsi n. 732-840-731/2011 in merito alla Variante al Piano Regolatore Generale ai sensi dell'art. 2 della Legge Regionale 07 febbraio 2008 n. 1 - Misure per lo salvaguardia e lo valorizzazione degli alberghi e disposizioni relative alla disciplina e alla programmazione dell'offerta turistica ricettiva negli strumenti urbanistici comunali - e conseguente abrogazione delle deliberazioni di Consiglio Comunale n. 8 del 12.03.2010 e delle conseguenti deliberazioni n. 32 del 15.07.2010 e n. 23 del 18.04.2012011", non si sono astenuti dal votarla, anzi, SANGUINETI Giuseppe è risultato esserne il promotore.
Fatti commessi in lavagna in data 29 dicembre 2014

MONDELLO Gabriella

P) Ipotesi di reato di cui all'art. 346 bis C.p., in quanto MONDELLO Gabriella, fuori dei casi di concorso dei reati di cui agli artt. 319 e 319 ter c.p., sfruttando le relazioni esistenti con il p.u. BOITANO Giovanni (Assessore regionale), indebitamente si faceva dare da BRUZZONE Maria Bianca denaro o altro vantaggio patrimoniale (oggetti preziosi in oro, in particolare una collana, un bracciale e degli orecchini) come prezzo della propria mediazione illecita verso il p.u. in relazione al compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio, vale a dire, l'illegittima interferenza nelle procedure di assunzione presso l'Agenzia a partecipazione Regionale A.R.T.E. - di fatto ente di natura pubblica - di TRAVERSONE Paolo.
In Chiavari (GE) in data anteriore e prossima al 1 luglio 2015

CELLA Lorella e MONDELLO Gabriella

Q) Ipotesi di reato di cui agli artt. 110 e 323 c.p., in quanto in concorso tra loro, CELLA Lorella, in qualità di pubblico ufficiale in quanto dirigente dei Servizi alla Persona, Amministrativi di Staff e dei Servizi Demografici del comune di Lavagna, su richiesta ed istigazione dell'ex deputato MONDELLO Gabriella, tramite l'operato del dipendente comunale COMINCIOLI Antonio (nello svolgimento delle funzioni di ufficiale dell'anagrafe) in violazione della normativa sull'accertamento della residenza, provvedeva al cambio di residenza a Lavagna, in C.so Buenos Aires nr. 108/8, diRACANA Maria (così facendola risultare co-residente con NIGRO Giovanna), procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale a NIGRO Giovanna consistito nell'ottenere il riconoscimento delle agevolazioni previste per l'assistenza ai familiari in caso di grave malattia (permessi retribuiti ai sensi della legge 104/1992).
In Lavagna (GE) in data anteriore e prossima al 26 giugno 2015

NUCERA Giovanni, di Paolo, PALTRINIERI Paolo

R) Ipotesi di reato di cui agli artt. 110 c.p. e 4 L. 401/89, in quanto PALTRINIERI Paolo, quale effettivo titolare della ditta "Paltrinieri Paolo", sita a Lavagna, piazza della Libertà nr. 12 e dell'autorizzazione di P.S. di cui all'art. 110, comma 6 del TULPS, NUCERA Giovanni, di Paolo, in quanto gestore di fatto del punto raccolta scommesse di cui sopra, in concorso tra loro, consentendo scommesse anche su siti stranieri non autorizzati, nonché di effettuare scommesse senza identificare e preventivamente registrare i giocatori, oltre ché effettuare le ricariche degli account dei clienti, anche anticipando loro del credito, esercitavano abusivamente l'organizzazione di scommesse che la legge riserva allo Stato o ad altro concessionario.
Con la recidiva reiterata infraquinquennale per Nucera Giovanni di Paolo 
Fatti commessi in Lavagna (GE) a partire dal 2014 e tuttora in corso.

 

(fine prima parte)

 

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