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ALBATROS. Il cerchio si fa sempre più stretto... (aspettando il colpo finale)

Ancora una volta è Genova ed ancora una volta sono i MAMONE. E' ancora una volta il traffico di rifiuti e la corruzione, con gare inquinante e truffe. Coprotagonista la società del Comune di Genova: AMIU SPA. Ne abbiamo parlato più volte. Abbiamo segnalato a chi di dovere più casi e fatti. Ora un'indagine partita nel 2012 (quindi quando, nonostante l'interdizione atipica antimafia della Prefettura di Genova alla ECO-GE di Gino MAMONE, l'AMIU continuava beatamente a fare affari con tal famigliola) è ad una svolta...


L'inchiesta “ALBATROS” del NOE e coordinata da Procura e DDA di Genova vede una cinquantina di indagati, con ipotesi di reati perseguiti che vanno dal traffico di rifiuti alla corruzione, dai reati ambientali alla turbativa d'asta e truffa aggravata. Su questo lavorano i pm Paola Calleri e Francesco Albini Cardona, con il Procuratore Capo e coordinatore della DDA Michele Di Lecce. Nella mattinata di oggi sono scattate perquisizioni con relative acquisizioni/sequestri di documenti presso la sede dell'AMIU e delle altre imprese coinvolte, le Isole Ecologiche e la Discarica di Scarpino.

Una delle imprese coinvolte, che gestisce buona parte della raccolta differenziata a Genova è la “SWITCH 1988 SRL”. Ricordiamo non solo che a Genova il livello di raccolta differenziata è pesantemente inferiore ai parametri imposti dalla Legge, con quindi grave danno alle casse pubbliche ed alle tasche dei cittadini, ma anche che proprio i cassonetti per la raccolta di differenziata, da mesi, in Valpolcevera, sono oggetto di continui incendi, denunciati più volte anche dal Comitato dei Liberi Cittadini di Certosa.

Vi sono poi le società dei MAMONE.

C'è la ECO-GE SRL di cui, come abbiamo visto di recente, è sempre dominus il MAMONE Gino, già al centro di molteplici inchieste (vedi "PANDORA") e che ormai si divide tra il suolo italiano e quello della Svizzera. Per anni si è denunciato, noi come altri, a partire da Felice Airoldi del Comitato di Scarpino, il rapporto consolidato di ECO-GE SRL con l'AMIU SPA del Comune di Genova, e con epicentro nevralgico quello dei conferimenti nella discarica di SCARPINO. Quel Felice Airoldi portato in Tribunale proprio per queste battaglie da AMIU, che non tollerava che si indicassero certi rapporti e affari ed ha quindi usato "l'intimidazione per via legale" (abitudine diffusisssima nella terra ligure... e su cui, ormai, abbiamo una certa esperienza proprio come Casa della Legalità).

Vi sono poi quelle dei familiari di Gino MAMONE, ovvero le società che vedono in prima linea il fratello Vincenzo MAMONE, la madre Raso ALBA ed il nipote (figlio di Vincenzo) Luigi MAMONE jr. Se recentemente abbiamo visto l'impresa “apri e chiudi” di Antonio MAMONE (fratello di Gino e Vincenzo, figlio di Raso ALBA e Luigi MAMONE), ora vediamo meglio queste imprese.

Partiamo dalla “IMPRE.ARES SRL” (codice fiscale 01881810996). Sede Legale in Via Brigata Liguria 1/9A a Genova. Costituita il 9 aprile 2009 con un Capitale Sociale di 12.000 euro conferiti in denaro, di cui 11.640 facenti capo al giovane MAMONE Luigi (figlio di Vincenzo) e 360 euro alla ALBA Raso. E' Amministrata da MAMONE Luigi jr (cl. 1986). Con un ampio oggetto sociale, svolge praticamente attività nell'ambito edile con sede operativa in Via Fegino 3 a Borzoli. Prima di MAMONE Luigi jr., sino al 6 ottobre 2010, l'amministratore unico era KASOLLARI Mehmet.

L'altra società coinvolta è la “ARES INTERNATIONAL SRL” (codice fiscale 01999530999). Sede sempre in via Fegino 3 a Genova. Costituita il 17 novembre 2010 con un Capitale Sociale di 12.000 euro, sempre conferiti in denaro, e suddiviso tra “SILVEMOUNT TRADERS LIMITED” (codice fiscale 95045890100) per 6.120 euro (di cui versati solo 1.530) e la già citata “IMPRE.ARES SRL” per 5.880 euro (di cui versati solo 1.470). L'Amministratore Unico in questo caso è il MAMONE Vincenzo dal 4 novembre 2013. Prima di lui era il figlio MAMONE Luigi jr. Settore di attività, ancora una volta, l'edilizia, commercio materiali per l'edilizia. Questa impresa ha una proprietà nella “C.T. CONTRUCTION TRADE SRL” (codice fiscale 02213910991) - che non parrebbe coinvolta nell'inchiesta -, per 8.000 euro (versati solo 2.000) su 10.000 euro di capitale sociale; l'altro socio ed amministratore è DELPINO Davide (con quote pari a 2.000 di cui versati 500). Anche questa con sede in Via Fegino 3, a Genova. Anche questa con attività prevalente dichiarata: commercio all'ingrosso di materiali per l'edilizia.

Attendiamo gli sviluppi di questa nuova inchiesta, senza andare oltre, per adesso. Anche perché l'inchiesta ALBATROS pare proprio essere l'inchiesta gemella di quella ancora più ampia che è scaturita da nostri Esposti-Denuncia alla DDA di Torino e che ha come epicentro il basso Piemonte, quell'allessandrino che, con – soprattutto – l'area del Tortonese, è fulcro dei traffici e conferimenti illeciti di rifiuti speciali (tossici, per i livelli inquinanti) che scorrono lungo l'asse con Genova e quello con Pavia.

E si attende anche la chiusua dell'inchiesta, sempre sui traffici e smaltimenti illeciti di rifiuti della DDA di Genova, relativa alle ceneri della Centrale a carbone Tirreno Power, che tocca l'entroterra savonese, a Cairo, e sale su, ancora una volta nel basso Piemonte, nelle province, in questo caso, di Cuneo ed Asti, dove si consumavano gli interramenti illecitamente le ceneri.

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