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'Ndrangheta in Liguria | il contesto che ha colpito Rolando Fazzari

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Anche “gufando” si fa male alla 'ndrangheta. Colpiti gli AVIGNONE...

Ne avevamo prodotto un dettagliato profilo nel 2013, ed oggi sono stati stroncati (in buona parte). Sono quei vermi della cosca AVIGNONE, che da rovina di Taurianova sono saliti su al nord, sino alla Germania. Sono loro, con la cosca PAVIGLIANITI (di San Lorenzo), ad essere finiti nella rete dell'Operazione “GUFO 2013” del GICO e coordinata dalla DDA di Firenze, guidata dal Procuratore Giuseppe Creazzo, che per lunghi anni ha operato nella prima linea di Palmi. Le cosche della Piana di Gioia Tauro hanno quindi visto pesantemente colpita, con questa nuova operazione, la loro rete dedita al narcotraffico.

Andiamo con ordine...



Il più vecchio dei fratelli della famiglia AVIGNONE di Taurianova è
AVIGNONE Vincenzo (cl. 1963, battezzato dal capo storico della 'ndrangheta PIROMALLI Giuseppe - 1921/2005) ha un bel ristorante su in Germania, dove pare essere ancora tranquillo.
Oltre ad avere sempre avuto una rete di supporto nella capitale, è Genova la città “prediletta” dagli altri fratelli della
cosca degli AVIGNONE, che si era già evidenziato essere in stretto contatto con i MAMONE.
Da lungo tempo, infatti, avevano costruito una base operativa su Genova. Ultima testa di ponte, con
due imprese, sono stati: AVIGNONE Domenico (cl. 1975, con un 416-bis ed omicida nel 1992, 1994 e nel 2003) ed AVIGNONE Salvatore (cl. 1972, con un 416-bis). Da Genova con viaggi costanti in Calabria, viaggi in carcere dal padre e capo storico della cosca, AVIGNONE Giuseppe (nella foto a lato all'epoca dell'arresto nel 1977 - detenuto). Prima di loro, a Genova anche l'altro fratello, AVIGNONE Guerino (cl. 1965, pluriomicida - detenuto).

Se la loro storia l'abbiamo già raccontata il 12 settembre 2013, e quindi rimandiamo a quanto pubblicato allora, ora andiamo avanti sulle tappe che hanno portato all'Operazione “GUFO 2013”, dopo lunghe ed efficaci indagini dei Finanzieri del GICO e SCICO.

Ad aprile 2013 arrivano in Italia 50 Kg di cocaina purissima, per un valore di oltre 10 milioni di euro, su un container imbarcato in Perù, dal porto di El Callao. Erano occultati tra materiale tessile per aziende venete. Il container scaricato al Porto di Genova è stato poi trasportato nel nord-est. Chi doveva prelevare nel Porto del capoluogo ligure i borsoni con la cocaina non lo ha fatto.
Le indagini, durate un anno, da parte dei Carabinieri, hanno individuato ed arrestato chi era l'organizzatore di quella spedizione. Era AVIGNONE Salvatore (in foto).

Nell'ottobre 2013 scattava l'Operazione “LUPICERA”,dei Carabinieri di Lucca che colpisce l'avamposto della coscaFACCHINERI in Toscana e con anche arresti in Calabria. Il carcere si apre per 13 luntrunazzi per le Ordinanze di Custodia Cautelare disposte dal Gip di Firenze a seguito della richiesta di misure della locale DDA. Gli arresti, che vengono eseguiti tra le province di Lucca, Pistoia, Crotone e Reggio Calabria, stroncano due organizzazioni: quella dedita ad estorsioni, minacce, danneggiamenti ed armi, e quella dedita al traffico di droga.

A coordinare le attività del sodalizio 'ndranghetista in terra toscana era il calabrese LOMBARDO Giuseppe (foto a sinistra), affiliato alla cosca dei FACCHINERI, trapiantato ad Altopascio (LU).
Nella villa del LOMBARDO, nascosto da un termosifone, l'accesso (foto sotto) ad un bel bunker
di circa 4 mq e alto 3 metri, utile per nascondere latitanti così come per nascondere armi, droga e quant'altro necessitava di occultamento.

bunker segreto giuseppe lombardo

La cocaina smerciata dai dai vermi dei FACCHINERI veniva fornita dai vermi degli AVIGNONE... E di qui, quindi, gli approfondimenti investigativi si sono ampliati.


Si è quindi giunti al giro di boa. E' il
19 febbraio 2015 e viene stroncato, con l'Operazione “GUFO 2013” il narcotraffico che dal Sud America ai Porti di Genova e Gioia Tauro era gestito dagli AVIGNONE e dai PAVIGLIANITI.

280 Kg di cocaina purissima sequestrati, per un valore di oltre 43 milioni di euro. 28 indagati. 16 gli arresti tra Genova, Reggio Calabria, Tortona (AL), Milano, Pavia, Bologna, Modena, Parma e Palermo su disposizione del GIP di Firenze Erminia Bagnoli, in accoglimento della DDA fiorentina. L'accusa è pesante: associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga con l'aggravante mafiosa.

Lo storico canale del narcotraffico degli AVIGNONE, il pilastro dell'attività illecita comune con la cosca dei PAVIGLIANITI, contava anche sui contatti con i narcotrafficanti sudamericani.

La cocaina veniva occultata all'interno di doppifondi nei container con “carichi di copertura” quali le banane, o con il collaudato occultamento in blocchi di marmo (foto in apertura).

La cocaina imbarcata nei porti di Callao in Perù e Guayaquil in Ecuador, arrivava ai porti di Genova e Gioia Tauro, dove, nel corso delle indagini, sono stati sequestrati i 280 Kg di cocaina.

Se a Genova e Gioia Tauro vi erano i punti nevralgici per l'importazione della cocaina,
le basi logistiche erano sparse nel nord. Tra queste a Modena, in un abitazione, a Bologna presso un'autocarrozzeria, come presso una ditta di Alessandria.

Oltre alle misure di custodia cautelare sono parallelamente scattati i sequestri dei beni immobili e mobili che risultavano nella disponibilità degli arrestati, per un valore di circa 2 milioni di euro (5 fabbricati tra Liguria, Emilia Romagna e Calabria, 5 autoveicoli di lusso, una moto, 1 società, 2 ditte individuali, quote societarie e beni aziendali).


ALCUNE SCHEDE DELL'OPERAZIONE "GUFO 2013"





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