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Il pm Landolfi torna alla carica... da Savona

il pm di Savona, Alberto LandolfiNon c'è niente da fare se uno non conosce i fatti alla fine le spara grosse. L'ignoranza (tendiamo sempre ad escludere motivazioni diverse e ben più gravi) è una brutta bestia... ed è proprio in questa che sta il vero dramma del Paese. Ne avevamo già parlato, ma visto che il pm Alberto Landolfi insiste, vogliamo lasciare correre? Certo che no!

In un intervista al sito ActaDiurna (qui il link funzionante alla pagina salvata dell'intervista - che il sito actadiurna non esiste più) il pm savonese parte con l'affermare che "L'Italia è un paese ad alto sviluppo economico, un paese altamente industrializzato e, come tale, è ovviamente soggetto al fenomeno della iperlegislazione, poiché si tenta di regolamentare tutta la nostra vita quotidiana...", dimentica che circa il 40% dell'economia è economia illegale, economia nera... in mano a criminalità finanziaria e criminalità mafiosa. Dimenticando questo dato si comprende che non possa vedere, ad esempio, la grande lavatrice del riciclaggio che opera in Liguria, a partire proprio dal Ponente e dal suo territorio di competenza del savonese...

Letto, ad esempio, il libro-inchiesta "Il Partito del Cemento"? Paolo Sylos Labini, che è stato uno dei più grandi economisti del Novecento, invece, quel dato lo aveva ben presente e per questo definiva l'Italia una Repubblica criminale.
Il pm Landolfi, non può quindi comprendere che il problema non sia il solo iperlegiferare, bensì che la democrazia, oltre che l'economia e con questo l'ambiente, sono devastati dalla criminalità mafiosa e finanziaria, che ricicla al nord, anche il Liguria, anche a Savona, dove ha pesanti radici. Se leggesse un pochino di più i rapporti investigativi, le relazioni dei reparti preposti come anche quelli della Commissione Antimafia, e magari anche qualche atto giudiziario, comprenderebbe che c'è qualche dato che deve imparare, per evitare di "non vedere" e quindi, fatto grave ed inquietante avendo un ruolo di sostituto procuratore, di "non agire".

Ma andiamo avanti in questa intervista del Landolfi. Dopo il passaggio sull'economia ad alto sviluppo economico, passa più nello specifico dello stato della giustizia in Italia. Qui dopo un riferimento alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio sulla riforma della giustizia, afferma che: "Per la separazione delle carriere non ci dev'essere nessun preconcetto e nessun tipo di ostracismo. Non si ha motivo di ritenere che la riforma sia una manovra mossa da obiettivi nascosti, al fine di favorire chissà chi o chissà che cosa.". Chiaro? Berlusconi e l'oligarchia politica, figlia di un compromesso morale e di pesanti contiguità con la criminalità finanziaria e mafiosa non hanno doppi fini, lo fanno senza "obiettivi nascosti". Ed allora vai giù anche sulle intercettazioni: "Sicuramente in Italia c'è un eccesso di intercettazioni". Naturalmente questo è motivato dalla necessità di risparmiare, perché costano troppo e quindi se "le intercettazioni telefoniche in Italia costituiscono un grave problema" e "nessun governo si è mai interessato di regolarle dal punto di vista economico - scelta della quale si ignorano i motivi" il problema quale è quindi? Che ci sono stati "conseguenti arricchimenti incredibili da parte delle compagnie telefoniche, il tutto a danno dello Stato". Chiaro? Mettiamo un bel tetto di spesa così quando sono finiti i soldi, si avvisano i boss mafiosi, ad esempio Messina Denaro, di sospendere momentaneamente l'attività della cosca, in attesa che si sblocchi la nuova tranche del budget per intercettarlo.

Ma il culmine Landolfi lo raggiunge in conclusione sul suo cavallo di battaglia per cui la mafia in Liguria e nel savonese non c'è! Leggiamo: "D: Qual è la situazione di Savona e provincia, dal punto di vista della lotta alla criminalità? R: Ad eccezione dei traffici di sostanze stupefacenti, che qui sono rilevanti - l'uso di cocaina è diffusissimo in tutti gli strati sociali - direi che la situazione criminale è abbastanza sotto controllo. Ci sono stati momenti più difficili, verso la fine degli anni ‘80 e l'inizio degli anni ‘90, con picchi di criminalità. Negli ultimi anni gli omicidi sono diminuiti, lo stesso vale per le rapine, e il territorio è ben controllato. Polizia e Carabinieri lavorano spalla a spalla e la Polizia Municipale ha assunto un ruolo abbastanza rilevante nell'attività di polizia giudiziaria. Confermo quanto già affermato in passato: il Ponente ligure è stato per anni luogo di aggregazione di gruppi famigliari legati alla criminalità organizzata calabrese e a personaggi di spicco appartenenti a questa sfera. Tuttavia, negli ultimi 10-15 anni, l'attività di repressione, soprattutto grazie alla confisca dei loro beni, ha prodotto risultati positivi. Oggi non si può sostenere che un'organizzazione mafiosa sia attiva e operativa in Provincia di Savona. Chi lo afferma, o è in malafede, o è un ignorante."


Lo abbiamo già chiesto e ribadiamo: dove vive? Noi saremo pure ignoranti, e siamo - stando a quanto afferma il Landolfi - in buona compagnia di DIA, Commissione Antimafia, Procura Nazionale Antimafia, la stessa DDA di Genova con tutti i suoi limiti, i NOE e tanti altri, ma i fatti e gli atti dicono chiaramente che la mafia c'è, in Liguria e anche a Savona... quindi, a questo punto è chi afferma il contrario che è in malafede! E questo è preoccupante.

Nella territorio di sua competenza esiste persino uno dei "locali" della 'ndrangheta. Ci sono pericolosi 'nranghetisti come Carmelo GULLACE, FAMELI... ci sono i FOTIA, gli STEFANELLI... erano attivi i fratelli GUARNACCIA (presi dalla DDA di Reggio Calabria) che facevano incetta di appalti in provincia di Savona. Ci sono i FAZZARI, legati al GULLACE, che dovrebbe ben conoscere visto che si era occupato lui della "cava dei veleni" e che nonostante le disposizioni continuano a vivere nella casa che doveva essere demolita! Andiamo avanti? Vogliamo parlare dei soggetti che hanno proseguito sulla strada delle speculazioni edilizie figlie degli affari di FIORANI, come a Celle Ligure o Ceriale?

Suvvia, non ci vuole mica far credere che la mafia oggi per lui sia ancora quella con la coppola e la lupara... La mafia oggi non è cosca militare (lo è sempre di meno) è nell'economia, nelle istituzioni, nella società civile... è fatta di imprese ed aziende che minano la concorrenza e si infiltrano negli appalti pubblici, è nel tour over degli esercizi commerciali, nel mattone, nel mercato della contraffazione e del traffico illecito di rifiuti (a proposito, dott. Landolfi, come mai non si sono proseguite le verifiche sulle dichiarazioni del pentito dei Fazzari, e ci si è limitati ad una sola discarica abusiva dei rifiuti tossici che la 'ndrangheta aveva realizzato? A proposito per aggiornarsi un attimo c'è anche un video che abbiamo fatto corredato dalla cronaca di fatti e protagonisti - vedi qui)... La mafia è questa oggi e dilaga... non è solo traffico di stupefacenti, studi un pochino e forse la vedrà... scoprirà che è molto vicina in quel territorio di Savona o un poco più lontana nelle altre province di questa Liguria. E' un piccolo sforzo ce ne rendiamo conto, ma dopo tanti anni alla procura di Savona forse è il caso... eviterebbe di affermare sciocchezze che, se non lo sa, sono molto pericolose. Negare il problema, negare che le mafie esistono, le aiuta nel loro insabbiamento. Le organizzazioni mafiose, ben radicate ed attive nella nostra terra, vogliono essere "invisibili" perché sanno che se individuate possono essere colpite con fermezza dai reparti investigativi e dalla magistratura, con condanne e soprattutto con sequestri e quindi confische dei patrimoni. Non è per niente un bel segnale alle vittime sentire un pm dire che il problema non c'è... si immagina come farà mai una vittima, magari di quelle estorsioni con intimidazioni pesanti che seminano, soprattutto nel savonese, incendi di mezzi di aziende, sentendo che chi dovrebbe esaminare e seguire la sua denuncia a priori nega che ci sia il problema? Non farà mai denuncia. Ed è così per le vittime dell'usura, della tratta.... e via discorrendo, sino magari ad un funzionario di banca che magari è preso da uno scrupolo per segnalare alla Procura movimenti sospetti. Sentire un pm storico (nel senso che è lì da tanto tanto tempo) per Savona nega il problema fa sentire sole le vittime e chi potrebbe segnalare e denunciare... ci pensi un attimo, almeno su questo non serve studiare tanto!

Per concludere che dire d'altro? Nulla, ognuno può valutare, la questione ci pare chiara e per chi vuole approfondire sul sito c'è un bel po' di materiale e per alleggerire la ricerca a chi deve studiare un pochino nella sezione "Atti-Rapporti" dove si trovano le relazioni passate di Dia, Commissione Antimafia, Commissioni sui Rifiuti ed altro... e qui invece l'ultima relazione della Procura Nazionale Antimafia. Ahh si, una cosa ancora da dire c'è: se la mafia a Savona ed in Liguria non c'è, come mai il suo ex Procuratore capo che come lei non la vedeva e non agiva, aspira al ruolo di Coordinatore della DDA di Genova, con competenza su tutta la Liguria? Lei, che lo conosce bene, che ha lavorato tanto accanto e con lui in Procura e che tanti dialoghi ha avuto con lui nel passeggio della piazza antistante quella facciata triangolare con il grande occhio del Palazzo di Giustizia savonese, forse ha una risposta.
E su questo, come sempre, come su ogni cosa che scriviamo e pubblichiamo, senza cedere ad alcun tipo di tentativo di intimidirci o porci in silenzio, noi siamo pronti sia a ribadirlo in ogni sede necessaria, sia ad un pubblico confronto!

PS
Come abbiamo già pubblicamente detto più volte, dott. Landolfi, se lei non ha la conoscenza o la capacità o la volontà di vedere la realtà, almeno abbia un briciolo di rispetto per quei suoi colleghi magistrati, per quegli agenti dei reparti investigativi, che invece la conoscenza, la capacità ed il coraggio di vedere ed agire, in molti casi rischiando anche la vita quando non sono fermati dagli attacchi infamanti volti a delegittimarli, ce l'hanno! Ma forse lei non vuole capire.

 

Tags: 'ndrangheta, Liguria, mafie, Savona, nucera, intervista, negazionismo, gruppo geo, savonese, landolfi, acta diurna

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