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Catturato dagli uomini di Cortese il presunto boss Criaco latitante da 11 anni

E' stato arrestato ad Africo dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria guidata da Renato Cortese, il presunto boss Pietro Criaco di 37 anni. Da 11 anni latitante ed inserito nell'elenco dei 30 più pericolosi d'Italia. Criaco è stato catturato in casa di alcuni parenti, due dei quali sono stati arrestati...


Criaco, ricercato per omicidio ed associazione mafiosa, è ritenuto dagli inquirenti organico alla cosca dei Cordì. L'arresto di Pietro Criaco è stato effettuato all'alba di stamani dalla squadra mobile di Reggio Calabria in collaborazione con i commissariati di Siderno e Bovalino. La squadra di Cortese, lo stesso che catturò a Palermo il boss dei boss Bernardo Provenzano, ha utilizzato anche per la cattura di Criaco il metodo utilizzato per Provenzano e che ha permesso l'arresto, in questi mesi, di numerosi esponenti della ndrangheta.

Grasso "Pericoloso latitante". ''E' un pericoloso latitante Pietro Criaco, un sicario del quale i pentiti raccontano che si lavava le mani nel sangue delle proprie vittime''. Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia, descrive cosi' il latitante Pietro Criaco, della cosca Cordi' di Africo, arrestato dalla polizia di Stato ad Africo. ''A questo risultato importante - afferma Grasso - si e' arrivati grazie al sacrificio di investigatori della polizia di Stato che hanno lavorato anche durante il Natale, mentre tutti quanti festeggiavano con le proprie famiglie. L'impegno nella lotta alla 'ndrangheta dipende anche da queste persone che si privano degli affetti dei loro familiari pur di aggiungere un nuovo tassello per rafforzare la legalita'''

Grassi (SCO) "Usato metodo Provenzano". "Il modello applicativo usato per la cattura del latitante Pietro Criaco e' lo stesso utilizzato per Bernardo Provenzano e sta dando ottimi risultati". Così Raffaele Grassi, direttore della prima divisione del Servizio centrale operativo della Polizia, specializzata nella ricerca e cattura dei latitanti, commentando l'arresto del pericoloso killer di Africo, nella locride. Si tratta, ha spiegato Grassi, di una metodologia che nell'ultimo anno ha permesso di arrivare alla cattura di importanti criminali della 'ndrangheta come Antonio Pelle "Vanchedda", Peppe De Stefano e Giuseppe Nirta. Quest'ultimo si trovava in Olanda quando gli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria gli hanno stretto le manette ai polsi. Un caso piuttosto isolato poiche' i latitanti solitamente trascorrono il periodo di irreperibilita' nei luoghi dove vivono per continuare a gestire gli interessi criminali, spiega il direttore della prima divisione dello Sco, quindi "Nirta si trovava all'estero per seguire una partita di droga". Tornando alla cattura di Criaco, il capo degli investigatori del Servizio centrale operativo spiega: "Una volta capiti i canali di comunicazione siamo intervenuti nel momento che abbiamo ritenuto piu' opportuno. Criaco e' un latitante cosiddetto 'della montagna': intorno a lui si era creata una rete di fiancheggiatori molto stretta che lo proteggeva. Noi abbiamo individuato delle priorita' e creato gruppi di lavoro con gli uomini delle Squadre Mobili e dei commissariati che lavorano a tempo pieno sui casi con le metodologie piu' classiche di investigazione. E insieme a Criaco sono state arrestate tre persone che lo fiancheggiavano: il latitante e' stato preso infatti nella loro abitazione ad Africo''

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