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I danni della disinformazione non si facciano pagare a dei ragazzi

Lo striscione dell'UdsIl 30 maggio 2010 a Genova si è svolta la manifestazione "realtà libere in movimento". Al corteo sono venuti anche gli studenti dell'Uds (Unione degli Studenti medi) che portavano uno striscione: "Onore a Falcone e Borsellino, Berlusconi assassino".

Non eravamo d'accordo con quello striscione perché era, per metà, figlio della disinformazione e la disinformazione è pericolosa. Infatti nelle accuse e nelle denunce bisogna essere precisi, mai semplificare, mai piegare i fatti a ciò che, per convinzioni personali, si crede vero anche se non è mai stato provato e accertato nelle opportune sedi o non è supportato da documenti e elementi certi, inconfutabili.

Adesso è arrivata a questi ragazzi una denuncia per "vilipendio". Ma è colpa loro, di quegli studenti, che hanno preso per vero che Berlusconi sia un assassino o è invece di chi ha montato una campagna di disinformazione basata su dichiarazioni al momento risultate non attendibili di uomini come Ciancimino jr. o Spatuzza? Cerchiamo di capire il concetto...

Gli studenti, così come anche molti adulti, sono convinti che quanto affermato dall'asse Travaglio-Di Pietro sia vero e cioè che Berlusconi sia un assassino, un bombarolo... mandante delle Stragi del 1992. Questa, alla luce dei fatti oggi conosciuti e verificati, non è la verità provata, accertata, non vi sono elementi inconfutabili che dicano che questa sia la verità. Se vi sono, infatti, elementi certi sul fatto che i vecchi Bontade avessero finanziato l'origine dell'impero, così come anche sul coinvolgimento di uomini di Cosa Nostra nella nascita di Forza Italia, sul fatto che Berlusconi sia un assassino elementi certi non ve ne sono... tanto che le indagini sui mandanti a volto coperto sono ancora aperte e nessuno, ancora, è stato mandato a processo per questa accusa.

Sappiamo, a meno di non voler associarsi alle richieste di revisione processuale dei boss di Cosa Nostra, che gli assassini - chi organizzò e chi premette il detonatore di Capaci - sono stati presi, processati e condannati. Così sappiamo anche per via D'Amelio. Il contorno e le altre responsabilità esterne a Cosa Nostra sono in corso di accertamento da parte della Magistratura. Qualcuno invece in questo Paese è arrivato già a sentenza, alla faccia del Diritto.

Questo è il punto. Chi scrive "Berlusconi assassino" lo fa perché è questa la "verità" che gli è stata presentata da politici, giornalisti, movimenti. Questa è la ragione per cui abbiamo sempre invitato a non cedere alle semplificazioni o, peggio, alla manipolazione: non si fa un buon servizio all'informazione ed all'impegno civile... a quella che sia chiama sete di Giustizia!

E' lo stesso discorso di Dell'Utri. Qualcuno ancora va dicendo, convinto, che il Marcello sia quello a cui Mangano, secondo Paolo Borsellino, recapitava i "cavalli", cioè le partite di droga, in albergo, quando invece lo stesso Paolo Borsellino diceva di no, che quell'intercettazione di San Valentino non era Dell'Utri a parlare con Mangano, ma un esponente della famiglia Inzerillo. Però, nonostante questo, e nonostante questo fatto non sia "influente" sulla condanna di Dell'Utri, qualcuno continua a dire agli italiani che è lo stesso, che nulla cambia. No, cambia tutto... i fatti sono i fatti e non li si può modificare. Così tutti conoscono un Dell'Utri per un fatto che non è vero e non invece per i fatti gravissimi per cui è arrivata la condanna anche in Appello!

A chi giova questo "sistema"? Non certo a quei ragazzi che oggi hanno sul groppone una denuncia per aver riportato una cosa che gli è stata presentata a ripetizione come "la verità".

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