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Sul livello superiore della rete del GRANDE (luntrune) ARACRI


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La rete della 'ndrina GRANDE ARACRI da Cutro (passante Emilia occidentale) è ampia. Non solo sul piano prettamente criminale. Lo è anche quando si parla di gestione e investimento dei piccioli. Lo si comprende pienamente del Decreto di Fermo della DDA di Catanzaro che è scattato in parallelo all'Oprezione “AEMILIA” della DDA di Bologna. Iniziamo ad approfondire questo lato dell'inchiesta che sta smembrando il sodalizio 'ndranghetista cutrese...


«Una fitta rete di interessi e operazioni economico finanziarie tra soggetti diversi tutti riconducibili alla consorteria capeggiata da GRANDE ARACRI Nicolino, alcuni dei quali operanti nel nord Italia e impegnati nel trasporto e investimento di ingenti sommedi denaro, soliti trasmettersi informazioni (copie di contratti d'investimento, titoli, ecc) anche per posta elettronica». Inizia così il capitolo del Fermo sull'evoluzione delle indagini oggetto delle attività dei Carabinieri di Catanzaro Lido.

CAPICCHIANO Rosario, FRONTERA Salvatore (fratello di FRONTERA Luigi), MARIANI Riccardo (promotore finanziario), SCARPINO Salvatore, VELOCE Grazia. I primi nomi di questa rete intercettata tra utenze telefoniche ed e-mail dai militari dell'Arma. E poi un controllo di un anonimo furgone bianco, modello Jumpy della Citroen, il 31 maggio 2012, nella tarda mattina. A bordo: SCARPINO Salvatore, SIMONE Giovanni, FRAGO' Salvatore, FRONTERA Luigi, PORTA Giuseppe, CACCIA Vincenzo. In viaggio per andare a Roma a lavorare, dichiaravano, ma nella perquisizione dei bagagli (di SCARPINO e della PORTA) veniva rivenuto «un contratto per la sottoscrizione di prodotti finanziari con allegate alcune stampe tratte da una schermata di computer, oltre a fatture, preventivi e documentazione varia». Anche un e-mail con «riportate alcune istruzioni per una corretta e lineare conclusione di un affare finanziario». Scrivono i pm della DDA di Catanzaro: «Di fatto il tutto fece pensare ad una compravendita di obbligazioni dove il MARIANI rappresenterebbe l’istituto finanziario cedente (Merrill Lynch) e FRONTERA la parte interessata all’operazione. Il contratto di vendita allegato all’email, ad una prima sommaria lettura, parrebbe trattare di CMO – COLLATERLIZED MORTGAGE OBLIGATION (Obbligazioni garantite da ipoteca) per un valore facciale di 4.000.000 (quattromilioni) US$ ad un prezzo di 600.000 (Seicentomila) US$».

Ancora il Decreto di Fermo:
«
Particolarmente proficui si sono rilevati i servizi riguardanti VELOCE Grazia e SCARPINO Salvatore, entrambi collegati anche con filo diretto a GRANDE ARACRI Nicolino.VELOCE Grazia, giornalista residente a Roma di fatto ben conosciuta negli ambienti del Vaticano, si è preoccupata in più occasioni delle sorti giudiziarie di GRANDE ARACRI Nicolino e del genero ABRAMO Giovanni presentando loro come luminare in giurisprudenza tale STRANIERI Benedetto Giovanni, suo amico, di fatto all’epoca praticante Avvocato e Sottoufficiale dell’Arma dei Carabinieri, il quale cercherà di muovere ogni propria conoscenza per intervenire a favore della famiglia GRANDE ARACRI.

(...)

SCARPINO Salvatore è risultato inoltre essere coinvolto nella realizzazione di una piattaforma finanziaria e nell’ ottenimento di una fideiussione per circa 5.000.000,00 (cinquemilioni di euro) per la costruzione in Algeria di un complesso immobiliare di 1182 alloggi, in tali operazioni intervengono più soggetti, alcuni presta nomi, altri intermediari finanziari e altri ancora insospettabili professionisti».

E' solo uno spaccato, questo, dell'ampia raganatela facente capo al GRANDE (luntrune) ARACRI Nicolino, per seguire e promuovere gli investimenti, tutelarli. Ed è proprio per la “tutela” (dai provvedimenti giudiziari) che si sviluppa una ragnatela di “livello superiore” delle contiguità e complicità. Un fitto intreccio di professionisti, massoni, alti prelati e cavalieri di Malta, che operano con dovizia per arrivare a condizionare la Suprema Corte di Cassazione, oltre che per porteggere gli investimenti e progettarne di nuovi.

Professionisti che sono ben consci della mafiosità dei GRANDE (luntruni) ARACRI, dello spessore criminale conclamato del GRANDE (luntrune) ARACRI Nicolini, e dalla sua più stretta cerchia di familiari e sodali 'ndranghetisti.

Abbiamo fissato in uno schema questi primi elementi (le connessioni le vedremo in un altro, in un'apposita altra pubblicazione]. Gli elementi che escono dal Decreto di Fermo della DDA di Catanzaro. Quegli elementi che ripercorriamo in questo primo approfondimento sulla “famiglia di Cutro”.

Partiamo da una perquisizione nell'abitazione del Nicolino...

«In data 29.06.2012, Militari di questo Comando Provinciale Carabinieri procedevano a perquisizione locale – ex art. 41 TULP – dell’abitazione di GRANDE ARACRI Nicolino e sue pertinenze, sita in loc. Scarazze del Comune di Cutro.---///
Nella circostanza, all’interno della citata dimora, si constatava la presenza di numerose rappresentazioni della Madonna di Polsi, nel dettaglio:---///
All’interno del locale adibito a ingresso / soggiorno / cucina (primo piano fuori terra dello stabile), nell’angolo in cui sono posizionati i divani, appeso alla parete, vi era un quadro (cornice color oro) raffigurante la Madonna di Polsi (..);---///
Nella camera da letto matrimoniale, posizionato sopra un comò vi era una piccola statua della Madonna di Polsi ed un’altra raffigurante San Michele Arcangelo; all’interno dei cassetti del citato mobile vi erano alcune immaginette ed un foulard sempre riproducenti la Madonna di Polsi (...);---///
Altra raffigurazione di San Michele Arcangelo era presente sulla canna fumaria del camino (...);---//
Lo stabile in cui dimora il GRANDE ARACRI Nicolino e famiglia risultava dotato di impianto di video sorveglianza perimetrale (...)”.----///
nella di lui abitazione venivano rinvenuti oggetti e documentazione afferente il “Sovrano Ordine S. Giovanni di Malta”, ovvero:
Spilla riproducente l’emblema dell’Ordine dei Cavalieri di Malta (...);---///
• Bigliettino da visita a nome di “Dott.ssa Grazia VELOCE” con l’intestazione del “Sovrano Ordine S. Giovanni di Malta” (...);---///
una spada tipo medioevale della lunghezza complessiva di cm. 120, con emblema raffigurante il “Sovrano Ordine S. Giovanni di Malta” (...) (quest’ultima sottoposta a sequestro penale con atto a parte).---///»


E da quel “bigliettino da visita” della VELOCE (dis)Grazia noi ripartiao.

Iniziamo dal capitolo del Decreto di Fermo “I rapporti con le istituzioni e le figure di Grazia VELOCE, Lucia STRANIERI e Benedetto STRANIERI”:

«Le indagini svolte sul contesto associativo hanno portato alla luce un allarmante aspetto relativo al livello di relazioni, sociali ed istituzionali, che l’organizzazione criminale è in grado di tessere per le necessità ed i fini della stessa.

In questa sede si dimostrerà come alcuni soggetti seppure non organicamente associati siano in grado di assicurare al sodalizio entrature nelle sedi istituzionali più disparate e segnatamente:

- in alcune organizzazioni e/o associazioni religiose che trovano la loro sede naturale nello Stato del Vaticano, volte a garantire benifici connessi alle guarentigie diplomatiche inerenti gli stati di tali associazioni (Cavalieri di Malta ecc.);

- in ambienti giudiziari ed inerenti all’amministrazione penitenziaria volti a garantire “pressioni” e capacità di intervento circa le vicende processuali degli affiliati (in specie, la posizione di ABRAMO Giovanni per come si vedrà infra).

Dai contatti di alcuni esponenti del sodalizio è infatti emersa la figura di tale Grazia VELOCE, residente a Pomezia, soggetto asseritamente molto vicino a personalità di rilievo del Vaticano e della politica italiana.

In effetti è stato proprio GRANDE ARACRI a ribadire i suoi collegamenti con “Roma” nella conversazione registrata al progr. 29283 (… dell’Informativa di riferimento del RONI CC di Crotone (...): “Così poi ne parliamo con tutte … dobbiamo parlare se per lunedì le possiamo … le possiamo fare … perché noi a Roma abbiamo buone … buone amicizie … buone strade”.

In questa conversazione Nicolino parla proprio con SCARPINO Salvatore che, insieme a FRONTERA Luigi, si rivelerà essere il collettore con questi personaggi.

La piena consapevolezza da parte di VELOCE Grazia di agire in favore di un sodalizio criminale di tipo mafioso emerge chiaramente dai contenuti di molte conversazioni di cui la stessa protagonista e che saranno sviluppate in altra sede non risultando destinataria del presente provvedimento.

In questa sede il ruolo di VELOCE Grazia assume estremo rilievo in quanto, in ragione dei suoi rapporti con istituzioni massoniche e cavalierati vari, pure strettamente collegati con ambienti del Vaticano, presenta a Nicolino Grande Aracri ed ai suoi sodali Benedetto STRANIERI quale “avvocato” capace di risolvere alcuni problemi giudiziari che riguardano in quel momento una delle posizioni di vertice della cosca ed in particolare il genero dello stesso Nicolino Grande Aracri, ABRAMO Giovanni, soggetto, peraltro in quel momento detenuto ed in cui favore la stessa VELOCE attiva tutti i suoi contatti in Vaticano per il suo trasferimento in altro Istituto carcerario.

Per ciò stesso, per le condotte che sistematicamente, come vederemo, pone in essere, lo STRANIERI, pur non facendone organicamente parte, concorreva nell’associazione di ‘ndrangheta capeggiata da GRANDE ARACRI, in quanto forniva un contributo concreto, specifico, e volontario per la conservazione e il rafforzamento delle capacità operative dell'associazione, con la consapevolezza circa i metodi e i fini dell'associazione stessa, e ciò faceva mettendo a disposizione della cosca ed in particolare degli esponenti di vertice, con cui manteneva stretti contatti, le sue relazioni personali in ambienti ecclesiastici romani e in ordini di cavalierato e assicurando i rapporti dei vertici del sodalizio criminoso con tali ambienti, e attivando, quale soggetto che poteva contare sulla disponibilità e compiacenza di esponenti di rilievo di tali ambienti, i necessaria contatti con esponenti di tali ambienti per risolvere i più impellenti problemi giudiziari degli affiliati e nello specifico per consentire l’avvicinamento del genero di GRANDE ARACRI Nicolino, ABRAMO Giovanni detenuto a Sulmona per l’omicidio di Antonio DRAGONE ad un carcere Calabrese e quindi più vicino alla zona di operatività del sodalizio, consentendo ai membri di vertice del sodalizio una più efficace correlazione con il soggetto detenuto, e con tali condotte agevolando le attività del sodalizio che risultava rafforzato nella sua capacità operativa, e nel conseguimento dei suoi scopi con un accresciuto senso di sicurezza e una maggiore manifestazione della capacità di intimidazione e condizionamento.

Ritornando per un attimo alla figura di VELOCE Grazia, il suo ruolo nel contesto delineato emerge chiaramente nella vicenda relativa al trasferimento di ABRAMO Giovanni, genero di GRANDE ARACRI, in un carcere più vicino, oltre che, come si avrà modo di vedere, nel favorire (come risulta da alcune conversazioni con FRONTERA Luigi) investimenti ed "affari" in Montenegro.

Si riportano una serie di conversazioni in cui emerge chiaramente l’impegno della VELOCE:

In data 27.05.2012 alle ore 19.52 (...) è stata captata una telefonata tra MAURO Giuseppina... moglie di GRANDE ARACRI Nicolino e l’utenza... in uso a VELOCE Grazia. Quest’ultima assicura Giuseppina del suo interessamento per il genero ABRAMO Giovanni.
Dal tenore della conversazione si comprende che lo scopo delle telefonata è quello di trovare il modo per far avvicinare al paese d’origine (Case Circondariali di Crotone o Catanzaro) il genero ABRAMO Giovanni, detenuto presso la Casa Circondariale di Sulmona a seguito del ripristino della misura cautelare dopo la condanna in secondo grado a 20 di reclusione per l’omicidio di mafia di DRAGONE Antonio: “ …

omissis…

Grazia: Ciao come... tu come stai? Senti mi ha portato... Gino (si riferisce a Luigi FRONTERA) ... tutta la documentazione che riguarda...
Maria: Sì sì sì...
Grazia: Isabella (ndr Elisabetta GRANDE ARACRI)... mi ha detto che diventi nonna un'altra volta...
Maria: Sì sì... è incinta... incinta... incinta...
Grazia: che è incinta Isabella... son contenta... e il nonno che dice il nonno che dice?
Maria: Eh eh... siamo tutti contenti...
Grazia: tutti...
Maria: tutti contenti!
Grazia: tutti contenti...
Maria: Sì sì...
Grazia: ora ricordati quando vieni, che ti vieni... vieni a trovarmi ti faccio vedere quel casale...
Maria: a sì!
Grazia: Che piacerà tanto il casale... niente stai tranquilla che adesso mi sto attivando... per Giovanni (ABRAMO Giovanni ndr.), no?
…omissis …
Maria: Eh...
Grazia: tesoro ti do un bacio e stai tranquilla...
Maria: Grazie, sì... ciao...
Grazia: che stiamo lavorando (ndr si accavallano le voci)...
Maria: poi ci sentiamo, sì (ndr si accavallano le voci)... sì va bene, ciao...
Grazia: ciao, poi quando vuoi chiamarmi... chiamami, eh?
Maria: Sì Grazia... sì ti chiamavo, sì!
Grazia: Ciao Maria bella...
Maria: Ciao ciao ciao...
Grazia: salutami... il tuo adorato... ride...
Maria: sì Grazia, grazie... ciao ciao...
Grazia: e gli dici che gli voglio tanto bene sempre...
Maria: grazie... sì ciao ciao...
Grazia: ciao amore... salutami tutti ciao...
Maria: Sì grazie, ciao ciao ciao”.

In data 08.06.2012 alle ore 09.50 (...) è stata captata una telefonata in ENTRATA sull’utenza mobile di MAURO Giuseppina (moglie di GRANDE ARACRI Nicolino) dall’utenza mobile... in uso a VELOCE Grazia nella quale Grazia, che si sta interessando per mezzo del “Nunzio Apostolico” al il trasferimento di ABRAMO Giovanni dal carcere di Sulmona ad uno più vicino, chiede altre due copie della pratica spiegando che la copia che era in suo possesso l’aveva presa il “Monsignore”:

“….
MAURO Giuseppina: Pronto!
VELOCE Grazia: Maria!
MAURO Giuseppina: Si ...
VELOCE Grazia: Maria sono Grazia ...
MAURO Giuseppina: Ah Grazia ... ciao ...
VELOCE Grazia: Ascoltami sorellina mia adorata ... la pratica tua me l'ha presa il Monsignore ... l'altro Cardinale ... per cortesia gliela dai a Gino due fotocopie di quella pratica ... due me ne devi mandare ancora perche me l'hanno presa loro ...Gino lo sa comunque ... me le manda per corriere espresso ...
MAURO Giuseppina: Come mai l'ha preso ...
VELOCE Grazia: E perchè deve andare al Nunzio Apostolico delle Carceri ...
MAURO Giuseppina: Eh ho capito ... si si ...
VELOCE Grazia: Se il Nunzio ... mi sa che hai parlato te con sua eminenza ... se il Nunzio Apostolico non ha le due pratiche in mano non si può rivolgere al regionale e al provinciale in Vaticano ...
MAURO Giuseppina: Eh ho capito ...
VELOCE Grazia: E' la procedura ... hai capito?
MAURO Giuseppina: Ho capito ho capito ...
VELOCE Grazia: Salutami il mio fratellone ... è rimasto contento della spada?
MAURO Giuseppina: Si grazie ...
VELOCE Grazia: Bello bene ... mo quando vengo giù gli porta un'altra bella cosa che gliela manda il Monsignore ...
MAURO Giuseppina: Non ti preoccupare ...
VELOCE Grazia: Gli ha fatto un bel regalo (si accavallano le voci)
MAURO Giuseppina: Ti dobbiamo mandare i documenti di nuovo?
VELOCE Grazia: Due documenti ... due pratiche fotocopiate perchè uno va alla nunziatura apostolico ....
MAURO Giuseppina: Si va bene ...
VELOCE Grazia: Dove ti ho fatto parlare ... un'altro va al Nunzio Apostolico di tette le carceri d'Italia ...
MAURO Giuseppina: Va bene !
VELOCE Grazia: Per cortesia chiama a Gino e digli ha detto Grazia ...inc... ci pensa Gino che mo viene Gino e le manda per Jimmy ...
MAURO Giuseppina: Va bene ...
VELOCE Grazia: Ciao ...
MAURO Giuseppina: Grazie ...
VELOCE Grazia: Ciao sorella mia dai un bacio a mio fratello ...
MAURO Giuseppina: Grazie grazie ...
VELOCE Grazia: Grande grande gli dici ... ha detto la sorellona un bacio ...
MAURO Giuseppina: Ciao ...
VELOCE Grazia: Ciao amore mio ...

Il 26.05.2012 ore 21.18 (...) FRONTERA Luigi contatta VELOCE Grazia e discutono di un recente viaggio d’affari che l’uomo ha da poco concluso in Montenegro. Dal tenore della conversazione è evidente che si tratta di un grosso affare, tant’è che Grazia chiede all’uomo se ha portato “i soldi” e l’uomo risponde affermativamente precisando di averne portati tanti: “ne ho portati quanti ne vuoi”, attribuendo il buon esito dell’operazione proprio alla donna.

Successivamente discutono di alcuni documenti che FRONTERA Luigi deve far recapitare a Grazia: si tratta (per come si chiarirà nelle successive telefonate) della documentazione per il trasferimento di ABRAMO Giovanni dal Carcere di Sulmona (AQ) ad una struttura più vicina al comune d’origine del giovane. In ultimo discutono di un’associazione che stanno fondando per la quale serve la presenza anche della donna, la stessa da quindi la propria disponibilità per “scendere” a Cutro non appena possibile: “…
..
GRAZIA: Che ti sei fatto, montenegrino, ti sei fatto?
FRONTERA: Si, sono diventato montenegri...inc...
GRAZIA: Sei diventato montenegrino, bello...
FRONTERA: Ti porto a te e a Dana (attuale compagna di Frontera Luigi, identificata in CORDOS Dana Mirela, nata in Romania il 28.05.1963, residente a Steccato di Cutro...) lì a vedere le meraviglie...
……

GRAZIA: ...hai...hai portato i soldi? Hai portato i soldi? Se no ti prendo il mattarello...
FRONTERA: Ne ho...ne ho...ne ho portati quanti ne vuoi tu, a dire basta, Grazia! ...ride...
GRAZIA: Davvero?
FRONTERA: Abbiamo concluso l'affare e tutto diciamo...
GRAZIA: Sono contenta amore di...
FRONTERA: ...l'affare lo abbiamo firmato, abbiamo firmato tutti i contratti, abbiamo firmato...inc...
GRAZIA: Sono contenta, che Dio ti benedica fratello mio...che Dio ti...
FRONTERA: No...no...che Dio benedica a te! Come ogni cosa...
GRAZIA: Che Dio ti benedica fratello mio...
FRONTERA: ...ti prendo, ti porto in Montenegro, insieme a Dana...inc...
……
FRONTERA: Che mi hai insegnato...inc...da quando ti conosco mi hai cambiato la vita!
GRAZIA: Eh...eh...e l'importante è questo, sono contenta! A me hanno messo il tutore al ginocchio, perchè dice "Grazia, è meglio non operarti, perchè..."
FRONTERA: Grazia, io dovevo...
………
GRAZIA: Si...
FRONTERA: ...io dovevo passare da Roma a lasciarti quei documenti che ti avevo accennato... (n.d.r. si riferisce ai documenti inerenti il trasferimento di ABRAMO Giovanni...)
GRAZIA: Eh! Ti aspettavo!
FRONTERA: Purtroppo non siamo riusciti a venire, perchè io...
GRAZIA: Ti aspettavo...
FRONTERA: ...lunedi ho un appuntamento qua da me...
GRAZIA: Ah...
FRONTERA: ...che sono venuti qua all'azienda, dalla Nuova Zelanda, per quei discorsi sempre miei...
GRAZIA: Ah!
FRONTERA: ...che dovrebbero...inc...banca...
GRAZIA: Ho capito si...si...si...
FRONTERA: ...e non sono potuto venire, se caso mai, lunedi te li spedisco...
GRAZIA: Quando capita si quando capita...inc...
FRONTERA: ...no, te li spedisco Grazia, te li spedisco, che dici?
GRAZIA: Ah...me li spedisci, si...si...
FRONTERA: Eh?
GRAZIA: Spediscimeli, si, via... a via Caltagirone, si...
FRONTERA: A via Caltagirone, te li spedisco...inc...
GRAZIA: Questa... questa associazione, dobbiamo sbrigarci un pò!
FRONTERA: Questa associazione qua, adesso che sono qua, siamo in condizione, vediamo se in settimana, o se vieni tu giu...
GRAZIA: Vediamo...e vediamo!
FRONTERA: ...oppure ti vengo a prendere e la facciamo Grazia e la chiudiamo!
GRAZIA: Certo, l'associazione deve...deve...deve insomma...inc...
FRONTERA: Guarda Grazia, se tu mi dici che sei pronta...se tu mi dici che sei pronta, noi siamo pronti ormai, ti vengo a prendere o vieni tu, come vuoi...

..

Il 27.05.2012 ore 11.56 (...) FRONTERA Luigi contatta nuovamente VELOCE Grazia in quanto si deve recare da GRANDE ARACRI Nicolino e vuole assicurarsi che Grazia, eventualmente, confermi di aver ricevuto la documentazione relativa alla pratica di trasferimento di ABRAMO Giovanni. Grazia, su suggerimento di Luigi, decide di telefonare personalmente alla moglie di GRANDE ARACRI Nicolino, quindi FRONTERA le parla di ABRAMO Giovanni, precisando che il giovane per il quale si cerca di ottenere l’avvicinamento si chiama Giovanni (ABRAMO Giovanni ndr.) aggiungendo che si tratta del marito di Elisabetta (GRANDE ARACRI Elisabetta) adesso in stato interessante. Grazia afferma che per ottenere il trasferimento bisogna interessare il Monsignore COSTANTINI il quale deve fare una lettera all’Arcivescovo

Militare delle Carceri, il Nunzio Apostolico al quale nessuno potrebbe dire di no. In ultimo discutono sulla possibile destinazione del giovane ABRAMO dopo il trasferimento, ovvero Catanzaro o Crotone: “…

GRAZIA: Passerotto, fratello mio adorato...
FRONTERA: Grazia, amore mio, ti stavi riposando forse?
GRAZIA: Dimmi...no...no...no...è arrivato Gabriele, l'ho invitato a pranzo, ma sta di là nell'altro salone, con Arcangelo...
FRONTERA: Ah...
GRAZIA: ...perchè anche loro poveracci arrabbattono pure loro, sai pure loro, una volta un imbroglietto qua, una volta una fregatura...e che devi fare? L'uomo...inc...
FRONTERA: Ascolta un attimo Grazia...
GRAZIA: Si...
FRONTERA: ...ti devo chiedere un favore...
GRAZIA: Si...dimmi...
FRONTERA: ...siccome devo andare dal nostro "fratellone" (GRANDE ARACRI Nicolino, come documentato dai fotogrammi di entrata della video camera sita in C.da Scarazze, dalla quale si evince che FRONTERA Luigi, a bordo della Lancia Libra SW, targata CB159BS alle ore 11:21 circa si reca da GRANDE ARACRI Nicolino) e io gli ho detto "che la nostra documentazione te l'ho già io lasciata personalmente"...
GRAZIA: Si...si...allora va bene, se mi chiama, ce l'ho qua!
FRONTERA: No non ti chiama, mi ha detto "perchè non mi ha chiamato Grazia?". Ho detto "guarda è stata impegnata che ha avuto problemi con il ginocchio...
GRAZIA: E io la posso chiamare! Si la posso...
FRONTERA: Chiama a Maria (n.d.r. MAURO Giuseppina, chiamata Maria, moglie di GRANDE ARACRI Nicolino) e gli dici "guarda Maria...la documentazione me l'ha lasciata Gino..."
GRAZIA: Va bene, chiamo a Maria...aspetta, chiamo a Maria...(si accavallano le voci)
FRONTERA: Si...e gli dici...
GRAZIA: ...aspetta che ce l'ho il numero di Maria...
FRONTERA: ...che i documenti ce li hai si...
GRAZIA: . ..Maria di...sia di...
FRONTERA: ...del "nostro fratellone"!
GRAZIA: ...eccolo qua Maria...e ora la chiamo...ora la chiamo!
FRONTERA: Gli dici "guarda Gino me lo ha lasciato, sta procedendo tutto bene, non ti preoccupare che..."
GRAZIA: Si...si...si...(si accavallano le voci) Maria di Nicolino ecco qua, 334 si ce l'ho...ce l'ho...(...)
FRONTERA: Si...fammi questa cortesia "e perchè non mi ha chiamato?" gli ho detto "veramente è stata impegnata con il ginocchio, che ha avuto problemi che è stata in ospedale"...
GRAZIA: Si...inc...
FRONTERA: ...gli ho detto che sei stata in Ospedale!
GRAZIA: Questo benedetto Aiello che dobbiamo fare...io non posso firmare un avvallamento di 5000 euro!
FRONTERA: Eh... Mannaggia...dammi quello suo... dammi quello suo!
FRONTERA: Se riesco...se riesco...
GRAZIA: Dammi quello suo, chiamo a lui!
FRONTERA: Di chi? Suo?!
GRAZIA: Eh!
FRONTERA: Non ce l'ho nemmeno quello lì!
GRAZIA: Eh! Perchè a me ha detto di non chiamare che devo chiamare a Maria!
FRONTERA: E appunto! Appunto!
GRAZIA: Dice "Grazia, non mi chiamare, perchè tu lo sai che...chiama a Maria"!
FRONTERA: Mh...mh...
GRAZIA: Io non ce l'ho, perchè gli ho fatto la pergamena, però la devo ritirare e non ho il numero suo, come facciamo?
FRONTERA: Va bene, adesso ved di rintracciarlo io e te lo faccio...
GRAZIA: Ah...aspetta, Maria... Maria... aspetta che forse ce l'ho...
FRONTERA: Maria MAURO!
GRAZIA: Maria MAURO...
FRONTERA: Si, Maria MAURO...
GRAZIA: ...33410...si ce l'ho...ce l'ho! Trovato!
FRONTERA: Allora va bene...
GRAZIA: Lo chiamo...
FRONTERA: Mi raccomando, non mi far fare brutte figure Grazia!
GRAZIA: Che gli devo dire?
FRONTERA: Digli che...
GRAZIA: Che tu me lo hai dato a mano...inc...
FRONTERA: Che i documenti te li ho lasciati...tutti i documenti a mano, che sono già dal Monsignore, che stanno studiando in modo che lo lasciano stare sempre qua, quando lo trasferiscono, queste cose qua, quello che gli ho detto io!
GRAZIA: Si chiama Maria MAURO lei? Maria MAURO...
FRONTERA: Maria MAURO, si...
GRAZIA: ...ecco ora la chiamo...
FRONTERA: ...inc...cose...dici "non ti preoccupare, che Gino il suo dovere lo fa!"
GRAZIA: No, ma Gino non si fa mica parlar dietro!
FRONTERA: Eh...
GRAZIA: Lo conosce, è un "fratello"...è un "fratellone" come...inc...
FRONTERA: E lo rassicura, perchè c'è la moglie che è incinta quella ragazza lì! (GRANDE ARACRI Isabella)
GRAZIA: E' incinta la moglie di...di...
FRONTERA: Di Giovanni si! (n.d.r. ABRAMO Giovanni)
GRAZIA: La moglie di Giovanni...perchè non è la moglie di...
FRONTERA: Quello che... a quello che dobbiamo fare il favore a trasferirlo!!
GRAZIA: E non è la moglie di coso... c'è Gabriele che sta mangiando noccioline..."vieni che c'è il fratelluccio nostro..." (n.d.r. si rivolge a tale Gabriele). La moglie di... di quello che stava giù a Catanzaro, che deve fare un anno e mezzo ancora?
FRONTERA: No...no...no...questo è il genero!
GRAZIA: E chi è? La moglie di Giovanni chi è la moglie di Giovanni?
FRONTERA: Isabella, quella ragazza, la figlia... la figlia del nostro "fratellone"! (n.d.r. GRANDE ARACRI Nicolino)
GRAZIA: Ah...ho capito! Che ha Giada (n.d.r. ABRAMO Giada gigia di ABRAMO Giovanni e GRANDE ARACRI Elisabetta) la bambina!
FRONTERA: Si...si...si...
GRAZIA: Ah...e la chiamo subito!
FRONTERA: Si chiama...si chiama Giovanni, non ti dimenticare che lui è Giovanni! E Isabella è la figlia...la moglie! Capito?
GRAZIA: Aspetta che me lo scrivo, Giovanni qua...Giovanni e Isabella...Giovanni sarebbe il marito di Isabella?
FRONTERA: Si, quello che dovremmo fare il favore a trasferirlo si!
GRAZIA: Isabella...va bene, ora chiamo a Maria Mauro...
FRONTERA: In modo che non ti confondi nel linguaggio "ma questo non mi ha dato niente"
...ride...
GRAZIA: No...Giovanni è il marito di Isabella...no, io gli dico che tu me lo hai portato a mano...
FRONTERA: Eh!
GRAZIA: ...vieni spesso a Roma, sei un "fratello" di casa dai su!
FRONTERA: E già!
GRAZIA: Ok, allora...
FRONTERA: Tanto lunedì poi ti arrivano i documenti e vedi cosa puoi fare amore!
GRAZIA: Si, lì dobbiamo andare da Monsignor COSTANTINI...
FRONTERA: Si...
GRAZIA: ...deve fare la lettera per il coso...
FRONTERA: ...comunque...guarda, di questa cosa qua io gli faccio dare un bell'obolo poi, glielo dico guarda..."fammi questo favore qua che..."
GRAZIA: No...non è che lo da a me amore mio...
FRONTERA: A loro...a loro...a loro...a loro!
GRAZIA: ...inc...che danno loro a te!
FRONTERA: Ai poveri...ai poveri...Grazia, ai poveri!
GRAZIA: Quando vieni tu...
FRONTERA: Mh...
GRAZIA: ...gli consegniamo la busta d'avanti a te, perchè cosi si fa!
FRONTERA: Non ti preoccupare amore mio... anzi, viene Maria (la moglie di GRANDE ARACRI Nicolino) personalmente a consegnarli! Dici "Maria adesso che vai a Roma...
GRAZIA: Si...si...
FRONTERA: ...e poi dovete andare a consegnare la busta"!
GRAZIA: Ebbhè, perchè mi deve fare la lettera, funziona cosi, la lettera la deve fare per l'Arcivescovo Militare delle Carceri!
FRONTERA: Mh...mh...
GRAZIA: Una volta che si osserva l'osservanza delle carceri e...delle mh... del Nunzio Apostolico delle Carceri...
FRONTERA: Si...
GRAZIA: ...lui poi si muove attraverso l'avvocatura ... perchè chi è che gli dice di no a un Nunzio Apostolico?
FRONTERA: E certo! Ah... nessuno...nessuno!
GRAZIA: Eh...però...ci vuole sempre la lettera del nostro Monsignore!!
FRONTERA: Mica stiamo dicendo di cacciarlo fuori? Stiamo dicendo che ci fanno la cortesia di avvicinarlo, perchè la moglie è in condizioni...
GRAZIA: Si...è incinta...
FRONTERA: ...è incinta, che c'è il pericolo di perdere il bambino, tutte queste cose qua!
GRAZIA: Ma io pensavo Ernesto (GRANDE ARACRI Ernesto)! Ma sto Giova...pensavo...pensavo Ernesto, ma se Giovanni...inc...
FRONTERA: No...no...Giovanni si chiama...
GRAZIA: Sarebbe il genero di...di...
FRONTERA: Del nostro "fratellone"! (GRANDE ARACRI Nicolino)
GRAZIA: Del "fratellone nostro"? Il genero?
FRONTERA: Si...si...
GRAZIA: Il papà...il papà di...
FRONTERA: Di Giada!
GRAZIA: Il papà della pupa, quella bella piccolina?
FRONTERA: Si, come si chiama?
GRAZIA: E' incinta Isabella? Eì incinta?
FRONTERA: E' incinta si di tre mesi!
GRAZIA: E perchè...e si perchè quando siamo andati noi, mi sa che mi ha detto "sono incinta"...
FRONTERA: Mh...
GRAZIA: ...perchè quando sono venuta in Calabria che...
FRONTERA: Mh...mh...
GRAZIA: ...ci ha fatto mangiare il pesce fritto...
FRONTERA: Eh!
GRAZIA: ...lei poi gli ha tolto il pesce fritto a Dana che non lo voleva...e va bene Giovanni...Giovanni come si chiama quello, Giovanni...
FRONTERA: ABRAMO!!
GRAZIA: A si ABRAMO...gli ho fatto una pergamena Giovanni ABRAMO! Ma adesso lui sta...sta lì in collegio?
FRONTERA: Si è dietro a...li a Aquila è..a coso a Sulmoro...a Sulmo...(n.d.r. Sulmona)
GRAZIA: Brutto...che brutto che brutto che è quel colleggio!
FRONTERA: ....inc...questi qua...sulmoro...questi qua...
GRAZIA: Tu...dove...dove dici? Catanzaro? Aquila?
FRONTERA: Si a Catanzaro...a Catanzaro...
GRAZIA: Ah...meglio a Catanzaro...Catanzaro...
FRONTERA: O a Crotone se è possibile, ancora meglio!
GRAZIA: Catanzaro o a Crotone... (n.d.r. se lo appunta) d'accordo, ora chiamo a Maria
MAURO un attimo, la chiamo subito, ciao amore mio bello...ciao tesoro...
FRONTERA: Non mi far fare brutta figura amore mio! ...ride...
GRAZIA: Non esiste proprio mio fratello, piuttosto devo morire che far fare una brutta figura al mio fratello!
FRONTERA: Grazie amore mio...
GRAZIA: Ti amo infinitamente, ma loro lo sanno che ti voglio bene...
FRONTERA: E già...
GRAZIA: E sanno anche che gli voglio bene a loro, perchè quando vengo lì...si è calmato Tonino si? Si è preso un pò?
FRONTERA: Si che si è calmato si...
GRAZIA: Poverino, ma ha un momento...
FRONTERA: ...inc...stanno bene...inc...
GRAZIA: No, perchè gli ho portato un profumo alla moglie e ho detto "forse non gli è piaciuto"...
FRONTERA: No...no...
GRAZIA: ...mi faccio i discorsi da sola...
FRONTERA: ...no assolutamente...
GRAZIA: ...io quando vengo ho un pensiero, perchè la moglie di quello è una povera figlia, sta a...inc...dalla mattina alla sera,. dovrebbe uscire, ha l'esaurimento, pulisce casa e dove va?
FRONTERA: Sta dentro...
GRAZIA: Eh! Non è come Dana...
FRONTERA: No...
GRAZIA: Dana ha un'altra cultura, Dana è già figlia di gente di cultura, perciò non gli devi insegnare niente a tua moglie, è lei che insegna pure a noi! Ok ora chiamo a Maria mia, dai!
FRONTERA: Grazie amore mio, scusami eh, ciao amore ciao ciao ciao!
GRAZIA: Ciao ciao ciao!
…”.

In effetti la lettera di cui si parla nella conversazione sopra riportata (“ci vuole sempre la lettera del nostro Monsignore!!”) è stata poi rinvenuta e sequestrata nel corso della perquisizione effettuata presso l’abitazione di GRANDE ARACRI Nicolino il giorno del suo arresto, avvenuto 06 marzo 2013 (…)

Di fatto alle ore 11.21 FRONTERA Luigi percorre la strada che conduce all’abitazione di GRANDE ARACRI Nicolino dove rimane fino alle ore 11.48 circa., come è desumibile dai fotogrammi delle riprese video da cui si evince che alle ore 11.21 circa del 27.05.2012, vi è il transito dell’autovettura marca Lancia, modello Lybra, targata CB159BS, intestata a FRONTERA Antonio, nato a Catanzaro il 28.03.1968 e in uso al fratello FRONTERA Luigi, nato a Cutro il 27.01.1960, ivi residente in Cutro.., con a bordo nr. 01 soggetto e alle successive ore 11:48 circa si registrava l’uscita dello stesso mezzo.

Il 27.05.2012 ore 19.52 (...), come preannunciato nella precedente telefonata, VELOCE Grazia contatta MAURO Giuseppina, che chiama con il nome di Maria, per farle gli auguri in quanto presto diventerà nonna per la seconda volta. Nel corso della conversazione parlano di ABRAMO Giovanni, il giovane detenuto presso la casa Circondariale di Sulmona che si vuole avvicinare a Crotone e Grazia le dice di stare tranquilla in quanto “si sta già attivando”:

“…omissis…
Grazia: Ciao come... tu come stai? Senti mi ha portato... Gino... tutta la documentazione che riguarda...
Maria: Sì sì sì...
Grazia: Isabella (ndr Elisabetta GRANDE ARACRI)... mi ha detto che diventi nonna un'altra volta...
omissis….
Grazia: Che piacerà tanto il casale... niente stai tranquilla che adesso mi sto attivando... per
Giovanni, no?
omissis…
Grazia: tesoro ti do un bacio e stai tranquilla...
Maria: Grazie, sì... ciao...
Grazia: che stiamo lavorando (ndr si accavallano le voci)...
Maria: poi ci sentiamo, sì (ndr si accavallano le voci)... sì va bene, ciao...
omissis…”.

Ma è proprio nel rendicontare l’attività svolta in favore di ABRAMO Giovanni che la VELOCE per la prima volta dialogando con FRONTERA Luigi presenta la figura dell’Avv. Benedetto STRANIERI, un fratello massonico.

Dall’informativa dei Carabinieri:

Il 14.06.2012 ore 20.36. (...) VELOCE Grazia, contattata da FRONTERA Luigi, conferma di aver ricevuto la documentazione ma precisa che potrebbero servire altri documenti in quanto,nella pratica, c’è solo la richiesta fatta da ABRAMO Giovanni motivata con lo stato gravidanza della moglie. Grazia asserisce di aver fatto vedere la documentazione a un suo amico, un avvocato che apostrofa con l’appellativo di “massonico”, legale sia lui che la moglie, quest’ultima di Catanzaro; la coppia di avvocati, successivamente identificati in STRANIERI Benedetto Giovanni e PIANTONI Annarita, le avrebbero fatto notare la carenza nella documentazione spedita. FRONTERA le chiede allora di scrivergli una lettera con indicato ogni cosa, ciò in quanto non è il caso parlarne per telefono in quanto “sono osservati”.

Comunque Grazia ripete che interesserà per la faccenda di ABRAMO Giovanni ilMonsignoreal quale porterà la documentazione che gli è pervenuta: “io vado dal Monsignore, me la fa il Monsignore e poi loro di là....

“… omissis…
VELOCE: Fratellino, non ti potevo rispondere prima, mi avevi chiamato adesso...mi avevi chiamato tu...
Gino FRONTERA: Mh...
Grazia VELOCE: Eh! Allora fratè...tutti i documenti sono arrivati, tutto a posto!
Gino FRONTERA: Mh! Meno male!
Grazia VELOCE: Eh...ho chiesto una piccola consulenza a un amico mio nostro fratello...
Gino FRONTERA: Si...
Grazia VELOCE: Lo scriverò, perchè...mh...tutto quello va bene, ma lì ci vuole...ci vuole tipo legale (n.d.r. medico legale)...signora...hai capito? Poi te lo scrivo che per telefono non ti dico niente! Capito?
Gino FRONTERA: C'è la possibilità di farla l'operazione o no?
Grazia VELOCE: Eh...eh...la possibilità...non lo so, perchè lui non ha in mano tutto...non ha niente in confronto a quello... oggi è venuto, gli ho da...un fratello nostro...
Gino FRONTERA: Mh...mh...
Grazia VELOCE: ...massonico e glielo ho fatta vedere, qui c'è scritto una richiesta, ma non c'è scritto lui che cosa ha fatto, dove sono andati, non ha niente in mano!
Gino FRONTERA: E si, quella richiesta lì è solo per il fatto che la moglie è incinta...inc...
Grazia VELOCE: E lo so, è incinta ma ho capito...
Gino FRONTERA: Mh...
Grazia VELOCE: ...ma lui sta a Sulmona, oh! (n.d.r. Abramo Giovanni, recluso presso la Casa Circondariale di Sulmona)
Gino FRONTERA: E si a Sulmona sta, si!
Grazia VELOCE: Eh! Mo vediamo, che a me mi ha detto..."guarda..." che la moglie è di Catanzaro che pure è avvocato pure la moglie e dice "io in mano alla fine poi non ho niente...
Gino FRONTERA: Mh...
Grazia VELOCE: ...ho soltanto quella richiesta, io vado dal Monsignore, me la fa il Monsignore e poi loro di là..." capito? Non posso parlare, ti scrivo!
Gino FRONTERA: E va bene, scrivimi una lettera...cosa...se ti serve qualche altra documentazione...gliela facciamo avere!
Grazia VELOCE: Perchè siamo osservati purtroppo...
Gino FRONTERA: Mh...
Grazia VELOCE: ...se no io davo il tuo numero a questo amico mio eventualmente...
Gino FRONTERA: ...no no non c'è bisogno, mi scrivi quello che serve Grazia, che è meglio dai!
Grazia VELOCE: E si è meglio! Come stai tu? Ti sento giù stasera!
Gino FRONTERA: Ho un pò di mal di testa...inc...
Grazia VELOCE: E l'ho sentito...l'ho sentito dalla voce capisco subito...
Gino FRONTERA: Si...
Grazia VELOCE: Va bene...un bacino fratello...
Gino FRONTERA: No aspetta, non chiudere...non chiudere...non chiudere...
Grazia VELOCE: No dimmi...dimmi...
Gino FRONTERA: ...ti volevo chiedere un'altra cosa...
Grazia VELOCE: Sei stanco...
Gino FRONTERA: No...no...no...no ci mancherebbe sono stanco, quando parlo con te mi tiro su...
Grazia VELOCE: No, ti sento stanco con la voce, ti sento stanco...
Gino FRONTERA: Mh...
Grazia VELOCE: Dimmi tesoro...
Gino FRONTERA: ...ti ho spedito quelle...quelle foto ai colleghi di Salvatore lì...
Grazia VELOCE: Eh! Eh!
Gino FRONTERA: ...poi quando arrivano li guardi, vedi che è se vale la pena di venire su...
Grazia VELOCE: Si...si...no...inc...il professor SGARBI...
Gino FRONTERA: Perchè io...inc... di lunedì o martedi, se Dio vuole, mi da una mano, dovremmo andare su in Montenegro a firmare qualche contratto!
Grazia VELOCE: Se Dio vuole tesoro mio...se Dio vuole...
Gino FRONTERA: Che risolviamo tutti i nostri problemi!
Grazia VELOCE: Il Signore ti ascolta, come no...
Gino FRONTERA: Se il Signore mi ascolta e tu mi fai una preghiera in Chiesa...( ride)...inc...
Grazia VELOCE: E ti faccio una preghiera, va bene? Un bacio...
Gino FRONTERA: Ciao amore...
Grazia VELOCE: Ciao piccolino ciao ciao ciao!
…”.

L’interessamento della VELOCE per ABRAMO Giovanni assume maggiore concretezza agli inizi del luglio 2012 quando MAURO Giuseppina si reca a Roma e viene condotta dalla VELOCE a parlare con il Monsignore in questione.

Il 05.07.2012 ore 09.42 – 09.57 -10.07. ( ...),VELOCE Grazia riesce a parlare con il Monsignore COSTANTINI Maurizio al quale riferisce di essere con Maria e, avuta conferma della sua presenza al Vicariato, preannuncia la loro visita:

Monsignore Maurizio Costantini: pronto!...
VELOCE Grazia: eh!... buongiorno... eccellenza sono Grazia...
Monsignore Maurizio Costantini: Grazia buongiorno...
VELOCE Grazia: state... voi al vicariato...
Monsignore Maurizio Costantini: buongiorno... prego!...
VELOCE Grazia: eh!... ci state già al vicariato?...
Monsignore Maurizio Costantini: sono già qui... si...si... sono qui in ufficio...
VELOCE Grazia: perchè porto la signora Maria... quella che aspettate...ok!...
Monsignore Maurizio Costantini: va bene!...
VELOCE Grazia: va bene!... buongiorno e grazie...
Monsignore Maurizio Costantini: buongirono a Lei... buongiorno...
VELOCE Grazia: sia lodato Gesù Cristo...
Monsignore Maurizio Costantini: sempre sia lodato... grazie...”.

Ed è in questa fase che diventa maggiormente concreta la presenza dello STRANIERI Benedetto ed il suo interessamento alla vicenda.

Il 05.07.2012 ore 13.47. (...) PERRONE Arcangelo, compagno di VELOCE Grazia, contatta le donne per sapere come procede la visita a Roma.

Successivamente chiede come si deve comportare con l’Avvocato Benedetto; Grazia dice che Benedetto è un amico, di farlo venire in modo da potergli chiedere un consiglio. Così Maria dice che, mangiato un boccone, faranno rientro a casa in modo da poter parlare con Benedetto; l’appuntamento è a casa di Grazia:

“…
VELOCE Grazia: Arcangelo siamo ancora qui a Roma poi ...
PERRONE Arcangelo : Eh ... voglio dire ... com'è andata la mattinata?
VELOCE Grazia: Bene bene ... bene bene ...
PERRONE Arcangelo : Bene bene ... senti allora mi chiami quando devo venire ?
VELOCE Grazia: Va bene ti chiamo ... inc... accompagnando giù alla cosa l'accompagniamo stasera ... mangia un boccone e l'accompagniamo ...
PERRONE Arcangelo : Si ...
VELOCE Grazia: Ve bene ti chiamo ... ti chiamo ...
PERRONE Arcangelo : Senti senti l'Avvocato nel pomeriggio ...
VELOCE Grazia: E l'Avvocato noi ... alle quattro e mezza siamo lì ... eh!
PERRONE Arcangelo : Siamo qua?
VELOCE Grazia: E si alle quattro veniamo giù ...
PERRONE Arcangelo : (si accavallano le voci)
VELOCE Grazia: Perchè diciamo è un consiglio ... da quello che mi ha detto Maria è un consiglio perchè loro già ... hai capito?
PERRONE Arcangelo : Ah ... ho capito!
VELOCE Grazia: Anche perchè lui non avrebbe nessun modo di entrare lì ... non ha il mandato ...
PERRONE Arcangelo : No se no io gli direi ...
VELOCE Grazia: E' un consiglio non è che ci abbiamo bisogno ...
PERRONE Arcangelo : (tossisce)
VELOCE Grazia: Gliel'hai detto ... ormai gliel'hai detto ... non è un problema tanto poi Benedetto è un amico ...
PERRONE Arcangelo : No no ancora non gli ho detto niente ...
VELOCE Grazia: E' un amico non ha il mandato lui ... intanto lui senza mandato non può fare niente ... loro c'hanno tre avvocatoni di quelli con le palle con i contro …
PERRONE Arcangelo : Va bene ... no digli se è inutile che viene insomma ...
VELOCE Grazia: No no viene viene lo stesso Benedetto ... è un consiglio ... un amico un fratello ...
PERRONE Arcangelo : Se lui viene verso le cinque noi non ci siamo ... magari siamo per strada ...
VELOCE Grazia: Alle cinque ?... No e perchè ... noi mangiamo un boccone e veniamo sono con Maria qui gli sto facendo vedere alla piccola la Fontana di Trevi che non l'ha vista mai ... ti chiamo io ...
PERRONE Arcangelo : Si ...
VELOCE Grazia: Ciao ciao ciao ...”.

Il 05.07.2012 ore 20.04 (...), l’Avvocato STRANIERI Benedetto Giovanni contatta Grazia che passa il telefono direttamente a Maria. Il legale riferisce di essere stato richiamato da “quella persona che avevano chiamato insieme” e di essersi dato appuntamento per il lunedì prossimo per discutere la pratica. E’ evidente che si sta parlando del trasferimento di ABRAMO Giovanni e del tentativo di fargli ottenere un trasferimento dalla Casa Circondariale di Sulmona ad un Istituto più vicino alla famiglia: “…

GRAZIA VELOCE: Pronto!
BENEDETTO : Signora Grazia...
GRAZIA VELOCE: Si ...
BENEDETTO : Allora avvisa l'amica nostra ...
GRAZIA VELOCE: E’ qua ...
BENEDETTO : avvisa l'amica nostra .... sono Benedetto ...
GRAZIA VELOCE: Oh Benedetto ...
BENEDETTO : (ride) ...
GRAZIA VELOCE: Non ti avevo riconosciuto ... ho detto ...
BENEDETTO : Ascolta ... avvisa la Signora ...
GRAZIA VELOCE: Te la passo Maria ...
BENEDETTO : Si si si ...
MAURO GIUSEPPINA: Pronto buonasera ...
BENEDETTO : Si Signora buona sera ... senta ... mi ha chiamato quella persona che abbiamo chiamato insieme ...
MAURO GIUSEPPINA: Si si ...si
BENEDETTO : Adesso ... gli ho detto ... lui sta lì in quel ufficio ...ora lunedì mattina io vado e gli porto la pratica ... lunedì mattina e... e ... lunedì stesso andiamo a vedere dove sta e cerchiamo di ... stai tranquilla insomma dai ... andiamo a vedere ....
MAURO GIUSEPPINA: Grazie ... grazie ...
BENEDETTO : Se gli danno la cosa ... insomma positiva ... hai capito?!
MAURO GIUSEPPINA: Grazie mille ...
BENEDETTO : Va bene poi ti faccio sapere lunedì ...io lunedì mattina devo andare ...
MAURO GIUSEPPINA: Grazie ...
BENEDETTO : La da loro e gliela vado a portare ...
MAURO GIUSEPPINA: Grazie mille ok ...
BENEDETTO : Va bene?! Ciao Signora parti tranquilla ... ciao ...
MAURO GIUSEPPINA: Buonasera grazie ...
BENEDETTO : Ciao Buonasera ...
MAURO GIUSEPPINA: Grazie di tutto ... buonasera ...
BENEDETTO : Ciao ciao ciao ...”.

Il 09.07.2012 ore 10.35 (...) l’avvocato STRANIERI Benedetto Giovanni contatta Grazia e le preannuncia il buon esito della pratica. Infatti le dice di essere stato da quell’amico, di aver consultato tutti gli atti; adesso stanno vedendo dove lo possono trasferire. A dire dell’uomo il trasferimento dovrebbe avvenire nel giro al massimo di cinque giorni:

“…
Grazia VELOCE: Buongiorno Benedetto ... pensavo mi avessi chiamato perchè stavo fuori in giardino ...
STRANIERI Benedetto : Si si ti ho chiamato ... Ti ho chiamato Gra' ...
Grazia VELOCE: Oh quanto sei dolce scusami ... dimmi ...
STRANIERI Benedetto : Lì sono stato ... sono uscito adesso ...
Grazia VELOCE: Oh che bravo ...
STRANIERI Benedetto : Eh avvisa quella persona che è tutto a posto ...
Grazia VELOCE: Ah ... capito ... (si accavallano le voci)
STRANIERI Benedetto : Digli soltanto questo ... mo stanno vedendo dove portarlo ... capito?
Grazia VELOCE: Ah ... tu gli hai detto che Catanzaro è meglio ...
STRANIERI Benedetto : Si gliel'ho detto ... dove c'è posto mo cercano di sistemarlo ... di stare tranquilla che ho fatto tutto ...
Grazia VELOCE: Di stare tranquilla che quella sta a piangere ... la incinta ... la moglie incinta mi chiama sempre ... ho detto signora mi dia il tempo di avvertite l'Avvocato ...
STRANIERI Benedetto : Falla stare tranquilla che stamattina sono andato là ... c'ho parlato ... abbiamo tirato fuori la pratica ... abbiamo visto tutto ...
Grazia VELOCE: Eh...
STRANIERI Benedetto : Tranquillo ...
Grazia VELOCE: E nell'arco di ... che gli posso dire ... di un mese ...quanto gli posso dire … ciao
Grazia VELOCE: No ma non lo dire a Gabriele però eh?!
STRANIERI Benedetto : Di che cosa?
Grazia VELOCE: Che io ti dico queste cose perchè ogni giorno fa una scenata di gelosia…
STRANIERI Benedetto : Eh lo so lo so ... stai tranquilla...
Grazia VELOCE: E per cortesia ... per cortesia ...
STRANIERI Benedetto : Io non gli dico nulla ... nemmeno quando sono venuto ... proprio non gli racconto niente ...
Grazia VELOCE: No perchè ha detto che c'ha io glio ho dato tre pratiche e non mi ha fatto niente ...ma che pratiche se tu non gli offri nemmeno un caffè a sto cristiano ... ieri si è incavolato ... ho fatto una cazzata a mettere il genero ... il cognato qui ... ti ammazzo ... tutti i giorni .. ogni volta che viene qua ...
STRANIERI Benedetto : Ah ...
Grazia VELOCE: Non so come farò ti chiederò consiglio ...
STRANIERI Benedetto : Va bene poi ne parliamo ...
Grazia VELOCE: Inc.. ciao ...
STRANIERI Benedetto : Ciao ciao ...”.

Il 09.07.2012 ore 10.35. (...) Grazia cerca di contattare subito MAURO Giuseppina per comunicarle quanto appreso dall’Avvocato ma, trovato il telefono spento, le lascia un messaggio sulla segreteria telefonica:

“ …Wind stiamo trasferendo la sua chiamata alla segreteria telefonica... risponde la segreteria telefonica di 3341099096 dopo il segnale acustico registri il suo messaggio...  Grazia VELOCE: Maria sono Grazia da Roma ti volevo dare una bellissima notizia ma sul tuo cellulare risponde la segreteria telefonica ...ti chiamerò più tardi ... prendi il telefono per cortesia e mettilo vicino a te al tuo cuore un bacio sorella mia ti voglio bene e attendo che tu mi chiami o ti chiamo io ...buona giornata ... anzi ... inc... che dio ti benedica ... sono la tua sorellona Grazia da Roma ... ciao ...”.

Il 09.07.2012 ore 11.18. (...) VELOCE Grazia, non essendo riuscita a parlare con Maria, chiama FRONTERA Luigi al quale chiede di recarsi da Maria per darle la buona notizia. Nell’occasione Grazia riporta a Maria i saluti del Monsignore il quale la ringrazia per la donazione di euro 500,00 (cinquecento). Inoltre aggiunge di aver appreso la notizia proprio da quel suo amico Benedetto, avvocato penalista e “Cavaliere di Malta” (ovvero dalla persona che la sera del 05.07.2012 aveva parlato direttamente con Maria della questione a casa di Grazia). Intanto FRONTERA comunica a Grazia di essere appena uscito dal notaio dove è stato redatto “l’atto costitutivo”:

“…
GINO FRONTERA: Dimmi amore ...
GRAZIA VELOCE: Scusa se ti disturbo ho chiamato la sorellona nostra al convento ...mannaggia ha la segreteria telefonica ... mi è arrivata la notizia che il nostro figliolo ...il nostro piccolo Giovanni tra una settimana avrà subito ...starà vicino casa sua ... vicino ...
GINO FRONTERA: Uh ! Sono qua amore mio e glielo vado a dire ... noi abbiamo fatto ....l'atto costituzionale ...
GRAZIA VELOCE: Ma non mi risponde Maria ...
GINO FRONTERA: Si adesso vado io ...
GRAZIA VELOCE: Ha la segreteria telefonica e la saluta il Monsignore che la ringrazia che ha detto che è stata generosa e splendida ... gli ha lasciato cinquecento euro che lui ha preso volentieri per i suoi poveri ... mi ha chiamato e mi ha detto anche quell'altro amico mio avvocato penalista che è Cavaliere di Malta ...
GINO FRONTERA: Si ... si ...
GRAZIA VELOCE: Mi ha detto digli alla signora che entro una settimana Giovanni sta vicino...
GINO FRONTERA: A Catanzaro ....
GRAZIA VELOCE: Al loro cuore ...
GINO FRONTERA: Ho capito ... Noi siamo appena usciti dal notaio .......e abbiamo fatto l'atto costitutivo ... coso ...
GRAZIA VELOCE: Si si andateglielo a dire a Maria si ...
GINO FRONTERA: Si adesso glielo vado a dire (si accavallano le voci) ...
GRAZIA VELOCE: Il notaio è una questione ...inc ... giorni ... poi scendo giù ... che ho una scheda di adesioni ... il Monsignore nostro ...amico Monsignore ...
GINO FRONTERA: Uh uh ...
GRAZIA VELOCE: Che ti fa un grandissimo regalo ... non te lo dico bellissimo ...
GINO FRONTERA: (ride)
GRAZIA VELOCE: Mi ha detto ... infatti Maria la nostra sorella è rimasta a bocca aperta ha detto ... così bene gli vuole ? ... Ma vuole bene a tutti anche al tuo amore ... dice ... si lo so … ehe perchè stai qui ... e ha detto di non preoccuparsi questo per Giovanni questo per Maria e per te non so ha detto che c'è una cosa grande io non gli ho chiesto ...
GINO FRONTERA: Una cosa grande sei tu ... (ride)
GRAZIA VELOCE: Io ... senti .. sono stata due giorni con un ginocchio gonfio perchè ho camminato due ore a Roma con la stampella ... poveri figli loro hanno visto un pò Roma poi li abbiamo accompagnati alle undici a Tiburtina ... li abbiamo messi in pullman e ce ne siamo venuti a Pomezia ... non è rimasta senno sarebbe stata la regina del nostro cuore come lo sei tu come lo è Dana ...
GINO FRONTERA: E qua Dana aspetta che ti vuole salutare ...
GRAZIA VELOCE: inc... notizia che mi arrivata ...
GINO FRONTERA: che è contentissima ... aspetta che ti passo ...c he ti passo a Dana ...
GRAZIA VELOCE: Passami la mia sorelluccia numero uno ...
DANA: (accento straniero) Ciao ... ho realizzato ...
GRAZIA VELOCE: Ciao sorelluccia numero uno ...
DANA: Ciao .... Come è riuscito a realizzare ...
GRAZIA VELOCE: Anche per te ... anche per te e la piccola il Monsignore ha provveduto a dere un suo regalo per mandare la piccola in Romania così si compra quello che vuole ...
DANA: Ma ... ohi grazie ...
GRAZIA VELOCE: E me l'ha data appena posso perchè quella è per Tatiana ... lui sa che si chiama Tatiana c'ha la bambina ... ha detto che non è per Tatiana ... è per la piccola ...
DANA: Tu già fai troppo per me guarda...
GRAZIA VELOCE: No ...se me l'ha dato ... ho la busta in mano ... io adesso fammi risolvere che poi facciamo un'associazione già (ride)
DANA: Io ho parlato ...
GRAZIA VELOCE: Inc..
DANA: Ti ringrazio tanto ma ti ho detto tu già ...
GRAZIA VELOCE: Si ... andate andate dove ho detto ... e poi di a Gino che gli arriverà il certificato..
DANA: Si si
GRAZIA VELOCE: Del dono della spada che non consiste reato ..
DANA: Si...
GRAZIA VELOCE: Gli arriverà la circolare ministeriale anche per lui ...
DANA: Si ...
GRAZIA VELOCE: Che quelli sono doni ornamentali ...dopo ti arriverà direttamente col mio timbro scriverò ai Carabinieri di Cutro e per conoscenza a loro ... tutto a posto ...
DANA: Va bene ...Ok...
…omissis…”.

Puntualmente, alle successive ore 11.25, le telecamere brandeggiabili occultate nei pressi dell’abitazione di GRANDE ARACRI Nicolino, registrano il passaggio in direzione di quest’ultimo, dell’autovettura marca Lancia modello Lybra in uso a FRONETRA Luigi che evidentemente si sta recando da Maria per comunicarle, come promesso a VELOCE Grazia, del buon esito della pratica relativa al trasferimento di Giovanni. (…)

Il 12.07.2012 ore 13.41. (...) VELOCE Grazia contatta FRONTERA Luigi per parlare della questione del trasferimento di ABRAMO Giovanni. Grazia parla del suo Avvocato, STRANIERI Benedetto, che in cinque giorni ha smosso il mondo mentre da Catanzaro, i “grandi avvocati”, avevano mandato due “Avvocatini” alle prime armi che hanno dovuto chiedere consiglio al suo di legale. FRONTERA chiede se non fosse già tutto a posto per l’intervento del cardinale; Grazia risponde di si ma fa intendere che comunque c’è stato bisogno anche dell’intervento del suo Avvocato che, a suo dire, sarebbe andato fino a Sulmona con i legali giunti dalla Calabria. FRONTERA chiede del suo cavalierato ma Grazia gli risponde che adesso è tutto fermo in quanto il Papa è alla residenza estiva di Castelgandolfo. Poi Dana, compagna di FRONTERA, chiede di questo Avvocato STRANIERI Benedetto e Grazia gli risponde che è un suo grande amico, uno degli Avvocati migliori di Roma, che “è sempre in Vaticano”; aggiunge infine che anche la moglie di Benedetto, di origine catanzarese, è un Avvocato. In merito alla spada sequestrata a GRANDE ARACRI Nicolino riferisce che sta provvedendo a spedire un’autorizzazione Ministeriale in modo che il fratellone, ovvero GRANDE ARACRI Nicolino, possa rientrare in possesso della spada.

Il 18.08.2012 ore 19.31 (...) VELOCE Grazia avvisa FRONTERA Luigi che il giorno successivo andrà da lui l’Avvocato STRANIERI; Grazia si raccomanda di parlarci personalmente.

Il 19.08.2012 ore 14.40 (...) VELOCE Grazia si sente telefonicamente con FRONTERA Luigi il quale le riferisce che l’Avv. STRANIERI Giovanni Benedetto è arrivato e stanno pranzando insieme. Nel corso della conversazione Grazia VELOCE parla direttamente salutandolo con l’Avv. Benedetto STRANIERI. Grazia comunica che per i primi del mese di settembre scenderà a Cutro e si incontrerà con Gino.
Nei primi giorni di settembre, VELOCE Grazia scenderà nel comune di Cutro dove sarà ospite di FRONTERA Luigi.

Durante la sua permanenza a Cutro VELOCE Grazia è stata accompagnata dal FRONTERA Luigi a casa di GRANDE ARACRI Nicolino.

In effetti durante i movimenti che la donna ha fatto nel corso della sua visita a Cutro sono stati registrati importanti elementi circa il suo rapporto con GRANDE ARACRI.

In particolare il 09.09.2012 FRONTERA Luigi, unitamente ad altri soggetti, accompagna la donna dal GRANDE ARACRI e nell’auto di questi vengono registrati i relativi commenti (…)
Nel corso della conversazione, registrata … ore 11:26:42 del 09/09/2012, della durata 00:08’:26” (...) Grazia VELOCE chiama GRANDE ARACRI come il suo “fratelluccio”.


La conversazione continua … delle ore 12:07:18 del 09/09/2012, della durata 00:07’:38” (...) mentre vanno a casa di GRANDE ARACRI Nicolino così come emerge anche dagli esiti del GPS installato sulla autovettura.

Effettivamente al progressivo (….) del 09.09.2012 viene registrata la presenza nell’abitazione di GRANDE ARACRI Nicolino di VELOCE Grazia, FRONTERA Luigi, con i rispettivi compagni, PERRONE Arcangelo, CORDOS Dana Mirela.

Dalle conversazioni registrate emerge chiaramente la natura del rapporto tra il GRANDE ARACRI e la donna. Infatti (...) la conversazione tratta argomenti di natura economico finanziaria, collegati alle operazioni connesse alla circolazione di titoli finanziari di natura sospetta: nel corso della conversazione chiari riferimenti ad aspetti relativi alla Massoneria.

Di rientro sull’auto di FRONTERA, i soggetti in visita al GRANDE ARACRI, riprendono a parlare dell’incontro avuto poco prima (... ore 15:25:19 del 09/09/2012...) (...). Di qui emerge chiaramente come Grazia VELOCE sia pienamente consapevole del ruolo che GRANDE ARACRI occupa nella ‘ndrangheta.

I predetti, occupanti dell’auto, continuano a dialogare sulla personalità di Nicolino GRANDE ARACRI, poi Luigi FRONTERA nel dialogo fa presente che lui ha avuto sempre legami con personalità Istituzionali e della criminalità.

Successivamente emerge chiaramente come Grazia VELOCE sia depositaria di conoscenze relative alle indagini in corso su Cutro e GRANDE ARACRI. Si comprenderà successivamente come tali informazioni siano state direttamente acquisite dallo STRANIERI Benedetto Giovanni.


[alle] ... ore 11.59.39 del 04.10.2012... è stata captata la seguente conversazione tra FRONTERA Luigi (chiamato Gino) e la moglie di GRANDE ARACRI Nicolino MAURO Giuseppina; nella conversazione FRONTERA, che il giorno prima ha chiamato VELOCE Grazia per farle gli auguri di buon compleanno, riferisce a Giuseppina le parole presumibilmente apprese da Grazia in

merito al mancato trasferimento. Nel commentare la circostanza FRONTERA riferisce di aver appreso che l’ostacolo è rappresentato dalla DDA di Catanzaro che sta svolgendo delle indagini:

Auto in movimento, autoradio acceso

[ore 12:04:07]: Gino ferma l'auto e chiede se ci sta Nicola..

[ore 12:04:19]: Gino chiede se ci sono novità ... poi gli dice che ieri ha chiamato per fargle gli auguri di compleanno (presumibilmente si riferisce a Grazie VELOCE nata a Vieste il 03.10.1943 e amica di famiglia) ... Si sente in lontananza la voce di Giuseppina (moglie di Nicolino) ... Gino le dice di non sapere neanche lui .... e aggiunge di aver appreso che lì (a Roma) è tutto a posto e che l'unico impedimento è rappresentato dalla DDA di Catanzaro; poi aggiunge che in settimana avrebbero mandato qualcuno all'ufficio a Catanzaro dove discutere del diniego del trasferimento di ABRAMO Giovanni...

[ore 12:05:03]: Gino le dice che “quello” (presumibilmente STRANIERI) le ha detto di stare attenti “in quanto sono tutti... tutti sotto...” che la DDA gli sta addosso dalla mattina alla sera ... Giuseppina dice a FRONTERA di passare dopo, Gino le risponde che passerà dopo...

[ore 12:06:37]: Gino lei dice che quella (VELOCE Grazia) gli ha preso un'altro regalo a Nicolino e glielo deve mandare ... Giuseppina chiede: "lei?" ... Gino le risponde: "lei!...lei!..."
(Pochi mesi prima VELOCE Grazia aveva regalato a Nicolino una spada di un ordine cavalleresco).-

Riparte.... “.

In data 16.10.2012 alle ore 10.51 (…) VELOCE Grazia commenta con FRONTERA Luigi(chiamato con il diminutivo di Gino) il ritrovamento da parte di quest’ultimo di un ambientale nella sua autovettura (...); la stessa gli consiglia di rimuoverli completamente e ripulire l’autovettura. Nel commentare l’accaduto, Grazia VELOCE fa esplicito riferimento a Benedetto STRANIERI quale soggetto compartecipe e depositario dell’informazione inerente l’esistenza delle indagini: (al minuto 03.28) Grazia VELOCE: “E tu che dici Gino? Che dici?”, Luigi FRONTERA: “E ... che dico!” Grazia VELOCE: “Niente …”, Luigi FRONTERA: “Sono rimasto male che … che mi hanno messo quellee … microspie in macchina e cose Grazia ...”, Grazia VELOCE: “Si bè, ma quelle lì le devi togliere! L'hai pulita la macchina?”, Luigi FRONTERA: “Si l'ho tolto, ma ma ne sappiamo quante ce ne sono ancora in giro!?”, Grazia VELOCE: “Gli ho detto anch’io gli ho detto a Benedetto, ha detto che poi va bè eventualmente scende giù lui…”, Luigi FRONTERA: “Eh.”, Grazia VELOCE: “…perchééé non è una cosa bella, questi bastardi!”, Luigi FRONTERA: “E lo so e non lo so se è una cosa bella!”, Grazia VELOCE: “Poi a una persona così perbene mà!”.

Uno degli aspetti più inquietanti che si trae dalle attività di intercettazione sopra riportate è l’investitura di GRANDE ARACRI Nicolino a “Cavaliere” dell’ordine cui VELOCE Grazia ricopre una carica importante (crf. all’esito della perquisizione del 29 giugno 2012). Per questo motivo nelle conversazioni ci si riferisce a lui con l’appellativo “fratellone”.

Questo termine (“fratello” ndr.) connota chiaramente la natura del legame che esiste tra chi appartiene a questo tipo di “ordini cavallereschi”, e, purtroppo, tra i “fratelli” vi sono anche persone che, come sembra emergere dalle intercettazioni della VELOCE Grazia, rivestono importanti ruoli nelle istituzioni.

Chiaro è l’interesse, quindi di importanti esponenti della ‘ndrangheta per avere questo tipo di relazione, come riferisce, chiaramente, SCARPINO Salvatore (in rubrica generalizzato) nel corso di una conversazione intercettata il 29.06.2012 all’interno dell’autovettura Volkswagen Passat targata S-LM3101 in uso a LAVORATO Mario, nato a Mandatoriccio (CS) il 31.01.1956, ivi residente …

“…
Autovettura in movimento. Il veicolo al momento è utilizzato da SCARPINO Salvatore, nato a Cutro (KR) il 13.11.1965, ivi residente alla via Sena nr. 40, il quale ha prestato il suo furgone a LAVORATO Mario ed in cambio ha avuto in prestito il veicolo del Lavorato. Lo Scarpino si sta dirigendo a Locri dove afferma di avere tre incontri. Nel comune di Marina di Gioiosa, alla via Tommaso Campanella, lo Scarpino incontra tale Orlando, con il quale continua il viaggio per Locri.

[09:59:26]: Inizio registrazione.

La conversazione continua … [e] ... Scarpino parla del fatto che ha fatto insignire Mario Lavorato del titolo di Cavaliere di Malta, ad Assisi. La presente conversazione inizia con Scarpino che parla di Mario Lavorato e dice che è un amico, che in Germania ha avuto sempre locali belli e che ha fatto quattro anni di galera per gli amici, perché li ospitava. Scarpino precisa che i Farao, di Cirò, sono gli zii. Siccome andavano tutti da lui e lui gli dava ospitalità, è stato in prigione quattro anni. Scarpino continua a dire che però a Mario Lavorato cose illecite non interessano, Mario è un tipo allegro e vuole anche l’allegria nel suo locale. Sia Orlando che Scarpino commentano poi il fatto che ultimamente stanno menando (ndr si riferiscono alle forze dell’ordine che stanno intensificando le attività).

Poi, al minuto 03:35, inizia la seguente conversazione:
Orlando: Io ho un amico … inc … della Puglia che è Cavaliere di Malta.
Scarpino: Cavaliere?
Orlando: Di Malta. Tutte queste cazzo di cose così.
Scarpino: Cavaliere di pace … l’ho fatto fare cavaliere.
Orlando: Eh?
Scarpino: L’ho fatto fare, quando … gli ho detto andiamo che ti
Orlando: Mah che è buona sta cosa io…
Scarpino: Conosci tutt’altra gente (fonetico: cristiani).
Orlando: Eh. Alti livelli eh?
Scarpino: I più, i più piccoli, diciamo, che non eravamo nessuno eravamo noi. Lì Generali….
Orlando: Tutti medici…
Scarpino: Generali! La quando siamo andati…quando sono andato io c’era Massimo Ranieri, Gianni Letta … in questa Caserma che abbiamo fatto insieme pure le fotografie ho e un altro … era un altro importante … invece ora, a novembre, mi danno Cavaliere del lavoro, devo andare da Napolitano, devo andare …. perchè poi conosci una fascia di persone (fonetico: cristiani)…
Orlando: Si
Scarpino: Orlà ( ndr Orlando), di un certo livello noi…
Orlando: Di un certo livello, certo si si.
Scarpino: Non è che ora ci dobbiamo nascondere dietro un dito.
Orlando: Si, si, è vero, è vero, ma lo so, lo so perché ti dico, con questo amico mio, eravamo al Nord e giravamo assai, assai e mi portava sempre … eravamo sempre insieme e vedevo che era un po’… questo qui …
Scarpino: E il priore nostro è di Siderno.
Orlando: Si?
Scarpino: Si. Quello è più sopra di noi … perché noi facciamo a carico a loro … a lui.
Orlando: Ah si?
Scarpino: Si, professor come cazzo si chiama… aspetta … me lo dimentico sempre il nome …
Orlando: Ma chi è, qualche medico?
Scarpino: E’ un professore. Brigina ( o simile )… no c’è segnato dentro l’agendina, ora non mi viene in mente …
Orlando: Ma?
Salvatore:di Siderno è il Priore. Ho un problema, per esempio, lo vedi per esempio ho un problema su Roma, qualsiasi tipo di problema.
Orlando: Chiami a loro.
Scarpino: Gli dico io ho questo problema. Loro hanno il dovere … siccome è una massoneria, siamo
Orlando: Si, si, si.
Scarpino: Cioè uno, quando uno di noi ha un problema, si devono mettere a disposizione.
Orlando: Si devono mettere a disposizione.
Scarpino: E devono risolverlo il problema. Allora io faccio … prima quello che faccio io, che mi ha fatto fare a me è il compare Peppe Caridi, di Taurianova.
Orlando: Si,si,si,si.
Scarpino: E … e lui mi ha fatto fare a me.
Orlando: Si,si.
Scarpino: Ora, siccome lo hanno arrestato … dieci anni gli hanno dato compà (n.d.r. Inteso compare), lì ad Alessandria.
Orlando: Si, si.
Scarpino: Perché dicono che stavano facendo una riunione ed un altro di loro ha detto: digli che se non viene il compare Peppe, riunione non se ne fa….per queste altre cose nella telefonata…
Orlando: Dieci anni…
Scarpino: Dieci anni ed un mese, senza che lui non ha avuto nessuna telefonata con nessuno.
Orlando: Ma vedi che…. uno oramai…. vedi che rovinano i cristiani.
Scarpino: E lì ci sono proprio sia ad alti livelli istituzionali e sia ad alti livelli di ‘ndrangheta pure.
Orlando: Si, si.
Scarpino: C’era lui… chi è che c’era? C’era un altro pure uno grosso uno che è nominato bene qua. Di qua è, delle zone di qua. Uno a capo pure della situazione di qua.
Orlando: Ma che è politico, politico.
Scarpino: no, no, no, no.
Orlando: Un politico no?
Scarpino: ‘ndranghetista, cioè hai capito dove che sei?
Orlando: Si, si, si, si.
Scarpino: Dove è è, dove ti giri e ti giri…
Orlando: Si, si, si, si. So pure io che questo amico mio … inc … che ha un po’ di conoscenze ma pure a livello … inc…
Scarpino: Si,si,si.
Orlando: … inc … E con me … inc …
Scarpino: A Roma?
Orlando: No a Parma.
Scarpino: A Parma?
Orlando: Si. Era socio ad un bar … a Parma … Colorno.
Scarpino: Colorno, si prima tra Reggio Emilia e Parma. Lo so, ci sono andato a questo bar.
Orlando: E quello che è là all’entrata del …inc… .
Scarpino: Si, si, si.
Orlando: E una sera, tra l’altro, siamo andati pure ad una cena che c’era un politico mi pare sai chi? Tipo OMISSIS , una cosa del genere.
Scarpino: Omissis c’era.
Orlando: Omissis che era pure venuto.
Scarpino: Mi sa che era pure lì.
Orlando: E abbiamo mangiato al tavolo insieme.
Scarpino: Ne ha fatto parecchie cene questo disgraziato di Omissis , lo sai tu? Sono capitato pure io un paio di volte.
Orlando: Mangiammo a Modena.
Scarpino: Nooo, sono cose buone lo sai perché? Mi credi ora no, ed io ho fatto un progetto no un progetto, io, il commercialista mio (ndr prob.te trattasi di MINERVINO SALVATORE) che ha un’azienda che fa le gronde e cose … è stato buono, è stato un progetto grosso. Fino ad una settimana fa tutto approvato, tutto a posto. Mi viene a trovare … ma si è arrabbiato che era il primo … gli ho detto eh … gli ho detto quando vado proprio….siccome il titolare, l’amministratore dell’azienda di la, che ha lui no? Che è della … è della, che tiene lui… .
Orlando: Si.
Scarpino: Gli abbiamo chiesto una lettera bancaria affinchè garantisse il 25% dell’investimento, sopra 32 milioni di euro, ti doveva garantire 8 milioni di euro.
Orlando: Una fideiussione.
Scarpino: Una fideiussione, come una fideiussione. Per dire alla Banca si questo… . L’amministratore è andato ed ha fatto fare l’atto. Il ministero ora … perchè non lo hai detto che non te la faceva la Banca…perché come ho fatto fare la mia qui a Lamezia perché ci sono amici…
Orlando: Certo…
Scarpino: Mi sono fatto fare la mia e pure quella del commercialista che è pure uno che sta bene a Cutro, che ha tre o quattro aziende, che lo sa che la Banca non ne fa proprio la Banca, e non gliene ha fatto…è un cristiano che gli gira soldi.
Orlando: Ma si certo … certo.
Scarpino: A noi non l’ ha fatto nemmeno, ho detto, che siamo alla stessa banca. Poi, con questi amici qua, ha detto: Salvatore, non ti preoccupare, digli che me la vedo io. Mi ha detto: che gli facciamo un regalo ad un amico, di Lamezia. E vedi gli ho detto, Frà, vedi come te la devi mettere tu. Che poi ha voluto fatto una verandina non ci romp… che cazzo mi devi pagare cammina al direttore generale … che cazzo mi devi pagare, la ma… la madonna mi devo prendere.
Orlando: Si, si.
Scarpino: Vedi se risolviamo questo problema.
Orlando: Si è risolto almeno?
Scarpino: Siii, mi ha fatto la lettera, è andata bene, tutti i nostri tutto a posto, tranquillo … questo di qua che l’abbiamo … perché la società è di Mestre … di Verona … di… di Venezia, è andato alla ba… alla Banca Veneta, forse non gliene ha fatto, ha preso e l’ha fatta … inc … lui, manda la lettera qua … ora è andata la Banca … gli ha scritto il Ministero alla Banca per vedere se la lettera è arrivata, quella gli risponde nuovamente no.
Orlando: Ed ora doveva essere bloccato?
Scarpino: Ed ora gli hanno bloccato il progetto.
Orlando: E ora entra qua.
Scarpino: Hanno bloccato il progetto.
Orlando: C’è un amico.
Scarpino: Orlà.
Orlando: Bloccarono il progetto?
Scarpino: E ancora non lo sappiamo, la comunicazione dovrebbe arrivare in questa settimana che viene.
I soggetti arrivano a San Luca. …”.

Lo stesso GRANDE ARACRI Nicolino parla della sua investitura, fornendo, così, riscontro alle affermazioni di SCARPINO riportate poc’anzi: “E lì ci sono proprio sia ad alti livelli istituzionali e sia ad alti livelli di ‘ndrangheta pure”. Si tratta di una conversazione intercettata il 11.09.2012 (…), dopo aver spiegato le cautele che lui adotta per evitare di essere intercettato tratta l’argomento relativo ai “cavalieri di Malta”:

[interlocutori:
N: GRANDE ARACRI Nicolino
nato a Cutro (KR) il 20/01/1959 ivi residente alla C.da Scarazze s.n.c.
A: MARRAZZO Agostino
nato a Crotone il 15.07.1963, residente a Belvedere di Spinello in via Reggio Calabria nr.1
S: MARRAZZO Sabatino Domenico
nato a Crotone il 03/02/1957, residente in Rocca di Neto (KR) in via Botte Vico II nr. 20
U: UOMO (soggetto in fase di identificazione)]

“…omissis…
N: non mi hanno intercettato mai…questa sera portavo quello…vedi dentro l’armadio se c’è...la dietro…questo qua…
A: si…me l’hai fatto vedere l’altra volta…
N: questo qua…questo qua…no…tutto…intercettazioni…inc…(ndr breve pausa di silenzio)…tutto……(ndr breve pausa di silenzio)…telefonini…tutto…io l’accendo…inc…
U: qua nero…
N: poi prende il canale…
A: che proprio…perdono…
U: …inc…
S: scherma…
A: scherma…
N: annulla tutto…già come telefoni…ne prende telefonate e ne puoi telefonare…quando chiudi no…con…con la legge…con il mondo deve andare avanti…se tu ti fermi qua…inc…
S: …inc…
N: io…l’ho detto a te che l’avrei preso…l’uomo adulto…no…può essere una brava persona…può essere…mettiamo…una persona…
A: …inc…
N: …antica e intelligente…e intelligente…però…inc…come tutto funziona…oggi…se un umo non sa usare il computer…è finita…
U: …inc…
A:…inc…
U: …inc…
A: oggi…chi sa parlare bene l’inglese e sa…usare il computer…
N: …inc…
A: e adesso iniziamo a imparare…
N: …inc…
A: …inc…la più grande nel mondo…
N: se io…no…parlavo l’inglese…
A: ma adesso…perché vi trovate la sorveglianza…ci passiamo?
N: …inc…
A: …inc…
S: …inc…
N: ma voi ve ne andate…sono libero senza sorveglianza…
A: noi importiamo…
N: e fammi l’accredito…
S: Nicò o a Malta?...qualche corso accelerato…
N: dove?
A: a Crotone…
N: a Malta?
S: o a Malta…
N: a Malta ciò belle amicizie io…
S: eh…eh…
U: …inc…
S: a Oxford…(ndr breve pausa di silenzio)…a Roma?
A: è lontano…
N: a Malta…a Malta…abbiamo fatto pure i Cavalieri Crociati…
…(ndr ridono)…
N: lo sai…no?...
…(ndr ridono)…
N: sto messo bene pure…
A: solo con la massoneria è messo bene…inc…
N: quando sono andato in carcere..inc…
S: non si chiama Saverio?
N: Rocco…
S: tu hai l’investitura?
N: l’investitura…
A: i cavalli li avete…
S: io…l’ho fatta a Roma…l’investitura…inc…
N: si…dei Cavalieri di Malta…
A: …inc…una Marchese tu?
N: no…inc…
S: no…è stato troppo…e una cosa…più sul…non è stato…sul…
N: ma non siete…inc…
A: nel valore…sul vero valore…
N: vi è arrivato il tesserino?
S: si…ci hanno dato il tesserino…ci hanno dato l’investitura…ci hanno dato le spade…ci hanno dato il mantello…ci hanno dato…tutto…
U: …inc…
S: i fregi…tutto quello che c’era…eh…io l’ho detto poco prima…inc…
N: a me li hanno sequestrato la spada…inc…
A: perché diventa…
S: …inc…
N: no…la mia…inc… è una spada dei Templari…
A: …inc…
N: e me l’hanno…se la sono portata loro…
S: e si perché…
A: è un’arma bianca…
S: si è un’arma bianca…và dichiarata…
N: …inc…se il cavaliere la…questo è cavaliere templare…mi devi arrestare?
…(nrd rumori in sottofondo)…
N: quelli la…quei veri guerrieri di Malta…che stavano aprendo…inc…tutti quanti…tutti quanti hanno 200 anni…sono una cosa…
S: ce ne sono ricchezze…
U: basso rilievo…
A: basso rilievo…
S: basso rilievo…
…(ndr rumori di sedie)…
S: un po’ di conoscenze ce le abbiamo nel mondo…abbiamo …
N: lo sai…lo sai…che i Cavalieri di Malta appartengono alla Regina d’Inghilterra?
S: i Cavalieri di Malta…in pratica…inc…
N: sono…sono…sono…sotto la loggia della Regina d’Inglilterra…
S: sono sotto la protezione perché i gruppi dei cavalieri…poi sono stati distrutti…inc…poi la legenda vuole che, non tutti i Cavalieri…eh…perché è come la nona inclinazione…che…in pratica sono delle…inc…loro…pieni di energia
N: sai che non puoi entrare nella loggia tu?...inc…(ndr breve pausa di silenzio)…però sotto…la Massoneria di Genova…inc…

…omissis…

N: io diciamo…ho avuto la fortuna…diciamo…di capire certe cose…sia dei Templari…sia dei Cavalieri Crociati…di Malta…la Massoneria di Genova…ho avuto la fortuna…inc…
S: …inc…
N: …inc…
S: incrociare…
N: che comunque diciamo…nel momento in cui loro…volevano…volevano fare dei Templari
U: si sta accendendo…
N: poi vieni atteso…hai capito?...ne parliamo…delle cose nostre…

…omissis…

S: noi l’abbiamo a Crotone e l’abbiamo a Rocca di Neto
N: e si però…Crotone è proprio…inc…
S: no…no…Crotone…con i personaggi…
N: mentre Catanzaro…inc…
S:la nostra fa parte di Vibo…Vibo Valentia…inc…
N: mentre Catanzaro è collegata con Cosenza…
S: va bene…con Catanzaro e proprietario di Cosenza…però…io…siccome ho partecipato… a centinaia di… di riunioni… dei Massoni di Cosenza… oggi…tre   quattro…Nicò…che sono… in trenta paesi… sono quelli…quelli buoni…
N: voi siete iscritti alla Prefettura…alla Prefettura di Crotone?
S: alla Questura di…Vibo Valentia…
N: Vibo Valentia?
S: …inc…
A:invece sono registrato a quella di Crotone…
…omissis…”.

L’interlocutore qualificato di GRANDE ARACRI è MARRAZZO Sabatino, uno dei maggiori esponenti della ‘ndrangheta di Belvedere Spinello, ed anche appartenente alla “massoneria”.

Le circostanze sopra esposte fanno emergere un aspetto veramente allarmante dell’articolata rete di relazioni che gli esponenti della ‘ndrangheta di questo territorio riescono ad intessere: ABRAMO Giovanni non verrà trasferito, come richiesto, in un carcere più vicino, ma risulta evidente come essi stessi siano a conoscenza delle attività di indagine in corso, nello specifico le intercettazioni telefoniche (lo dice la stessa Grazia VELOCE), ma anche le telecamere cercate e trovate da GRANDE ARACRI.

Successivamente, a partire dal mese di gennaio 2013, l’interesse di GRANDE ARACRI si sposta verso il “ricorso in Cassazione” contro la condanna che ha riguardato il genero ABRAMO Giovanni. Anche in questo caso gli elementi di questa rete di relazioni entrano in azione, in particolare i germani STRANIERI .

La situazione viene spiegata in un colloquio telefonico intercettato sull’utenza di telefonia mobile ... intestata ed in uso a STRANIERI Benedetto (…) tra lo stesso e la di lui sorella STRANIERI Lucia (...):

“…
Squillo…
Lucia: Pronto!
Benedetto: Luciaccia!
Lucia: Dimmi.
Benedetto: Che stai a fà!
Lucia: Eh ... niente, proprio adesso ho finito in Tribunale. Mi sono visto con quella persona lì ... ABRAMO, per il fascicolo di ABRAMO. (...).
Benedetto: Si ... si.
Lucia: Eh ... senti, lui se le è studiate bene le carte, tutto quanto eeh ...
Benedetto: Si.
Lucia: ... mi ha detto che effettivamente ci sono buone possibilità che la Cassazione eeh rinvii ... cassi la sentenza e la rinvia all’Appello, perché dice che …
Benedetto: Un’altra volta all’Appello?
Lucia: Lui dice, praticamente che eh ci sono degli elementi che eh... la Corte d’Appello non ha preso in considerazione, che addirittura escludono queste ... cioè se la Corte li prende in considerazione, questi elementi escludono la presenza di questo ragazzo sul luogoo … eeh ...
Benedetto: Si ... esatto si.
Lucia: ... del delitto praticamente, per cui …
Benedetto: Si.
Lucia: … dovrebbe andare assolto … eeh quindi ... cioè dice che bisogna insistere su questa … fare delle memorie per insistere inc. ... (ndr. accavallamento di voci)
Benedetto: Inc. ... (ndr. accavallamento di voci) come si chiama l’avvocato che lo difende? Che lo difenderà?
Lucia: Come si chiama l’avvocato ... ?
Benedetto: Che lo difenderà.
Lucia: Eh ... senti ... bò! Io ... non ... non lo so, perché le memorie le prepariamo noi, tutto quanto e poi troviamo un cassazionista che se le viene a discutere ... eh poi ... (ndr. accavallamento di voci)
Benedetto: Chi è… chi è che le prepara le memorie? Come si chiama?
Lucia: No, le memorie le prepariamo noi.
Benedetto: Chi?
Lucia: Me mo … non ti preoccupare, le memorie le prepariamo noi. Statti tranquillo inc. … (ndr. accavallamento di voci)
Benedetto: Inc. … (ndr. accavallamento di voci) scusami eh! Se questo deve fare il mandato a chi lo faccio fare il mandato?
Lucia: E si, poi te lo dico insomma mo … aspetta aspetta un attimo. Io ne ho parlato oggi perché i documenti gli altri documenti mancanti ieri glieli avevo inviati, quindi li ha visti poi io gli ho detto: “Senti … eh … capiamoci, no! Prima di far revocare il mandato all’avvocato che sta lì … eh … capiamo effettivamente che possibilità ci sono perché queste persone a me mi sembrano pure abbastanza pericolose quindi non mi … non possiamo sbagliare cioè eh …”
Benedetto: Sicuramente sicuramente …
Lucia: Eh! E lui oggi mi ha parlato e mi ha detto, mi ha detto: “Guarda secondo me ci sono delle buone possibilità e … legate al fatto che appunto la pena in Appello non sono state presi in considerazione degli elementi che se fossero stati presi in considerazione questi elementi escludevano … la … addirittura escludono la presenza di questo ragazzo eh … sul posto insomma” e mi stava spiegando …
Benedetto: Io queste … io queste cose già gliele ho detto, capito? Lui dice eh eh … che chiaramente dice: “Io a chi a chi io devo fare questa cosa?” Capito?
Lucia: E va bé poi te lo dico a chi … a chi lo deve fare il mandato, perché noi dobbiamo trovare il cassazionista che venga a lì a discutersi il ricorso. Capito? Mo eh … io non ti so dire chi è il cassa … il cassazionista, poi uno lo considerà lui … se glielo chiede può farlo, perché …
Benedetto: Mh ... mh …
Lucia: … eh … Vito VILLANI non è un cassazionista, però questa persona con cui ho parlato io ha il fratello che è cassazionista, però ancora non gli ha detto niente, quindi magari non sappiamo manco se per quella data di udienza è disponibile … eh devo vedere, poi ti dico a chi lo deve fare il mandato. Capito?
Benedetto: Mh mh!
Lucia: Ah!
Benedetto: Comunque bisogna fare delle memorie aggiunte?
Lucia: Bisogna fare una … bisogna preparare delle memorie … insistere … sulla sul fatto che in Appello non sono stati ammessi mezzi istruttori.
Benedetto: Mh!
Lucia: Ah!
Benedetto: Va bé! Eee … eventualmente voi … perché mo lo … lo richiamo e glielo dico. Capito?
Lucia: A questo … aaaa … alla moglie … al padre … di chi aaa …
Benedetto: E’ certo è certo! Con la moglie parlo io. Capito? Che mo è nato pure il bambino che era in cinta … è nato … (ndr. si riferisce a GRANDE ARACRI Elisabetta, figlia di GRANDE ARACRI Nicolino, nonché moglie di ABRAMO Giovanni. In data 14.01.2013 nasce ABRAMO Giuseppe di ABRAMO Giovanni e GRANDE ARACRI Elisabetta).
Lucia:
Eh!
Benedetto: … ieri … l’altro ieri …
Lucia: Appena … se la moglie fra qualche giorno eee … vuole parlare con questa persona che gli spiega dettagliatamente come vanno le cose e via di seguito, io la faccio parlare. Tu basta che mi dici: “Lucì ti chiamo … domani all’una…” perché io il numero di telefono di questo signore non glielo voglio dare mo sinceramente a parte tutto questi sono pure delinquenti quindi … non …
Benedetto: Mh mh!
Lucia: … non è cosa insomma. Eeeh … quindi lo faccio lo faccio parlare direttamente.
Benedetto: Mh!
Lucia: Capito? Così gli spiega proprio dettagliatamente di quello che bisogna fare. Gli ho chiesto pure … (ndr. accavallamento di voci)
Benedetto: Questo è l’amico tuo? (ndr. accavallamento di voci)
Lucia: … quanto ci costa … (ndr. accavallamento di voci) eh? … Si questo qua è un amico mio, si si.
Benedetto: Eh eh … quanto quanto ci costa sta cosa?
Lucia: E non lo so, io gli ho detto: “Facci sapere quantoo … quanto … quantooo … quanto ci costa insomma eeh …”
Benedetto: Mh mh!
Lucia: Eh! … Perché giustamente lui pure si deve mettere lì. Dopo che studia tutto, ci deve preparare le memorie, dobbiamo trovare l’avvocato che viene a Roma a farsi l’udienza cioè che materialmente si prende la macchina e viene là! Eeeh …
Benedetto: Mh! (ndr. breve pausa) Va bé!
Lucia: Poi ti dico. Tu glielo dici alla signora inc. … (ndr. accavallamento di voci)
Benedetto: Inc. … e poi no (ndr. accavallamento di voci) io già tutte tutte queste cose io già gliele le ho dette. Capito? Gliele ho dette tutte a lui. Allora lui dice: “Chi è questa persona? Ce l’ha un nome?” E come cazzo gli dico io? Dice: “Chi è che va là?” E’ chiaro che lo vogliono sapere! Capito?
Lucia: Certo!
Benedetto: Eh quindi non è che …
Lucia: Certo!
Benedetto: A … allora io gli posso dire tranquillamente dire … a a voce … a voce: “La persona che le prepara è Tizio e Caio …”
Lucia: Si e molto probabilmente va il fratello, però noi ancora … non non sappiamo … mo … (ndr. accavallamento di voci)
Benedetto: Va bè inc. … (ndr. accavallamento di voci)
Lucia: … lui … questo signore se la sta studiando lui tutto quanto … (ndr. accavallamento di voci)
Benedetto: Lucia … (ndr. accavallamento di voci)
Lucia: Si. (ndr. accavallamento di voci)
Benedetto: Lucia… chi va va … a noi non ce ne fotte! E basta che … e … le facciamo. Capito? Io però …
Lucia: Tu, l’unica cosa …
Benedetto: Eh!
Lucia: … l’unica cosa. Tu magari per esempio il mandato lo puoi far dare a me e alla persona che poi va in Cassazione a discutere ... e così siamo tranquilli per qualsiasi cosa.
Benedetto: Mh mh!
Lucia: Capito?
Benedetto: E te lo faccio dare a te no? (ndr. breve pausa) Io lo faccio dare a te …
Lucia: Si.
Benedetto: … eeeh, poi tu puoi fare una … una… una delega processuale a quell’altro? Per andare a discutere? Perché …
Lucia: In Cassazione dici tu?
Benedetto: Eh eh! Perché lui ce ne ha due no? Di avvocati! Adesso.
Lucia: Si.
Benedetto: ABRAMO ce ne ha due. Allora lui mi diceva l’altro giorno: “Uno lo tolgo e metto a voi”. Capito?
Lucia: Eh si, uno lo toglie e mette a noi, poi che facciamo? Noi ci andiamo a discutere il ricorso in Cassazione con quest’altro avvocato?
Benedetto: No no, no no no no! Andiamo noi!
Lucia: E l’altro avvocato poi, sei sicuro che è disponibile? Cioè questi quando si vedono revocare il mandatooo …
Benedetto: Lucia … quelli fanno tutto quello che diconooo… viste queste persone! Eeh … forse non hai capito con chi parliamo noi! Non hai proprio idea tu!
Lucia: No no, io ho ideaa Benedetto. Ho idea benissimo. Idea pure di che cosa … cioè me le sono lette pure io le carte. Non è che non me le sono lette!
Benedetto: Eh! Brava … brava brava … brava ... brava.
Lucia: Eh! So benissimo di quello che stiamo … quello che stiamo parlando però …
Benedetto: Ah!
Lucia: … cioè, non … cioè alla fine se … se decidiamo di prendere il mandato noi eh non riesco a capire poi che senso ha continuare e mantenere l’avvocato lì. Capito?
Benedetto: Perché quello …
Lucia: A che ... a che fine?
Benedetto: Si si si si si … a limite gli dico: “Senti eh eh …” gli posso dare il nominativo Lucia? A voce?
Lucia: Il nominativo di che? Di chi?
Benedetto: Di chi fa la memoria!?
Lucia: Eeh si … ma tanto la memoria comunque la devo firmare io e la deve firmare il cassazionista. Capito?
Benedetto: Eh eh eh eh! (ndr. breve pausa) Va bè (ndr. breve pausa) Senti come si chiama questa persona? Me lo dici un attimo?
Lucia: Noo Benedè! Sentii … eeh …
Benedetto: Come faccio io a dirglielo? Scusami … porco Giuda! Come faccio a dirglielo?
Lucia: Eh ho capitooo! Eh, cioè però non è una cosa … cioè io che cazzo ne so questi qui chi sono, che mo magari si mettono a parlare per telefono a fare … cioè … eeeh … è delicatissima.
Benedetto: No inc. …
Lucia: Tu quando inc. … io ti faccio parlare con questo signore, vuoi … ti puoi … puoi stare tranquillo, telefonicamente, con il telefono mio!
Benedetto: Va bene, allora tu digli che il ventuno digli che il ventunoooo … eh eh … il ventunoooo ci parla dai! Capito? Io il ventuno sto là, penso nel primo pomeriggio di … di … verso le due, due e mezza voglio … faccio … ti chiama al telefono …
Lucia: Come vuole … noi possiamo anche venire in Calabria con questo signore eh? Non c’è problema. A parlare a voce … ma … ma una cosa è che parliamo a voce di persona, a quattro occhi, una cosa è che questi qua ... cominciano …
Benedetto: Diglielo … diglielo … diglielo … diglielo …
Lucia: … cominciano a fare nomi, cose … magari si parlano per telefono Benedetto … cioè mh …
Benedetto: … diglielo … diglielo … diglielo … diglielo se può scendere il ventuno eh eh … tu gli devi dire a questo amico tuo, se il ventuno può venire là! Se il ventuno può venire lì! Che è lunedì prossimo. Venite pure voi e iooo...
Lucia:Va bene.
Benedetto: … io il ventuno … io il ventuno sto là e così gli dico: “Guarda veniamo … viene pure quella persona il ventuno”. Capito?
Lucia: Si … va bene.
Benedetto: Però dobbiamo fare un incontro.
Lucia: Possiamo fare un incontro tranquillamente … si il ventuno. Io adesso glielo dico e noi veniamo tutti quanti preparati … quello lì gli spiega tutte le cose che vanno fatte, come vanno fatte. Gli dite che basta che questi non cominciano a parlare a destra o a sinistra per telefono… o inc. …
Benedetto: No no no …
Lucia: Capito?
Benedetto: Il vent … il ventuno alle … aaa … aaaa … il ventuno pomeriggio digli che … che andiamo là! Se tu mi dai conferma stasera, io domani gli chiamo e glielo dico.
Lucia: Va bene.
Benedetto: Capito? Gli dico: “Guarda che viene …”
Lucia: Va bene, mo non so se ti posso dare la conferma questa sera o se te la do domani …
Benedetto: O domani mattina.
Lucia: … insomma. Eh!
Benedetto: Tu basta che me la dai o per stasera o per domani, dai!
Lucia: Va bene, ciao.
Benedetto: Ok, questa è la richiesta.
…omissis…”.

Effettivamente come emerso dalla telefonata sopra riportata, il 22 gennaio successivo i fratelli STRANIERI, in compagnia dell’altro soggetto, pure citato nella conversazione, si recano presso l’abitazione di GRANDE ARACRI Nicolino.

L’intervento dello STRANIERI a favore del genero del GRANDE ARACRI Nicolino ed odierno indagato ossia ABRAMO Giovanni, oltre che la sua sistematica attività di collegamento tra il primo –durante la sua carcerazione- ed i sodali nonché appartenenti ad organizzazioni che costituiscono ramificazione della Locale di Cutro nel Nord Italia, trova corrispondenza chiara e puntuale in altra nota investigativa della DIA del Centro Operativo di Roma resa in ambito di altro procedimento penale ed acquisita alla presente indagine nelle forme di cui agli artt. 117 c.p.p. e 270 c.p.p. che conferma in modo evidente il pieno coinvolgimento dello STRANIERI Benedetto nell’opera sistematica, volontaria e consapevole, di apportare il contributo causale richiamato, ossia l’intervento a favore del genero del boss e della consorteria stessa.

Dalla complessiva lettura dei dati investigativi acquisiti emerge chiaramente il concreto e fattivo ausilio apprestato dallo STRANIERI Benedetto alla consorteria di Cutro, anche attraverso un complesso e ramificato incrocio di rapporti istituzionali e paraistituzionali capaci di garantire una rete di “protezione” all cosca.

Particolare rilievo, come detto , assume la figura di STRANIERI Benedetto, oggi in congedo ma che, all’epoca dell’indagine, era Maresciallo dei Carabinieri in aspettativa per malattia in forza ad un Reparto territoriale della Capitale, nonché praticante abilitato alla professione forense dal 26 luglio 2012 e successivamente iscritto all’Albo Avvocati di Roma – Sezione Speciale D. Lgs. 96/2001 avvocati stranieri stabiliti – a far data dal 31.10.2013.

Dalle attività tecniche espletate, è stato possibile documentare come lo STRANIERI abbia attuato sistematicamente comportamenti agevolatori nei confronti del citato capo cosca; in più, è stata fatta luce sulle infiltrazioni del sodalizio mafioso nel tessuto economico legale di importanti regioni italiane mediante il controllo di società attive anche al di fuori dell’Italia.

In particolare, riprendendo quanto già analizzato ed acquisito in forza delle indagini delegate al RONI CC di Crotone, anche le attività tecniche condotte dalla DIA consentivano di registrare molteplici comunicazioni tra lo STRANIERI e sua sorella Lucia, avvocato presso il foro di Taranto che, pur in assenza di una formale nomina, era a sua volta in contatto con la moglie dell’ABRAMO e di GRANDE ARACRI Elisabetta, nata il 09.09.1982 a Crotone (KR), figlia di GRANDE ARACRI Nicolino, per questioni relative alla posizione processuale di suo marito detenuto.

Nei contatti con sua sorella, lo STRANIERI faceva riferimento ad una memoria difensiva relativa alla posizione dell’ABRAMO, redatta insieme a lei e depositata in Cassazione, l’esito della quale interessava lo stesso boss GRANDE ARACRI Nicolino.

Le conversazioni tra i due lasciavano trapelare conoscenze e rapporti con soggetti legati a quest’ultimo, che andavano al di là del mero rapporto professionale.

In particolare:

- il 9 febbraio 2013, alle ore 11.52 (...), lo STRANIERI chiamava GRANDI ARACRI Elisabetta e, nel corso della conversazione, faceva riferimento ad una memoria difensiva relativa alla posizione di ABRAMO che, unitamente a sua sorella Lucia, avevano quasi completato e che a giorni avrebbero depositato in Cassazione. L’uomo sottolineava alla donna che aveva premura di avvisare suo padre Nicolino “…abbiamo finito insomma lo volevo avvisare papà suo insomma che abbiamo finito…”;

- il 14 febbraio 2013, nel corso di una telefonata (...) avente sempre per oggetto la questione relativa alla detenzione dell’ABRAMO, STRANIERI Lucia, nel parlare con il fratello, lo metteva in guardia dall’avere contatti telefonici con GRANDE ARACRI Elisabetta perché aveva i telefoni sottoposti ad intercettazione: “..vedi che la signora ha il telefono sotto controllo sai…” “... te lo dico io! Quella signora su cui noi chiamiamo che è la moglie, c’ha il telefono sotto controllo...”;
Conversazione telefonica... avvenuta il giorno 14.02.2013 alle ore 10,16 – in entrata sull'utenza... intestata a STRANIERI Enrico, nato a Roma il 01.08.1989, ed in uso a STRANIERI Benedetto Giovanni, nato a Salve (LE) il 04.06.1963, dall’utenza … intestata ed in uso a STRANIERI Lucia, nata a Tricase, il 29.04.1978.
B: dimmi Lucia….
L: ti volevo dire, adesso…. Non devi dire subito a quelli la questione… dei telefoni e.. magari mi sono sbagliata, perché ieri sera al volo me l’hanno detta… stasera quando li vedo… questo pomeriggio che…
B: ..inc..
L: eh caso mai gli vado a dire una scemenza, ti ripeto al volo al volo, ieri sera mi stavano spiegando questa cosa qui, caso mai io l’ho capita male… che poi…
B: stai tranquilla…
L: ok! Senti un’altra cosa, ti volevo dire… vedi che la signora ha il telefono sotto controllo sai…
B: chi te lo ha detto?
L: te lo dico io! Quella signora su cui noi chiamiamo che è la moglie, c’ha il telefono sotto controllo.
Infine i due si salutano.

- il 17 febbraio 2013, alle ore 21.12 (...) STRANIERI Lucia chiamava il fratello Benedetto ed i due si intrattenevano in una conversazione sulla memoria che avevano preparato nell’interesse di ABRAMO. In particolare, la donna si lamentava perché l’avvocato VISCOMI Gregorio (avvocato presso il foro di Catanzaro) l’aveva fatta attendere per più di un’ora per delle modifiche alla memoria e precisava che di tale comportamento scorretto aveva informato GRANDE ARACRI Elisabetta, chiedendo l’intervento del padre Nicolino ed ottenendo assicurazione al riguardo. L’intervento, a suo dire, evidentemente era avvenuto e aveva sortito effetto, in quanto l’avvocato VISCOMI l’aveva poi subito chiamata. STRANIERI Benedetto commentava compiaciuto l’epilogo dell’episodio affermando “… cazzo quando … quando lo ha chiamato Nicolino è schiattato è?...”, lasciando trapelare di ben conoscere lo spessore criminale del soggetto in parola;

- il 22 febbraio 2013, alle 19.26 (...) STRANIERI Benedetto chiamava la sorella Lucia e nel corso della conversazione la donna chiedeva al fratello come intendesse procedere per ottenere un compenso per l’interessamento prestato per “quelli di Cutro”, alludendo alla posizione di ABRAMO Giovanni, riferimento sottolineato da Benedetto che replicava: “Cutro, parli di Nicolino ... ?”. Alle varie soluzioni prospettate dalla sorella, il fratello rispondeva che era suo intendimento “regolarizzare” quando si sarebbe recato in Calabria: “…loro non vogliono fare bonifici, nessuna cosa, loro bonifici non ne vogliono fare ... che già me l’ha detto … quando scendi ... quando sta qui così regolarizziamo...!”;

- il 26 febbraio 2013, alle ore 16.09 (...) STRANIERI Benedetto chiamava VELOCE Grazia. I due, inizialmente, parlavano di un pranzo e di una cena a cui entrambi, separatamente, avevano partecipato a Roma con alcune persone venute da Cutro tra le quali il “Signor Lerose”. Proseguendo, la donna faceva riferimento ad alcune persone che non si erano comportate bene nei loro confronti: “… che ne so io che la gente ti sputa dietro alle spalle …” “... capito? non è questo ricordati che come è capace una volta … di dire una persona dite, dice di me … dice di lui…” ed al riguardo aggiungeva: “ricordati ... quello che ha fatto Nicolino … quello che ha fatto Nicolino … prendi atto tu, prendi atto…” “perché oggi te lo ha fatto a te, domani lo farà ad un’altra persona…”. Benedetto annuiva: “eh … certo…” “brava, lo so … lo so … lo so…”. Il riferimento a “Nicolino” non sembrava potesse essere rivolto se non altro che al boss cutrese.

Gli ulteriori elementi investigativi raccolti confermavano pienamente l’ipotesi accusatoria e l’effettivo interessamento dello STRANIERI in ambienti vicini alla Corte di Cassazione per l’esito favorevole del ricorso presentato da ABRAMO Giovanni.

Va ricordato che, la notte tra il 5 ed il 6 marzo 2013, GRANDE ARACRI Nicolino veniva tratto in arresto dai Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere n. 6167/12 RGNR n. 608/13 R. GIP n. 47/13 R.M.C. emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro, poiché accusato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso per aver preteso, dai proprietari di un villaggio turistico a Cutro (KR).

La mattina del 6 marzo 2013, GRANDE ARACRI Elisabetta, accompagnata nella circostanza da CIAMPÀ Giuseppe e IEMBO Eleonora, si recava a Roma, in occasione della discussione del ricorso relativo alla detenzione del marito, innanzi alla Suprema Corte di Cassazione.

STRANIERI Benedetto, messo al corrente, si recava anch’egli presso il Palazzo di Giustizia per incontrarla.

Un servizio di o.c.p. predisposto nell’occasione, permetteva di documentare l’incontro tra costoro (...).

La concomitanza dei due eventi propiziava, tra il 6 e il 7 marzo 2013, una serie di telefonate e di commenti sull’accaduto, degne di rilievo: il 6 marzo 2013 infatti, alle ore 10.31 (...), STRANIERI Lucia chiamava il fratello Benedetto per sapere se si fosse incontrato con la comitiva venuta dalla Calabria per la discussione del ricorso presentato nell’interesse dell’ABRAMO. Benedetto le rispondeva di averli incontrati da appena dieci minuti e di averli visti molto preoccupati: “... stanno tutti preoccupati al massimo...”. Lucia, a questo punto, esternando una singolare sicurezza sull’esito favorevole del pronunciamento della Corte, replicava: “fanno bene ad essere preoccupati … digli che va tutto bene glielo puoi proprio anticipare …”“glielo puoi anticipare che va tutto bene …”“io ho fatto quello che dovevo fare, l’ho fatto bene per l’ennesima volta digli ai Signori …”. Subito dopo Benedetto informava la sorella dell’arresto di GRANDE ARACRI Nicolino, non esplicitandone il nome ma appellandolo “il grande capo…”“… poi ho chiesto del grande capo e dice che stamattina se lo sono andati a prendere…”. La donna, afferrato subito il riferimento, gli chiedeva dei particolari sull’arresto, dettagli che però il fratello non era ancora in grado di fornirle: “come se lo sono andati a prendere, lo hanno arrestato?” “perché lo hanno arrestato?” “i carabinieri di dove lo hanno arrestato?”;

Gli effetti “dell’intervento” di STRANIERI Bendetto e sua sorella Lucia in favore di ABRAMO Giovanni appaiono subito evidenti:

- il 7 marzo 2013, alle ore 8.37 (...), STRANIERI Benedetto chiamava l’odierno ingato AIELLO Francesco, dal quale apprendeva l’esito del ricorso in Cassazione: “... hanno annullato tutto e se ne occuperà Reggio Calabria poi ...”. Proseguendo, i due concordavano un appuntamento a Crotone. Effettivamente il 6 marzo 2013 la Suprema Corte aveva annullato la sentenza impugnata per nuovo esame ad altra Sezione della Corte di Assise di Appello di Catanzaro e il 15 marzo 2013 ABRAMO Giovanni era stato scarcerato.

- qualche minuto dopo, alle 8.47 (...), STRANIERI Benedetto informava dell’esito del ricorso anche VELOCE Grazia: “Ciao, io quando ho delle belle notizie, ti chiamo anche la mattina alle otto ...” “A Giovanni, gli hanno annullato tutto ...” e la donna dopo essersi complimentata, lo esortava ad andare a dirlo alle persone a lui (ndr a Giovanni ABRAMO) vicine: “Ah che bello, è ma è tutto merito tuo, lo sanno questi, lo sanno …?” “Vallo a dire, vallo a dire personalmente Benedetto ...” “Mi dispiace per Nicolino, ma sai come è contenta Maria, Isabella e ora quando vai giù, fallo notare gli dici, guardate che ...”, consiglio che Benedetto non esitava affatto a seguire tanto che replicava di essere in procinto di recarsi da Maria: “… Ora vado a salutare Maria, vado a salutare Maria…”;

- alle successive 15.20 (...), STRANIERI Benedetto chiamava LEROSE Salvatore e nel contesto della conversazione gli chiedeva se avesse saputo del pronunciamento favorevole all’ABRAMO: “... eh ... e... al genero è andata benissimo, lo sai no ??”, ottenendo dall’interlocutore risposta affermativa: “Si, si ... me lo ha detto Grazia! Mi ha informato stamattina !! Si !!”.

Il riferimento era ovviamente a VELOCE Grazia, avvisata in precedenza dallo stesso STRANIERI. Proseguendo, quest’ultimo sottolineava l’importanza del loro contributo: “Eh, abbiamo fatto una cosa grande !!”, circostanza sulla quale concordava anche l’interlocutore: “Lo so, lo so !! Questo si !!” e continuando lasciava intendere che ora avrebbe dovuto dedicarsi a GRANDE ARACRI Nicolino, frattanto arrestato per la vicenda di cui sopra: “E mo’ c'è quest'altra situazione, capito??” “Eh, si … mo’ vediamo un attimo… vediamo un po’ ! Quindi penso di dover ritornare mo’ … a giorni devo ritornare di nuovo, capito !!”.

E’ del tutto evidente che i termini “capo” e “fedelissimo” usati da STRANIERI Benedetto per riferirsi a GRANDE ARACRI Nicolino ed a persone a lui vicine, il coinvolgimento “emotivo” nelle vicende del boss e di elementi a lui vicini, la conoscenza d’incontri avvenuti tra Nicolino ed altri soggetti, nonché il ricorso ad un linguaggio criptico per riferirsi a fatti che non s’intendeva esplicitare o per dissimulare il reale oggetto delle conversazioni, non lasciavano dubbi sulla reale natura dei rapporti tra i due e sulla natura dell’apporto causale di cui al delitto rubricato al capo A1).

E’ bene rammentare infatti che STRANIERI Benedetto e la sorella Lucia non avevano alcuna nomina dall’ABRAMO.


Il 26 marzo 2013, alle ore 10.30, STRANIERI Benedetto riceveva la telefonata (...) di AIELLO Francesco (ndr il “fedelissimo” del boss). Nel contesto della conversazione, si evinceva che i due si sarebbero visti nel pomeriggio del giorno successivo: “noi in ogni caso ci sentiamo il pomeriggio allora”. Successivamente, lo STRANIERI chiedeva se ABRAMO Giovanni, appellato nella circostanza “l’amico”, fosse stato scarcerato: “senti … ma quell'amico sta fuori? … dove sta? …(…) … nessuno … il piccolo ...”, ricevendo assicurazione: “si... si… si... il piccolo è fuori... si... si... da una settimana... poi parliamo...”. Al termine della telefonata, lo STRANIERI chiedeva al suo interlocutore di riferire ad ABRAMO che l’indomani sarebbe andato da lui: “domani diglielo che passo … vado sopra … domani … se li vedi oggi digli che domani sto là ”.

Come già evidenziato, l’attività di P.G. effettuata permetteva di assistere all’incontro tra STRANIERI Benedetto, AIELLO Francesco e OLIVO Antonio. I tre, verso le 10.40, si dirigevano presso il Tribunale di Crotone dove STRANIERI ed OLIVO entravano per assistere ad un’udienza. Successivamente, alle ore 12.18 circa, STRANIERI Benedetto, suo figlio ENRICO e AIELLO Francesco si dirigevano verso Cutro, precisamente in Contrada Scarazze dove risiede GRANDE ARACRI Nicolino con i suoi familiari. (…)

Dal punto di vista indiziario la conferma piena “dell’intervento” effettuato dagli STRANIERI in relazione al processo dell’ABRAMO in Cassazione giungeva a distanza di circa un mese dalla favorevole sentenza nei confronti dell’ABRAMO, allorquando il 7 aprile 2013 alle ore 12.15 (...) STRANIERI Lucia, sfogandosi con il fratello Benedetto per non aver ancora ricevuto alcun compenso per il determinate contributo fornito per l’esito favorevole del ricorso in Cassazione, aggiungeva importanti particolari facendo esplicito riferimento ad un contatto diretto con un giudice … io ho fatto figure di merde con l'avvocato di là … figure di merda con questo qua … figure di merda con il giudice perché ho detto che è parente mio … bestemmia … adesso mi ritrovo in questa situazione di merda ... Benedetto ….

Tant’è che il 20 giugno 2013, lo STRANIERI chiamava la moglie di ABRAMO Giovanni, GRANDE ARACRI Elisabetta per chiederle copia della sentenza della Suprema Corte: “volevo intanto la sentenza per sapere un attimino perché mi dicevano che…” (...). La donna gli rappresentava di non averla ed esortava il suo interlocutore a rivolgersi direttamente all’avvocato: “eh … però io la sentenza non ce l'ho … io ora vi o il numero dell'avvocato di Giovanni e casomai vi mettete voi in contatto gli dite cosa volete così … (…) … no … l'avvocato di mio marito Giovannivi do il numero di telefono … che si chiama Viscomi … Gregorio Viscomi … (...)”.

Al termine della telefonata, lo STRANIERI chiedeva di Nicolino: “come sta? … come va lì la situazione? … come è? …” e la figlia rispondeva: “bene … bene … bene … abbastanza bene …”.

Trascorsi alcuni giorni, il 25 giugno 2013, i due si sentivano nuovamente (...) e nella circostanza l’uomo la informava di aver ricevuto copia della sentenza della Suprema Corte di Cassazione nella quale sembrava essere stata accolta esclusivamente la loro tesi difensiva: “allora ... io l'ho vista la sentenza … l'hanno vista pure ... insomma … gli altri colleghi … hanno accolto … insomma come … solo una tesi quella che abbiamo scritta noi… non quella che hanno scritto gli altri … capito?”.

Nel prosieguo della telefonata, Elisabetta lo informava che il padre era stato trasferito al carcere di Bari e che aveva manifestato la volontà di parlare con sua sorella Lucia “… avevo chiamato per un altra cosa avvocato … essendo che mio padre si trova a Bari … (...) … si trova al carcere di Bari … e dato che voi … c'è pure vostra sorella … (…) … si … si … è stato spostato a Bari … adesso mi diceva mio padre dato che sono più vicino di la casomai se può andare vostra sorella anche come vostro sostituta … così parlava anche con lei un pochino”. Benedetto annuiva: “si … si … stanno lì vicino loro … adesso ci mettiamo d'accordo e andiamo tutti e due … adesso la chiamo un attimo e andiamo a vedere …”.

Com’è evidente, la natura dei rapporti “illeciti” tra lo STRANIERI e gli esponenti della cosca ha un carattere di stabilità (come pure risulta evidente dall’interessamento dello STRANIERI per l’arresto successivo di Nicolino GRANDE ARACRI).

Le attività di intercettazione consentivano altresì di acquisire ulteriori importanti elementi in ordine alla vicenda legata alla sentenza della Cassazione in favore dell’ABRAMO.

Da alcune conversazioni, emergeva come lo STRANIERI Benedetto, tramite la sorella Lucia, fosse intervenuto nella vicenda del ricorso in Cassazione proposto per conto ed a favore dell’ABRAMO:

- il 17 ottobre 2013 (...), veniva intercettata una importantissima conversazione tra presenti (STRANIERI Benedetto ed uomo dall’accento pugliese appellato “ingegnere”), nel corso della quale lo STRANIERI spiegava all’interlocutore come avesse ottenuto il pronunciamento favorevole ad ABRAMO Giovanni; Conversazione tra presenti registrata in data 17.10.2013 - alle ore 17.08 ... intercorsa tra STRANIERI Benedetto indicato con la lettera “B”, un uomo indicato con la lettera “U” ed un altro uomo, dall’accento pugliese e appellato “Ingegnere”, indicato con la lettera “I”.
omissis…
Nello studio sono presenti Stranieri Benedetto e due uomini: uno senza alcuna inflessione dialettale e l’altro, dall'accento pugliese che in seguito sarà appellato, da Benedetto, l'ingegnere. Rivolto a quest'ultimo, Benedetto dice: ".... glielo posso dire a Candido che ho conosciuto un ingegnere?". Poi, l'ingegnere parla di un'altra persona e dice che è assistito da un avvocato civile (sembra che dica Sercioffi). Subito dopo si sente la voce dell’altro uomo che chiede a Benedetto se quest'avvocato s'interessa di civile o penale.
Benedetto, nel rispondere che quel professionista si occupa di penale, comincia a parlare di sua sorella Lucia e dice che ha lo studio a Taranto assieme all'ex Presidente del Tribunale di Taranto, attualmente in pensione, che è il fratello del Presidente di una Sezione presso la Cassazione.
Benedetto, durante il racconto, viene momentaneamente interrotto dall' interlocutore dall'accento pugliese il quale gli chiede se conosce l'avvocato Enrico Palma (fonetico).
Benedetto conferma e continua a raccontare del Presidente di una Sezione della Cassazione dicendo che, grazie al suo interessamento, è stata "annullata la sentenza" di condanna del genero di Grande Aracri Nicolino.

In merito, si riportano integralmente quanto proferito da Stranieri Benedetto:
B: ... Però mia sorella ... mia sorella che c'ha lo studio a Taranto, insieme ... c'è il Presidente del Tribunale di Taranto che è andato in pensione da poco, che sta nello studio di mia sorella ... e c'ha il fratello, c'ha il fratello che è Presidente di Sezione alla Cassazione, mi hai capito bene?
I: Ma voi conoscete Enrico Palmi (fonetico) ... l'avvocato Enrico Palma (fonetico) di ...inc... ?
B: Si! Nicolino Grandi Aracri, il genero di Nicolino Grandi Aracri che sarebbe il ... il marito della figlia ... è stato arrestato e condannato a ventotto (28) anni per l'omicidio e ... vabbè, non mi ricordo come, come si chiama e ... poi te lo dico come si chiama ... Questo, praticamente, il ricorso in Cassazione che abbiamo fatto noi … non io, io non ci capisco niente! L'ha fatto mia sorella e questo cristiano di, di coso ... ha annullato la sentenza ... hai capito bene?
U: Mh, …inc… cazzo!
B: C'era l'accordo tra i ...inc... ( si accavallano le voci) ...
omissis…
Poi Benedetto continua l'elencare di altri professionisti con i quali dice di aver un’amicizia e dice che conosce Maggio, l'Avvocato Villani.
Nel prosieguo della conversazione in parola, si capisce che Benedetto dovrebbe intervenire per aiutare l'interlocutore dall'accento pugliese nel reperire un posto di lavoro alla figlia e in tal senso, gli chiede se può mandargli un appunto via e-mail. Parlano anche di una persona arrestata che poi è stata completamente scagionata. Infine, Benedetto si congeda dall’uomo dall’accento pugliese appellandolo “ingegnere” e lo fa accompagnare all’uscita. Subito dopo Benedetto e l'altro uomo escono dallo studio.

Peraltro anche in precedenza e con altri soggetti, lo STRANIERI aveva accennato alla “conoscenza” della sorella Lucia (...) e circa la sua possibilità di intervenire presso la Corte.


Conversazione tra presenti registrata in data 04.10.2013 – alle ore 10.37 ... intercorsa tra STRANIERI Benedetto indicato con la lettera “B” e tale DE SIMONE (non meglio identificato), indicato con la lettera “D”.
…omissis…
Nello studio sono presenti Stranieri Benedetto e tale De Simone (il nome di quest'ultimo risulta dalla precedente conversazione ambientale ... durante la quale i due parlavano di un Procedimento Penale che riguarda il De Simone).
Benedetto dopo aver terminato una conversazione telefonica, inizia a parlare con De Simone, ivi presente, mentre si accinge a chiamare telefonicamente la sorella specificando che la chiamerà su un altro numero telefonico, così come di seguito espressamente riportato:
B: Chiamo sull'altro telefono ... (breve pausa) ... Lucia è mia sorella ... sta con lui ... anzi, lui sta allo studio di mia sorella!
D: Spostiamo stringere il processo a ta....?
B: ... (risata ironica e breve pausa)
... e questo c'ha il fratello ... (breve pausa e poi abbassa il tono della voce) ... sta in Cassazione ... a Roma …
In virtù di quanto appena detto, veniva acquisito il tabulato telefonico dell’utenza ... di STRANIERI Lucia, sorella di Benedetto ed avvocato del foro di Taranto, relativo al periodo a cavallo del 6 marzo 2013 (1 feb. / 30 apr.), giorno in cui la Corte di Cassazione aveva annullato la sentenza impugnata disponendo un nuovo esame ad altra sezione della Corte di Assise di Appello di Catanzaro.

Dall’analisi del tabulato non emergevano, allo stato, elementi utili alle indagini, sebbene in regione dei contatti emersi appaiono necessari ulteriori approfondimenti alla luce dei riferimenti fatti dai fratelli Stranieri, nel corso di alcune conversazioni, alla figura di magistrati che presterebbero loro “assistenza”.

Ma le indagini consentivano di acquisire ulteriori riscontri al “credito” che ormai lo Stranieri aveva acquisito presso la cosca cutrese in ordine alle sue possibilità di intervento in ambiti vicini alla Cassazione, con conseguente rafforzamento del convincimento dei sodali circa la forza operativa della cosca nei diversi ambiti, anche istituzionali, a prescindere dall’effettivo svolgimento delle interferenze asserite dall’indagato che, allo stato, non hanno trovato riscontro nelle indagini.

Di particolare valenza investigativa al riguardo, risultava, infatti, anche la conversazione intercorsa il 18 dicembre 2013 (...) tra STRANIERI Benedetto e MUTO Luigi, nato a Crotone il 31.10.1975 soggetto legato alla cosca cutrese.

Il suo arrivo era stato preannunciato nel corso di due conversazioni il 17 dicembre 2013 (...), nelle quali:

- l’AIELLO aveva informato STRANIERI che da lui (ndr Benedetto) si sarebbe recato MUTO Luigi per rappresentargli una necessità che un suo amico aveva in Cassazione;

- il MUTO aveva chiamato direttamente lo STRANIERI che gli aveva fornito le indicazioni per arrivare al suo studio.

Una volta lì, MUTO Luigi - giunto in compagnia di un altro uomo - spiegava allo STRANIERI Benedetto che visto che un suo zio aveva fatto ricorso in Cassazione a seguito di una condanna ricevuta per maltrattamenti in famiglia, si stava rivolgendo a lui, essendo al corrente che era in grado di “intervenire” in suo favore. Di rimando Benedetto, gli spiegava quale fosse la sua “entratura” presso la Suprema Corte:

Conversazione tra presenti registrata in data 18 dicembre 2013 – alle ore 13.07 ... intercorsa tra STRANIERI Benedetto indicato con la lettera “B” e MUTO Luigi indicato con la lettera “L”.
B: Io devo, io ti parlo chiaro ... e ti guardo in faccia ... mh?
L: Se lui mi ha detto, scusa …inc… andato a cercare un altro legale ... ...inc... noi andiamo su Roma che abbiamo un amico! Un avvocato che a Roma ci può dare dei consigli buoni ...inc... un altro avvocato ...inc...
B: Noi abbiamo ...
L: Oh!, la vita è nostra, non è che ...inc...
B: A Roma ... a, a, a Roma, alla Cassazione ... noi abbiamo ... (breve pausa) …
L: So già tutto avvocato! A me m’interessa che lei prenda le carte e mi dice che ha bisogno di questo, come a dire ... la situazione ... ...inc... contro un muro ... se lei mi dice ... mio zio è disposto a pagare!
B: Allora, noi qui abbiamo, noi qui abbiamo, abbiamo una persona ... che
omissis …
B: Non devi, non dobbiamo litigare, capito? Dopo dobbiamo litigare ..." ; "... adesso noi dobbiamo ...inc... perché, perché non è, non è producente ... cambiare l'avvocato ... allora, noi dobbiamo al che lui, ci deve ..." ; "... non lo dobbiamo fare perché alla Cassazione non devono, non devono capire che noi .. no?"
omissis …
B: ... quindi, chi andrà a discutere ... non sono io ... è il fratello ...".
omissis …
(la conversazione prosegue ... di seguito riportata)
omissis …
B: io questa documentazione no! ... io devo prenderla e andare un giorno da ... da una parte, dal fratello del Presidente di una Sezione della Cassazione ok?
L: …inc...
B: bravo! io devo stare un giorno o due con lui per vedere tutte le cose e poi lui si incontra col fratello, dice: “guarda che lì ci sta questa situazione” … speriamo che … dove dobbiamo ...
L: mettere le mani dai!
B: capito?

Sempre il 16 aprile 2013, venivano intercettati, in ambientale, colloqui di sicura valenza indiziaria tra STRANIERI Benedetto ed AIELLO Francesco che ancora meglio traguardano l’ipotesi cautelare giacché mostrano chiaramente l’intervento per il processo di ABRAMO Giovanni, addirittura rivelando i contenuti e la “contropartita” economica dell’intervento (si ricorderà che in precedenza è stata riportata la conversazione in cui la sorella Lucia sfogandosi con il fratello Benedetto, dimostrava di non aver ricevuto ancora alcun compenso).

In particolare, un passaggio molto interessante si rivelava quello in cui si faceva riferimento ad un incontro presso la stazione Termini di Roma, a cui avevano partecipato due magistrati e la sorella di un avvocato: inizialmente i due si intrattenevano a parlare (...) del corrispettivo che STRANIERI Benedetto e sua sorella Lucia, pur in assenza di una formale nomina, avrebbero dovuto ricevere dalla famiglia GRANDE ARACRI per il ricorso presentato alla Suprema Corte di

Cassazione ed in forza del quale ABRAMO era stato scarcerato. Al riguardo, AIELLO riferiva di aver assistito ad un incontro a cui avevano partecipatoun procuratore, la sorella di un avvocato ed un altro della Cassazione: “poi posso dirti una cosa non dovrei dirtelo io ho assistito a Termini alla stazione Termini quando ti ho mandato l'imbasciata con mio genero per sabato, che io avevo un biglietto scritto e dovevo scendere il lunedì” “lui che ha detto là?” “lui per portarlo… io ho assistito all'incontro alla stazione Termini quando è arrivato il Procuratore e la sorella dell'avvocato più è arrivato l'altro della Cassazione io li ho visti! … inc … no perché alla fine ... ciao … inc … non si deve preoccupare solo che per … inc … è sotto che sta … inc … se non c'ero di dentro … inc … però ... inc …”. Proseguendo, l’AIELLO informava l’interlocutore che GRANDE ARACRI Nicolino lo avrebbe nominato suo difensore. Di seguito, lo STRANIERI raccontava all’altro che in due circostanze in cui si era recato a Cutro (KR) aveva ricevuto complessivamente tremila euro, di cui duemila direttamente dalle mani di Nicolino ed altri mille, quando lui era stato ormai arrestato, da suoi familiari. La somma gli era stata consegnata per un’istanza di trasferimento presentata nell’interesse di ABRAMO Giovanni.

Si trascrive per intero la trascrizione della conversazione ambientale per come refertata dalla DIA di Roma:

Ore 15:09:04 Francenco Aiello e Benedetto Stranieri entrano nella stanza, si sente Aiello che riferisce di aver parlato con Maria e che il discorso verteva sulla somma che Benedetto aveva ricevuto come anticipo dell’onorario. Inoltre Aiello riferiva di averle chiesto se a tal proposito fosse il caso di parlarne anche con il genero Giovanni. Per risolvere la questione questa avrebbe assicurato Aiello, dicendogli che avrebbero rispettato tutti gli impegni presi con Benedetto, al quale hanno dato “carta bianca”. Di seguito Aiello riferisce che a lui e alla sorella “toglieranno 5000 a uno e 5000 all'altro” 15:10:45 Benedetto risponde che lo hanno già fatto. Proseguendo Aiello riferisce che avrebbe consigliato di fargli un regalo e ribadisce che gli impegni presi, li rispetteranno. 15:11:05 Aiello riferisce A: "poi posso dirti una cosa non dovrei dirtelo io ho assistito a Termini alla stazione Termini quando ti ho mandato l'imbasciata con mio genero per sabato, che io avevo un biglietto scritto e dovevo scendere il lunedi” B: “lui che ha detto là?” A: “lui per portarlo…..io ho assistito all'incontro alla stazione Termini quando è arrivato il Procuratore e la sorella dell'avvocato più è arrivato l'altro della cassazione io li ho visti! ..inc.. no perchè alla fine... ciao ..inc.. non si deve preoccupare solo che per ..inc.. è sotto che sta ..inc.. se non c'ero di dentro ..inc.. però ..inc..". Aiello parla anche della nomina fatta a Benedetto, cosa saputa anche dal genero.
Successivamente Aiello gli riferisce che nei giorni di martedi e giovedi ci sono gli incontri in carcere. Benedetto nel contesto della conversazione, chiede conferma se sia stato nominato (ndr. da Nicolino Grande Aracri) e Aiello conferma ed aggiunge che (ndr Nicolino) gli vuole parlare. Aiello nel prosieguo della conversazione gli dice A: "o Maria…. loro hanno detto 5 tu mi dici 3 quell'altro ha detto 1" (ndr onorario per Benedetto) e Benedetto nel contesto della conversazione replica che quando lui è andato la prima volta “da Grande”, lui lo ha portato in disparte e gli ha dato 2000 euro, Aiello gli chiede se erano per l’istanza di avvicinamento (ndr per Giovanni Abramo) e Benedetto risponde affermativamente, aggiungendo anche, che quando era tornato la seconda volta a Cutro e lui (ndr Nicolino) non c'era, aveva ricevuto altri 1000 euro per un totale di 3000 euro, in quel frangente Benedetto era stato chiamato ed informato che l’istanza di trasferimento era stata accolta. Aiello gli riferisce che la moglie di Nicolino Grande gli ha riferito la stessa cosa. Benedetto successivamente gli specifica che quando la volta successiva è andato a Cutro, il Grande gli ha spiegato che non riusciva a contattare la Bongiorno e che la stessa gli aveva chiesto 100 mila euro di parcella, Benedetto in questa circostanza gli aveva chiesto di farsi mandare tutta la documentazione giudiziaria (ndr di Abramo Giovanni) e successivamente era ritornato a Cutro in compagnia di sua sorella (ndr Stranieri Lucia). Aiello ricorda la circostanza e Benedetto spiega che in quell’occasione il Grande gli aveva chiesto di "fare". Benedetto chiede conferma se Aiello sappia se i 3000 euro ricevuti sono per la Cassazione o per l'altra (ndr trasferimento Abramo) ed aggiunge che comunque non è un problema.
Aiello poi parla dei giorni per fare i colloqui (ndr per Nicolino) che sono martedi e venerdi di pomeriggio e il lunedi, mercoledi e giovedi di mattina, Benedetto prende nota

In aggiunta a quanto emerso dalla intercettazione ambientale cui sopra, nella conversazione registrata il 29 aprile 2013 (...), STRANIERI Benedetto, parlando con OMISSIS, asseriva di aver consegnato ad un magistrato cinquemila euro per la scarcerazione di ABRAMO Giovanni

Inizialmente, lo STRANIERI parlava al telefono con l'ufficio Matricola del carcere di Catanzaro per avere conferma della sua nomina quale difensore del detenuto GRANDE ARACRI Nicolino (ndr il citato nominativo lo si ricava dalla conversazione ambientale … delle ore 14.15 sempre del 29 aprile 2013 ...). Alla risposta della matricola che lo informava che era stata nominata “Stranieri Benedetta e non Benedetto”, questi ribatteva trattarsi di un errore ed al riguardo gli veniva chiesto un fax per la rettifica del nome. STRANIERI replicava che eventualmente avrebbe mandato la moglie del detenuto ad effettuare la rettifica. Proseguendo, cambiava argomento e premettendo al suo interlocutore di non nascondergli nulla, gli riferiva di essersi occupato di una “questione” d’interesse del boss GRANDE ARACRI Nicolino: “... inc ... ti dico a te devo dire tutto io! Allora, un signore di Catanzaro, quello ... figlio di una mignotta ...”, per il buon esito della quale aveva dovuto effettuare una dazione di 5 mila euro ad un magistrato, riuscendo, conseguentemente, a far scarcerare il genero del citato boss (ndr ABRAMO Giovanni). Lo STRANIERI spiegava che inizialmente la somma da destinare al magistrato ed una somma di pari importo per lui, gli doveva essere consegnata dal medesimo GRANDE ARACRI Nicolino, in Calabria. Successivamente però, questi era stato arrestato: “Gli ho fatto una pratica, però non gliel'ho fatta solo io, gliel'ho fatta io, insieme ad un altro Magistrato ... importante, ora, senza dirti per quale motivo ... Questo Magistrato importante, siccome quello è uscito, il genero ... mi ha chiesto cinquemila! (5000) Va bene! E quello ha detto: "vieni che te le prendi!". Io stavo andando giù a prendere le cinquemila che dovevo dare a questo Magistrato ... e cinquemila per me ... mentre stavo scendendo giù, boom! (esclama) L'hanno carcerato!” e lui era stato costretto a far fronte alla somma da destinare al magistrato, anticipandola con denaro di spettanza di OMISSIS: “Allora ... e al Magistrato uno dei tuoi trenta gliel'ho dovuti dare ...” “Perché non potevo dire ... capito?”, tranquillizzandolo comunque, poiché aveva ricevuto assicurazione direttamente da GRANDE ARACRI Nicolino, il quale tra l’altro lo aveva nominato suo difensore, che non appena si fosse recato a Catanzaro gli avrebbe corrisposto la somma: “Allora, ora questo mi ha detto, ha detto: "vieni giù ...". Ora mi ha fatto la nomina questo, siccome sta a Catanzaro, al Carcere di Catanzaro ...” “Mi ha detto: "vieni giù, te le pago adesso ...". Hanno scritto, invece di Stranieri Benedetto, Stranieri Benedetta ... (breve pausa)”.

Stralcio conversazione ... del 29.04.2013 ore 15.27 intercettata...:
… omissis …
B: ...inc... ti dico a te devo dire tutto io! Allora, un signore di Catanzaro, quello … figlio di una mignotta ...
R: Eh ...
B: Gli ho fatto una pratica, però non gliel'ho fatta solo io, gliel'ho fatta io, insieme ad un altro magistrato ... importante, ora, senza dirti per quale motivo ... Questo magistrato importante, siccome quello è uscito, il genero ... mi ha chiesto cinquemila! (5000) Va bene! E quello ha detto: "vieni che te le prendi!". Io stavo andando giù a prendere le cinquemila che dovevo dare a questo magistrato ... e cinquemila per me ... mentre stavo scendendo giù, boom! (esclama) L'hanno carcerato!
R: Ma va! Devi stare attento allora!
B: Allora ... e al magistrato uno dei tuoi trenta gliel'ho dovuti dare ...
R: Si ...
B: Perché non potevo dire ... capito?
R: ... inc ... (parla a bassa voce) …
B: Allora, ora questo mi ha detto, ha detto: "vieni giù ...". Ora mi ha fatto la nomina questo, siccome sta a Catanzaro, al Carcere di Catanzaro ...
R: Eh ...
B: Mi ha detto: "vieni giù, te le pago adesso ...". Hanno scritto, invece di Stranieri Benedetto, Stranieri Benedetta ... (breve pausa) ... domani ... allora, devo, devo pagare il mutuo a tutti i costi ... (ride brevemente) ... ...inc... con questi qua ...inc... Va bene, questo ti volevo dire! Quindi, Lucio ... mi devi dire quando c'è, viene ...
omissis …

Ma come esplicitato nella contestazione provvisoria per cui è adottato il presente provvedimento di fermo l’attività di “consigliere” e di apporto causale dello STRANIERI nei confronti ed a favore delle sorti della cosca cutrese appare essere, nel periodo di indagine, sistematica e di sicuro rilievo.

Ed infatti non si limita agli interventi reiterati in favore dell’Abramo, prima per il suo trasferimento e poi per il ricorso in Cassazione ma va ben oltre, finendo con il diventare, lo Stranieri Benedetto vero e proprio tramite di Grande Aracri Nicolino, nel periodo della sua detenzione, con l’esterno per la gestione degli affari illeciti e per le dorettive e le indicazioni da fornire agli affiliati nonché a soggetti intranei ad organizzazioni criminali che costituiscono ramificazione al Nord Italia della cosca di Cutro e mediante i quali lo stesso Grande Aracri ha effettuato importanti operazioni finanziarie.

Tra i personaggi calabresi gravitanti intorno alla cosca calabrese del noto GRANDE ARACRI Nicolino frequentati dallo STRANIERI va sicuramente annoverato DILETTO Alfonso, nato a Cutro (KR) il 12.05.1967 e residente a Brescello (RE) ..., con precedenti per associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, usura, ricettazione, porto abusivo e detenzione abusiva di armi, associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, violenza privata e lesioni personali.

Il DILETTO è ritenuto contiguo alla famiglia GRANDE ARACRI essendo, peraltro, nipote di Rosario GRANDE ARACRI (nato a Cutro il 28.01.1956 e residente a Brescello – RE - ...) quest’ultimo fratello di Nicolino GRANDE ARACRI capo dell’omonima cosca ‘ndranghetista cutrese.

Giova rappresentare che il predetto è indagato con una posizione di rilievo ed unitamente a numerosi altri personaggi nell’ambito del procedimento penale 20604/10 della DDA di Bologna avente ad oggetto la cosca di ‘ndrangheta operante in Emilia Romagna che costituisce ramificazione, con propria autonomia ed operatività, della Locale facente capo a GRANDE ARACRI Nicolino in Cutro; organizzazione utilizzata dal Grande Aracri anche per la gestione dei suoi interessi economici.

Per come evidenziato nella nota investigativa della DIA di Roma, “in una conversazione ambientale del 15.6.2013, alle ore 10,52, svoltasi presso lo studio di STRANIERI tra quest’ultimo e l’avv. MAZZEO Saverio (...), lo STRANIERI definiva il DILETTOil braccio destro di Nicolino”, dimostrando di ben conoscere le connotazioni strutturali della cosca nonché le sue ramificazioni nel territorio emiliano.

Il primo riscontro dei contatti tra i due si aveva il 15 giugno 2013. In quella mattinata venivano intercettate in ambientale importantissime conversazioni tra presenti all’interno dello studio dello STRANIERI:
la prima, tra lui e il suo collega MAZZEO Saverio, di assoluto interesse per le tematiche trattate (la cosca GRANDE ARACRI e i suoi interessi, lo spessore criminale del capo cosca, ecc.);
l’altra, in successione, sempre presente il MAZZEO, con DILETTO Alfonso, PATRICELLI Patrizia (proprietaria unitamente a VECCHI Giovanni, della SAVE GROUP S.r.l.), STORANI Gabriele, AIELLO Francesco, nel corso della quale gli veniva chiesto di occuparsi delle vicende legali, in sede civile, della predetta società reggiana, con particolare riguardo alla necessità di dissequestrare alcuni conti correnti. Nei discorsi fatti in quell’occasione, emergevano anche riferimenti a forti interessi economici all’estero, a progetti d’investimenti in Africa nonché alla disponibilità d’ingentissime somme di denaro.

Va sottolineato che il DILETTO non risultava ad alcun titolo inserito nella compagine societaria della SAVE GROUP S.r.l.. In particolare:

- nella prima intercettazione, il 15 giugno 2013 alle 10.52 (...) STRANIERI Benedetto riferiva al collega MAZZEO di avere tra i suoi clienti anche GRANDE ARACRI Nicolino: “adesso c'ho anche na ... Nicolino Grande Aracri ... di Crotone ... ne hai sentito parlare?”. L’altro replicava: “si si si … quelli so tuttiii ... tutta gente seria ...”. Al riguardo, gli precisava che lui si occupava comunque solo dell’aspetto civile e quindi gli chiedeva consiglio su quanto gli si potesse richiedere quale corrispettivo: “... però io tutto il civile ... io ...” “ ... si, quanto ... intanto dimmi na cosa …quanto gli può chiedere ...”. Proseguendo, cominciava a spiegare il merito della controversia legale della quale avrebbero dovuto occuparsi (ndr fallimento SAVE GROUP) ed insieme pianificavano la strategia da seguire: “... tu mi devi dire ... questi ce l'hanno a morte con quelli là che gli hanno fatto ... quelli, dice, mi hanno fatto una sola ...” “no, perché loro lo volevano ricusare ... volevano andare in televisione li, volevano andare ...” “... infatti io gli ho detto state buoni ...” “... l'importante è che gli facciamo il mazzo ... perché qui non possiamo sbagliare ...” “... io considererei na cosa ... qua noi partiamo svantaggiati perché ...” “poi glielo diciamo ...” “...cioè, faremo il possibile ma partiamo svantaggiati ... e poi ci sono anche le altre cause ... poi ci sono uno, due, tre, quattro e cinque cause ... perché una volta che tu ottieni poi devi fare opposizione nei vari procedimenti ...” . Di seguito, STRANIERI Benedetto esplicitava a chiare lettere il ruolo ricoperto da DILETTO Alfonso, ovvero quello di “uomo di fiducia” di GRANDE ARACRI Nicolino, e quindi la riconducibilità a lui del mandato ottenuto: “... questa società, siccome hanno visto che c'è il problema dei giudici che sono ... poi eh ... questi cristiani qua ... questo che viene oggi ... è praticamente il braccio destro di Nicolino Grande Aracri ... ne hai sentito parlare?”, enfatizzandone la figura criminale: “mo te lo faccio vedere chi è Nicolino Grande Aracri così ti rendi conto ...” “noooo! Eccolo qua vedi ... Nicolino Grande Aracri ... è il capo cosca ...” “no, loro sono di Cutro ... ” “allora, Nicolino Grande Aracri è questo qua è il capoclan della 'ndrangheta di ... ecco qua ... inc ... ” “... (legge qualcosa relativa alla figura di Nicolino Grande Aracri n.d.t.) ... per tentata estorsione aggravata al Porto di Kaleo...”, facendo perfino una stima approssimativa degli affiliati o comunque delle persone vicine, delle quali poteva avvalersi in territorio emiliano: “... inc ... allora questi qua c'hanno ... tutta Reggio Emilia … perché c'hanno 7000 eh ... calabresi a Reggio Emilia e 3/4mila a … a … Parma ... c'hanno tutte” le ... inc ....”, sottolineando l’importanza di non disattendere le aspettative: “... allora qua non dobbiamo sbagliare!”.
Nel prosieguo, svelava alcuni dei compiti che gli erano stati “affidati”: “... quelli ti tirano fuori cento? Trecento! Di fatti loro ora
cosa m'hanno chiesto a me? Di trovare un commercialista per portare questa società qui...” “...e gliel'ho trovata ... perché così iniziano a spostare qualche ... qualche processo che verrà no...? Qui a Roma, perché a Reggio Emilia ci fanno male tutti perché come sentono eee ... 'ndrangheta, Grande Aracri ... capito? E' la fine!”.
Infine raccontava di aver recentemente incontrato GRANDE ARACRI Nicolino, appellandolo con il suo soprannome “mano di gomma”, nel carcere di Catanzaro ove era detenuto: “ … Eccolo qua vedi? Questo è Nicolino Grande Aracri ... "mano di gomma" (fonetico) ...” “... sono andato la settimana scorsa io eh ... a trovarlo ...” “... sono andato a trovarlo ... sta a Catanzaro adesso ... sta in custodia cautelare per 22 omicidi ... capito? Eccolo qua va! "arrestato estorsione presunto boss Nicolino Grande Aracri" ... insomma questi sono le ... i personaggi ... allora loro dicono … a Reggio Emilia ormai come sentono che c'è sto Nicolino Grande Aracri insomma la famiglia, questi dice si ...”.
Proseguendo la conversazione (...), i due continuavano a parlare della questione della quale avrebbero dovuto occuparsi, facendo riferimento all’azione di fallimento promossa nei confronti della SAVE GROUP S.r.l..
Poi lo STRANIERI lo informava di aver ricevuto una telefonata alle 9.15 e di aver appreso che DILETTO e PATRICELLI erano in viaggio all’altezza di Bologna.
Nel prosieguo (...), lo STRANIERI si vantava con il collega di avere clienti molto pericolosi con i quali occorreva non sbagliare: “ ... mo ho preso tutti i Casamonica ...” “... Guerino Casamonica ...” “... tutta gentaglia ...” “(sorride) ... tu mi sa che li gestisci bene no?” “si si ... certo se sbagli sti personaggi ... eh ... però io non sbaglio ...”, rischio che STRANIERI escludeva di correre poiché poteva contare su molti “agganci” presso il Tribunale di Roma, in ragione della conoscenza di suoi colleghi in servizio presso le segreterie: “... sai perché non sbaglio io? Perché poi quando vedo che cos'è laaa ... là ... specialmente a Roma al Tribunale io conosco tutti alle segreterie capito? Tutti i marescialli ... allora vado là... "senti ma questo qua come lo vedi? Che dice questo? Come possiamo fare?" ... inc... già so tutto...”. A riprova, si vantava di aver ottenuto la scarcerazione del genero di GRANDE ARACRI Nicolino, ABRAMO Giovanni: “si, sul penale non ti devi preoccupare ... inc ...” “... i risultati io ... li acchiocco tutti ... perché bene o male ...” “... a questo qua no ... (abbassando molto la voce) a Nicolino Grande Aracri...il genero ...inc...ha ammazzato... lo sai come?...col bazooka...condannato all'ergastolo ...inc... mo guardi su internet e lo vedi ... si chiama Abramo Giovanni ... in Cassazione, in Cassazione ... annullata la sentenza … capito?”.
Alle 12.48 (...) nell’imminenza dell’arrivo di
DILETTO Alfonso e degli altri, lo STRANIERI ribadiva al MAZZEO l’appartenenza di tali soggetti alla ‘ndrangheta, specificando anche il ruolo di “portaordini” per conto del boss detenuto, svolto da AIELLO Francesco e spiegando al riguardo, le modalità adottate per eludere le restrizioni dovute dalla detenzione: “Questi, questi che arrivano, ti faccio vedere ... questi sce ... questi è 'ndrangheta, capito? Proprio ...” “Franco (ndr AIELLO Francesco) lo sai che cos'è? Franco è un ... un porta ordini ... capito? Di, di Nicolino Grande Aracri ... (breve pausa) ... lui, ogni due o tre giorni va a casa di ... inc ... Grande Aracri e la moglie di Nicolino gli dice ... fai questo, fai quello, vai là ... prende il pullman ... (fischia) ... Roma, cosi ... capito? Eh ...”;

la seconda intercettazione iniziava alle ore 13.00 (...) allorquando il DILETTO e la PATRICELLI entravano nello studio di STRANIERI Benedetto che gli presentava l’avvocato MAZZEO. Prima di ciò, il DILETTO, che evidentemente in quel frangente aveva incontrato AIELLO Francesco, esprimeva allo STRANIERI alcune perplessità sul conto di lui (ndr AIELLO): “… inc ... a me non mi piace ... eh ...” “… perché a me quello lì non mi piace proprio per niente ... quello parla troppo ... inc ...”. Poi lo stesso DILETTO prendeva la parola ed introduceva il discorso inerente alla situazione della SAVE, esponendo alcune problematiche e fornendo allo STRANIERI la documentazione necessaria per agire in sede legale.

Ciò che viene in rilievo pertanto, sia nella sua dimensione soggettiva che oggettiva, è la sistematica “messa a disposizione” dello STRANIERI che, mettendo in campo le proprie conoscenze istituzionali, realizza e traguarda gli interessi della cosca soprattutto laddove gli stessi si intrecciano con vicende giudiziarie nelle quali gli accoliti, ma soprattutto il GRANDE ARACRI Nicolino, tentano in tutti i modi di salvaguardare l’integrità ed il buon esito degli affari della cosca.

Invero, ciò che appare sconcertante è come lo STRANIERI si proponga e ponga la sua abilità nell’intercedere prima di ogni competenza professionale eventualmente posseduta. Non v’è dubbio infatti che nelle conversazioni intercettate i termini utilizzati (“spostare il processo”, “io conosco tutti alle segreterie capito?”, ““agganci” presso il Tribunale di Roma” “si chiama Abramo Giovanni ... in Cassazione, in Cassazione … annullata la sentenza ... capito?”) appaiono comprensibili se si coglie a pieno la dimensione tipica del suo apporto causale, funzionale al conseguimento di una maggiore operatività della cosca soprattutto agendo in un’ottica di illegalità diffusa allorquando lo STRANIERI, nell’adesione morale agli interessi della cosca GRANDE ARACRI, spende ogni possibile conoscenza per il raggiungimento dei compiti e degli incarichi via via affidatigli dai sodali.

La qual cosa appare di tutta evidenza nel dialogo intercettato fra lo STRANIERI ed il Nicolino GRANDE ARACRI in carcere, allorquando il capocosca gli richiede e gli affida anche il compito di migliorare la sua posizione carceraria.

Nel corso del dialogo fra i due, si aveva modo di rilevare che gli stessi utilizzavano espedienti per eludere eventuali attività d’intercettazione in corso, abbassando il tono della voce, facendo ricorso a frasario criptico, utilizzando gesti e servendosi di biglietti scritti per scambiarsi informazioni (il detenuto per comunicare aspetti delicati scriveva qualcosa sul taccuino del suo “avvocato” che, letto il tutto, provvedeva a cancellare accuratamente ogni traccia di scritto sulla carta).

Fatto di assoluta rilevanza è che in un passo della conversazione GRANDE ARACRI diceva a STRANIERI di chiedere contezza a DILETTO Alfonso di un ingente somma di denaro che, per come evidenziato nella medesima nota investigativa, è da ritenersi collegata alla vicenda della SAVE GROUP, società emiliana interessata dalle pressioni del DILETTO.

In tal senso, di seguito si riporta il colloquio videoregistrato (...):

Intercettazione ambientale registrata il 09.07.2013 nella casa Circondariale di Bari “Francesco Ricci” iniziata alle 13.55 e terminata alla 14.00 tra Stranieri Benedetto e Grande Aracri Nicolino (...)


ndr: Si vede entrare nella sala colloqui GRANDE ARACRI Nicolino e STRANIERI Benedetto, i quali si salutano con una stretta di mano e baciandosi

B: Non l’ha fatta la nomina tua moglie …

ndr: GRANDE ARACRI e STRANIERI si dirigono verso la porta d’ingresso della sala colloqui e chiedono all’Agente di Polizia Penitenziaria di poter andare a prendere il documento d’identità del GRANDE ARACRI, lasciato nella sua cella, ma sembra che per mancanza di personale l’Agente di servizio non possa allontanarsi.
Poi i due si siedono uno di fronte all’altro, divisi da un tavolino

N: E no, non mi aveva detto niente, ora mi ha detto mia moglie che venivano e la facciamo, però, però io il giubbotto ce l’ho sopra, qua c’è un problema c’è un casino anche io ho un problema (indicandosi con la mano) mi ha dato nome e cognome no … e ho detto, ho detto …

B: Gliel’ho detto capito?

N: Però, però qua la cosa non me la mandano…

B: Chi questo? Possiamo parlare qui?

ndr: GRANDE ARACRI Nicolino alza lo sguardo verso il soffitto e si guardando intorno e poi esclama:

N: E come no! E’ meglio che di là …

B: Se vuoi uscire il modo ci sta, devi fare nominare a lui, infatti nomini Vito Villani e poi ci sta anche mia sorella qua ... capito?

N: E allora scrivi …inc… fare un bordello per farlo venire qua così a perdere tempo, sapevano che erano qua e allora ho detto io, ci sono più possibilità diciamo qua ci sono più persone che possono fare la nomina, capito?

ndr: STRANIERI scrive una frase sul foglio di un blocco notes in suo possesso e mentre scrive chiede a GRANDE ARACRI:

B: Come stai?

N: Eh … abbastanza bene, ho un problema … la pressione, ieri sera ho avuto 250, ho la pressione a 250 …

ndr: STRANIERI, dopo aver terminato di scrivere, stacca il foglio dal blocco notes

B: Sei teso?

N: E la nomina adesso la faccio io la nomina…

ndr: STRANIERI consegna a GRANDE ARACRI il foglio che ha appena staccato dal blocco notes

B: Si…

N: Così, il problema qua sapete qual è? Che il modello tredici (13) si può fare il lunedì, mercoledì e venerdì, non si può fare prima …

B: Si, si, si, si …

N: Tengono una legge a modo suo qua, però purtroppo qua …

ndr: GRANDE ARACRI alza lo sguardo verso il condizionatore dell’aria

N: Facciamo accendere il coso …

ndr: GRANDE ARACRI si alza e si dirige verso la porta dove chiede all’Agente della Polizia Penitenziaria se è possibile accendere il condizionatore

B: Si, si facciamola accendere un attimo …

ndr: GRANDE ARACRI torna al tavolo e si siede

N: E insomma …

B: No, loro intanto ti volevano … perché io a loro gliel’ho detto del fatto della sentenza della Cassazione di … tuo genero ...

N: Ma voi l’avete vista? Com’è?

B: Come no! E tu l’hai letta?

N: Si …

B: E cosa ti sembra?

N: Allora la sentenza c’è …

B: Ha accolto quello che …quello che …

ndr: STRANIERI, guarda verso la porta e indica con la mano destra e dice:

B: C’è anche mia sorella!

ndr: GRANDE ARACRI girandosi verso la porta d’entrata della sala, dove indica STRANIERI, alza il braccio destro e saluta

B: Quello che abbiamo scritto noi, non è come dice Viscomi, capito…?

N: No, io l’ho letta, allora lì parlano … parlano dei telefonini …

B: Eh ...

N: I telefonini, che praticamente, i telefonini li ha comprati Giovanni e già l’ha detto la prima Cassazione ….

B: E questo lo sapevamo…

N: E che aveva detto la prima Cassazione aveva detto, che bisogna valutare se anche se ha comprato i telefonini se ha delle responsabilità come dicono, queste cose qua lo dice anche la prima Cassazione e le ha confermate la stessa cosa anche l’altra Cassazione …

B: Quello era il punto dove ci siamo attaccati noi, questo era il punto …

N: Su questo si sono attaccati anche loro, e l’altro avvocato ha cercato di attaccarsi, però il problema era no! Che non era solo questo, ma che anche devono essere rivalutati i collaboratori di giustizia in base, in base a quel discorso, in base …

B: Si …

N: In base al suo telefonino bisogna rivalutare i collaboratori di giustizia, perché se il collaboratore di giustizia ... diciamo, non c’erano, non c’era anche il problema del telefonino, perché il collaboratore di giustizia ha sostenuto la tesi del ... del rivenditore dei telefonini ...

B: La tesi del rivenditore?

N: La tesi del rivenditore …

B: La tesi del rivenditore ...

N: Quello che ha venduto i telefonini praticamente a suo dire a primo acchitto, dice io i telefonini li ho dati a Giovanni Abramo ...

B: Dopo hanno detto non mi ricordo …

N: Ora è venuto al processo e dice no, a me hanno messo la pistola alla testa e alla tempia, c’è il film, però i telefonini non li ho mai venduti ad ABRAMO e là, in quel caso hanno sollevato l’articolo 500 comma 4 …

B: Eh perfetto!

N: E praticamente hanno accolto che il telefonino oramai, si è dato per scontato che il telefonino lo ha comprato Giovanni Abramo…

B: Perfetto …

N: Praticamente la prima Cassazione hanno detto che il telefonino lo ha comprato Giovanni, la seconda ha confermato …

ndr: la conversazione viene interrotta al minuto 06:30 dalla voce di un Agente della Polizia Penitenziaria che avvisa i due interlocutori che il condizionatore dell’aria è guasto e che possono aprire la finestra. Allora STRANIERI si alza e voltandosi apre la finestra per poi tornare a sedersi e riprendere a conversare

N: Praticamente no! Telefonando, telefonando diciamo … i telefonini a primo acchitto … quella società avrebbe detto che li avrebbe dati a Giovanni però poi è stato smentito questo fatto qua, però non è stato creduto perché poi hanno sollevato la situazione ...

B: Si, si, si, si, si …

N: Praticamente, la prima Cassazione ha confermato, non solo ha confermato la prima Cassazione che ha detto che Abramo ha comprato i telefonini, ma ha detto pure non vuol dire che Abramo, l’unica cosa che non ha portato in questa sentenza è stato assolto nella prima Cassazione, ma si deve ritenere lo stesso colpevole, perché è il genero del boss Nicolino Grande Aracri ... ora li avete visti fuori?

B: Tua … no!

N: Adesso sono andati via …

B: No, no, no, non li abbiamo visti, ho lasciato il telefono a …

N: Ma proprio adesso, mi ha detto vedi che adesso viene l’avvocato Stranieri …

B: Si, si, si …

N: E’ capace che ve l’ha detto che veniva a fare il colloquio ...

B: Si, difatti …

N: E io pensavo che vi incontrava fuori invece proprio … inc …

B: Lei, lei mi ha detto quando finisco …

N: Io pensavo che … inc … perché no, il tempo di andare e venire qui …

B: Con tua figlia noi siamo rimasti, gli ho detto … io vado martedì perche ho dovuto … diciamo così, coincidere anche con loro, no! Io ero libero, loro no e allora …

N: Si, si …

B: Abbiamo organizzato e gli ho telefonato a tua figlia e gli ho telefonato venerdì, gli ho telefonato e gli ho detto martedì noi siamo là …

N: Allora io adesso voglio dire una cosa, qua ci sono delle persone che potrebbero fare delle nomine diciamo … a livello … diciamo … di Tribunale di Sorveglianza

B: Adesso dimmi, dimmi per te prima la cosa importante è per te …

N: Allora ho parlato con l’avvocato ...

B: Viscomi …

N: L’avvocato Viscomi oggi dice che andava a parlare con il GIP …

B: Giù a Catanzaro?

N: Larillo, praticamente sempre per quella famosa estorsione …

B: Si …

N: Che estorsione non c’è mai stata …

B: Tu sei sempre per l’estorsione qua?

N: Si, si per l’estorsione e con il ripristino che ho già scontato …

B: Mh, bene …

N: Praticamente, adesso, oggi scadono i termini del … del perito …

B: Si …

N: Scadono i termini che dovevano, dovevano ... dovevano venire a fare una nuova perizia per quanto riguarda la malattia per incompatibilità o meno …

B: Perfetto si, si …

N: Poiché, io diciamo, sono incompatibile con il sistema carcerario, infatti, diciamo ... qua … diciamo non posso controllare la pressione sono fuori controllo farmacologicamente, infatti qua tengo sempre la pressione a 250 … 240 …

B: Si …

N: Risulta 140 la minima, anche 150 la minima, il problema adesso qui è che non mi controllo più la pressione perché qui mi hanno tolto i farmaci, hanno tolto i farmaci, per quello hanno fatto una nuova perizia falsa …

B: Ma tu qua che cosa ti serve, di che cosa hai bisogno?

ndr: al minuto 09:46, GRANDE ARACRI mima con la mano come se volesse far scrivere qualcosa e contemporaneamente abbassa il tono della voce, esclamando:

N: Eh, qua praticamente qua, l’unica cosa diciamo, che il dirigente sanitario me la mette buona, io me ne posso andare … (si sovrappongono le voci al minuto 09:50) … il Dirigente sanitario …

B: Eh?

N: Il Dirigente sanitario me la da buona …

B: Non capisco …

N: Il Dirigente sanitario…

B: Si …

N: Se lui me la da buona …

B: Si …

N: Qua allora me ne posso andare …

B: Ma una, una, una perizia?

N: No, praticamente il Dirigente sanitario deve dire lui non è compatibile (Grande Aracri,

abbassa notevolmente la voce al minuto 10:09) …

B: Il Dirigente sanitario di qua?

N: Si, se lui dice per noi è incompatibile …

ndr: al minuto 10:20 STRANIERI guarda GARNDE ARACRI negli occhi e con la mano a dite congiunte, batte sul tavolo come ad indicare “in quel luogo” e dice:

B: Perché qua possiamo!

N: Diciamo, per noi diciamo …INC… poi ci sono parecchi diciamo che avete la buona possibilità di prendere la nomina, mi occupo subito a farti la nomina …

ndr: STRANIERI indica con la mano sul foglio, dato in precedenza a GRANDE ARACRI, il nome dell’avvocato VILLANI e dice:

B: Si, fai la nomina a questo qua …

ndr: GRANDE ARACRI indica con la mano sul blocco notes, in possesso di STRANIERI, dicendo:

N: Uno è, uno si chiama Bellavia, Bellavia Alfonso …

B: Il giudice?

N: No, il detenuto …

B: Ah!

N: Poi la faccio io Grande Aracri …

B: Allora veniamo prima per te, per te devi fare anche questa nomina …

N: Si, si, si Vito … Villani …

ndr: STRANIERI indica il taccuino dove in precedenza aveva annotato quanto aveva appreso da GRANDE ARACRI durante il suo racconto

B: Villani di Taranto, questo qua … conosce tutti …

N: Ma questo abita a Taranto o a Messina?

B: A Taranto, un ora c’è di macchina …

N: Si, si, si lo so …

B: Quindi questo …

ndr: al minuto 11:09, STRANIERI indica, con la penna che ha nella mano destra, il nome di VILLANI riportato sempre sullo stesso foglio dato precedentemente a GRANDE ARACRI e che questi ha tra le mani. Indica poi, con la stessa penna, quello che ha scritto sul suo blocco notes (probabilmente un nominativo), mimando più volte, con entrambe le mani, il gesto di legame che intercorre tra VILLANI e l’altro nominativo, riconducibile al Dirigente Sanitario, esclamando:

B: Comprì? Io ora che esco …

N: E’ questo?

B: Questo è Dirigente …

ndr: STRANIERI conferma indicando con la penna sul suo blocco notes dicendo:

B: Dirigente …

ndr: STRANIERI continua ad indicare a GRANDE ARACRI, sempre con in mano la penna, il nominativo riportato sul foglio e, guardandosi intorno sicuro di non essere osservato da alcuno, esclama:

B: Io ora che esco gli dico questa è la persona che deve fare …

N: Mh ... me la deve fare bene dicendo che qui non è sotto controllo farmacologicamente e praticamente mi hanno detto che qua sono a rischio e quindi se

ndr: STRANIERI fa un cenno di assenso con il capo

N: E’ a rischio…

B: Quindi lui, lui ti ha visitato qualche volta?

ndr: a questa affermazione STRANIERI indica il nome riportato sul blocco notes

N: Si, praticamente mi hanno visitato tutti e mi stanno dicendo che tu in pratica qui sei in pericolo di morte, diciamo, può capitare una morte improvvisa perche ormai loro, ormai sono fuori controllo farmacologicamente, praticamente io sono restio al farmaco no! Io per stabilizzare il farmaco sono stato ricoverato un sacco di volte a Roma, non so se lo avete saputo …

B: Si, si, si …

N: Un sacco di volte a Roma…

B: Al Gemelli …

N: Si, al Gemelli, allora praticamente là mi hanno stabilizzato tutta la pressione e cosa, sono arrivato qua e mi hanno tolto le pastiglie …

B: Si, si …

N: Quella è così, quella è colà, ma oramai sono fuori controllo praticamente se loro mettiamo, la mettono bene allora diciamo …

B: … inc…

N: Entro una ... una settimana, dieci giorni, dovrei andarmene … almeno mi danno gli arresti domiciliari così andiamo avanti e mi tolgo i processi e cosi vediamo come facciamo ...

B: Eventualmente no, se poi serve per fare un’istanza per degli arresti domiciliari?

N: Certo questi qua io le devo fare, le dobbiamo fare giù, perché dipende da quell’Autorità …

B: Si, si, si …

N: Catanzaro e Crotone tutte e due …

B: Si, si, si …

N: Perché …

B: Almeno poi Viscomi che sa ...

N: Lui sa tutto …

B: Tutto a posto …

N: Lui sa tutto a parte il fatto che adesso, oggi andava al Tribunale per vedere cosa decide …

B: Quando viene Viscomi qua?

N: Questo qua non lo so, però diciamo non m’interessa che viene qua, ma m’interessa che mi risolve il problema, lui mi ha detto che oggi risolveva il problema, lui mi ha detto che oggi risolveva il problema del Tribunale di Catanzaro e quello di Crotone ...

B: Benissimo …

N: E risolveva tutti e due i problemi perché doveva venire il perito, perche il perito aveva fatto

una perizia …

B: Nominato da chi il perito?

N: Dal Tribunale e ha fatto una perizia falsa il perito … Giulio Di Mizio si chiama …

B: Giulio…

N: Giulio Di Mizio doveva venire nuovamente a fare una nuova perizia e non è venuto, il Presidente …

B: Del Tribunale di Catanzaro?

N: Di Crotone questo è, mentre quello di Catanzaro ha nominato la dottoressa Federica Colosima, Federica Colosima … Colosimo …

B: Questa ha fatto la perizia?

N: Si, questa l’ha fatta tre ore, però ... però purtroppo si è dovuta attenere alla perizia che hanno fatto questi qua, perché questi qua hanno … hanno praticamente travisato là i paragrafi del cuore, travisato e poiché da sempre il medico dell’ospedale poi lo ha travisato anche per il carcere …

B: Mh …

N: E praticamente io sono qua con i paragrafi travisati ecco perche mi hanno cambiato i farmaci però, tolti i farmaci …

B: Se la perizia, se il Tribunale… inc …

N: Noi l’abbiamo fatta un'altra di perizia, l’abbiamo fatta con il professore Perticone …

B: Si …

N: Grande specialista e l’ha smontata la perizia, ha detto, ha detto …

B: Dopo, dopo questa avete messo la vostra no? Prima …

N: No, no, io l’ho messa con loro, io l’ho messa insieme a loro e ero detenuto insieme a loro in Carcere …

B: Allora la perizia di parte è la loro …

N: In parte era Professore Perticone …

B: Perticone di Roma?

N: No, no, di Catanzaro … Questo è il migliore di Catanzaro, io volevo mettere quello di Roma, però … però, siccome sono stati compromessi quelli di Roma è successo un casino …

B: Lo so, lo so, lo so … c’è stato un casino …

N: Allora ho preferito di non metterlo …

B: E adesso la parola sta a questo Dirigente sanitario?

N: Si, si, poi perché questo tiene un sacco di problemi …

B: Come si chiama il Dirigente?

N: E non lo so! Basta che questo dice, lui ha un problema, poi a me non possono dire che ho inventato niente, tiene un sacco di problemi, tiene questo, questo e questo, deve fare un intervento alla mano che non è compatibile con il regime carcerario, perché devono fare un trapianto … (Grande Aracri si tocca la mano destra) … devono togliere la pelle da qui e della pelle da qua, poi la devono trapiantare qua e poi devono spaccare qua e infilarla dentro tenendola per tre mesi perché si deve ricostruire … (si tocca varie parti del corpo) …

B: Si….

N: Poi mi devo fare un intervento qua perché mi devono ricostruire qua perché mi hanno operato a Roma …

B: Si, si, si …

N: E devono ricostruire qua il petto …

B: Si, si, si …

N: Poi mi devo operare pure al tunnel carpale, mi devono operare al cuore che devono fare una, devono aggiustare una valvola coperta, una valvola mitrale che è coperta …

B: Si, si, si …

N: Insomma, ci sono parecchi interventi chirurgici che non sono compatibili con il regime carcerario …

B: Queste perizie dove sono adesso?

N: Queste le ha tutte l’avvocato Viscomi …

B: Viscomi ...

N: Si, io ce le ho tutte qui nella cella, non c’è problema …

B: Ci possiamo telefonare noi a Viscomi? E …

N: Si, si, si …

B: Per dire manda queste cose ...

N: Si, si tranquillo …

B: Perché è un po’ restio, ora io parlo chiaro …

N: Allora, allora, allora, telefonate a mia figlia o a mia moglie e gli dite, mi mandate le perizie di Perticone, la perizia di quello … la perizia di quello e la perizia di quello inc … via e-mail ve la mandano ….

B: Perfetto, perfetto, perfetto ….

N: Anche via e-mail ve la mandano …

B: Si, si, si, va bene e mentre ora, per la, per il signore di Perugia, il ragazzo che sta, che studia a Perugia, il figlio del Direttore sanitario, come si chiama? Con Grazia siamo andati ...

N: Si, si …

B: Siamo andati al Vaticano, allora abbiamo fatto …

N: Ah, ah …

B: Abbiamo fatto conoscere, abbiamo parlato …

N: Ma quello è venuto pure?

B: E’ venuto pure lui, si, si, si, l’abbiamo fatto venire così ha visto, ora c’è questo PAPA che sta facendo l’ira di Dio, capito?

N: Si, ho visto …

B: Capito no?

N: Però, però ...

B: Però, hanno tutti paura …

N: E’ bravo, è bravo …

B: E’bravo, però sta licenziando tutti, ha licenziato, ha mandato a casa tutti quelli dello IOR, ha mandato a casa tutti praticamente …

N: Ma perché, ma perché c’erano un sacco che rubavano …

B: No un sacco, tutti! E allora stanno tutti …

N: Pure il Cardinale che era pure, che l’hanno arrestato e l’hanno carcerato …

B: Sta a Regina Coeli quello con 20 milioni di Euro, è un casino …

N: E insomma, ci ha guadagnato?

B: E si! Dai, ora gli parlo io allora con loro, tu fai la nomina …

N: Allora io qua la nomina la faccio mercoledì …

B: Mh … così INC …

N: Venerdì la faccio …

B: Perfetto ...

N: Perché oggi che giorno è? Martedì, domani la posso fare …

B: Domani la puoi fare si …

N: Io la posso fare domani e da dopo dopodomani posso venire …

B: E poi tutte le altre persone, ci sono altre persone tu mi dicevi che vogliono fare la nomina

N: Si, si e certo! Uno è Della Pia, poi vediamo gli altri se la vogliono fare, Della Pia Alfonso si chiama lui, così, quando viene lo chiama …

B: Ho visto la scimmia l’altro giorno … (al minuto 19:23)

N: Ah si!

B: Abbiamo ricusato tre Giudici là …

N: Si …

B: La … la … la … come si dice … alla società sua, la SAVE Group, la vogliono far fallire a tutti i costi la società …

N: E perchè?

B: Perchè hanno arrestato Caltagirone per la storia di …

N: Si …

B: Di Fiumicino, Caltagirone deve dare i soldi a loro, loro non hanno potuto pagare gli operai

e alcuni fornitori gli hanno fatto la …

N: L’atto ingiuntivo …

B: No l’atto ingiuntivo, hanno chiesto, hanno fatto il sequestro dei beni da tre milioni e mezzo

di Euro (3.500.000)

N: In questo problema qua, hanno messo in mezzo pure mio genero in mezzo …

B: In questo problema?

N: In questo problema qua hanno messo pure mio genero in mezzo …

B: No …

N: Perché dice che è uscito sul giornale l’altro giorno …

B: No civile, no penale …

N: Si, si è uscito sul giornale anche mio genero l’altro giorno …

B: Tuo genero?

N: Il fidanzato di Valentina …

B: Come si chiama?

N: E … e… e … Gaetano, Gaetano, Gaetano …

B: Ma della SAVE Group? No, no, sono andato su no!

N: No …

B: Almeno io non ho chiesto no, tuo genero conoscevo soltanto …

N: No … no … subito hanno messo, hanno messo perché lui è il genero del boss piripò, piripà

… (modo di dire) …

B: Sta su a Reggio Emilia lui?

N: Si, si …

B: Ma questo ragazzo chi è il nipote …?

N: E’ … è … è Gaetano Belfiore si chiama …

B: Perché a me, Alfonso mi ha mandato un ragazzo ...

N: E chi è? … inc …?

B: E’ ha detto questo è mio nipote, ha detto lui, che mi ha dato qualche cosa insomma, capito? Forse era lui allora …

N: Si, sicuramente si …

B: E quindi, insomma, stiamo lavorando pure su … inc … mi ha detto che ti saluta, l’ho visto

N: Grazie …

B: Gli ho detto che venivo e basta, questo è quanto, il resto tutto a posto ...

N: E ... adesso gli dovete dire così, così: “i soldi che fine hanno fatto?” (al minuto 21:28)

ndr: contemporaneamente, GRANDE ARACRI mima con le mani il gesto di contare i soldi

B: Eh?

ndr: STRANIERI non capisce e GRANDE ARACRI mima nuovamente con le mani il gesto di contare i soldi e ripete:

N: Che fine hanno fatto i soldi?

B: Va bene, glielo dico io …

N: Chiedete che fine hanno fatto i sei milioni di euro (6.000.000) …

ndr: al minuto 21:42, GRANDE ARACRI mima ancora con le mani il gesto come per contare i soldi e si mette una mano al lato della bocca, per attutire la voce, per essere sicuro di non essere ascoltato da alcuno oltre che da STRANIERI

B: Non ho capito?

ndr: dal minuto 21:46 al minuto 22:02, GRANDE ARACRI Nicolino prende la penna e il block notes da STRANIERI, lo gira verso di se e scrive una parola. Dopo aver scritto lo rigira verso STRANIERI per farglielo leggere

B: Oppido … (al minuto 21:54) …

N: Quello che mi deve dare i cosi … no! Cancella!

ndr: mimando il gesto di cancellare sul foglio quello che ha appena scritto

B:Va bene, perché lui mi ha detto che veniva a Roma e.. questi giorni insomma …

N: Chiedete che fine hanno fatto … che fine hanno fatto … inc …

ndr: GRANDE ARACRI abbassa notevolmente la voce per essere sicuro di non essere ascoltato

B: Va bene glielo dico io dai! Ok Nicola! Tu fai questa nomina e gli altri …

ndr: GRANDE ARCRI continua a parlare con il tono della voce bassissima

N: Ora viene, ora non viene, non viene mai, capito?

B: Eh?

N: … inc …

B: Va bene …

N: Ottocentomila Euro (800.000)…

B: Eh, eh?

ndr: GRANDE ARACRI continua a mantenere il tono della voce bassa

N: Ottocento milioni (800.000.000) …

B: Mh, va bene …

N: Prima erano 800 miliardi (800.000.000.000) ...

B: Va bene, io penso che viene, ha detto martedì, mercoledì, oggi, domani insomma ..

N: Allora io chiamo … inc … mi devono rientrare 250 … inc … però se viene qua, mi dia una mano, che mi dia i soldi …

B: Va bene …

N: … inc …

B: Va bene, va bene ci penso io … e va bene questa la fai questi giorni …

N: Si, domani la facciamo, domani la faccio io tranquillo la nomina e poi possono venire quando decidono loro …

ndr: al minuto 23:16, STRANIERI, indicando con la penna sul taccuino dove in precedenza aveva scritto un nome, dice:

B: Qui abbiamo il Presidente del Tribunale capito?

N: Si, si …

B: E che cazzo, stiamo qua!

N: E allora non ci sono problemi …

B: Conosciamo tutti qua …

N: Non ci stanno problemi, perché ci sono più persone con cui parliamo che ci fanno la nomina….

B: Va bene…

N: Hai capito?

B: Ok! Io … ce ne andiamo così rientriamo a Roma e domani mi tocca andare a Milano, domani mattina …

N: Tutti vi state … inc …

ndr: al minuto 23:50, GRANDE ARACRI Nicolino e STRANIERI Benedetto si alzano e si salutano stringendosi la mano e si dirigono verso l’uscita.--------

In effetti, le ulteriori analisi ed attività di indagine avevano modo di riscontrare l’attivismo dello STRANIERI nel cercare di “avvicinare” il Dirigente Sanitario del carcere di Bari che, stando a quanto dallo STRANIERI asserito, nel corso del colloquio in carcere era amico di VILLANI Vito, avvocato e collega della sorella LUCIA.

Il 24 luglio 2013, STRANIERI chiamava la moglie di NICOLINO, MAURO Giuseppina (...), per sollecitarne l’invio visto che non gli era ancora arrivata: “ah ... che dice? ... che dice? ... perché aspettavamo ... aspettavamo tutta questa documentazione ... però non”, precisando che senza quella documentazione non sarebbe potuto andare a parlare con il Dirigente Sanitario del carcere di Bari con il quale aveva già preso un appuntamento: “è urgente perché se noi abbiamo queste perizie ... noi … gli dobbiamo fare ... diciamo così ... con quest'altra perizia ... poi abbiamo preso già appuntamento per andare a parlare con il direttore sanitario … capito? ... del carcere … (…) ... no ... no ... signora ... il giorno stesso che ce li manda ... noi andiamo a Bari a parlare con il direttore sanitario ... capito? ...” e aggiungendo che lo stesso Nicolino nell’ultimo colloquio gli aveva detto di farsi mandare tutte le perizie: “ho paura di disturbare … però suo marito ce lo aveva detto pure lì ... quando siamo andati l'ultima volta … quello mi ha detto chiedete e fatevi dare tutto … fatevi dare tutto perché … allora insomma io pure per …”. L’interlocutrice rappresentava che avrebbe subito sollecitato l’avvocato affinché mandasse il tutto: “se stasera magari avvocato … chiamo l'altro avvocato ... a Viscomi e me li faccio mandare … (...) … adesso io mi metto in contatto con l'altro avvocato ... con Viscomi … (…) … però io ero tranquilla che ve li aveva mandati …”.

Così come, sempre per rispondere ai desiderata del GRANDE ARACRI al fine di comprendere le sorti dell’investimento della cosca, dopo essere uscito dal carcere, alle 17.18, STRANIERI chiamava DILETTO Alfonso (...) e lo informava subito dell’incontro con Nicolino: “senti ... ascolta .. io oggi sono andato giù ...”, chiedendogli di incontrarsi a Milano: “e domani vado su ... vado a Milano ... tu che programmi hai ... quando passi da queste parti ... (...) ... tu come stai messo? ... mi dicevi che passavi da Roma ... passavi ... (...) ... si ... io ... se è che devo venire vengo … (...) ... no ... no … ti volevo salutare un attimino ... insomma ... niente di ... non urgentissimo ... assolutamente ... non urgente ...” “e poi devo andare al tribunale ... e sto fino alle quattro quattro e mezza di pomeriggio ... alle quattro mi sembra che ho il treno ... (...) ... e allora facciamo una cosa … quando finisci te ... o magari un'oretta prima che te finisci casomai faccio un salto a Milano
...”.

Conclusioni

Per costante giurisprudenza, in tema di associazione di tipo mafioso, assume il ruolo di "concorrente esterno" il soggetto che, non inserito stabilmente nella struttura organizzativa dell'associazione e privo dell'"affectio societatis", fornisce un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, sempre che questo esplichi un'effettiva rilevanza causale e quindi si configuri come condizione necessaria per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell'associazione e sia diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima; inoltre, ai fini della configurabilità del concorso esterno occorre che il dolo investa sia il fatto tipico oggetto della previsione incriminatrice, sia il contributo causale recato dalla condotta dell'agente alla conservazione o al rafforzamento dell'associazione, agendo l'interessato nella consapevolezza e volontà di recare un contributo alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso del sodalizio (Cass. Sez. U, n. 33748 del 12/07/2005, Mannino, Rv. 231671).

L’analisi di tutti i dati raccolti evidenziano come l’opera prestata dall’indagato STRANIERI Benedetto, sia in relazione alle vicende detentive e processuali dell’ABRAMO Giovanni sia in relazione alla sua attività di tramite con l’esterno del boss Grande Aracri Nicolino, detenuto in carcere, e di cui l’indagato ben conosce lo spessore criminale, integri quel “concreto, specifico, consapevole e volontario contributo” che in ragione della sua “effettiva rilevanza causale“ si pone “come condizione necessaria per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell'associazione e sia diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima”, con ciò configurando quel concorso esterno penalente rilevante nella interpretazione che ne ha dato la giurisprudenza di legittimità.

La vicenda descritta ed inerente il processo ABRAMO in Cassazione ha una sua circolarità di immediata evidenza: addirittura STRANIERI e la di lui sorella Lucia sembrano conoscere in anticipo il risultato processuale (“fanno bene ad essere preoccupati … digli che va tutto bene glielo puoi proprio anticipare …” glielo puoi anticipare che va tutto bene …” “io ho fatto quello che dovevo fare, l’ho fatto bene per l’ennesima volta digli ai Signori …”), rammentano a loro stessi ed ai loro interlocutori il corrispettivo pattuito per il loro interessamento una volta comunicato l’esito del ricorso (“Gli ho fatto una pratica, però non gliel'ho fatta solo io, gliel'ho fatta io, insieme ad un altro Magistrato ... importante, ora, senza dirti per quale motivo ... Questo Magistrato importante, siccome quello è uscito, il genero ... mi ha chiesto cinquemila! (5000) Va bene!”), addirittura vengono nuovamente e a più riprese contattati dagli esponenti della cosca per le successive avventure giudiziarie in ragione di quanto dimostrato con il ricorso Abramo (“MUTO Luigi - giunto in compagnia di un altro uomo - spiegava allo STRANIERI Benedetto che visto che un suo zio aveva fatto ricorso in Cassazione a seguito di una condanna ricevuta per maltrattamenti in famiglia, si stava rivolgendo a lui, essendo al corrente che era in grado di “intervenire” in suo favore”), sì da testimoniare l’efficacia e la capacità dello STRANIERI (saggiate dal GRANDE ARACRI) nell’interessarsi delle vicende riguardanti l’amministrazione della giustizia, per il tramite delle proprie conoscenze inserite nel c.d. parastato dei cavalierati e degli ordini massonici.

A questa condotta già integrante sotto il profilo oggettivo la previsione criminosa contestata và aggiunto quanto emergente circa il coinvolgimento dello Stranieri nel portare all’esterno del carcere le indicazioni del boss Grande Aracri, in particolare nel riferire allo stesso quanto saputo dal Diletto Alfonso circa le vicende della società SAVE, cui il detenuto risulta interessato, e nel ricevere indicazione dallo stesso boss circa la richiesta di informazioni sull’investimento realizzato tramite il Diletto Alfonso stesso: condotte tutte queste che certamente non possono ritenersi rientrare nell’ambito del mandato difensivo ma integrano pienamente la condotta illecita in contestazione.

Sin qui dunque l’atto tipico e causale volto a rafforzare l’operatività della cosca, icasticamente declinato nella vicenda ABRAMO e nelle conseguenze di tale intervento. Quanto poi all’integrazione soggettiva del delitto contestato, la prova dell’adesione morale dello STRANIERI riverbera non solo e non tanto negli appellativi rivolti e nelle preoccupazioni delle sorti del boss GRANDE ARACRI Nicolino, bensì dal complesso delle attività tecniche che dimostrano non solo la consapevolezza in capo all’indagato della forza del gruppo GRANDE ARACRI, quanto la intima conoscenza dello STRANIERI delle vicende cutresi, conoscenza declinate dalla stabilità dei rapporti con gli accoliti, con la moglie del boss, con i tipi di strategia da adottare anche quanto all’accorgimento da intraprendere da parte dei sodali per non essere scoperti nei loro traffici illeciti (cfr. all’uopo, trascrivendo quando declinato nella nota investigativa della DIA di Roma: “la conversazione ... nella quale l’indagato AIELLO informa lo STRANIERI che il giorno prima il sodale COLACINO era venuto a dirgli che nella mattinata aveva subito una perquisizione, ma lui non gli aveva creduto ritenendo invece che i Carabinieri erano andati da lui con la scusa della perquisizione, ma in realtà per assumere informazioni. Poi riferiva cosa gli era stato chiesto dai Carabinieri e quello che aveva risposto: “mi hanno detto del blocchetto … inc …” e Benedetto gli chiedeva: “… inc … ce l'avevi te?” e AIELLO replicava: “no non ce l'ho io il blocchetto, il blocchetto ce l'ha un altro” “… inc … i cognati sanno tutto però avevo firmato l'assegno di 25000 euro”. Sul punto, lo STRANIERI si mostrava categorico: “tu fai sparire tutto da casa” “si lo so l'ho fatto già” “fai sparire tutto” “ma quella dichiarazione?” “pure! però tienitela”. Proseguendo, l’AIELLO parlava dei VILLIRILLO e della circostanza, da loro fatta circolare, di essere sotto indagine e che Benedetto spiegava così: “perché avevano paura che usciva Nicolino adesso” e AIELLO puntualizzava affermando che si volevano scagionare dal sospetto di una collaborazione con i Carabinieri. Lo STRANIERI consigliava ad AIELLO di non dire nulla ai Carabinieri, di richiedere la presenza di un avvocato se lo interrogassero e di avvalersi della facoltà di non rispondere o dire che non ricordava nulla. L’AIELLO replicava di aver già detto che lui era vittima in quanto doveva avere del denaro che gli spettava; poi aggiungeva di essere stato chiamato da VILLIRILLO. Sul punto, Benedetto gli consigliava di non parlaci in quanto potevano avere microspie occultate sulla persona).

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