Il boss FAMELI Antonio denunciato e colpito.

scritto da Ufficio di Presidenza il .

Con l'operazione “IL RITORNO” è di nuovo agli arresti il boss FAMELI Antonio, esponente di spicco della 'ndrangheta nel ponente savonese, l'uomo del riciclaggio storicamente legato ai PIROMALLI ed al GULLACE Carmelo. Attribuzione fittizia di titolarità e disponibilità di somme di denaro, ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, sono i capisaldi dell'accusa che, con lui hanno condotto all'arresto anche il suo “tuttofare” DOMENICALE Fabio...

L'operazione eseguita dall'Arma dei Carabinieri di Savona, coordinata dalla Procura di Savona, è la conferma che non ci sono più intoccabili in quel territorio, come ha recentemente dimostrato anche l'arresto del GULLACE Carmelo, referente nel nord-ovest della 'ndrangheta e che da anni come Casa della Legalità si denuncia con fermezza.

La Casa della Legalità, dopo aver denunciato la rete di prestanome e cointeressenze del FAMELI, nonché le attività illecite da questi promosse, contribuendo così anche all'indagine “CARIOCA” ed alla definizione del procedimento di confisca definitiva di beni per il valore di 10 milioni di euro, non ha mollato la presa.

Si è quindi continuato nel monitorare il FAMELI e la sua rete, dagli interessi che aveva posto sullo stabilimento balneare di Alassio – lo ZERO BEACH – a quelli sulle strutture del Lungomare di LOANO, oltre ad altre attività perseguite dal FAMELI.

banconota fameliIl 7 giugno 2013 ed il 16 giugno 2013, ad esempio, si procedeva con il denunciare formalmente alla Procura di Savona attività illecite del FAMELI e della sua più stretta cerchia. Si procedeva in quella sede anche ad indicare l'attività di ripulitura del denaro sporco promossa, attraverso il DOMENICALE Fabio, con il cambio delle banconote da 500 euro (il taglio prediletto dai narcotrafficanti) deteriorate e bruciacchiate presso la Banca d'Italia di Genova.

Allo stesso modo si sono segnalati gli interessi e le cointeressenze che permettevano al FAMELI di promuovere i propri interessi diretti su strutture site in Loano, ove – tra l'altro – opera, anche in questo caso attraverso terzi, il noto NEGRO Walter, con forti interessi nell'ambito del Porto di Loano ed il cui figlio di recente si accompagnava al FAMELI ed al DEMENICALE.

Il 9 dicembre 2014 procedevamo con il denunciare, sempre alla Procura di Savona, nel dettaglio la questione del chiosco di Loano, che si è poi continuato a monitorare nelle sue “evoluzioni” sia dal punto di vista dei soggetti coinvolti, sia dal punto di vista dei "lavori" (come si potrà vedere da alcune foto che riportiamo in coda). Anche in questo caso è stato presentato, al Comune di Loano, un progetto di lavori totalmente diverso da quello che poi è stato messo in atto. Come indicammo all'Autorità Giudiziaria:
"...In quest'ultima occasione, con sopralluogo, su è accertato che sono stati affissi i documenti relativi alla “SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA'” depositata al COMUNE DI LOANO in data 12 NOVEMBRE 2014. Nella stessa si legge come indicazione lavori in esecuzioni: “recupero e sostituzione piastrelle pavimenti, tinteggiature ed abbattimento di n° 2 tramezze non portanti”. Nella medesima documentazione affissa sull'entrata si legge anche che i lavori sono eseguiti per conto della “PROPRIETA'” che viene indicata essere della MARCIGLIANO Annamaria... Il progettista firmatario degli Atti risulta essere il Geom. BORREANI Luca e l'impresa esecutrice indicata è la “LOANO BEACH” di Loano [...].
Anche tralasciando il fatto che il titolare o comunque l'utilizzatore “di fatto” di detta struttura sia il FAMELI Antonio, appare difficile comprendere come possano essere autorizzati e comunque permessi lavori di sistemazione di un chiosco NON accatastato, su area DEMANIALE e la cui concessione risulterebbe scaduta (...). Inoltre i lavori che vengono eseguiti risultano radicalmente difformi da quelli indicati nella citata affissa SCIA al COMUNE DI LOANO. Infatti buona parte dei lavori che sono stati eseguiti hanno visto un intervento per la collocazione di pannelli esterni in sostituzione dei teloni, sostituendo quindi una struttura mobile (teloni) con una struttura fissa. Risulta inoltre che sia stato effettuato anche un ampliamento della struttura nella porzione di ponente..."

Un lavoro che è stato possibile grazie anche alle segnalazioni tempestive che ci sono state inviate da cittadini, dimostrando ancora una volta che l'attenzione civile è un tassello essenziale per un'efficace azione di contrasto tempestivo.

Ancora il giorno precedente il nuovo arresto il FAMELI Antonio, grazie ad un indicazione dei cittadini, lo abbiamo segnalato alla Squadra Mobile di Savona. Il FAMELI, con galoppini dell'est, si era infatti recato presso quella che fu la sua villa di Loano sull'Aurelia – la villa confiscatagli in via definitiva con gli altri beni – e, con il suo ghigno d'ordinanza stampato sul faccione, si faceva caricare i mobili su un furgone bianco...

L'operazione “IL RITORNO”, per cui come Casa della Legalità ringraziamo l'Arma dei Carabinieri e la Procura di Savona, è la testimonianza che le denunce servono e che lo Stato c'è.



Qualche scatto del chiosco di Loano 

chioco fameli loano01




(l'ufficio temporaneo del FAMELI, sic)





poi hanno lasciato solo pavimento e tetto... con un bel cartello nuovo (con i vecchi numeri)...





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