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A Rivarolo i cittadini hanno risposto... "il futuro non e' scritto"

[in coda tutti i video degli interventi] Davvero "Il futuro non è scritto... per Rivarolo e la Valpolcevera". La pubblica adunanza di oggi della Casa della Legalità in Piazza Petrella ha visto la partecipazione di alcune centinai di abitanti e considerando il clima intimidatorio di questi giorni, stigmatizzato questa mattina da locandine anonime volte a cercare di delegittimare e diffamare (è già stata presentata denuncia presso la Questura) gli esponenti della Casa della Legalità...


Alla manifestazione, oltre a Christian Abbondanza e Enrico D'Agostino della Casa della Legalità e Cesare Gobbo e Bruno Di Gioia del gruppo "Il futuro non è scritto", hanno portato i loro interventi di diversi amici: Pino Maniaci, direttore di Telejato (l'emittente di Partinico in prima linea nell'informazione antimafia), Gioacchino Genchi e Carlo Besana del Consorzio Arci Pianacci.

Si sono affrontate, come annunciato, le questioni relative all'infiltrazione mafiosa nella zona della Valpolcevera ed al grande riciclaggio che si maschera dietro le grandi speculazioni che devastano il territorio, grazie alle collusioni e complicità dei cosiddetti "colletti bianchi". Si sono ricordati i nomi e cognomi dei soggetti che, secondo le attività investigative e/o giudiziarie, sono identificati quali appartenenti a famiglie mafiose, come i Maurici e i Ferro, i Mamone e i Macrì... Si sono ripercorse le indagini in corso a Genova che vedono la Valpolcevera come fulcro dell'infiltrazione, come quelle per voto di scambio, corruzione, turbative di appalti e concessioni che coinvolgono i Mamone della 'ndrangheta o quelle sulla "decina" di riesini e gelesi del clan di Madonia-Emmanuello, riattivatasi con tanto di gruppo di fuoco. Si è dato conto degli atti della Procura, come ad esempio delle intercettazioni che vedono coinvolti e citati gli amministratori pubblici, dal Comune alla Regione... Cioè si è fatta informazione a 360°!

Parallelamente si è affrontata la questione della necessità di far rivivere un territorio attraverso la partecipazione civile, sociale e culturale quale anticorpo principale all'illegalità ed alle infiltrazioni mafiose. E' infatti fondamentale la partecipazione attiva - di protesta ma anche di proposta- di quei cittadini che non intendono rinunciare alla propria libertà e dignità. Gli esempi positivi non mancano, bisogna solo avere il coraggio di perseguirli, quando "coraggio" è semplicemente l'essere liberi cittadini.

Non è possibile pensare che la magistratura possa da sola risolvere i problemi. Da un lato serve che i cittadini denuncino e segnalino ai reparti competenti e preparati, dall'altro, per spezzare quel legame col potere che garantisce alle mafie - insieme alla paura - la possibilità di agire indisturbate, occorre che i cittadini si facciano controllori delle pubbliche amministrazioni, pretendendo che i fondi e gli spazi vengano utilizzati per rispondere ai bisogni reali delle persone e non come avviene per gli appetiti speculativi dei comitati di affari trasversali.
Il cammino non si ferma qui, continuerà in altre piazze dei quartieri genovesi per trasmettere questi concetti che sono il fondamento della vita sociale e civile... I diritti sono sanciti dalla Costituzione e quindi si rivendicano senza suppliche o clientelismi... così come occorre opporsi a quelle leggi che stanno devastando la Giustizia, approvate da tutti i governi negli ultimi 17 anni e che ora rischiano di vedere bloccare definitivamente anche quegli strumenti essenziali nelle inchieste contro mafie, riciclaggio e corruzione, quali sono le Intercettazioni.

QUI I VIDEO DEGLI INTERVENTI - CLICCA QUI

 

Tags: valpolcevera, rivarolo, certosa, il futuro non è scritto, mobilitazione, piazza petrella

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