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Tirreno Power, indagati in Regione.

Dopo la Gabriella MINERVINI, Dirigente del Dipartimento Ambiente della Regione Liguria, ora emergono anche i nomi dei primi indagati nell'ambito politico. Sono nomi di primo piano della Regione Liguria. Sono BURLANDO Claudio Presidente della Giunta regionale ed il suo Assessore GUCCINELLI Renzo. Complessivamente sono oltre 40 gli indagati al centro dell'inchiesta della Procura di Savona che contesta il disastro ambientale e sanitario e per cui - dal marzo 2014 - sono sotto sequestro, per ordine del GIP (mai impugnato da Tirreno Power), e fermi i vecchi gruppi a carbone della centrale di Vado Ligure - Quiliano. Una politica che ha cercato di agevolare Tirreno Power prima del provvedimento giudiziario a tutela della salute e dell'ambiente e dopo quel provvedimento. Ora questa politica deve rispondere - come avevamo sottolineato - anche sul piano penale

Come Casa della Legalità abbiamo già documentato (a partire dal 2011) le omissioni delle Pubbliche Amministrazioni che hanno permesso a Tirreno Power di continuare ad operare in violazioni di prescrizioni AIA, con emissioni inquinanti fuori dai limiti e con conseguente danno all'ambiente ed alla salute, seminando morti in tutta l'area di ricaduta delle emissioni prodotte. Lo abbiamo fatto portando elementi documentali alla Procura di Savona al fine di fornire un concreto contributo all'indagine. Allo stesso modo abbiamo agito per evidenziare - sempre all'Autorità Giudiziaria - gli elementi documentali che dimostrano non soltanto che politici ed amministratori pubblici (dai Comuni di Vado Ligure e Quliano a salire, passando dal nodo nevralgico della Regione Liguria ed arrivando al Governo) erano consapevoli (pienamente) delle omissioni devastanti e degli illeciti di Tirreno Power - così come del conseguente disastro ambientale e sanitario -, ma anche di come quegli stessi amministratori pubblici si sono mossi (costantemente) per permettere a Tirreno Power per permettere a questa di poter reiterare i gravi reati consumati e contestati.


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"TIRRENO POWER E I SUOI COMPLICI"
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CON AMPI ESTRATTI DEGLI ATTI GIUDIZIARI E
GLI ELEMENTI SULLE RESPONSABILITA' POLITICHE
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altrimenti leggi qui di seguito un estratto


Gli Enti Locali - i COMUNI DI VADO LIGURE e QUILIANO


Gli Enti Locali (COMUNE DI VADO LIGURE e COMUNE DI QUILIANO) nel precedente ciclo amministrativo pur a conoscenza della pericolosità dei gruppi a carbone della Centrale TIRRENO POWER omettevano - nella persona dei Sindaci - di procedere nell'adozione di proprio autonomo provvedimento di chiusura delle attività inquinanti e quindi nocive, omettendo di adempiere al dovere di tutela della salute pubblica (stabilito dalla normativa nazionale) e di applicazione del principio di precauzione (sancito dalle norme UE).

I due COMUNI infatti avevano a disposizione una Perizia giurata1 che indicava chiaramente la situazione di pericolo per l'ambiente e la salute pubblica. E' una Perizia datata 1 LUGLIO 2011. In quel documento sono evidenziate le norme vigenti ed i provvedimenti autorizzativi che regolavano (o meglio dire: avrebbero dovuto regolare) l'attività della TIRRENO POWER. I due Sindaci però non hanno notato che quelle norme e quelle disposizioni autorizzative, con le prescrizioni vincolati, erano sistematicamente violate da TIRRENO POWER.

Proprio per questa omissione dei Sindaci di Vado Ligure e Quiliano, Attilio CAVIGLIA e Alberto FERRANDO, che non ottemperavano al loro dovere di tutela della salute pubblica (obbligo di Legge), la Casa della Legalità – Onlus procedeva a presentare una formale denuncia a loro carico alla Procura di Savona, in data 13 SETTEMBRE 2011.

Infatti nella qualità di Sindaco sono organo responsabile dell'Amministrazione Comunale ed ai sensi dell'art. 50 D.Lgs. 267/2000 sono legittimati ad adottare ordinanze urgenti in presenza di un pericolo imminente ed attuale.

Tale potere si coniuga con la responsabilità attribuita al Sindaco per la tutela dell'incolumità dei cittadini, ovvero della salute e dell'igiene pubblica.

Il Sindaco, capo dell'Amministrazione comunale, è legittimato ad emanare ordinanze contingibili ed urgenti in materia di inquinamento ambientale, in quanto detiene i poteri di cui all'art. 13, comma 2, Legge 833/1978.

La norma assegna quindi legittimamente al Sindaco il potere di ordinare la cessazione di attività lavorative nocive e dannose per la salute pubblica, ovviamente finché non siano stati adottati gli strumenti ed i meccanismi atti ad eliminare la situazione di pericolo e danno.

Inoltre il più recente D.Lgs. 4/2008, che ha modificato il D.Lgs. 152/2006, con l'art. 3-ter ha introdotto nella legislazione italiana il principio della “precauzione”, previsto dalle normative europee.

Nello specifico l'art. 3-ter del Codice dell'Ambiente sancisce che:

La tutela dell’ambiente e degli ecosistemi naturali e del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati e dalle persone fisiche e giuridiche pubbliche o private, mediante una adeguata azione che sia informata ai principi della precauzione, dell’azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, nonché al principio «chi inquina paga» che, ai sensi dell’articolo 174, comma 2, del Trattato delle unioni europee, regolano la politica della comunità in materia ambientale”.

Il citato art. 174, comma 2, del Trattato dell'Unione Europea stabilisce che:

La politica della Comunità in materia ambientale mira a un elevato livello di tutela, tenendo conto della diversità delle situazioni nelle varie regioni della Comunità. Essa è fondata sui principi della precauzione e dell’azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, nonché sul principio«chi inquina paga». In tale contesto, le misure di armonizzazione rispondenti ad esigenze di protezione dell’ambiente comportano, nei casi opportuni, una clausola di salvaguardia che autorizza gli Stati membri a prendere, per motivi ambientali di natura non economica, misure provvisorie soggette ad una procedura comunitaria di controllo”.

CAVIGLIA e FERRANDO non potevano quindi eludere di operare per la tutela della salute pubblica, ovvero non potevano eludere il principio di precauzione. Un loro collega, come il Sindaco di Civitavecchia, proprio sulla base di questo dovere, del potere attribuitogli dalla Legge e del “principio di precauzione” promosse un'Ordinanza per la chiusura della centrale a carbone che sorgeva nel territorio del suo Comune2.

Loro, CAVIGLIA e FERRANDO, pur consapevoli della situazione di inquinamento prodotta dalla TIRRENO POWER ,risultante da tempo evidente, con i pesanti sforamenti ai limiti di Legge delle emissioni inquinanti degli impianti, così come anche evidenziato da innumerevoli segnalazioni da parte di organizzazioni sociali, di medici e dalla stampa, pur pienamente consapevoli della situazione di pericolo potenziale e reale per la salute pubblica derivante dall'inquinamento prodotto dagli impianti della centrale TIRRENO POWER di Vado Ligure e Quiliano, omettevano ogni sorta di intervento ed anzi, come meglio si vedrà di seguito, operavano con il chiaro (e dichiarato) fine di permettere a TIRRENO POWER di continuare nella condotta di disastro ambientale e sanitario che, infatti, nel 2014 condurrà il GIP (come abbiamo visto) ad adottare il provvedimento di sequestro dei gruppi a carbone della TIRRENO POWER con conseguente stop all'attività degli stessi.

Gli Enti Locali (COMUNE DI VADO LIGURE e COMUNE DI QUILIANO) in sede di rilascio AIA 2012 (progetto di ampliamento con realizzazione nuovo impianto VL6) avevano, quindi, assecondato il rilascio di ampi limiti di emissione degli inquinanti da parte di TIRRENO POWER, anche oltre ai limiti di Legge, ovvero in violazione dei limiti normativi. Tale fatto veniva ammesso pubblicamente dall'allora sindaco di Vado Ligure, CAVIGLIA Attilio.


Anche in questo caso la
Casa della Legalità procedeva ad integrare la denuncia già presentata nel 2011 per documentare tale responsabilità grave, mettendo in evidenza quanto dichiarato dal CAVIGLIA Attilio, allora Sindaco di Vado Ligure, pubblicamente.

In particolare si evidenziava quanto affermato da CAVIGLIA in relazione alla discussione e definizione del rilascio dell'AIA richiesta da TIRRENO POWER.

Parlando di quanto da lui, Sindaco di Vado Ligure, aveva richiesto (e non richiesto) in sede AIA, ammetteva che non aveva richiesto il rispetto dei limiti previsti: “IO NON LI HO CHIESTI” ed aggiungeva chiaramenteche il rispetto dei limiti BREF significherebbe “LA CHIUSURA DELLA CENTRALE”.

Lo stesso CAVIGLIA aggiungeva poi: QUASI TUTTI I LIMITI SONO STATI RISPETTATI, ECCETTO DUE. Precisava ulteriormente che nell'ambito della procedura di rilascio dell'AIA si è operato CERCANDO DI STARE NEI LIMITI DI LEGGE” ribadendo quindi che se avessero chiesto il rispetto dei limiti la centrale avrebbe dovuto chiudere (“SE AVESSIMO DATO 200 DI EMISSIONI DI CO (SO2) QUESTA AZIENDA NON AVREBBE POTUTO ANDARE AVANTI”).3

Sempre in tale dibattito pubblico - del 14 novembre 2012 – sollecitato dalle domande sulla mancata indicazione dei limiti di Legge nelle prescrizioni4, il CAVIGLIA ammetteva ancora che LE PRESCRIZIONI CHE NON RISPETTANO SONO DUE. A confermare tale aspetto – ed omissione dei doveri d'ufficio da parte dei Sindaci – vi è anche la dichiarazione del Responsabile Tutela Ambiente del Comune di Vado Ligure, Sandro BERUTTI, che affermava: “SOPRATTUTTO UNA, QUELLA DEL CO. LE ALTRE NON CI RIESCONO PERCHE' NON HANNO I... SIA LE STRUTTURE CHE I DEPURATORI ADATTI.”.

Il Sindaco CAVIGLIA ribadiva che il limite dei 200 la TIRRENO POWER non lo può rispettare. Sempre il CAVIGLIA ammetteva che nelle osservazioni presentate dai COMUNI di VADO LIGURE e QUILIANO, nell'ambito della procedura AIA, non ci sono indicazioni in merito alla SO2.

Il CAVIGLIA – che non ha adottato alcun provvedimento per fermare gli impianti inquinanti della TIRRENO POWER, che rientravano nelle sue competenze e nei suoi doveri di tutela della salute, come abbiamo già visto - affermava, sempre nella discussione sull'omessa disposizione per il rispetto dei parametri di Legge, che IL MOTIVO PER CUI REGIONE E PROVINCIA NON HANNO VOLUTO ENTRARE NEL MERITO DI ALTRE COSE E' PERCHE' ALTRE COSE AVREBBERO PORTATO ALLA CHIUSURA DELLA CENTRALE.

Ed ancora, sempre ilCAVIGLIA, insisteva5: “AD UN CERTO PUNTO E' USCITO FUORI IN MODO PALESE, CHE SE NOI AVESSIMO DATO 200 DI EMISSIONI DI CO, QUESTA AZIENDA NON AVREBBE POTUTO ANDARE AVANTI... SE NOI AVESSIMO DATO 200 (VALORE EU) AI LIMITI DI CONCENTRAZIONE DI SO2 TIRRENO POWER CHIUDEVA.... NESSUNO HA CHIESTO LA CHIUSURA DI TIRRENO POWER... I TECNICI COSA CI HANNO PROPOSTO? CI HANNO PROPOSTO... DI PASSARE DAI LIMITI IN CONCENTRAZIONE AI FLUSSI DI MASSA... TI LASCIO USCIRE COME ESCI ADESSO: A 390 (MG/nMq SO2) MA NON PUOI SUPERARE I 16.000 (ANNUI). IN PIU' COSA ABBIAMO FATTO? ABBIAMO DATO IL LIMITE SEMESTRALE...”.

In questo caso ultimo caso, il CAVIGLIA, non solo ammetteva quindi la piena consapevole che in allora (NOVEMBRE 2012) la Centrale della TIRRENO POWER superava i limiti, ma indicava anche l'escamotage per permettere che tale sforamento possa perpetuarsi.

Se non fosse ancora sufficiente il CAVIGLIA, sempre in quella giornata del novembre 2012 proseguiva: dichiarando che non potevano essere posti alla TIRRENO POWER i limiti di emissione previsti dalla Legge, nell'ambito della procedura AIA, da parte dei Sindaci, ed aggiungeva: “SOLO SE CI FOSSE STATA DA PARTE DELL'ASL QUALCOSA CHE CI AVESSE MESSO IN CONDIZIONE DI POTER DIRE 'C'E' QUALCOSA CHE NON VA'”. A tale già “curiosa” interpretazione il Sindaco CAVIGLIA pronunciava una dichiarazione che indicherebbe una omissione da parte della ASL finalizzata a tutelare TIRRENO POWER dall'ipotesi di chiusura per l'emissione di livelli inquinanti superiori ai limiti di Legge. Infatti, il sindaco CAVIGLIA dichiarava, testualmente: “L'ASL NON ANDAVA A DARE QUESTE COSE PERCE' SAREBBE STATA LA CHIUSURA DELLA CENTRALE”. Ribadiva, il CAVIGLIA, quindi che indicando le prescrizioni dei limiti di Legge avrebbe causato la chiusura della Centrale non è una “illazione” ma “QUESTA E' UNA DELLE COSE CHE GIRAVANO IN QUELLE RIUNIONI” (riferendosi alle riunioni per la procedura relativa all'AIA richiesta dalla TIRRENO POWER), e che tali cose erano state dette dai “TECNICI DEL MINISTERO”. 6

Proprio sulla base di queste dichiarazioni che mettevano in evidenza un atteggiamento palese da parte di diversi soggetti pubblici volto a tutelare gli interessi di TIRRENO POWER a discapito della tutela dell'ambiente e della salute, come Casa della Legalità non ci si limitava ad indicare le dichiarazioni del CAVIGLIA, ma è richiesto, con l'integrazione alla Denuncia già presentata, alla Procura di Savona di procedere in merito alle omissioni ed altri reati commessi da molteplici soggetti operanti nell'ambito di ASL, ARPAL, PROVINCIA DI SAVONA, REGIONE LIGURIA e MINISTERO DELL'AMBIENTE.

Gli stessi Enti Locali (COMUNE DI VADO LIGURE e COMUNE DI QUILIANO), nella loro nuova composizione elettiva conseguente alle elezioni amministrative del 2014, ancor più consapevoli della pericolosità per ambiente e salute dei gruppi a carbone della Centrale TIRRENO POWER, assumevano una posizione di acquiescenza alla pretesa di TIRRENO POWER di ottenere l'annullamento del provvedimento di Sequestro dei gruppo a carbone, con il chiaro fine di poter reiterare il reato contestato. Omettevano di richiamare TIRRENO POWER al rispetto dei limiti di Legge, ovvero alle prescrizioni (vincolanti) che erano state disattese nel tempo, alla necessità di adottare gli interventi volti alla riduzione delle emissioni inquinanti.

Tale posizione assunta dagli Enti Locali (COMUNE DI VADO LIGURE e COMUNE DI QUILIANO) si è cristallizzata in modo inequivocabile nella fase di revisione dell'AIA richiesta da TIRRENO POWER. In particolare gli Enti Locali richiedevano in tale procedura la concessione a TIRRENO POWER di limiti inquinanti maggiori (meno restrittivi) rispetto a quelli indicati dal Ministero dell'Ambiente, ignorando – di fatto – il pericolo reale e potenziale dei gruppi a carbone della Centrale TIRRENO POWER, nonché le perpetuate omissioni di TIRRENO POWER rispetto alle precedenti prescrizioni AIA, nonché agli obblighi di Legge. Procedevano solo a seguito della certa posizione assunta dalla REGIONE LIGURIA (contraria a limiti stringenti volti alla tutela della salute e dell'ambiente) ad esprimersi come COMUNI con un parere favorevole ai limiti restrittivi proposti per il rinnovo anticipato dell'AIA, ma si prestavano immediatamente al tentativo – che meglio si vedrà di seguito – di ottenere dal GOVERNO l'adozione di provvedimenti (NON previsti dalle norme!) per soddisfare il desiderato di TIRRENO POWER, ovvero per permettere a questa la reiterazione dei gravi reati contestati dalla Procura di Savona.

Sulla responsabilità dei Sindaci di Vado Ligure e Quiliano si può ancora sottolineare che documentalmente, emerge anche nell'ambito degli Atti Parlamentari.

Nella seduta della CAMERA DEI DEPUTATI del 21 MARZO 20147, rispondendo ad un Interrogazione parlamentare su TIRRENO POWER, illustrata dal Deputato On. Massimo FIORIO, il Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia VELO, nell'ambito della propria risposta in Aula ha risposto, tra l'altro, che:

- la centrale termoelettrica in questione, di proprietà della Tirreno Power Spa è attualmente costituita da due sezioni tradizionali (VL3 e VL4) da 300 megawatt ciascuna, alimentate a carbone, alle quali si aggiunge una sezione a ciclo combinato (VL5) da 760 megawatt elettrici alimentata a gas metano.
Il 5 marzo 2012, il Ministero dello sviluppo economico ha autorizzato la Tirreno Power Spa a realizzare presso la stessa centrale una nuova sezione alimentata a carbone, denominata VL6 e caratterizzata da una potenza elettrica di 460 megawatt.
Il succitato provvedimento autorizzativo è stato rilasciato secondo i dettami della legge n. 55 del 2002, a seguito di un complesso procedimento amministrativo che ha visto il coinvolgimento degli enti locali, quali regione e comuni territorialmente interessati, nonché delle amministrazioni statali poste a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini che, nell’ambito del procedimento, hanno espresso le proprie valutazioni in merito all’iniziativa e alla sua compatibilità con il territorio. Condizioni imprescindibili per il rilascio del titolo autorizzativo sono state: una valutazione della compatibilità ambientale favorevole e una positiva intesa regionale.

- L’autorizzazione concessa dal Ministero dello sviluppo economico, il 5 marzo 2012, ha riguardato esclusivamente l’installazione di una nuova sezione presso la centrale in questione, modificando, quindi, il sito produttivo di Vado Ligure, dal punto di vista impiantistico e, naturalmente, variandone il valore della potenza installata, mentre per quanto attiene le modalità di esercizio è intervenuto il Ministero dell’ambiente con proprio decreto di «Autorizzazione integrata ambientale » (AIA).

- Ciò premesso, si osserva che le verifiche connesse all’effettivo impatto ambientale che la centrale ha sul territorio circostante non interessano esclusivamente il Ministero dell’Ambiente quale autorità preposta al rilascio dell’AIA, ma devono necessariamente coinvolgere tutti i soggetti pubblici titolari di specifici poteri in materia di tutela dell’ambiente e della salute.

Infatti, la tempistica di ammodernamento degli impianti, è stata definita, in sede di istruttoria di AIA, anche con l’accordo dei sindaci dei comuni di Vado Ligure e Quiliano. Entrambi hanno dato atto in Conferenza dei servizi che tutte le richieste formulate e che riguardavano la tutela della salute erano state accolte; dunque, il parere negativo, a cui si riferiscono gli interpellanti, era confermato esclusivamente per ragioni non attinenti ai profili sanitari.

- È bene ricordare comunque che, ai sensi dell’articolo 29-quater, comma 7, del decreto legislativo n. 152 del 2006, in presenza di circostanze sopravvenute successivamente al rilascio dell’AIA, il sindaco può chiedere in ogni momento al Ministero di verificare la necessità di riesaminare l’AIA, così come analoga possibilità di richiedere il riesame dell’AIA spetta, a norma dell’articolo 29-octies, comma 4, del decreto legislativo n. 152 del 2006, alle altre amministrazioni competenti in materia ambientale. Finora – è bene precisare – nulla è pervenuto al Ministero in tal senso.

Appare quindi confermato quanto denunciato e documentato dalla Casa della Legalità – con anche gli audio delle dichiarazioni del CAVIGLIA sopra richiamate -, ovvero che i SINDACI in carica di VADO LIGURE e QUILIANO hanno omesso di richiedere il rispetto dei parametri di Legge per le emissioni e quindi il dovere primario di tutela della salute e dell'ambiente, perpetuando tale OMISSIONE, nella consapevolezza piena delle violazioni delle prescrizioni e dei limiti di Legge, nonché nella consapevolezza sugli effetti inquinanti dannosi per ambiente e salute delle emissioni della centrale TIRRENO POWER, anche evitando di chiedere di riesaminare l'AIA.



Il Governo


Le normative vigenti (a cui nemmeno il Governo può sottrarsi) stabiliscono l'iter delle procedureAIA e per quanto concerne la Centrale TIRRENO POWER di Vado-Quiliano l'iter si era espletato in modo regolare, con la concessione del rinnovo dell'AIA nei termini e con le prescrizioni poi indicate formalmente ed ufficialmente nel Decreto Ministero dell'Ambiente n° 323 del 31/12/20148.

I parametri indicati in detto Decreto rispondono al necessario e prevalente obbligo di tutela della salute e dell'ambiente, nel pieno rispetto delle normative vigenti, anche in considerazione dei dati disponibili e ad oggi non confutati sia derivanti dalla Perizia della Procura della Repubblica di Savona, nonché anche dai rilievi ISPRA che avevano condotto a diverse diffide formali da parte del Ministero dell'Ambiente per violazioni evidenti delle prescrizioni9 (anche pubblicate sul sito internet del Ministero dell'Ambiente10), nonché, in ultimo alla sospensione dell'AIA con Decreto del Ministero dell'Ambiente 157 del 6 giugno 201411.

Al GOVERNO, così come agli ENTI LOCALI ed in particolar modo alla REGIONE LIGURIA ed ARPAL, non possono non essere anche note le annotazione ISPRA e le DIFFIDE del Ministero dell'Ambiente che, guardando al solo 2014, dimostrano senza margini di dubbio l'assoluta e reiterata volontà di TIRRENO POWER di non adempiere alle prescrizioni imposte ed ai rilievi promossi da ISPRA, nonché ai richiami contenuti nelle DIFFIDE del Ministero dell'Ambiente12 a cui ha fatto seguito la Sospensione dell'AIA per i gruppi VL3 e VL4 così come disposta dal Ministero dell'Ambiente con il citato Decreto 157/201413.

In prossimità delle festività natalizie, il 23 DICEMBRE 2014, il GOVERNO, come risulta da Comunicato ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri14, ha proceduto ad un incontro con l'A.D. della TIRRENO POWER (Massimiliano SALVI), i sindaci di VADO LIGURE (Monica GIULIANO) e QUILIANO (Alberto FERRANDO), l'assessore allo Sviluppo Economico della REGIONE LIGURIA (Renzo GUCCINELLI), le rappresentanze sindacali (CGIL, CISL, UIL, UGL), la RSU aziendale, nonché il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (Graziano DELRIO), il Ministro dello Sviluppo Economico (Federica GUIDA) ed il Ministro dell'Ambiente (Gian Luca GALLETTI).

Nel predetto incontro presso PALAZZO CHIGI si legge nel citato e richiamato Comunicato ufficiale che: alla luce dell’impegno dell’azienda ad investire nell’ambientalizzazione degli impianti, si è registrata una piena disponibilità da parte del Governo, nell’ambito delle proprie competenze, ad individuare le più opportune soluzioni che consentano, in una ragionevole scansione temporale, la ripresa dell’attività degli impianti;

Tale dichiarazione evidenzia quindi che il GOVERNO assume come “reale” la disponibilità (dichiarata) della TIRRENO POWER ad investire nell'ambientazione degli impianti, quando invecetale disponibilità risulta smentita non solo dall'assenza di intervento da parte di TIRRENO POWER alle modifiche degli impianti della Centrale di Vado e Quiliano dalla stessa proposti nel tempo e mai mantenuti,ma anche dall'assenza totale di adozione degli interventi richiesti dal GIP al fine di poter accogliere l'istanza di dissequestro dei gruppi VL3 e VL4. Risulta, inoltre, altresì smentita – la disponibilità dichiarata da TIRRENO POWER - dalle stesse dichiarazioni in sede di revisione AIA di TIRRENO POWER che ammette l'impossibilità di rispettare i limiti di emissioni imposte – per la tutela della salute e dell'ambiente – così come indicati nel Decreto del Ministero dell'Ambiente 323/2014. Come abbiamo visto nel primo capitolo, inoltre, questo “dettaglio” è ampiamente richiamato e documentato nel Decreto di Sequestro emesso dal GIP di Savona in data 11 marzo 2014.

Risultano inoltre molteplici dichiarazioni anche pubbliche da parte della stessa TIRRENO POWER secondo cui non esiste possibilità di continuare l'attività di produzione con gli impianti della Centrale di Vado Ligure rispettando i limiti di emissione imposti, nonché l'ammissione sul fatto che nemmeno le MTD possano essere applicate a detti loro impianti.

Al GOVERNO non possono inoltre essere sfuggiti nemmeno i continui e ripetuti atteggiamenti concreti della TIRRENO POWER di violazione delle prescrizioni (vincolanti) contenute nella precedente AIA (e per cui il Ministero dell'Ambiente ha promosso molteplici richiami e diffide, nonché, in ultimo, in data 6 giugno 2014 anche la formale Sospensione AIA per i gruppi VL3 e VL4 con l'apposito Decreto Ministeriale già citato);

Il principio di Legalità (e del Diritto) prevede che in caso di mancato rispetto delle prescrizioni vincolanti scatti la “decadenza” dell'AIA e non certo, quindi, una modifica delle norme per piegarle alle esigenze di chi perpetua nella violazione delle prescrizioni vincolante che si era impegnato a rispettare.

La posizione assunta dal GOVERNO, così come traspare dal testo del Comunicato Ufficiale citato e richiamato, appare quindi un tentativo di modifica delle norme così da annullare di fatto quanto disposto dal Decreto del Ministero dell'Ambiente 323/2014 per permettere deroghe ai limiti di emissione stabiliti;

In merito a detta ipotesi di intervento delGOVERNO, chiaramente volto ad aggirare l'applicazione della Legge vigente e quindi destinato ad interferire con il potere giudiziario, annullando di fatto gli effetti del provvedimento di sequestro disposto dal GIP di Savona, si ritiene che se attuato configuri un provvedimento illegittimo, come tra l'altro sottolineato pubblicamente anche dal Presidente emerito della Corte Suprema Ferdinando Imposimato di cui si riportano le testuali parole:

i decreti correttivi o esplicativi in materia ambientale sono stati spesso imbrogli legislativi o amministrativi per giustificare provvedimenti illegittimi,specie per sanare situazioni contrarie alla legge o alle direttive europee. Sono spesso inganni mediante "decreti legge correttivi" per legalizzare l'illegalità. E' una prassi consolidata dei vari Governi, per proteggere interessi economici.
Per la Centrale TIRRENO POWER il metodo mi sembra lo stesso: anche in questo caso sembra che si faccia ricorso a un imbroglio. Per evitare questo bisogna fare ricorso contro il decreto; i cittadini devono denunciare il fatto alla magistratura, anche servendosi di esperti che dimostrino come "i decreti correttivi" siano vere e proprie falsificazioni della verità. Noi vigileremo per accertare la verità e denunziare ogni espediente che possa portare ad attentare alla salute e all'ambiente".

Oltre a quanto come Casa della Legalità avevamo già documentato ed ulteriormente integrato all'Autorità Giudiziaria, è ancora da ribadire cheil GOVERNO con le strutture Ministeriali (oltre che i COMUNI e la REGIONE LIGURIA), era nella piena consapevolezza delle gravi inadempienze di TIRRENO POWER.

Si deve sottolineare che il precedente GOVERNO (Governo LETTA) era stato informato documentalmente in merito, anche attraverso un incontro a Savona della “Rete Savonese Fermiamo il Carbone” con l'allora Ministro dell'Ambiente Andrea ORLANDO, ed allo stesso modo, come già si è visto, anche l'attuale GOVERNO (Governo RENZI) è stato posto nelle condizioni di essere nella piena conoscenza delle gravi violazioni perpetuate da TIRRENO POWER.

Oltre alle comunicazioni, diffide e osservazioni formali già richiamate ed illustrate, vi sono state informazioni dirette trasmesse sia a Matteo RENZI (poi divenuto Presidente del Consiglio), sia al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano DELRIO.

A Matteo RENZI era stata inviata ampia documentazione sulla situazione della TIRRENO POWER dalla “Libreria Ubik” di Savona, con anche uno schema ripreso dalla stampa locale, estremamente esplicativo dei livelli di inquinamento prodotti dalla Centrale di Vado-Quiliano.

Tralasciando ogni altro dettaglio in merito a detta documentata informazione fornita al RENZI (nel 2012) visto che in allora, comunque, non ricopriva ruolo di Governo,si deve invece evidenziare quanto prodotto al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano DELRIO in data
17 DICEMBRE 2014
conseguentemente all'annunciato incontro del “TAVOLO TIRRENO POWER” presso Palazzo Chigi.

Con invio attraverso pec agli indirizzi istituzionali del GOVERNO ed in particolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in data 17 DICEMBRE 2014, l'associazione “Uniti per la Salute”, anche a nome della “Rete Savonese Fermiamo il Carbone”, informava dettagliatamente il Sottosegretario DELRIO in merito alle pesanti e perpetuate inadempienze di TIRRENO POWER, nonché anche rispetto ai gravi reati imputati a TIRRENO POWER.

In particolare nella comunicazione in questione15 si legge:

(...)
Da quanto appreso dagli organi di stampa detto “Tavolo”
[“Tavolo Tirreno Power” ndr] sarebbe stato indetto per mettere “sotto esame una possibile correzione all'AIA per la centrale di Vado che l'azienda ritiene troppo restrittiva soprattutto per quanto riguarda l'accensione degli impianti a gas e i tempi stretti per la realizzazione della copertura del carbonile” E per “trovare un'intesa per far ripartire l'azienda dopo la concessione dell'AIA. TIRRENO POWER che è impossibilitata ad impiegare il gas per far ripartire i gruppi a carbone sequestrati a marzo e al tempo stesso chiede correzioni anche sulle tempistiche per la copertura del parco carbonile” “... è convocato a Roma, alla Presidenza del Consiglio, un incontro con tutti i soggetti coinvolti nella vicenda. A presiedere il tavolo sarà il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Del Rio. Sarà questa la sede per capire se l'AIA verrà riconfermata tale e quale oppure se si potrà aprire un confronto sui tempi di applicazione”

Sulle motivazioni di detta convocazione i media hanno poi riportato le dichiarazioni del Presidente della Regione Liguria[BURLANDO Claudio, ndr] Ci eravamo rivolti alla Presidenza del Consiglio perché secondo noi si tratta di un tema nazionale che riguarda la necessità di criteri omogenei per le emissioni delle centrali in tutta Italia”.

Ora, tali motivazioni della riunione appaiono francamente anomale rispetto a quanto previsto dalle normative europea e nazionale per il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale – AIA, che non ci pare contemplare un ruolo del Consiglio dei Ministri per la “correzione” dei contenuti dell'autorizzazione definiti dai competenti organismi tecnico-scientifici, allo scopo di venire incontro alle esigenze dichiarate del richiedente l'autorizzazione stessa.

Nel merito della vicenda ci sia consentito rammentare che l'Autorità Giudiziaria (il GIP presso il Tribunale di Savona) nel marzo scorso ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo, tuttora vigente, delle due sezioni a carbone di questa centrale ritenendo congiurato il delitto di cui all'art. 434, comma 2, C.P., ossia il disastro consumato, a fronte di una situazione di gravissimo danno ambientale e sanitario.

Gli esiti davvero drammatici, sul piano ambientale e ancor più su quello della salute pubblica, delle ricerche condotte dai consulenti tecnici incaricati dalla Procura di Savona (ad oggi non smentite da alcuno, malgrado alcuni scomposti attacchi sulla stampa) sono evidentemente conseguenti alla collocazione della centrale Tirreno Power in piena area urbana densamente popolata (…)
Da qui l'assoluta necessità in sede di AIA di tener conto della situazione ambientale e sanitaria locale, considerando le assolute specificità del territorio in cui l'impianto è inserito.
(...)”


I fatti inerenti la REGIONE LIGURIA chiaramente propensa nel favorire
la reiterazione del reato da parte di TIRRENO POWER


Come già dettagliatamente denunciato anche all'Autorità Giudiziaria come Casa della Legalità, la REGIONE LIGURIA era pienamente consapevole delle gravi inadempienze ed omissioni di TIRRENO POWER (consistenti nelle perpetuate e molteplici violazioni delle prescrizioni AIA – prescrizioni vincolanti), nonché anche del grave danno ambientale e sanitario prodotto dagli impianti della TIRRENO POWER VL3 e VL4. In particolare, come evidenziavamo in allora alla Procura della Repubblica:

Il fatto che TIRRENO POWER, con i propri gruppi a carbone attivi, NON rispettasse le prescrizioni ed i limiti di Legge era a piena conoscenza delle Pubbliche Amministrazioni territoriali e regionali (COMUNE DI VADO LIGURE, COMUNE DI QUILIANO, REGIONE LIGURIA).

a) documento REGIONE LIGURIA – Dipartimento Ambiente – Settore V.I.A.

(Prot. 88667/959 datato 3 LUGLIO 2007 – DELIBERA GIUNTA 658/07 -) 16

Inoltrato a: Tirreno Power Spa; Ministero Ambiente – Commissione VIA; COMUNE DI VADO LIGURE; Provincia di Savona.

Esaminando il documento in questione si rileva che:

La nota del Ministro Ambiente (MATTM) n. 10541/VIA/A.O.13.B del giorno 8.10.2001 dava una serie di prescrizioni condizionanti nella procedura di esclusione dalla VIA per la costruzione del gruppo a turbogas e concludeva – ultime 2 righe la verifica di ottemperanza delle suddette prescrizioni ... è demandata alla Regione Liguria.

Sulla richiesta di VIA per il potenziamento della centrale, il Comitato Tecnico Regionale (parere 134/214 del 5 giugno 2007 – versione integrale17) e poi la Giunta regionale (con le DGR 658 del 19.06.2007 e 1117/2009 del 6.08.2009) esprimevano parere contrario anche perché era stato sottolineato l'aspetto delle prescrizioni (vedesi pag. 4 del documento di cui alla nota 17).

Sullo stesso documento (ovvero la Delibera 658/2007) vi è il parere del Comitato Tecnico Regionale che ne costituisce il supporto e qui si legge chiaramente "mancato riscontro dell'ottemperanza sostanziale alle prescrizioni del Min. Ambiente condizionanti l'esclusione della Via del nuovo gruppo a ciclo combinato" (vedesi pag. 17 del documento di cui alla nota 17).

Nel documento in questione ci sono molte altre argomentazioni che sostengono il no della Regione al nuovo gruppo. Motivazioni di cui molte crediamo sussistano ancora, tuttavia nel 2011 la Regione cambia atteggiamento (non ci risulta un pronunciamento del Comitato Tecnico che lo supporti) e concede l'accordo per il nuovo gruppo.

Ma anni prima (nel 2007) era entrato in funzione il gruppo a turbogas precisamente: messa a regime del ciclo combinato 3 dicembre 2007 - esercizio commerciale 20 dicembre 2007 (Dichiarazione ambientale TP relativa al 2007).

Le PRESCRIZIONI condizionanti sono state, ovviamente, disattese e ignorate nonostante fossero ben note.

La mancata ottemperanza alle suddette prescrizioni è attestata dalla stessa Regione Liguria nella DGR 262 del 14.03.2011 (atto ben a conoscenza dei anche dei COMUNI di VADO LIGURE e QUILIANO e dei due Sindaci in carica, visto che viene richiamato nella Perizia giurata commissionata dagli stessi). Nel DGR 262/201118 si legge:

"Rilevato che in relazione al problema dell'ottemperanza alle prescrizioni VIA (D.M.A. 10541/8-10-2001 recepite da D.MAP 7/9-05-2002), relative all'autorizzazione del gruppo a ciclo combinato a metano, la situazione risulta la seguente:

a) parco carbonile: sono state effettuate varie ipotesi ma non è, mai stato presentato un progetto che contenga l'unica misura idonea a ridurre le emissione del parco carbonile quale la sua integrale copertura;

b) consumi d'acqua: dovevano ridursi da un milione ad 800.000 mc. Già prima dell'ampliamento;

c) teleriscaldamento: anche in questo caso è una prescrizione chiaramente inevasa. Ad oggi risulta necessario conoscere i costi pubblici e la spesa per i cittadini (in quanto il progetto a suo tempo presentato dall'azienda conteneva costi di utenza assolutamente insostenibili e fuori mercato) e sgombrare il campo da ipotesi palesemente irrealizzabili;

d) rumore: non risulta effettuato alcun intervento di riduzione come peraltro già richiesto nell'esclusione alla VIA del 2001, risulta necessario un progetto di contenimento dell'inquinamento acustico;

e) riduzione emissioni rispetto alla previgente autorizzazione del 1993, è stata riproposta nell'ambito della richiesta della nuova unità VL6 e non ancora attuata."

Le prescrizioni condizionanti indicate dal Ministero dell'Ambiente nella nota citata 10541/VIA/A.O.13.B del 8.10.2001 prevedevano che “la verifica di ottemperanza” era “demandata alla Regione Liguria”, ma nonostante questo la Regione – come si è visto - acquisisce il dato delle inadempienze da parte di TIRRENO POWER - così come tale dato è acquisito dai Sindaci dei Comuni di VADO LIGURE e QULIANO – senza che però s i proceda per tali violazioni.

Nel Verbale della Conferenza di Servizi del 13.07.2011, la Regione Liguria ha assunto la seguente posizione19 (vedesi pag. 5 del documento di cui alla nota 20):
"Il rappresentante della Regione Liguria, nella persona della Dr.ssa MINERVINI, chiarisce che in effetti alcuni adempimenti non risultano ancora portati a termine. Si ritiene comunque che la questione potrà essere sanata, in quanto assorbita automaticamente dalle nuove prescrizioni che saranno imposte in sede di autorizzazione della nuova sezione a carbone (VL6)".

Nello stesso Verbale il rappresentante del Ministero dell'Ambiente ha precisato di seguito:

"come il suo Dicastero sia stato sempre dinamico ed operativo nell'attività volta alla verifica dell'ottemperanza delle prescrizioni sull'esistente sezione a ciclo combinato; in particolare, il Ministero dell'Ambiente avrebbe sollecitato in più occasioni la Regione Liguria per conoscere l'esito della verifica di ottemperanza, relativamente alle prescrizioni di competenza regionale, così come assegnate direttamente dallo stesso provvedimento DSA/a054/VIAA.01.13.B dell'8 ottobre 2001."

Se quindi è documentato e inconfutabile che COMUNI e REGIONE fossero pienamente consapevoli che le prescrizioni condizionanti poste (nel 2001) non erano state ottemperate dal TIRRENO POWER, nessun provvedimento veniva posto in essere da parte dei Sindaci e da parte della Regione nonostante la competenza ed i doveri di Legge.
(...)”

b) in data 07 LUGLIO 2011 era stata presentata dai Comitati una diffida a Ministeri ed Amministrazioninella quale è stato espressamente richiesto che fosse "data pubblica conferma della ottemperanza di tutte le prescrizioni di cui al provvedimento n. 10541/VIA/A.0.13.B dell'8 ottobre 2001 (esclusione dalla procedura di VIA del progetto di trasformazione delle sezioni 1 e 2 a ciclo combinato a gas), con produzione della documentazione comprovante la verifica di ciascuna prescrizione, debitamente firmata dal funzionario pubblico responsabile incaricato delle verifiche, completa delle date in cui dette verifiche sono state effettuate, nonché i verbali dei relativi sopralluoghi. Si ricorda che detto impianto a ciclo combinato è entrato in esercizio nel lontano 2007".

In effetti risulterebbe che la Regione Liguria con note del 28.11.2011 e n. PG/2011/171198 del 12.12.2011 e il MATTM con la nota prot. n. 0001476, abbia dichiarato l’avvenuta ottemperanza alle prescrizioni. (dopo 4 anni all'entrata in servizio del turbogas)

Non risultava alcuna risposta a quanto richiesto dai comitati con la citata diffida del 7.7.2011 in particolare la "documentazione comprovante la verifica di ciascuna prescrizione, debitamente firmata dal funzionario pubblico responsabile incaricato delle verifiche, completa delle date in cui dette verifiche sono state effettuate, nonché i verbali dei relativi sopralluoghi."

c) Come si era già evidenziato per le dichiarazioni del Sindaco di VADO LIGURE, CAVIGLIA, era piena consapevolezza dei Sindaci (e degli altri soggetti coinvolti nella procedura AIA in Conferenza dei Servizi) che i limiti di emissioni concessi a TIRRENO POWER erano ben superiori e sarebbero rimasti ben superiori anche con il nuovo impianto rispetto ai limiti dettati dalle norme.

A pagina 193 del PIC con evidenziati i valori dati dall'AIA per il nuovo gruppo VL6 20 dove si vede che per il CO sono stati dati limiti ben superiori alle MTD - limite MTD 50 - limite concesso AIA 120mg/Nm3
A pagina 187 dl PIC riferita invece ai vecchi gruppi 3 e 4 dove l'AIA per il CO concede 250 mg/Nm3
21

La questione dl CO monossido di carbonio è di estremo interesse anche alla luce della relazione documentata dal dottor Ghirga dell'ISDE22.
Inoltre a pagina 26 del Decreto del GIP del Tribunale di Savona, proprio in relazione al CO scrive:
... In particolare, in relazione al CO, “per tutti gli anni non è fornito alcun valore di emissione per il CO; ai sensi del D.Lgs. n.152/2006 in monitoraggio in continuo del CO non è obbligatorio, ma il decreto MAP n. 7/2002 di autorizzazione, lo ha prescritto (art. 2 punto 11 del decreto)” ...

Questo particolare aspetto dimostra non solo la consapevolezza delle violazioni dei limiti stabiliti dalla norma ma anche, per tutti gli anni, l'assoluta mancanza di monitoraggio PRESCRITTO (e quindi da effettuare), con totale acquiescenza alla violazione da parte dei COMUNI e della REGIONE LIGURIA.

Nel già citato Verbale della Conferenza dei Servizi presso il Ministero, del 13 LUGLIO 2011, oltre alla MINERVINI, interveniva direttamente l'assessore GUCCINELLI Renzo, che quindi era pienamente a conoscenza delle criticità esistenti e che, come abbiamo visto, erano ben note. Allora come oggi il GUCCINELLI faceva il finto tonto. Infatti se abbiamo già visto che era la stessa TIRRENO POWER che affermava nella richiesta di AIA per il nuovo impianto (il VL6 che mai ha realizzato) che NON era possibile ridurre l'impatto inquinante (con danno all'ambiente ed alla salute) dei vecchi gruppi a carbone (i VL3 e VL4) – lo ricorda, come abbiamo visto, anche il GIP nei suoi Provvedimenti – il GUCCINELLI in quella riunione della Conferenza dei Servizi,oltre ad esprimere il parere favorevole della Giunta Regionale al progetto di TIRRENO POWER, affermava chiaramente una prospettiva falsa (adeguamento dei vecchi gruppi a carbone alle MTD quando nel progetto in discussione – su cui si esprimeva a favore – dichiarava che era impossibile tale adeguamento alle MTD per quei vecchi gruppi) e comunque rinviando nel tempo futuro la cessazione dell'impianto obsoleto e fonte delle emissioni nocive. Affermava, infatti, che: “solamente al 9° anno sarà valutata, da parte della Regione medesima, la fattibilità degli eventuali interventi da porre in essere sul secondo dei due gruppi a carbone, sempre sulla base di un nuovo progetto che lo adegui, comunque, alle MTD...”

La REGIONE LIGURIA, specificatamente nelle persone del Direttore Dipartimento Ambiente dott.ssa MINERVINI Gabriella, del Presidente della Giunta Ing. BURLANDO Claudio e dell'Assessore allo Sviluppo Economico GUCCINELLI Renzo, sono pienamente consapevoli della pericolosità ambientale e sanitaria delle emissioni della TIRRENO POWER. Lo erano da tempo, come si è anche già evidenziato, oltre che per quanto si documenterà ancora di seguito.

La REGIONE LIGURIA, nelle persone di detti responsabili, ha inoltre certamente ben presente quanto indicato nella Perizia della Procura della Repubblica di Savona, nonché anche quanto riportato nei Provvedimenti del GIP di Savona23, ampiamente ripresi anche dalla stampa.

In particolare i suddetti MINERVINI, BURLANDO e GUCCINELLI,titolari di funzioni pubbliche, erano a conoscenza delle conseguenze sulla salute e sull'ambiente delle attività degli impianti a carbone della Centrale TIRRENO POWER, chiaramente evidenziati dai dati – ad oggi mai smentiti da alcun studio attendibile – indicati dallo stesso GIP di Savona nei citati e richiamati Provvedimenti ed in particolare che:

- la direzione e gestione della TIRRENO POWER di Vado e Quiliano avveniva:

utilizzando i gruppi a carbone VL3 e VL4 in violazione delle prescrizioni imposte nei provvedimenti autorizzativi (in particolare Decreto di esclusione della VIA Nazionale 10541/VIA/A.0.13.B e Decreto n. 7/2002) e con valori emissivi nettamente superiori a quelli resi possibili dalle migliori tecniche disponibili (cosiddetto BAT – Best Available Techniques – o, in italiano MTD), sia prima che dopo il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, nonostante i dati in possesso della società documentassero già un diffuso danno all'ambiente circostante, così commettendo fatti diretti a cagionare un disastro ambientale e sanitario, evento effettivamente verificatosi nelle aree di ricaduta delle emissioni della centrale, come provato dalle indagini ambientali ed epidemiologiche espletate, che hanno evidenziato un aumento della morbilità e della mortalità, esclusivamente attribuibile alle emissioni della centrale, quantificabile in:
1. un numero di ricoveri per patologie respiratorie nei bambini pari a 353 casi, ove si considerino le mappe di ricaduta elaborate attraverso modelli matematici, e pari a 457 casi, ove si considerino le mappe di ricaduta attraverso le campagne di rilevamento del biocaccumulo nei licheni, nel periodo intercorrente tra il 1.1.2005 ed il 31.12.2010;
2. un numero di
ricoveri per asma nei bambini pari almeno a 94 casi, ove si considerino le mappe di ricaduta elaborate attraverso modelli matematici, e pari a 129 casi, ove si considerino le mappe di ricaduta determinate attraverso le campagne di rilevamento del bioaccumulo nei licheni, nel periodo intercorrente tra il 1.1.2005 e il 31.12.2010;
3. un numero di
ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiache pari ad almeno 1.675 casi, ove si considerino le mappe di ricaduta elaborate attraverso modelli matematici, e pari a 2.097casi, ove si considerino le mappe di ricaduta determinate attraverso le campagne di rilevamento del bioaccumulo nei licheni, nel periodo intercorrente tra il 1.1.2005 e il 31.12.2010;
4. un numero di
morti per malattie cardiovascolari pari almeno a 251, ove si considerino le mappe di ricaduta elaborate attraverso modelli matematici, e pari a 335casi, ove si considerino le mappe di ricaduta determinate attraverso le campagne di rilevamento del bioaccumulo nei licheni, nel periodo intercorrente tra il 1.1.2000 e il 31.12.2007;
5. un numero di
morti per malattie respiratorie pari almeno a 103, ove si considerino le mappe di ricaduta elaborate attraverso modelli matematici, e pari a 92casi, ove si considerino le mappe di ricaduta determinate attraverso le campagne di rilevamento del bioaccumulo nei licheni, nel periodo intercorrente tra il 1.1.2000 e il 31.12.2007;
6.
un numero di ricoveri e di decessi proporzionalmente equivalenti ai predetti anche negli anni di esercizio successivi;
7.
un danno all'ambiente, come provato dalla grave rarefazione lichenica nelle aree limitrofe alla centrale termoelettrica e di ricaduta delle emissioni della stessa; tutte patologie, eventi letali e danno ambientale, attribuibili esclusivamente alla Centrale, di entità tale da assumere le dimensioni del disastro, con conseguente pericolo per la pubblica incolumità.”

- GOSIO e D'ELIA, rispettivamente Direttore Generale e Capo Centrale di TIRRENO POWER di Vado e Quiliano:

in concorso tra loro, nelle rispettive qualità indicate (…), con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, non osservavano le prescrizionicontenute nell'Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dal Ministero dell'Ambiente alla società TIRRENO POWER SPA in data 14 dicembre 2012, e segnatamente:

1) non provvedevano all'istallazione, sul camino E2, relativo ai gruppi a carbone VL3 e VL4, del misuratore di portata e di monitoraggio in continuo previsto al punto 3 del § 10 dell'AIA;

2) non rispettavano il cronoprogramma previsto dall'AIA, in particolare in relazione all'inizio dei lavori di costruzione del gruppo VL6, quale condizione vincolante per il rilascio di altre prescrizioni di maggior favore nel periodo intermedio;

3) utilizzavano O.C.D. (olio combustibile denso) con contenuto di zolfo superiore allo 0,3% in violazione di quanto prescritto dal § 10.2 del PIC (parere istruttorio conclusivo) dell'AIA;

4) violavano le prescrizioni di cui all'articolo 1, comma I, dell'AIA n. 227 del 14/12/2012 (“mancato rispetto dei limiti prescritti alle emissioni al paragrafo 10.3.1 del parere istruttorio”); ed invero il sistema di monitoraggio in continuo asservito all'emissione del gruppo 4 (VL4), registrava un valore in concentrazione come media oraria del parametro polveri 'POL' pari a 74,262 mg/Nm3 (superiore al limite di concentrazione come media oraria di 20 mg/Nm3);

5) violavano le prescrizioni di cui al punto 10.3.1 co. 7 del Parere Istruttorio Conclusivo costituente parte integrante dell'AIA, superando in data 16 ottobre 2013 il valore limite di emissione in concentrazione relativamente al parametro “metalli su polveri” ed in particolare per il parametro “cromo e suoi composti”.”.


La REGIONE LIGURIA, così come gli ENTI LOCALI ed il GOVERNO, non possono inoltre ignorare che:

a) il Decreto di sequestro preventivoNON è stato oggetto di alcuna impugnazione;

b) nel Decreto di sequestro preventivo (NON IMPUGNATO) si legge:

ove la 'TIRRENO POWER SpA' provvedesse all'installazione di un sistema di controllo adeguato, da calibrare e monitorare ad opera di uno o più tecnici nominati da questo Giudice, ai quali andrebbe anche affidato il compito di accertare, attraverso i controllori giornalieri dello SME, che i gruppi a carbone VL3 e VL4 siano gestiti in modo da mantenere le emissioni nei limiti delle MTD potrà provvedersi al dissequestro dei detti impianti

c) il GIP di Savona nel proprio provvedimento del 28 aprile 2014, con cui veniva respinta l'istanza di “esercizio temporaneo dei Gruppi VL3 e VL4 per la rimozione del carbone ossidato presente nel carbonile”, scriveva che non si poteva autorizzare tale esercizio provvisorio:

in assenza di un progetto complessivo che” dimostrasse “la volontà della società TIRRENO POWER di provvedere alle modifiche strutturali dei gruppi sequestrati idonee al raggiungimento del rispetto dei limiti emissivi delle MTD – Migliori Tecniche Disponibili – (e della successiva analisi di fattibilità e sostenibilità di detto progetto da parte dell'Autorità Giudiziaria)”

d) nel Provvedimento delGIP di Savona del 20 luglio 2014 si legge che:

sulla base di quanto sopra la società ha proposto “una duplice tipologia di interventi: di tipo gestionale straordinario e manutentivo (Prima fase), nonché di tipo strutturale (Seconda fase)”, nell'ambito di un progetto che – secondo la istante – dovrebbe agire “sulle prestazioni ambientali con un percorso virtuoso in due fasi, che da subito (con la Prima fase) porterebbe “le emissioni ben al di sotto dei limiti previsti dall'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale n.d.r.) in vigore e praticamente già in linea con le MTD per raggiungere poi, con interventi di tipo strutturale (Seconda fase) valori ampiamente all'interno dei range delle MTD normalmente previste” (…);
orbene, esaminati gli atti del procedimento (ivi compresi quelli intervenuti o comunque acquisiti nel frattempo, ed in particolare il Decreto n. 157 del 6 giugno 2014con il quale il Ministro per l'Ambiente ha disposto la sospensione dell'AIA a suo tempo concessa alla TIRRENO POWER SpA per la gestione della centrale di Vado Ligure nonché il “Piano di ristrutturazione finanziaria” approvati dal Consiglio di Amministrazione della detta società rispettivamente il 28 ottobre ed il 13 novembre 2013), questo Giudice (che pure ha inteso valutare l'istanza con particolare favore, tenuto conto delle gravi ricadute occupazionali che potranno seguire al suo rigetto) reputa sulla base delle considerazioni di seguito espresse, che la medesima non possa essere accolta.

Invero, balza subito agli occhi come la società di gestione, dopo aver dichiarato, nel procedimento amministrativo finalizzato al rilascio dell'AIA, che i vecchi gruppi a carbone VL3 e VL4 non sarebbero risultati ulteriormente migliorabili in termini di prestazioni ambientali(cft .lo studio di impatto ambientale depositato nella procedura per la realizzazione del nuovo gruppo a carbone VL6) nell'istanza in esame sostenga il contrario.

Altrettanto deve rilevarsi per quanto riguarda la possibilità di accensione a metano degli impianti a carbone, intervento definito irrealizzabile nello studio di fattibilità presentato nell'aprile 2013 “in quanto tecnicamente ed economicamente non sostenibile” e inserito fra i miglioramenti promessi nella seconda fase del crono programma (…).

Altro elemento di rilievo è il fatto che nel programma proposto la TIRRENO POWER ha definitivamente accantonato il progetto di realizzazione del nuovo gruppo VL6, alla costruzione del quale, pure, era stata subordinata l'autorizzazione a continuare l'esercizio, rigidamente vincolato nei tempi, dei due gruppi attualmente esistenti: si noti che proprio il mancato tempestivo avvio dei lavori per la realizzazione di tale nuovo gruppo (ritenuta “condizione indefettibile per ridurre le emissioni pericolose dell'impianto nella sua attuale configurazione e dunque per scongiurare eventuali danni per l'ambiente e la salute”: così, testualmente, lo schema di decreto ministeriale di sospensione temporanea dell'esercizio, da parte del Ministero dell'Ambiente, del Decreto n. 157 del 6 giugno 2014 di sospensione dell'AIA: “fino alla data di comunicazione da parte del gestore dell'avvio dei lavori di realizzazione della nuova sezione VL6 ovvero in alternativa, fino alla conclusione positiva del procedimento di nuovo esame dell'AIA”, quest'ultimo avviato dallo stesso Ministero con nota del 12 maggio 2014.

La considerazione da ultimo svolta introduce un altro elemento di criticità del progetto depositato dalla società istante, la quale ha vincolato il rispetto del “cronoprogramma alla ripresa dell'esercizio delle unità a carbone nel mese di maggio-giugno 2014” (cosa di fatto impossibile, essendo stata l'istanza in esame depositata a metà del mese di maggio e tenuto conto dei necessari tempi tecnici) e subordinato la cronologia della seconda fare all'“ottenimento del titolo autorizzativo relativo al progetto presentato entro il 31/12/2014”, con la precisazione che lo “slittamento di tale data comporterà una pari traslazione temporale nell'applicazione dei limiti della seconda fase” (…).

In altre parole, l'avvio ed il completamento del programma sono subordinati dal gestore ad attività procedurali e decisioni di merito della Pubblica Amministrazione, finendo pertanto per cadere nel campo dell'incertus quando et incertus an.”

Tali dati riportati dal GIP nel Provvedimento citato ed in parte riportati testualmente, così come le Diffide del Ministero dell'Ambiente, i rilievi dell'ISPRA ed in ultimo il Decreto 157/2014 con cui si disponeva la sospensione dell'AIA per i gruppi VL3 e VL4, sono Atti conosciuti dai funzionari e Amministratori della REGIONE LIGURIA (MINERVINI, BURLANDO e GUCCINELLI) ma venivano sistematicamente ignorati dagli stessi con il chiaro fine di assecondare le richieste di TIRRENO POWER di poter riattivare i gruppi VL3 e VL4 con quindi la possibilità di reiterazione dei gravi reati contestati e pregiudizio per l'ambiente e la salute pubblica.

In sede di Conferenza dei Servizipresso il Ministero dell'Ambiente per la nuova istanza di AIA presentata da TIRRENO POWER (in cui si era esclusa la realizzazione del VL6, nonché si richiedevano deroghe ai limiti di emissione ed agli obblighi già previsti dalla precedente AIA e non rispettati da TIRRENO POWER) la REGIONE LIGURIA, con il GUCCINELLI Renzo, procedeva ad esprimere voto contrario alle prescrizioni predisposte dal MINISTERO DELL'AMBIENTE, con il fine di assecondare le rivendicazioni della TIRRENO POWER chiaramente volte alla ripresa dell'attività dei gruppi VL3 e VL4 con conseguente reiterazione dei gravi reati contestati e quindi grave pregiudizio e danno all'ambiente ed alla salute.

Il voto contrario espresso dalla REGIONE LIGURIA, nella persona di GUCCINELLI Renzo, alle prescrizioni AIA volte alla necessaria tutela dell'ambiente e della salute, avveniva in data
4 DICEMBRE 2014, e veniva chiaramente evidenziato nel Comunicato Ufficiale del Ministero dell'Ambiente24. Nello stesso Comunicato del Ministero si legge: Nel corso della seduta si è registrato il solo dissenso della regione Liguria, per la parte relativa alle emissioni in atmosfera, ritenendo la regione sotto il solo profilo ambientale la compatibilità della previsione richiesta dal gestore di adeguamento dell’impianto in due fasi con il piano regionale di qualità dell’aria, trattandosi di impianto esistenteed ancora che:La Regione peraltro ha rilevato come la sua posizione non tiene conto delle criticità sanitarie”.

In data 5 DICEMBRE 2014 (ovvero il giorno seguente al voto contrario espresso in Conferenza dei Servizi per l'AIA relativa a TIRRENO POWER) il GUCCINELLI Renzo presentava all'approvazione della Giunta Regionale, quale Assessore competente, il nuovo “PEAR” (PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE) della REGIONE LIGURIA, relativo agli anni 2014-2020.

Il PEARdella REGIONE LIGURIA è, tra l'altro, sottoposto a VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) e, come si legge in uno dei documenti del “PEAR 2014-2020”, L'autorità competente di riferimento per la valutazione è individuata a livello regionale e le funzioni sono svolte dal Dipartimento Ambiente, attraverso il Coordinamento tecnico del settore che si occupa di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). A supporto consultivo dell'Autorità Competente la norma istituisce una sezione del Comitato tecnico regionale per il territorio (CTRT) specificamente competente in materia di VAS”.

Con la Delibera – esecutiva ai sensi di legge - n° 1517 del 5 DICEMBRE 2014 la Giunta Regionale ha adottato lo Schema di “Piano Energetico Ambientale Regionale 2014-2020”, unitamente al Rapporto Ambientale, alla Relazione di Incidenza ed alla Sintesi non tecnica.

Il Presidente della Giunta, in carica e presente alla riunione di Giunta, risulta essere BURLANDO Claudio. L'Assessore promotore della proposta di Delibera, in carica e presente alla riunione di Giunta, risulta essere GUCCINELLI Renzo. Il Direttore del Dipartimento Ambiente, con competenza in merito, risulta essere la MINERVINI Gabriella.

In detto “PEAR” della REGIONE LIGURIA adottato25, su proposta del GUCCINELLI, con la citata Delibera della Giunta Regionale 1517/2014 (già sottoposto a valutazione da parte della struttura facente capo al Dipartimento Ambiente) indica chiaramente che vi è piena coscienza del pesantissimo impatto ambientale (con quindi danno per ambiente e salute) della Centrale TIRRENO POWER.

Nello stesso documento approvato dalla Delibera di Giunta si legge:

"La seguente Tabella 20 riporta la sintesi delle emissioni inquinanti in atmosfera generate dal settore energetico in Liguria…
L'inquinamento atmosferico maggiormente incidente emesso dal settore energetico (70% rispetto al totale regionale) è l'SOx (ossido di zolfo), la cui forte incidenza in regione è attribuibile all'impiego prevalente di carbone contenente zolfo per la generazione elettrica."

E viene quindi riportata la Tabella 20:

 

"Relativamente ai Gas Serra responsabili dei cambiamenti climatici e dell'acidificazione degli oceani, l'analisi dei dati del 2008 su scala regionale (vedi tabella 21) evidenzia in particolare che l'industria dell'energia e della trasformazione delle fonti energetiche (in cui sono comprese le centrali termoelettriche liguri) è il macrosettore che apporta le maggiori emissioni di anidride carbonica (60,4% della CO2 emessa in Liguria).
Da notare che i valori delle emissioni di gas climalteranti, in particolare della CO2 emessi dal settore energetico sono perfino superiori ai totali delle emissioni di CO2 determinati attraverso il bilancio energetico secondo l'approccio standard IPCC."

E viene quindi riportata la Tabella 21:

Risulta pertanto una palese e pesante contraddizione tra il voto espresso dal GUCCINELLI Renzo,a nome della REGIONE LIGURIA, il 4 DICEMBRE 2014 alla Conferenza dei Servizi per l'AIA di TIRRENO POWER (voto contrario alle prescrizioni rigorose volte alla tutela ambientale e della salute) ed il documento presentato in data 5 DICEMBRE 2014 dallo stesso GUCCINELLI all'approvazione della Giunta Regionale (il PEAR della REGIONE LIGURIA) in cui si indica chiaramente quale principale e pesante fonte inquinante della Regione Liguria la combustione del carbone.


Su detto documento del
“PEAR” della REGIONE LIGURIA si evidenziano, al contempo, alcuni particolari che si ritengono degni di nota:

- NON è in alcun modo indicato che i gruppi VL3 e VL4 della Centrale TIRRENO POWER sono posti sotto sequestro giudiziario;

- NON è indicato che siano aperti procedimenti penali per gravi reati a carico di TIRRENO POWER per la gestione della Centrale in questione;

- NON è indicato che TIRRENO POWER ha rinunciato al progetto di realizzazione del nuovo gruppo VL6ed anzi si indica che tale impianto è programma in due occasioni mentre in una afferma che sia stato “sospeso”:

a pag. 54 si legge: “a Vado Ligure il progetto di ampliamento che prevede la realizzazione del gruppo a carbone VL6 con tecnologia a vapore USC – UltraSuperCritico ed il rifacimento dei gruppi esistenti a carbone, è attualmente sospeso.”

a pag. 55 si legge: “Prevista costruzione sezione VL6 a vapore USC (UltraSuperCritical) da 460 MW alimentata a carbone”

a pag. 56 si legge: “la costruzione del nuovo gruppo VL6 a carbone da 460 MWe previsto dal cronoprogramma esposto nel DEC-MIN-0000227 per la centrale Tirreno Power di Vado Ligure. Se realizzato, l’avviamento dell’unità VL6 prevista nel 2017 comporterebbe emissioni aggiuntive di ossidi di azoto pari a 1060 t/anno, di monossido di carbonio pari a circa 1500 t/anno, di ossidi di zolfo pari per circa 1000 t/anno e di 124 t/anno di particelle sospese PM10.”

- NON sono indicate le gravi violazioni alle prescrizioni vincolanti previste dalle precedenti AIA da parte di TIRRENO POWER.

Sempre in riferimento alla Centrale TIRRENO POWER nel medesimo Documento deliberato dalla Giunta Regionale si legge:

La Centrale Termoelettrica di Vado Ligure è costituita da due vecchie unità a carbone da 330 MW cadauna, ed una più recente unità a ciclo combinato di taglia pari a 800 MW, che utilizza due turbogas alimentati a gas naturale. Il nuovo modulo a ciclo combinato, entrato in esercizio commerciale nel corso del 2007, è stato realizzato sostituendo una vecchia unità alimentata a carbone ed olio combustibile.”

L’Azienda ha richiesto una modifica anticipata dell’AIA che prevede solo interventi sui gruppi esistenti al fine di migliorarne le prestazioni ambientali.”

Se traspare chiaramente da tale Documento - adottato con Delibera 1517/2014 della Giunta Regionale -il tentativo della REGIONE LIGURIA di “coprire” le gravi irregolarità della TIRRENO POWER (che non solo hanno condotto alle Diffide da parte del Ministero dell'Ambiente, alla Sospensione dell'AIA per violazione delle prescrizioni con conseguente obbligo di sospensione delle attività dei gruppi VL3 e VL4 definito con il già citato Decreto 157/2014 del Ministero dell'Ambiente, ma anche al Sequestro giudiziario disposto per i gravi reati contestati), nello stesso documento si evidenzia ancora una volta la volontà di far credere che sussista un carattere “strategico” della Centrale TIRRENO POWER (e delle altre centrali a carbone liguri), quando invece la Centrale TIRRENO POWER non è in alcun modo inserita tra gli impianti strategici del Paese.


TIRRENO POWER non risulta in alcun modo nell'elenco degli impianti di produzione essenziali per la sicurezza del sistema elettrico nazionale, predisposto ed aggiornato da TERNA26.

Nel PEAR della REGIONE LIGURIA adottato dalla Giunta (a pag. 54) invece si legge:

“Soltanto poco più della metà dell’energia elettrica prodotta dalle tre centrali termoelettriche presenti in regione (508 ktep su 960 ktep prodotti) viene effettivamente consumata all’interno del territorio regionale. Il resto viene esportato verso le altre regioni del Nord-Italia attraverso la rete di trasmissione nazionale ed è all’origine dell’evidente forte divario fra i consumi finali di energia ed i consumi di fonti primarie di energia. Pertanto, fornendo energia elettrica alla regione e al resto d’Italia, le tre centrali della regione (Vado Ligure, Genova, Savona) svolgono un’importante funzione per la Liguria e per il Paese.

Ed ancora in riferimento alle centrali a carbone liguri (compresa quella ENEL di Genova per cui è già prevista la dismissione!) si legge (sempre a pag. 54):

“che forniscono un servizio energetico fondamentale per il Nord-Italia

Ulteriori elementi che dimostrano la piena consapevolezza da parte di
REGIONE LIGURIA, ENTI LOCALI e GOVERNO delle irregolarità
della TIRRENO POWER e del danno e pregiudizio per ambiente e salute


1)
Tra le molteplici iniziative della “RETE SAVONESE FERMIAMO IL CARBONE” e della varie associazioni ambientaliste nazionali vi sono numerose e documentate “DIFFIDE” inviate ai diversi soggetti Istituzionali ed Amministrativi locali e nazionali. In tali “DIFFIDE”, già certamente nella disponibilità dell'A.G., sono stati indicati e prodotti elementi documentali che portavano (ulteriormente) a conoscenza dei destinatari le gravi irregolarità della TIRRENO POWER nonché i gravi danni prodotti ad ambiente e salute.

Se già abbiamo parzialmente documentato in merito nelle già depositate integrazioni alla Denuncia, a titolo puramente indicativo si integra in merito richiamando qui una delle tante documentate “DIFFIDE” inviate alle Autorità Preposte. Nello specifico si tratta di quella inviata in data
13 OTTOBRE 2014 dalla pec dell'Ufficio Legale del WWF ITALIA alla posta certificata (pec) di: MINISTERO DELL'AMBIENTE, REGIONE LIGURIA, PROVINCIA DI SAVONA, COMUNE DI VADO LIGURE e COMUNE DI QUILIANO 27.


Nella stessa, sottoscritta da WWF ITALIA, LEGAMBIENTE e GREENPEACE, si legge:

- Che con provvedimento del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare prot. DVA 2014 0013773 del 12/5/2014 è stato avviato il procedimento per il rinnovo anticipato dell'autorizzazione integrata ambientale rilasciata il 14/12/2012 (…) relativa alla Centrale Termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure – Quiliano;

- Che il nuovo assetto impiantistico proposto dall'azienda non prevede affatto l'adeguamento delle emissioni dell'impianto a quelle associate alle migliori tecnologie disponibili (cd. BAT) previste dal documento europeo sui grandi impianti di combustione (cd. Bref), con riferimento ai gruppi alimentati a carbone;

- Che in detto procedimento non possono e non debbono essere ignorati i risultati delle recenti indagini svolte su incarico della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona sugli impatti sanitari ed ambientali verificati sul territorio – studi assolutamente affidabili e super partes – imputabili all'esercizio dei due gruppi a carbone di cui con il progetto presentato si vorrebbe continuare l'esercizio (sine die) ed il conseguente decreto di sequestro dei medesimi due gruppi a carbone da parte del Giudice per le Indagini Preliminari (…);

- Che nel medesimo procedimento amministrativo di rinnovo dell'AIA si deve necessariamente tener conto dei clamorosi risultati emersi dallo studio ARPAL pubblicato nel 2010 che evidenzia elevatissimi livelli di inquinamento riscontrati nei sedimenti marini alla foce del Quiliano (foce cui affluiscono gli scarichi della centrale);

(…)

- Che la particolare ubicazione dell'impianto in esame, collocato a ridosso delle aree residenziali di Vado Ligure e Quiliano, con una situazione ambientale e sanitaria allarmante, come accertato nei predetti studi ed indagini, impone l'applicazione di valori di emissione degli inquinanti più rigorosi di quelli associati alle migliori tecnologie disponibili, ai sensi dell'art. 29 sexies, comma 4-ter e dell'art. 29 septies del d.lgs. 152/2006;

(…)
DIFFIDANO
- le SS.LL. dal non ottemperare alle sopracitate normative a tutela della salute dei cittadini e della tutela dell'ambiente, e, in particolare, del rilasciare un provvedimento autorizzativo con limiti emissivi degli inquinanti superiori a quelli associati alle migliori tecnologie disponibili previste dal documento europeo sui grandi impianti di combustione (...)”

Sempre in sede di Conferenza dei Servizi relativamente al procedimento per l'AIA anticipata richiesta da TIRRENO POWER (quindi a conoscenza dei diversi soggetti partecipanti alla Conferenza dei Servizi, tra cui anche la REGIONE LIGURIA) sono anche giunte Osservazioni formali. Tra queste quelle inviate in data 16 NOVEMBRE 2014 da parte delle già citate associazioni ambientaliste nazionali e da “Uniti per la Salute” (anche in questo caso inviate via pec)28. Nelle stesse, presentate in Audizione alla Conferenza dei Servizi in data 18 NOVEMBRE 2014 (come indicato nell'Oggetto del citato allegato) si indicava chiaramente:

2. Problematica SME

Si ribadisce che l'azienda nella richiesta di rinnovo evidenzia che intende apportare migliorie al fine di contenere l'impatto delle emissioni: risulta tuttavia evidente come sia sostanzialmente inutile stabilire dei limiti alle emissioni quando non vi sia l'assoluta certezza della affidabilità dei sistemi di misurazione. A questo proposito deve essere tenuto nella massima attenzione quanto evidenziato da pag. 43 dell'Ordinanza di Sequestro sui controlli effettuati dal NOE di Genova: “rilevava come dagli stessi fosse emersa la inattendibilità e la modificabilità dei dati forniti dallo SME circostanza particolarmente grave in quanto in grado di inficiare i dati di tale sistema e quindi di non far ritenere validi e credibili i dati delle emissioni fornite dallo stesso

Questo punto viene considerato essenziale anche dal comunicato del Comitato Tecnico Scientifico che è pubblicato sul sito del Ministero dell'Ambiente alla voce osservazioni e di cui si riporta uno stralcio:

La questione assume importanza assoluta dal momento che per verificare la quantità e la qualità di inquinamenti emessi, una misurazione corretta e indiscutibile risulta fondamentale.

E' opportuno ricordare che nel decreto AIA n 227 del 14/12/2012 erano chiaramente previsti 3 misuratori SME: uno all'uscita di ognuno dei due gruppi ed uno al camino.

La modifica richiesta dall'azienda e avallata dal Ministero, quindi, di fatto va ad eliminare il misuratore a camino, importantissimo elemento necessario per verificare l'effettiva emissione di inquinanti: come recita il piano di monitoraggio e controllo P.M.C. di ISPRA allegato all'AIA, si tratta infatti del “sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni per la misura delle concentrazioni di NOx, CO, SO2 e polveri”.

Lo stesso ISPRA, con nota del dicembre 2013, precisando che i tre SME furono prescritti in sede di AIA ha affermato che “la soluzione proposta dal Gestore non è equivalente a quella prescritta” giungendo a segnalare al Ministero dell'Ambiente con nota del 21.02.2014: “la necessità di prescrivere al gestore l'installazione dello SME al Camino E2, stante la non documentata affidabilità de funzionamento SME sui tratti VL3 e VL4

Quanto sopra è stato avvalorato dalla perizia del dott. Stefano Raccanelli (di cui questo Comitato ha avuto copia) nella quale è chiaramente documentata la correttezza e la necessità della prescrizione del misuratore a camino.”

Si ritiene generica e per nulla esaustiva la risposta a pag. 115 del PIC alle osservazioni già presentate circa lo SME. Si ritiene inoltre carente e contraddittorio quanto prescritto a pag. 116 ai punti 3 e 4.

Infatti al punto 3 di pag. 119 si parla di SME installati sui due camini, potendo lasciare intendere che si tratti di SME alla sommità, invece dal PMC relativo al PIC ottobre 2014 non risulterebbero misuratori a camino (pare evidente trattarsi di SME alle emissioni dei gruppi VL3 e VL4 alla base del camino esattamente come già richiesto dall'azienda come modifica non sostanziale).

Viene citato poi un ente pubblico che dovrebbe verificare la “congruità del posizionamento di sistemi di misura”: ci pare paradossale! L'ente pubblico si è già espresso chiarissimamente ed è nientemeno che ISPRA con nota del dicembre 2013, dove precisando che i tre SME furono prescritti in sede di AIA ha affermato che la soluzione proposta dal Gestore “non è equivalente a quella prescritta” e con la citata nota al Ministero dell'Ambiente del 21.02.2014 ribadisce “la necessità di prescrivere al gestore l'installazione dello SME al Camino E2, stante la non documentata affidabilità nel funzionamento degli SME si tratti VL3 e VL4”.

Quindi pare fuorviante e assai dilatoria la prescrizione del punto 4 in quanto esiste ed è applicabile da subito la soluzione già prevista dall'AIA 2012 e sollecitata da ISPRA.

Non si comprende poi (a meno che non si tratti di errore materiale) come mai sia nel PMC relativo al PIC in oggetto dell'ottobre 2014 (come già nel PMC relativo al PIC del gennaio 2014 – modifica ID 114/638) sia indicata la piattaforma (pag. 11) quando non paiono indicate misurazioni a camino (allegati PMC1, PMC2, PMC3 e confronto).

In realtà la necessità del misuratore SME a camino pare non essere stata recepita dal PIC in oggetto: infatti mentre nel PMC (piano monitoraggio e controllo) allegato al decreto AIA 227 del 2012 erano chiaramente prescritte le misurazioni a camino dei principali inquinanti con l'annotazione “*Tali controlli dovevano essere realizzati entro nove mesi dal rilascio dell'AIA e a seguito dell'installazione dell'opportuna strumentazione a camino” (e analogamente era già prevista la misura continua con “opportuna strumentazione a camino” per inquinanti come IPA, Hg e PCB a partire dal secondo anno) inspiegabilmente invece nell'ultimo PMC del 6 ottobre 2014 relativo al procedimento ID 114/747 risultano eliminate le prescrizioni relative al misuratore a camino (vedasi allegati PMC1, PMC2, PMC3). Non si capisce il motivo di quello che noi riteniamo un grave passo indietro riguardo alla necessità della certezza delle misurazioni: infatti la nota ISPRA del 21.02.2014 evidenziava “la necessità di prescrivere al gestore l'installazione dello SME al Camino E2

La necessità del misuratore a camino risulta a nostro parere un elemento fondamentale per garantire e tranquillizzare i cittadini in contesto ambientale e sanitario così come evidenziato nel Decreto di sequestro del GIP.

Non possiamo non segnalare come a nostro parere, nonostante le autorevoli prese di posizione a favore del misuratore a camino e nonostante il costo relativamente basso di tale attrezzatura, si assista ad un pervicace e continuo tentativo di non applicare alla lettera quanto già chiaramente prescritto in sede AIA del 2012 (aspetto a nostro avviso evidenziato anche nelle recenti delibere degli enti locali).

Giova ora riportare un altro punto del Decreto di sequestro: Tenuto conto della pregressa condotta della società che gestisce l'impianto, la quale, a parte le altre inottemperanze, non ha provveduto nei termini stabiliti dall'AIA alla collocazione dello SME ed alla calibratura del medesimo (tant'è che i dati del sistema di controllo non appaiono attendibili), la scrivente non ritiene sufficiente ai fini di cui sopra autorizzare la prosecuzione dell'attività dei gruppi a carbone subordinandola alla installazione di un sistema SME che consenta di controllare la riduzione ed il mantenimento delle emissioni nei limiti delle MTD.

Appare infatti assai probabile (per non dire certo) che il gestore, non diversamente da quanto ha fatto sino ad oggi, cerchi in ogni modo di rinviare sine die l'adempimento richiesto, in tal modo vanificando l'esigenza (che il sequestro vuole soddisfare) di ridurre le emissioni pericolose dell'impianto, scongiurando il protrarsi del danno per l'ambiente e la salute.
A nostro parere la rimozione della prescrizione della misurazione al camino (già originata da una richiesta della stessa azienda di modifica definita non sostanziale) parrebbe concedere al Gestore, anzi autorizzare quel rinvio sine die prefigurato nel decreto del GIP.

Dall'allegato “confronto” appare che le prescrizioni date con il nuovo PMC risulterebbero identiche a quelle prescritte nella modifica già concessa all'azienda: sono indicate in alto le prescrizioni AIA 2012, in basso le prescrizioni della modifica allo SME gennaio 2014 e accanto le prescrizioni date con il nuovo PMC: queste ultime due appaiono identiche riguardo le sezioni VL3 e VL4 e in entrambe non è più riportato il camino E2 e il suo SME.

(…)

3. prescrizione relativa al camino E1

Il provvedimento 10541 del 2001 di esenzione dalla procedura di VIA per i gruppi a turbogas prevedeva una serie di prescrizioni definite condizionanti: per quanto riguarda in particolare le prescrizioni “e” di pag. 8 ed “f” di pag. 9 esse imponevano “la “DEMOLIZIONE del camino esistente delle sezioni 1 e 2 in caso di impossibilità di utilizzo dopo la trasformazione in ciclo combinato di tali sezioni” e qualora risultasse l'impossibilità tecnica od economica di utilizzo del camino esistente, questo dovrà essere demolito entro un tempo massimo di 1 anno a partire dall'avvio delle sezioni a ciclo combinato.

Di questa prescrizione è stata chiesta da parte dell'azienda la sospensione in previsione del suo utilizzo per il nuovo gruppo da 460 MW. A riscontro di questa richiesta risulta solo il parere n. 109 del 30.09.2009 in cui la CT VIA si “esprime favorevolmente alla sospensione”.

Di fatto il camino (ex sezioni 1 e 2) non è stato quindi demolito appunto in previsione del riutilizzo per il nuovo gruppo da 460 MW.

Nel progetto presentato dall'azienda che ha originato l'avvio del procedimento per il rinnovo AIA in oggetto non è più previsto un nuovo gruppo da 460 MW e quindi viene di fatto superato il citato parere n. 109 del 30.09.2009 della CT VIA(che sospendeva la prescrizione della demolizione del camino espressamente in funzione del suo utilizzo per il nuovo gruppo).

Come diretta conseguenza delle mutate strategie aziendali viene automaticamente ripristinata la prescrizione della demolizione del camino (ricordiamo condizionante alla trasformazione a turbogas) prevista nel provvedimento 10541 del 2001 di esenzione dalla procedura di VIA al punto “e” di pag. 8 ed “f” di pag. 9. Quindi riteniamo che sia un preciso dovere dei Ministeri Ambiente e Sviluppo Economico pretendere l'effettuazione di detta prescrizione e che in capo alla Regione Liguria sussista l'obbligo di verifica di detta ottemperanza come previsto all'ultimo comma della nota citata 10541/2001.

(…)

6. Limiti emissivi CO

Nelle considerazioni in merito alle osservazioni che si riferiscono ai valori emissivi per VL3 e VL4 (cap. 9 pag. 115 del PIC) è scritto “il Draft del BREF LCP di giugno 2013 non prevede per il CO nessuna indicazione di limite giornaliero, ma solo annuale”.

Si ritiene assolutamente erroneo il riferimento al DRAFT 1, datato giugno 2013, del Reference Document LCP, richiamato.

Tale documento, infatti, non ha alcun valore ufficiale: in proposito, il capitolo 1 dello stesso così cita: “Questo documento è una bozza di lavoro dell'European IPPC Bureau. Non è una pubblicazione ufficiale dell'Unione Europea e non riflette necessariamente la posizione della Commissione Europea”. Appare quindi chiaro che detto documento non può essere utilizzato come Riferimento Ufficiale per le MTD. A oggi, resta pertanto valido ed attuale il BREF DOCUMENT adottato, datato luglio 2006.

Documento che resterò valido riferimento in materia di BAT per tale tipo di impianti fintantoché non sarà pubblicato ufficialmente un nuovo documento di conclusione sulle BAT aggiornate (ai sensi dell'art. 19 della Direttiva 2010/75/UE – testo vigente).

Peraltro nello stesso PIC nella tabella 35 di pag. 121 è indicato per il CO un range MTD da 30 a 50 mg/Nm3 mentre è stato indicato un limite AIA di 120 mg/Nm3, quattro volte il limite minimo e oltre il doppio del limite massimo.

L'estrema gravità della situazione sanitaria ambientale del territorio savonese così come evidenziata nel Decreto di sequestro del GIP di Savona dovrebbe indurre a prescrivere limiti emissivi inferiori al minimo del range prescritto dal BREF, il tutto onde scongiurare un ulteriore peggioramento della situazione ambientale e sanitaria evidenziata.

In particolare per le emissioni di CO si fa riferimento al documento ISDE già prodotto come allegato alle precedenti osservazioni dove tra l'altro evidenziata “una associazione statisticamente significativa tra le concentrazioni atmosferiche medie di CO e l'aumento della mortalità totale e per cause cardiovascolari.”29

Oltre alle varie Diffide ed Osservazioni citate e richiamate (come quanto sopra riportato e quanto indicato nei diversi documenti richiamati in nota 15), assume un particolare rilievo il documento relativo all'Osservazione formale della “Rete Savonese Fermiamo il Carbone” acquisita agli atti della Conferenza dei Servizi30. La stessa, inviata via pec in data
24 NOVEMBRE 2014 anche alla REGIONE LIGURIA, oltre che alla PROVINCIA DI SAVONE ed ai COMUNI di VADO LIGURE e QUILIANO, indicava, tra l'altro:

Vogliamo fortemente sottolineare che ci appare superflua e pretestuosa la recente Vostra richiesta [in riferimento ai Sindaci di VADO LIGURE e QUILIANO, ndr] rivolta al Dipartimento Igiene e Prevenzione dell'ASL 2 Savonese di ricevere nuova documentazione che evidenzi le criticità sanitarie correlate alle emissioni prodotte dai gruppi a carbone della centrale Tirreno Power di Vado-Quiliano.

Appare peraltro inquietante che, il pomeriggio prima dell'incontro più importante per la storia recente della Centrale (la Conferenza dei Servizi che doveva riunirsi in sede deliberante il 18 novembre, poi rinviata di una settimana), Voi Sindaci non eravate ancora in possesso dei dati sanitari su cui basare le decisioni in tale incontro. Ci domandiamo quindi su quali dati sanitari vi siate basati un mese fa per emettere la delibera comunale che concedeva valori di emissione 'generosi' all'azienda.

L'ASL 2, in data 07/08/2012 ha già avuto modo di segnalarVi specificatamente e chiaramente che (…) era altresì in corso una indagine tecnica da parte della Procura di Savona “specifica” per la correlazione alle emissioni della centrale (vedi allegato).

E' peraltro presumibile che la stessa ASL, benché ora sollecitata dalle Vostre Amministrazioni, non ritenga quindi necessario produrre nuovi documenti, dato che si è già pronunciata in merito, richiamando la suddetta perizia.

Tale studio ambientale (terminato mesi fa), è stato poi avallato da un giudice terzo quale il Giudice per le Indagini Preliminari, che ha ritenuto pienamente fondata l'analisi dell'impianto accusatorio complessivo della Procura (rilevando anche la “neghittosità degli organi pubblici chiamati a svolgere attività di controllo”), e che lo ha indotto all'emanazione della nota ordinanza di sequestro dei due gruppi a carbone a tutela della salute della popolazione residente. Recentemente la valenza e l'efficacia probatoria di tale metodologia è stata anche confermata nella sentenza del Processo per la centrale di Porto Tolle (peraltro eseguita dagli stessi periti), che ha portato alla condanna di diversi imputati eccellenti.

Non potete quindi non convenire sul fatto che tale analisi tecnica (che ci risulterebbe a disposizione Vostra e dei due periti da Voi nominati nell'ambito dell'Osservatorio Salute e Ambiente) rappresenta quindi indiscutibilmente l'unico documento sanitario validante e attendibile sulla base del quale Voi Sindaci, nelle vesti di autorità sanitarie locali e ai sensi degli artt. 216 e 217 del Regio Decreto n° 1265 del 27/07/1934, siete tenuti ad esprimere le Vostre considerazioni nell'ambito della Conferenza dei Servizi per martedì 25 novembre p.v.

E' di tutta evidenza infatti che, secondo la normativa, qualora emergano situazioni sanitarie particolari (…), il Sindaco è quindi tenuto ad adottare tutti i necessari provvedimenti, in termini di prescrizioni relativi alla definizione dei limiti di emissione dei vari inquinanti emessi dalla centrale, fino all'estrema ratio della chiusura definitiva dell'attività dello stabilimento inquinante.

(...)”

Davanti a tali documentazioni gli ENTI LOCALI, come il GOVERNO ed anche la REGIONE LIGURIA, non possono affermare di non essere stati a conoscenza dello stato dei fatti, ovvero delle gravi inadempienze della TIRRENO POWER, come le sistematiche violazioni delle prescrizioni AIA da parte di TIRRENO POWER, nonché la volontà della stessa azienda di perseguire il massimo profitto eludendo ogni iniziativa (anche se indicate dall'AIA 2012 come prescrizioni vincolanti) volta a ridurre il danno ambientale e sanitario, oltre che perpetuare l'omissione dall'intervento per garantire una corretta e certa misurazione degli inquinanti emessi attraverso il Camino E2.


2)
Se qui si è tralasciata, ad esempio, la questione dell'omesso assoggettamento a nuova procedura VIA (chiara inadempienza-omissione anche della REGIONE LIGURIA), rimandando sul punto a quanto indicato dettagliatamente nelle Osservazioni citate e prodotte (in particolar modo a quelle indicate in nota 30) ci si deve soffermare su altri elementi che si reputa indicativi sia della piena consapevolezza degli illeciti consumati da TIRRENO POWER (da parte della REGIONE LIGURIA come del GOVERNO e degli ENTI LOCALI), sia dell'assoluta inattendibilità della stessa azienda quando afferma – parallelamente all'omettere di adempiere alle prescrizioni AIA 2012, nonché alle indicazioni chiare del GIP di Savona – di voler, in un prossimo futuro, non meglio precisato, operare per la riduzione dell'impatto ambientale (e sanitario).

In data 26 OTTOBRE 2005 (quasi 10 anni fa) veniva annunciata la firma di TIRRENO POWER, con PROVINCIA DI SAVONA e COMUNI di VADO LIGURE e QUILIANO, della convenzione per la “conversione a metano di due sezioni della centrale termoelettrica di Vado”31. In tale occasione si era evidenziato che: “La trasformazione a ciclo combinato delle sezioni termiche della centrale aveva già ottenuto le necessarie autorizzazioni dal ministero delle Attività produttive, su parere positivo del ministero dell'Ambiente e tutela del territorio. La convenzione prevede un impegno di Tirreno Power a informare gli enti firmatari sulle attività di cantiere necessarie all'esecuzione dei lavori previsti, comprese l'organizzazione del lavoro e la sicurezza.”. Ed ancora: “Disponibilità a offrire servizi di teleriscaldamento per usi industriali e civili a soggetti eventualmente interessati e la futura copertura del parco carbone, al fine di limitare al massimo il sollevamento delle polveri, completano la convenzione.

Appare palese che dal 2005 al 2014 NON è stato eseguito alcuno degli interventi previsti da detta Convenzione. In allora, come oggi, TIRRENO POWER prometteva interventi volti alla tutela ambientale (e della salute) per il prossimo futuro ma - in quel futuro ormai consumatosi e divenuto passato - nulla ha tradotto in realtà.

Se detta CONVENZIONE risulta ancora oggi avvolta dal mistero, protetta e riservata non si comprende in quali cassetti degli Enti Locali ed Istituzioni, altri documenti ufficiali successivi indicano chiaramente i tempi in cui TIRRENO POWER avrebbe dovuto realizzare la COPERTURA DEL CARBONILE.

Nel DECRETO 55/01/2012 del 5 MARZO 2012 del Ministero dello Sviluppo Economico relativo all' “AUTORIZZAZIONE... alla realizzazione di un impianto a carbone da circa 460 Mwe da realizzarsi nell'esistente centrale termoelettrica, nei Comuni di Quiliano (SV) e Vado Ligure (SV) – Proponente Tirreno Power Spa” viene richiamata la Delibera Regionale 1569 del 20 DICEMBRE 2011 (non reperibile nell'archivio di Delibere/Decreti ed Atti della Regione Liguria!). Il DECRETO MINISTERIALE 55/01/2012 indica chiaramente, come prescrizione, quanto già previsto nella citata Delibera regionale 1569/2011 e nello specifico, per quanto qui di interesse, al punto 7 – pag. 26: La Tirreno Power Spa è tenuta a realizzare la copertura del carbonile entro tre anni dalla data di pubblicazione sulla G.U. dell'autorizzazione unica ex L. n.55/2002 relativa alla sezione VL6. I tre anni sono comprensivi dei tempi richiesti per ottenere le eventuali necessarie autorizzazioni”.

I tre anni indicati nel DECRETO MINISTERIALE partono dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Autorizzazione Unica32e“sono comprensivi dei tempi richiesti per ottenere le eventuali necessarie autorizzazioni”, pertanto i tre anni iniziavano in data
15 MARZO 2012
(data di pubblicazione sulla G.U.).

Tale prescrizione è stata richiamata ancora nel Decreto AIA 227 del 14 DICEMBRE 201233. Nel documento in questione si legge: In virtù della prescrizione “la Tirreno Power Spa è tenuta a realizzare la copertura del carbonile entro tre anni dalla data di pubblicazione sulla G.U. Dell'autorizzazione unica ex L. n.55/2002 relativa alla sezione VL6. I tre anni sono comprensivi dei tempi richiesti per ottenere le eventuali necessarie autorizzazioni” contenuta nel Decreto n. 55/01/2012 del 5 marzo 2012, relativo alla realizzazione della nuova sezione a carbone VL6, si richiede al Gestore di presentare, entro 6 mesi dal rilascio dell'AIA, il progetto relativo alla copertura del carbonile, al fine di valutarlo in termini di efficacia della tenuta rispetto alle emissioni non convogliate di polveri.”. Ed ancora: “Tutte le prescrizioni stabilite nella presente AIA, con particolare riferimento alla copertura del carbonile, operano indipendentemente dall'autorizzazione unica alla realizzazione del gruppo VL6 rilasciata dal MISE e il mancato rispetto della tempistica del cronoprogramma per la realizzazione del suddetto gruppo si configura come mancata ottemperanza all'AIA.”.

Appare evidente che TIRRENO POWER non ha ottemperato alla prescrizione (ovvero per l'ennesima volta ha omesso di ottemperare all'AIA rilasciata). Infatti il Progetto di copertura del carbonile è stato presentato da TIRRENO POWER in data 14 GIUGNO 201334.

Pacifico quindi il fatto che la presentazione del progetto da parte di TIRRENO POWER è stata ben 15 mesi dopo la pubblicazione sulla G.U. - avvenuta il 15 MARZO 2012 -, senza, ad oggi, averlo realizzato, ed essendo evidente che non sarà realizzato entro il 15 MARZO 2015.

Appare impietosamente evidente, visto che tale prescrizionederivava dalla Delibera Regionale, che la REGIONE LIGURIA, anche in questo caso, abbia omesso di pretendere l'adempimento imposto a TIRRENO POWER, omettendo quindi di far valere quanto stabilito nel Decreto AIA 2012 e sopra richiamato, ovvero che “il mancato rispetto della tempistica del cronoprogramma per la realizzazione del suddetto gruppo si configura come mancata ottemperanza all'AIA”.

Anche questo particolare elemento (l'omessa copertura del carbonile) testimonia ancora una volta in mondo inequivocabile che TIRRENO POWER disattenda ogni intervento imposto in AIA volto alla tutela dell'ambiente e della salute. Infatti l'obbligo di realizzazione della copertura del carbonile (entro tre anni dal 15 MARZO 2012) doveva essere ottemperato da TIRRENO POWER indipendentemente dall'autorizzazione unica alla realizzazione del gruppo VL6 e quindi indipendentemente dalla stessa realizzazione o meno del VL6. Nell'AIA 2012 infatti si precisava: “Tutte le prescrizioni stabilite nella presente AIA, con particolare riferimento alla copertura del carbonile, operano indipendentemente dall'autorizzazione unica alla realizzazione del gruppo VL6 rilasciata dal MISE

Si tralascia in questa prima edizione del presente volume ogni valutazione ed indicazione in merito al grave reato di smaltimento illecito di rifiuti(certamente tra il novembre del 2011 e il febbraio 2013)promosso e consumato da TIRRENO POWER unitamente a terzi, ed oggetto di apposito procedimento penale della DDA di Genova, seguito dal PM Arena.



1 Il testo integrale della Perizia è disponibile al link:
http://casadellalegalita.info/doc/TP/ANALISI_CRITICA_PeriziaGiurata.pdf

2 Il testo integrale dell'Ordinanza del Sindaco di Civitavecchia è disponibile al link:
http://www.genovaweb.org/PRESCRIZIONE_DI_DIVIETO_CENTRALE_DI_CIVITAVECCHIA_01.pdf

3 Le dichiarazioni del Sindaco sono stato documentato dal giornalista Mario Molinari ed è disponibile nel video su youtube al link: http://www.youtube.com/watch?v=5hG7Lcr0ZKI

4 Anche in questo caso il giornalista Mario Molinari ha documentato le dichiarazioni in questione al link:
http://www.youtube.com/watch?v=NXe3Vmj3Hew

5 Ancora documentalmente dalla registrazione effettuata dal giornalista Mario Molinari:
http://www.youtube.com/watch?v=HC8a_6aMD7M

6 Sempre documentato dal giornalista Mario Molinari:
http://www.youtube.com/watch?v=tQLaG6-H8UQ

7 Seduta n. 195 – il resoconto stenografico è disponibile al link:
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/trascrizione-seduta-parlamentare-TP.pdf
E' stato inoltre pubblicato un estratto audio-video della seduta dal giornalista Mario Molinari in cui sono evidenziati
i passaggi percepiti come estremamente significativi della risposta del Sottosegretario On. Vela:
https://www.youtube.com/watch?v=CYnhNl-LqUA 

8 Testo integrale Decreto Ministero 323/2014:
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/decreto-rinnovo-aia.pdf

9 - ISPRA – PROPOSTA DI DIFFIDA - Prot. 8106 del 21/02/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0004686.PDF
- ISPRA – PROPOSTA DI DIFFIDA - Prot. 10375 del 07/03/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0006376.PDF
- DIFFIDA – MINISTERO DELL'AMBIENTE – Prot. 6543 del 11/03/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0006543.PDF
- DIFFIDA – MINISTERO MINISTERO DELL'AMBIENTE – Prot. 7122 del 14/03/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0007122.PDF
-
DIFFIDA – MINISTERO DELL'AMBIENTE – Prot. 7268 del 17/03/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0007268.PDF
-
DIFFIDA – MINISTERO DELL'AMBIENTE – Prot. 8915 del 28/03/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0008915.PDF
- ISPRA – RISCONTRO - Prot. 19882 del 13/05/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0014129.PDF
- ISPRA – RISCONTRO - Prot. 20144 del 14/05/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0014464.PDF
-
DIFFIDA – MINISTERO MINISTERO DELL'AMBIENTE – Prot. 14632 del 16/05/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0014632.PDF
- ISPRA – PROPOSTA DI DIFFIDA - Prot. 22464 del 29/05/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0016798.PDF
-
DIFFIDA – MINISTERO MINISTERO DELL'AMBIENTE – Prot. 16828 del 30/05/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0016828.PDF
-
DIFFIDA – MINISTERO MINISTERO DELL'AMBIENTE – Prot. 17588 del 05/06/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0017588.PDF
- ISPRA – RISCONTRO - Prot. 27495 del 03/07/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0022176.PDF
- ISPRA – RISCONTRO - Prot. 35783 del 05/09/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0028570.PDF
- ISPRA – RISCONTRO - Prot. 35735 del 05/09/2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DIFFIDE/DVA-00_2014-0028620.PDF

10 I documenti citati sono pubblicati alla pagina internet del Ministero al seguente link:
http://aia.minambiente.it/AttuazionePub.aspx?id=5183#sthash.AIBXD03r.dpuf

11 Decreto Ministero dell'Ambiente – Sospensione AIA relativa ai gruppi VL3 e VL4 della TIRRENO POWER: http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/dm_06_06_2014_157.pdf
pubblicato sul sito del Ministero dell'Ambiente al link
http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/normativa/dm_06_06_2014_157.pdf

12 Indicate e linkate in nota 10

13 Indicato e linkato in nota 12

14 Il Comunicato Ufficiale del Governo pubblicato al link:
http://www.governo.it/Presidenza/Comunicati/dettaglio.asp?d=77538

15 Testo di trasmissione e della comunicazione integrale al Sottosegretario DELRIO è disponibile al link:
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/PEC-a-Sottosegretario-DELRIO.pdf

20 L'estratto in questione è disponibile al link:
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/estratto-pic-a.pdf

21 L'estratto in questione è disponibile al link:
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/estratto-pic-b.pdf

22 Il documento integrale è disponibile al link:
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/isde.pdf

26 TERNA - Elenco impianti strategici relativo all'anno 2014:
http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=113822
TERNA - Elenco impianti strategici relativo all'anno 2013:
http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=105540

27 Il testo della Diffida in questione è disponibile al link:
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/Diffida-associazioni-nazionali.pdf

28 Pec di trasmissione e testo Osservazioni formali del 16 novembre 2014 disponibili al link:
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/Osservazioni-16112014.pdf

29 Le precedenti Osservazioni formali di WWF, LEGAMBIENTE, GREENPEACE e UNITI PER LA SALUTE, a cui si fa riferimento e che confermano ulteriormente che GOVERNO, REGIONE LIGURIA ed ENTI LOCALI erano tutti pienamente consapevoli della grave situazione prodotta da TIRRENO POWER, sono disponibili al link:
- OSSERVAZIONI DEL 12.06.2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/Osservazioni-12012014.pdf
- ALLEGATI DELLE OSSERVAZIONI 12.06.2014 (cartella zippata)
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/allegati-Osservazioni-12012014.zip
- OSSERVAZIONI (Uniti per la Salute) 09.09.2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/Osservazioni-09092014.pdf
- OSSERVAZIONI (Uniti per la Salute) 11.09.2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/Osservazioni-11092014.pdf
- OSSERVAZIONI (Comunicato Comitato Tecnico Scientifico) 16.09.2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/Osservazioni-16092014.pdf
- OSSERVAZIONI (DIFFIDA) 29.09.2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/Osservazioni-29092014.pdf
- OSSERVAZIONI (Comunicato Comitato Tecnico Scientifico) 17.11.2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/Osservazioni-17112014.pdf

30 OSSERVAZIONI (Rete Savonese Fermiamo il Carbone) 24.11.2014
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/Osservazioni-24112014.pdf

32 Decreto direttoriale 55/01/2012 del 5 marzo 2012 – Ministero dello Sviluppo Economico
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/decreto-potenziamento.pdf

34 Lettera di presentazione progetto da parte di TIRRENO POWER:
http://www.casadellalegalita.info/doc/TP/DVA-00_2013-0014828.pdf

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