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Beppe Lumia, un'occasione per la Sicilia (e non solo)



Non è una questione di appartenenza la nostra... e non lo potrebbe essere perché non siamo legati ad alcun partito o schieramento. Ma come si indicano le persone non per bene, bisogna anche indicare quelle per bene. Bisogna sostenere quelle persone che hanno dimostrato e dimostrano di essere "uomini liberi", indipendentemente da dove essi si collochino. Noi, abbiamo sempre sostenuto, che, ad esempio, in Commissione Antimafia, così come sul territorio, vi sono da anni impegnate persone di valore come Angela Napoli e Beppe Lumia. L'una del centrodestra, l'altro del centrosinistra, ma entrambi capaci di spogliarsi della propria bandiera quando si tratta di combattere, per sconfiggere, le mafie. Entrambi non son ben graditi dagli apparati dei rispettivi partiti e schieramenti...

Sono coerenti e liberi... considerano che la legalità sia precondizione per lo sviluppo e che non sia questione di parte, politica o culturale, e, di conseguenza, loro (ed anche noi) non considerano possibile che esistano (e che continuino ad esistere) santuari intoccabili, a copertura di collusioni, contiguità e complicità nella politica, nelle istituzioni, così come nell'economia e nella società.

Beppe Lumia, per la cui candidatura al Parlamento ci siamo battuti con forza e determinazione, ha deciso di candidarsi come indipendente alle Primarie del PD per l'elezione del Segretario Regionale della Sicilia. Si è messo in gioco e lo ha fatto, ancora una volta, contro un apparato che ha troppe collusioni e contiguità, quando non addirittura pesanti complicità, con la mafia, in Sicilia come altrove, e che troppo spesso ha accettato la logica clientelare e consociativa in quella Regione (e non solo). Se dovesse vincere questa sfida sarebbe un terremoto... che andrebbe ben oltre i confini della Sicilia.

E' dai tempi di Pio La Torre che il rinnovamento e la rottura netta con gli ambienti della collusione e complicità mafiosa, si è interrotto. Anzi, è più corretto dire che è con l'omicidio di Pio La Torre che si è stato interrotto quel cambiamento e risanamento della sinistra siciliana. E da quando non sono stati allontanati, bensì premiati, quegli uomini di Partito e del mondo cooperativo, a partire da Bagheria e da Catania, responsabili di pesantissime contiguità e complicità con i protagonisti di quell'assassinio, cioè con Cosa Nostra.

Oggi sappiamo chi sono i principali uomini politici che stanno girando la Sicilia per scongiurare che Lumia vinca le primarie e, diventando Segretario regionale del PD, ripulisca quel partito, costruendo una classe dirigente aperta, legata al territorio ed alle energie sane che vi sono in quella terra. Uno si chiama Salvatore "vasa vasa" Cuffaro e l'altro, in tandem, è Vladimiro Crisafulli, entrambi in ottimi rapporti con i boss mafiosi, indipendentemente dai rilievi penali. Gli si sono rovinate pure le ferie agli amici dei boss e loro sodali... perché la prospettiva che si ripeta uno scrollone da parte dei siciliani onesti, come quello che ha visto protagonista Saro Crocetta, eletto e rieletto sindaco di Gela ed ora europarlamentare, per loro rappresenterebbe la fine.

Le persone oneste e libere che vogliono dare un colpo ad un sistema di potere bloccato e impregnato da rapporti e affari con faccedieri, conflitti di interesse e mafia, con la candidatura indipendente di Lumia hanno un'occasione di ribellione per imporre un cambiamento radicale che punti a rimettere al centro quella Legalità coniugata alla Giustizia Sociale che, come ci insegnava Antonino Caponnetto, è leva di progresso e affermazione concreta e reale, non solo formale in turbini di parole, dei Diritti.

Su Lumia si scompagina tutto lo scenario politico, non solo quello prettamente del PD, non solo quello siciliano e le assenze a Genova che abbiamo raccontato sono emblematiche. Da questo si comprende quanto possa essere, concretamente, vicina quella possibilità di cambiamento e rinnovamento della Sicilia, che caccia fuori dalla politica quanti hanno anche solo semplici frequentazioni con i boss mafiosi ed i loro scagnozzi, di nuovo, indipendentemente dagli aspetti giudiziari... facendo quindi cioè che chiedeva alla politica quel giudice chiamato: Paolo Borsellino.

Avete idea di quale portata potrebbe avere l'onda d'urto sul resto del Paese, a partire dalla Calabria e dalla Campania, dove le forze sane ci sono ma vengono, dall'una e dall'altra parte, tenute in un angolo, fuori dai giochi, da una classe dirigente corrotta e incancrenita da indicibili rapporti e complicità? Noi si, per questo, crediamo che adesso sia proprio la Sicilia ad avere in mano la scintilla del cambiamento e del rigetto verso una politica che a parole ha condannato illegalità e mafie ma che poi, alla fine, quel legame a doppia mandata, non lo ha mai voluto sciogliere. Per questo, come anche Saro Crocetta e tanti altri amici di questo nostro cammino, diamo il nostro sostegno a Beppe Lumia.


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