La Casa della Legalità - Onlus è un'associazione nazionale di volontariato, indipendente ed opera senza finanziamenti pubblici o sponsor

seguici e interagisci suFACEBOOK TWITTER  YOUTUBE

CASA DELLA LEGALITA' E DELLA CULTURA - Onlus
Osservatorio sulla criminalità e le mafie | Osservatorio sui reati ambientali | Osservatorio su trasparenza e correttezza della P.A.

I Mamone contro il Commissario. Le solite storie di "famiglia"

La famiglia Mamone ci tiene tanto alla terra del cromo esavalente. Ci si è attaccata e non vuole mollare. Si tratta sempre di quell’area che è una delle emergenze ambientali nazionali (con livelli di cromo, per non citare gli altri, che hanno superato di solo 64.000 volte il limite consentito), l’area dello stabilimento Stoppani a Cogoleto (quel tranquillo comune della riviera di ponente, dove aveva aperto anche l’ufficio la società dei fratelli Guarnaccia - che in diversi hanno visto sperso passare per vie di Borzoli - e di Cutrupi, la Co.For. ora sequestrata mentre i tre sono finiti in carcere, per il particolare che sono della ‘ndrangheta – clicca qui).

Il Governo, con il Ministero dell’Ambiente ha nominato un Commissario ad acta, con il compito di tutelare l’occupazione dei lavoratori della fallita Immobiliare Val Lerone (ex Stoppani), promuovere la messa in sicurezza dell’area, la bonifica che è stata disattesa, indispensabili per procedere alla riconversione dell’area. Questa decisione è stata assunta a seguito del piccolo particolare che nessuno degli impegni presi, prima dalla Stoppani e poi dalla Immobiliare Val Lerone, era stato portato a compimento, partendo dalla non effettuazione della bonifica e della messa in sicurezza. Una bazzecola, naturalmente! La Eco Ge (della famiglia Mamone) aveva già operato per la Stoppani e, giustamente, la terra inquinata veniva portata altrove, anche alla Cava del Molinetto proprio sulle alture di Cogoleto...



La Eco Ge , con la Sviluppo FE.AL (alias Fegino cinque), un’altra società della famiglia Mamone che la DIA dal 2002 afferma essere della ‘ndrangheta e che nel 2006 ha visto un fuoriuscito riconosciuto dallo Stato come “collaboratore di giustizia” (clicca qui), tuonava che aveva stipulato un preliminare di acquisto dell’area Stoppani con la Immobiliare Val Lerone, poco prima del fallimento, con tanto di incontro con l’Assessore regionale all’Ambiente della Giunta Burlando, Franco Zunino (si, sempre quello dell’appalto discusso alla Co.For). Loro, si sa, sono benefattori e non volevano una lira per la bonifica (quella che non si sa bene aveva fatto ma non aveva funzionato, evidentemente, come per altri casi in cui le aree trattate da loro sono finite sotto sequestri da parte dei NOE o come quella della ERG di San Biagio, ridisegnata dall’Architetto Vittorio Grattarola per la IperCoop ed il quartiere residenziale, per cui l'Autorità Giudiziaria ordinò di rifare la bonifica e loro risolsero la cosa con una colata di cemento a formare una piattaforma di diversi metri di profondità alla base delle fondamenta per “bloccare” l’arsenico e gli altri nocivi eredità della raffineria di Garrone.). Loro si accontentavano di avere l’area per farci un bel centro residenziale! Che brava gente, dei benefattori!

Il fatto è che lo Stato ha detto no, ed ha commissariato. Allora la EcoGe iniziò a portare via pezzi della Stoppani. I lavoratori allarmati li hanno bloccati chiedendo provvedimenti al Commissario nominato dal Governo.
La EcoGe dei Mamone non ci è stata e forte del preliminare di acquisto dell’area ha chiesto al Curatore Fallimentare della Immobiliare Val Lerone di procedere e far intimare al Tribunale di Milano che l’area è cosa loro, il Commissario ed i lavoratori possono andare a farsi un bagno, magari dove terra mista a cromo è finita, ma guarda tu, in mare non distante, proprio, dalla Stoppani. Il Tribunale di Milano ha accolto l’istanza del Curatore e l’Eco Ge ha comunicato che domattina andranno alla Stoppani con tanto di Carabinieri. Mercoledì è atteso il responso del Ricorso al Tar del Lazio. Ma intanto questi vanno avanti.

Certo, il Curatore Fallimentare, Antonio Adinolfi, è un professionista, come loro, da tempo. Infatti ha seguito i fallimenti di ben quattro società che facevano capo al Silvio Berlusconi: FINLOCAT SPA ed altre losche finanziarie. Il libro “Gli Affari del Presidente” di Giovanni Ruggeri (edizioni Kaos) ne parla ampliamente (clicca qui) ed il passaggio a queste dedicato inizia così: “Ma i sodali craxiani di Berlusconi, Parretti & Fiorini, nello stesso periodo 1989-90 intrattenevano rapporti, oltre che con la Fininvest , anche con Cosa Nostra, nella persona del boss mafioso Michele Amandini..”. Inoltre ha curato anche il Fallimento di un Consorzio con sede a Milano ma di Catanzaro, SINCAT, con la IMPREGILO spa di Gavio. Ma, non da dimenticare, ha curato il fallimento della S.D.P San Donato Produzioni srl, una delle società del ligure doc, Jack Roc Mazreku, il kossovaro-albanese con cittadinanza statunitense, con residenza in Svizzera, ma che ha in mano il più grande porto turistico del Mediterraneo, quello di Lavagna, con la Porto di Lavagna spa, nonché coinvolto nelle inchieste il traffico internazionale di Rifiuti tossici, per la morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, nel disastro della Jolly Rossi, ma anche di questo abbiamo già parlato.

Che dire d’altro?

 

Tags: 'ndrangheta, stoppani, mamone, eco-ge, D.I.A., fegino cinque, sviluppo fe.al, guarnaccia, co.for, cutrupi, curatore fallimentare, immobiliare val lerone, Antonio Adinolfi

Stampa Email

presto attivo il

Frammenti sulla Liguria

Frammenti su altre Regioni

Dossier & Speciali

I siti per le segnalazioni

Osservatorio Antimafia
www.osservatorioantimafia.org

Osservatorio Ambiente e Salute
www.osservatorioambientesalute.org

Osservatorio sulla
Pubblica Amministrazione
www.osservatoriopa.org

 

e presto online

sito in fase di allestimento