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Continua l'offensiva antimafia in Liguria. Tra cantieri a ponente e confische della DIA a Genova

Controlli nel Ponente e nuove confische dalla DIA a Genova...
Qualcuno continua a far l'antimafia mangiando pastasciutta convinto così di aver fatto la sua parte. Qualcun altro cerca la mafia, ma quella del secolo scorso, non vede quella devastante dell'oggi. Ed intanto qualche quotidiano, come La Stampa, nel ponente ligure titola le proprie locandine con il messaggio "La cappa delle inchieste soffoca la provincia di Imperia", e quindi non - si badi bene - "Mafia e corruzione soffocano l'imperiese ed il resto della Liguria". Alcuni partiti lanciano appelli per la pulizia, invitano a farla, sollecitano... ma non la fanno. Ma nonostante questo panorama l'azione di contrasto alle mafie continua.

Nei giorni scorsi la DIA è entrata nei cantieri dell'Aurelia Bis del ponente ligure, mentre la DDA di Torino è tornata nel Porto di Imperia ed ha incontrato la "nuova" Procura di Imperia che a differenza dell'ex Procuratore, Bernardo Di Mattei, i reati li vede e, quindi, li persegue, anche quando riguardano pezzi grossi come Claudio Scajola, il Bellavista Caltagirone e compagnia varia.
A Sanremo si va veloci verso il processo per il clan dei Pellegrino che però, intanto, vedono la loro società continuare ad operare come se nulla fosse, e mentre a Ventimiglia il Moio scorrazza, al porticciolo "attraccano" rifiuti speciali pericolosi, il Comune è in attesa della Commissione di Accesso richiesta dall'Arma dei Carabinieri, a seguito della nostra istanza al Prefetto.

Intanto oggi (tanto qualcuno continuerà comunque a pensava che i mafiosi girino con la coppola) si è reso evidente che Cosa Nostra ha saputo inserirsi bene nel tessuto genovese. Il Centro Operativo della DIA di Genova ha eseguito un decreto di sequestro e contestuale confisca di beni per un valore di oltre un milione di euro. Il provvedimento è scattato a carico di SECHI Roberto, 44enne genovese, già condannato in via definitiva per 416 bis ed appartenente alla decina di Cosa Nostra, emanazione dell'organizzazione capeggiata da Giuseppe "Piddu" Madonia. Tra i beni oggetto del provvedimento richiesto e ottenuto dalla DIA di Genova vi sono due creperie molto frequentate (una in Piazza Alimonda, alla Foce, ed un'altra di fronte allo stadio di Marassi, in corso De Stefanis), denominate "Chicco 1" e "Chicco 2", oltre alla "Locanda Lucia" (di Salita S.Paolo dalla Stazione Principe), un immobile a San Fruttuoso ed automezzi e moto. Per il dettaglio si invita a leggere il Comunicato Stampa ufficiale della DIA di Genova (in formato .pdf) che pubblichiamo integralmente clicca qui.

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