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Stop agli spot della Regione Liguria pagati con i soldi pubblici

Claudio Burlando, qui con Stefania Craxi, si fa gli spot e li pagano i cittadini... basta!Domanda: è possibile che un esponente politico si faccia propaganda utilizzando fondi pubblici e quindi, in ultima analisi, anche nostri?
In Liguria da mesi assistiamo agli spot che la Regione sta facendo trasmettere su tutte le televisioni e radio private (ed ora anche on line su siti di testate giornalistiche). Secondo Claudio Burlando - che compare in tutti gli spot magnificando la propria azione di governo - si tratta di comunicazioni istituzionali. A noi, invece, viene il legittimo dubbio che gli spot pubblicizzino soprattutto l'azione di Burlando e della sua giunta...



Ora, come la stessa Regione ha ammesso, per questi annunci sono stati stanziati almeno 170mila euro.
Ammesso che la somma nel frattempo non sia aumentata, visto che la pubblicità va avanti da aprile (guarda caso proprio un mese prima delle elezioni politiche che, comunque, il centrosinistra in Liguria ha perso), queste risorse potevano essere spese diversamente. Invece che per vedere Burlando gloriarsi delle sue imprese, potevano essere più utilmente investite, tanto per dire, per ristrutturare una scuola o per fornirla di impianti sportivi. Potevano essere utilizzate per acquistare apparecchiature sanitarie.
Ma nessuno nel moribondo ambiente politico e istituzionale ligure sembra porsi questa domanda del tutto ovvia. Non se la pone l'opposizione che sembra ogni giorno più alleata del centrosinistra. E non se la pone nemmeno una maggioranza supina ai desideri dei potenti.

Allora poniamole noi queste domande come cittadini che vogliono esercitare i diritti di informazione e di critica. Scriviamo ai diretti interessati, interroghiamoli in pubblico.

1) Chiediamo al presidente Burlando di mostrarci gli atti pubblici dove sono indicati l'ammontare dello stanziamento e i destinatari. E' nostro diritto sapere dove vanno a finire i soldi pubblici, visto che, a nostro avviso, vengono destinati a spot pubblicitari utili anche a puntellare l'immagine del presidente della Regione meno popolare d'Italia (lo dicono i sondaggi) in vista delle elezioni del 2010.

2) Chiediamo all'Ordine dei Giornalisti, se non creda che il pagamento di quelle somme alle televisioni private liguri sia perlomeno criticabile dal punto di vista deontologico. Pur credendo nella buona fede dei giornalisti, è lecito porsi il dubbio se quelle decine di migliaia di euro (pubblici) che puntellano i bilanci delle televisioni e radio private possano in qualche modo condizionare la libertà di informazione.

Visto che nessuno pone queste domande, allora facciamolo noi. Per avere conferme o, magari, smentite ai nostri legittimi dubbi. Se condividete le nostre domande, inoltrate questa mail a agli indirizzi di Burlando, degli Assessori e Consiglieri regionali (maggioranza e opposizione) ed all'Ordine dei Giornalisti, tutti riportati di seguito. Fatele circolare tra i vostri amici, inoltratele a tutti i gruppi e i blog che conoscete, mandatele a giornali e televisioni. Sperando di riuscire, almeno stavolta, a superare il muro di gomma della politica ligure.
Quei soldi sono pubblici, nostri, e devono essere spesi per i cittadini.



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Tags: claudio burlando, regione liguria, soldi pubblici, spot, propaganda

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