Nota Stampa sui Beni Confiscati a Cosa Nostra a Genova - 1

scritto da Ufficio di Presidenza il .


26.10.2007 - NOTA STAMPA

Questa mattina, alle ore 12, siamo stati di nuovo in Vico delle Mele, nel pieno centro di quella Genova "dall'immagine ritrovata". Dove avevamo visto e segnalato che probabilmente vi fosse qualcuno, a maggio, in quello che doveva essere l'appartamento confiscato insieme ai tre bassi. Ora è venuto a galla che c'era tornato il boss di Cosa Nostra, Rosario Caci, con tanto di nominativo sul citofono (interno 1) in quanto agli "arresti domiciliari"!!! Nonostante la nostra segnalazione e quelle della dott. Anna Canepa (DDA di Genova), chi doveva controllare il "signore" e custodire i beni che la DIA aveva sequestrato e poi confiscato, dove era?  Perchè non ha provveduto? Inoltre: perchè la Prefettura ed il Comune - al cui funzionario preposto dalla passata amministrazione avevamo inviato una proposta di progetto da perfezionare per aprire alla città, con usi sociali, quegli spazi, non hanno fatto il loro dovere? Questa mattina siamo andati a mettere noi "i sigilli" a quei beni e se saranno strappati, torneremo a metterli, continueremo a mobilitarci perchè vengano liberati - se non lo è stato fatto questa mattina stessa - e assegnati subito ad un gruppo di associazioni per attività quotidiane e serali, per far sì che la "bonifica" della zona sia ancora più ampia.
Abbiamo anche chiesto all'assessore alla Sicurezza l'impegno in questa direzione e questi ha preso impegno di porre la questione sia al Sindaco sia al Comitato per l'Ordine Pubblico...


Il fatto accaduto è gravissimo perchè va a rendere inefficace uno dei più efficaci colpi che si può infliggere alle mafie, che è proprio la confisca dei beni ed il loro riutilizzo sociale che dimostrano che la legalità conviene e la prepotenza non vince. Ma è un fatto inquietante e preoccupante anche perchè il messaggio che viene trasmesso ai cittadini, alle vittime delle mafia ed a quanti hanno paura - e sono stati intimiditi e minacciati-, da questa vergognosa vicenda è che il boss mafioso fa quello che vuole e che nemmeno una condanna ed una confisca (entrambe definitive!) non lo possono fermare.  Non solo deve esserci soluzione rapida ma i responsabili, quelli che hanno chiuso gli occhi, non visto e non provveduto, facendosi di fatto complici devono essere severamente puniti. Ogni sorta di convivenza e collusione deve essere stroncata perchè il segnale deve essere netto!

 

BASTA OMERTA', BASTA INDIFFERENZA CHE E' COMPLICITA'...
RIPRENDIAMOCI IL  MALTOLTO



LINK "SIGILLI", STORIA E RASSEGNA STAMPA:

il "sigillo" posto sulle entrate dei bassi

il "sigillo" posto sul portone

il volantino distribuito

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l'articolo di Repubblica del 26.10.2007

l'articolo di Repubblica del 29.12.2005

Una breve scheda sui beni confiscati di Vico delle Mele

La scheda del progetto proposto al Comune di Genova [dic. 2005]

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