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Il PD di Spezia fa il boom di iscritti... ed il nipotino del boss ROMEO guida i GD della Val di Magra

[AGGIORNAMENTO IN CODA]
In questi giorni è scoppiato il caso del boom di iscritti al Partito Democratico nella provincia di La Spezia, ed in particolare nelle zone di Sarzana e della Val di Magra. Un boom di iscritti in vista del congresso che deve definire gli equilibri interni e quindi anche i vertici del Partito. Come è quasi tradizione, prima del congresso di partito si svolge quello dell'organizzazione giovanile. Ed è così che si è svolto sabato scorso, a Sarzana, il congresso dei “Giovani Democratici” della Val di Magra. Ed in questo congresso è stato eletto segretario il giovane Christian FAENZA. Ovvero il nipote del boss della 'ndrangheta ROMEO Antonio [nella foto a lato, 19.09.2015, proprio con il nipote Christian FAENZA], individuato dai reparti investigativi e dalla DDA di Genova quale capo-locale di Sarzana...

I FAENZA non sono volti nuovi. Ricordate quando come Casa della Legalità andammo alla Sala della Repubblica per presentare presentare il dossier “TRA SINISTRA, 'NDRANGHETA, SPECULAZIONI (E L'OMICIDIO IN FAMIGLIA)” sabato 14 marzo 2015? Quel giorno arrivarono ad interrompere l'incontro, con urla ed anche occupazione di uno dei posti dei relatori, alcuni esponenti del clan ROMEO. Spiccavano tra questi la moglie del boss ROMEO Antonio, ed uno dei nipoti. Il nipotino era Daniele FAENZA, il fratello di Christian FAENZA neo segretario dei GD della Val di Magra... Il clan ROMEO cercò di interrompere ed impedire l'incontro antimafia, mentre gli Amministratori locali (PD) erano completamente assenti (così come ancora assenti al successivo incontro promosso dalla Casa della Legalità, quando tra i relatori vi erano il vice presidente della Commissione Parlamentare Antimafia On. Claudio Fava e la parlamentare ligure in Commissione Parlamentare Antimafia Sen. Donatella Albano - vedi qui)

 


Il PD di La Spezia, quello di quella Raffaella PAITA candidata alla presidenza della Regione Liguria dopo le primarie truccate (vedi qui), che ha visto proprio a Sarzana uno dei baluardi della propria affermazione interna al PD, in vista del congresso provinciale ha già scelto il nipotino del boss ROMEO quale segretario dei giovani.

Tra i tanti complimenti postati su facebook per l'elezione del nipotino del boss quello dal già Assessore alla Legalità di Sarzana, già segretario provinciale PD di La Spezia e neo eletto in Consiglio Regionale con la Paita, ovvero Juri MICHELUCCI...


Ora non è il caso che si torni a ripetere tutta la storia della 'ndrangheta di Sarzana, è tutta pubblicata nel dossier che realizzammo allora ed aggiornammo il 15 marzo 2015 [leggi qui in formato .pdf]. Non è nemmeno necessario che si ripeta ciò che ormai sanno anche le pietre: il nucleo cardine della 'ndrangheta poggia sulla famiglia, sul nucleo famigliare... e solo chi ne prende le distanze, radicalmente, tagliando ogni rapporto e relazione, dissociandosi, denunciandosi ciò che sa e condannando moralmente i propri famigliari 'ndranghetisti si può considerare estraneo.



P.S.
Nei giorni scorsi l'amministrazione (PD) di Sarzana ha consegnato il bene confiscato alla “cordata” facente capo a LIBERA (che comprende la Fondazione “Benvenuti in Italia” dell'On. Davide Mattiello, anche componente della Commissione Parlamentare Antimafia)... ne abbiamo parlato di recente dopo l'inchiesta di "Panorama". Quella stessa Amministrazione CAVARRA che ha negato sino all'inverosimile la presenza della 'ndrangheta in quel territorio e nei rapporti con la politica (ma anche questo è tutto contenuto nel dossier e qui non serve aggiungere altre parole).




 

 

PER APPROFONDIRE 
SCARICA GRATUITAMENTE IL 
DOSSIER SU

"SARZANA.

Tra sinistra, 'ndrangheta, speculazioni
(e l'omicidio in famiglia)"

Edizione aggiornata al 15 MARZO 2015
- formato .pdf -
 

clicca qui

Edizione di Settembre 2014
- formato .pdf - 
clicca qui

 




AGGIORNAMENTO IN CODA

Christian FAENZA, nipote del boss della 'ndrangheta ROMEO Antonio e neo segretario dei GD della Val di Magra, afferma [leggi qui]: «Una parentela non può influire sul mio percorso politico» e poi in riferimento al ROMEO Antonio (considerato da Reparti Investigativi e Direzione Distrettuale Antimafia il "capo-locale" della 'ndrangheta a Sarzana, documentalmente presente con gli altri esponenti della 'ndrangheta a summit in cui si conferivano "doti" agli affiliati, ed in rapporti con altri esponenti delle famiglie 'ndranghetiste presenti in Liguria e Basso Piemonte) il Christian FAENZA aggiunge: «Provo affetto nei suoi confronti come è normale che sia»

Ecco, questo è il punto: la CONTIGUITÀ!!!! 

Quando si è inseriti in un contesto di una famiglia di 'ndrangheta (quale quella dei ROMEO e collegate) e si vuole rompere con quel contesto si devono tagliare i ponti, si deve esprimere disprezzo (il più assoluto disprezzo) per i famigliari inseriti nel organizzazione 'ndranghetista. Se non si rompe quel legame, quella contiguità, se non ci si dissocia in modo netto da quei soggetti, NON si segna alcuna distanza (nemmeno culturale) con la famiglia 'ndranghetista

Uno ci nasce e non ha colpe, ma se ci resta, se mantiene i legami e gli affetti verso gli esponenti di quel contesto ('ndranghetista), allora questa è una libera scelta (non quindi il fato) di cui si è coscienti e responsabili... E se la 'ndrangheta, che nell'unitarietà assoluta e inscindibile della "famiglia" trova il proprio principale fondamento, si nutre - come sappiamo - del consenso sociale, di relazioni sociali, politiche ed economiche, per rafforzare il proprio potere, è ancora più evidente che tale contesto debba essere rotto prima di tutto dall'interno, ovvero da segnali tangibili, netti e irreversibili di rottura di ogni rapporto e frequentazione (quindi anche dell'affetto)... La dissociazione da una famiglia di 'ndrangheta o la si fa o non la si fa, vie di mezzo non ce ne sono!!!

Inoltre, come è ben noto per chi conosce la 'ndrangheta (e chi non la conosce è meglio che taccia e si informi, prima di parlare, visto che gli strumenti per comprendere ci sono tutti), il mostrarsi accanto al boss non è un segnale di rottura, bensì un segnale di contiguità a quel soggetto, alla sua storia, alla sua appartenenza e a ciò che rappresenta all'interno della famiglia e del territorio.

Poi diciamocelo con un esempio semplice semplice: il ROMEO Antonio, con altri esponenti della 'ndrangheta Ligure, del Basso Piemonte e Lombardia, si ritrova a riunirsi dentro il forno della carrozzeria del PEPE' Benito a Vallecrosia... Un vero e proprio summit di 'ndrangheta in un forno di una carrozzeria così da non poter essere intercettati perché le cimici all'interno dello stesso sarebbero state fuse durante il funzionamento...

Ed allora di cosa stiamo parlando? Di "affetto" per un soggetto, quale il ROMEO Antonio, che in questo contesto è inquadrato documentalmente? Non schermiamo... se non si rompe con quel contesto, con quel contesto si rimane legati. Se non si segna un distacco ed un disprezzo per quel contesto, bensì si mantengono rapporti e affetti, si è a tutti gli effetti, fuori da ogni margine di dubbio, contigui a quel contesto, intranei a quello stesso contesto, che è contesto di famiglia di 'ndrangheta.

Ed ancora, quindi, "affetto" per un esponente apicale della 'ndrangheta? Non diciamo sciocchezze... questa risposta del Christian FAENZA è assolutamente significativa e preoccupante, visto il ruolo politico, nell'ambito del PD, che ha assunto, nel territorio del levante ligure... 

Gli 'ndranghetisti e le famiglie di 'ndrangheta devono sentire il disprezzo sulla propria pelle, un disprezzo palpabile, non "affetto"!

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