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Speciale elezioni regionali Liguria 2020

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Lo speciale sulle elezioni regionali in Liguria 2020 con tutte le pubblicazioni

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Breakfast, Invisibili e 'ndrangheta stragista

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'Ndrangheta in Liguria | il contesto che ha colpito Rolando Fazzari

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Nell'attesa dello sgombero dei beni confiscati... l'incontro con il boss Rosario Caci

Genova - vico delle Mele

Si avvicina il boss di Cosa Nostra, Rosario Caci, alle 7:40 circa di oggi, accompagnato da un compare, e piazzandosi davanti ad Abbondanza, con fare aggressivo e minaccioso inizia a domandare: “Tu chi sei?”. Abbondanza risponde: “Chi è Lei?”. Caci torna a ripetere la domanda ed Abbondanza ribadisce “Chi è Lei?”. Caci a quel punto inizia un ritornello: “Mi scassi la mischia” “Perchè mi rompi i ciglioni?” “tu mi rompi troppo i ciglioni!”...

 

Abbondanza gli risponde “No, mi spiace, noi chiediamo che venga attuata e rispettata una sentenza definitiva di confisca!”. Allora Caci passa ad ingiuriare con frasi quali “Tu sei un magnaccio” per arrivare a “tu vivi sulle disgrazie della povera gente”. Ad ogni contestazione mossa lui andava avanti, per arrivare a dire chiedere “Io cosa c’entro con quel signore lì?” (chiaramente riferendosi al nome di Piddu Madonia), “Chi è Cosa Nostra?”. Ed affermando che lui non conosce ne Madonia, ne la mafia. Afferma che lui non ha nulla a che fare con la mafia, che lui crede in Dio. Quando gli si ricorda che quei beni, intestati alla sua convivente Caterina Caci, e ricondotti a lui, sono stati confiscati sulla base delle leggi di contrasto alle criminalità mafiosa, ed in particolare perché beni riconducibili a Cosa Nostra, Caci risponde “tu sai solo parlare… tu sai solo parlare. Perché il cazzo nel culo degli altri è bello per tutti. Prima di giudicare bisogna conoscere ed io non c’entro nulla con Cosa Nostra, per la mafia non esiste!”. Poi continua con “lasciamo parlare che così almeno ti infarino un po’ la testa. Tu sai in che condizioni vivo io? Hai chiesto in che condizioni vivo io? Io sono un invalido civile al 100% inabile al lavoro. Ci siamo o no? Ho una minima pensione di 250 euro. E come faccio a vivere… Tu ti presenti qui… ma prima di giudicare una persona, prima, bisogna vedere che persona è… Io la posso anche mollare la casa, anche perché sono stufo, voglio una vita tranquilla, con l’aiuto anche della gente che mi può aiutare, con le Istituzioni. Il mio caso è successo nel 1993. Quella signora (Concetta Caci) lo ha comprato nel 1986 (1987)…” Abbondanza lo interrompe e ricorda “Acquisito tra il 1987 ed il 1992” allora Rosario Caci riprende “no, comprato nel 1986 e fatto l’atto nel 1992” e poi prosegue: “Se, come si dice mafia non mafia, ma tu pensi che un mafioso verrebbe a vivere qui? I mafiosi vanno a vivere ad Albaro…” Abbondanza lo interrompe e gli ricorda che “Non è così, vi è anche la logica del controllo del territorio…poi sono anche ad Albaro come in altri quartieri, in giacca e cravatta” Caci risponde che: “Tu guardi troppi film? Ma quale controllo del territorio?” Abbondanza: “Ad esempio per lo sfruttamento della prostituzione!Caci: “Ma che sfruttamento della prostituzione! La prostituzione la sfruttano le prostitute tra di loro!...” Poi Caci raggiunge l’apice con “Se parliamo di mafiosi, i mafiosi potete essere voi, non gli altri.” Castiglion “Visto che lei ha un’invalidità così alta, ed io sono abbastanza esperta di invalidità, avere il 100% e camminare come camminare come sta camminando lei è un po’ strana?” Caci risponde: “E io come cammino?” Castiglion “Bene” Caci “Cammino bene? Cammino bene perché questa mattina ho una grande forza di volontà che neanche se lo immagina” Castiglion: “Io dopo 20 anni di lavoro con malati al 100% posso dire che non camminavano se mi odiavano” Caci, mostra una carta in cui ci legge che ha "broncopolmonite cronico, asma cronica, diabetico e cardiopatico" Poi il Caci incomincia a tossire ripetutamente e si deve sedere perché non si regge sulle gambe.
Caci: “Prima di fare delle cose bisogna guardare le cose anche dal punto di vista umano.” Abbondanza: “Il problema è che quel bene è stato confiscato dallo Stato” Castiglion: “Con una sentenza definitiva della Cassazione” Caci: “No, c’è ancora il ricorso al Presidente della Repubblica”. Abbondanza e Castiglion: “No, una sentenza definitiva, chiude e non ci sono ricorsi!” Caci: “Ci sono i ricorsi al TAR” Abbondanza: “Alla confisca, definitiva, non ci sono ricorsi!”
Caci: “Sradicare una famiglia da una casa, non è una cosa bella, e un'altra cosa dico: non si può sapere la reazione che si può avere!... Io però lo ripeto sono stufo e stanco. Ho pagato delle cose che non dovevo pagare, ho fatto 14 anni, tutti ininterrottamente,… perché io sono stato assolto da tutto, ma per colpa di un collaboratore, che era poi un inventore…Ora è un anno che sono fuori, ma non ho le forze. Io sono un cattolico, credo veramente in Dio, io dal primo giorno che sono uscito mi sono rivolto agli assistenti sociali, l’unica cosa che hanno fatto, mi hanno fatto il tesserino del pulman… ho fatto la domanda per la casa popolare…. Ho pagato colpe che non avevo…” Caci ripetutamente attacca i Pentiti. E poi afferma “Conoscevo gli Emmanuello, dei compaesani.” Abbondanza: “Perché non ha segnalato Daniele Emmanuello e gli altri?” Caci: “Era, erano, incensurati. Se tu li vedi… di una gentilezza, di una cortesia, credenti… anche loro madre. Io li ho conosciuti non in quel modo lì, ma come persone più che normali.” Abbondanza: “Nei primi anni Novanta era, erano, già ricercati e condannati!” Caci: “E io li ho conosciuti negli anni Novanta! Mi hanno arrestato con Davide e gli altri… per me quel mondo era sconosciuto”.

Davvero straordinario! (sic). Poi ci si allontana, poco dopo arriva la Polizia per lo sgombero, dopo il rinvio – perché il Comune non ha mandato l’assistente sociale - riscende, insieme alla moglie ed al cumpare, e - davanti al giornalista de Il Secolo XIX - il Caci si lascia andare, rivolto ad Abbondanza, ad una – chiamiamola così?!? – battuta : “Stamattina quando sono sceso volevo ammazzarti. Ma poi mi sono Pentito. Perché io mi pento prima e non dopo come i Pentiti, o meglio, come i Collaboratori, che hanno i vantaggi”. Ed a seguire di nuovo a sostenere che lo sfruttamento della prostituzione non esiste, che sono le donne a volersi prostituire perché vogliono i soldi ("i piccioli") e che la Mafia , Cosa Nostra, non c’entrano nulla con la Prostituzione !

 

Tags: cosa nostra, genova, casa della legalità, minacce, centro storico, beni confiscati, vico mele, caci rosario, decina, gelesi, boss, occupati

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