STOPPANI-MOLINETTO – Cromo Esavalente a go go…

scritto da Ufficio di Presidenza il .

La realtà è ben diversa da quella che hanno provato a raccontarci. Molto diversa dalle rassicuranti dichiarazioni di politici, amministratori e funzionari pubblici. Non siamo nella nota “terra dei fuochi”, siamo sempre nella “serena” riviera ligure tra Arenzano e Cogoleto.

Ancora una volta sono le immagini che smentiscono le burle rassicuranti e che sbattono sotto gli occhi di chiunque: che la bonifica della Stoppani, così come quella del Molinetto, non c'è  stata, ma è stata posta in essere (per un totale di circa 42 milioni di euro) un parziale messa in sicurezza del sito della Stoppani; che il cromo esavalente è lì - in costante minaccia - presso l'ex stabilimento della Stoppani; che materiale contaminato da cromo esavalente sarà portato ancora nella Discarica del MOLINETTO (unitamente ad AMIANTO contenuto in terre da scavo e pietrisco ferroviario per 50 mila metri cubi).
Ripercorriamo ora questa REALTA' tra immagini e dati, così che la comunità acquisisca la situazione per come è e non per come vorrebbero raccontagliela...


Il Secolo XIX ha realizzato un video che presenta la situazione (lo si riporta in coda). Un primo dato è certo:Il livello di cromo esavalente in alcune parti della fabbrica è a livelli talmente alti da non poter essere smaltito in nessuna discarica dell'Unione Europea”. Chiaro quindi il punto? Ed allora cosa dicono gli Amministratori Pubblici quando affermano che si è alla "svolta", al capitolo finale dell'emergenza Stoppani??? 

Prendiamo l'Assessore all'Ambiente del Comune di Cogoleto, Massimo BIANCHI (in foto a lato). Questi scriveva (come abbiamo già ricordato nei giorni scorsi) sul proprio profilo twitter il 9 gennaio scorso “Voltiamo pagina, al posto della ex Stoppani servizi ecofriendly per sostenere turismo e natura!” dopo l'annuncio “Bandite gare per demolizione impianti ex Stoppani e messa in sicurezza discarica Molinetto... un passo avanti per cambiare volto a Cogoleto!”. Il 10 gennaio annunciava un bando per “bonifica e demolizione” (“Stoppani, prossimamente un bando per bonifica e demolizione. Assessore Bianchi: «Importante voltare pagina»”)ma la bonifica non c'è ed il bando è per la gestione (con nuovi conferimenti di rifiuti pericolosi, sic) della DISCARICA DEL MOLINETTO e demolizione di una sola PARTE delle strutture dell'ex fabbrica STOPPANI.

Praticamente tutti i politici ed amministratori pubblici del centrosinistra (dai Comuni alla Regione) affermavano che ormai tutto era a posto, che l'inquinamento era alle spalle. Sempre l'Assessore all'Ambiente del Comune di Cogoleto, il BIANCHI già citato, affermava - in data 8 gennaio 2014 – che “adesso il livello di inquinamento dell'area comunque è quasi pari a zero”. Peccato che questa sia una bufala colossale, una menzogna senza ritegno che nasconde la verità dei fatti ai cittadini.

Oppure potremmo prendere quello che ha dichiarato in questi giorni l'Assessore regionale all'Ambiente, Renata BRIANO, che ancora una volta afferma che l'apparto in questione dimostra che con l'impegno della REGIONE e del GOVERNO si è alla "svolta definitiva"... Quale sia questa "svolta definitiva", come vedremo, non si capisce, vista la situazione e l'oggetto di quest'ultima ormai sventolatissima gara d'appalto. 

Andiamo avanti con l'esame di quanto emerso nel video realizzato da Il Secolo XIX...


Sotto il piazzale asfaltato nell'area sud del vecchio stabilimento della Stoppani c'è il terreno pesantemente inquinato che afferma la BRESCIANINI: Un giorno, non noi,... dovrà essere fatta la bonifica” perché dichiara in merito al suolo di quell'area “non è stato fatto nulla.
Ed allora eravamo noi o Il Secolo XIX a fare allarmismo o il problema è reale e chi ha raccontato bufale sono gli Amministratori Pubblici? Poi, scusate, la BRESCIANINI non opera per l'ENTE COMMISSARIALE con il compito di MESSA IN SICUREZZA E BONIFICA del SIN della STOPPANI? Sì, ed allora chi altro dovrebbe occuparsi della bonifica, visto che dichiara “non noi”?

Ancora. Sul materiale protetto negli enormi teli, ovvero materiale contaminato da cromo esavalente, che “in parte” finirà – stando a quanto emerge dal servizio de Il Secolo XIX – nella discarica del MOLINETTO, la BRESCIANINI conferma la pericolosità: Questi teli evitano che ci sia percolamento dell'acqua nel terreno e conseguentemente non si arricchisce più la falda di cromo esavalente. Ed ecco le foto di alcuni dei cumuli di materiali contaminati (da CROMO ESAVALENTE) che saranno portati al MOLINETTO mescolati con quanto bonificato dall'arenile di Cogoleto ed Arenzano:

 

 

 

Sul MOLINETTO la BRESCIANINI conferma che la DISCARICA è stata AUTORIZZATA. Diciamo, è stata strutturata per avere rifiuti e quindi chiaramente quella tasca, quella zona, viene riempita coi rifiuti e poi si fa il capping”.

Ora, prima di continuare su quanto emerge ormai in modo inequivocabile attraverso il lavoro di Marco Grasso e Licia Casali de Il Secolo XIX, fermiamoci proprio sulla questione MOLINETTO...
Questa DISCARICA era stata realizzata dalla STOPPANI con FONDI EUROPEI (quasi certamente non meno di 7 MILIARDI di vecchie lire – non Euro visto che erano fondi europei gestiti tramite il progetto ENVIREG con la REGIONE LIGURIA negli anni Novanta). Con la scusa che occorreva bonificare la vecchia CAVA DEL MOLINETTO e la STOPPANI aveva necessità di una discarica, COMUNE DI COGOLETO e PROVINCIA (con avvallo della REGIONE) approvano la DISCARICA AL MOLINETTO. Per la serie l'inquinamento della STOPPANI lo espandiamo (come è successo con gli sversamenti di cromo esavalente) anche sulla collina del MOLINETTO! In quella DISCARICA aperta per permettere alla STOPPANI di continuare con le attività inquinanti (e mortali), con gli Enti Locali in prima linea), sono finiti i fanghi intrisi di cromo esavalente ed altri rifiuti pericolosi, contaminati, altamente nocivi, in quella vecchia cava di Cogoleto. Ci sono finiti per i conferimenti autorizzati e ci sono finiti per i conferimenti illeciti... e con il tempo il cromo esavalente ha iniziato ad infiltrarsi nel suolo, nella falda, nei corsi d'acqua (come evidenziato anche nella Sentenza che abbiamo pubblicato nei precedenti articoli che abbiamo visto nei giorni scorsi). Quel materiale è li, sepolto e lì resterà visto che non è stata prevista alcuna bonifica ma una messa in sicurezza per tappare, diciamo così, la falla conosciuta, ove per ora è uscito il percolato intriso di cromo esavalente, mentre i conferimenti di nuovi RIFIUTI PERICOLOSI (quelli derivanti dalla STOPPANI e quelli da altri siti con terre e pietrisco ferroviario contenenti AMIANTO) proseguiranno per un totale di altri oltre 104 mila metri cubi. Poi, è vero, chiuderanno e tapperanno tutto con una bella copertura, come nulla fosse, come se sotto ci fossero livelli normali, compatibili con le normative, di inquinanti tossico-nocivi, quando invece lì sotto, in quella vecchia Cava tramutata in DISCARICA del MOLINETTO c'è veleno a tonnellate.

E torniamo al video de Il Secolo XIX. Sull'area di PIETRO PESCE presso il MOLINETTO, alla domanda del giornalista Marco Grasso de Il Secolo XIX, che ricorda essere stati trovati materiali inquinati da cromo esavalente, la BRESCIANINI tentenna e cerca di non dire quanto è invece emerso Io le posso dire solamente che sicuramente tra il primo e secondo sopralluogo ci abbiamo trovato della roba in più (ride)”. Cosa ci sia da ridere proprio non lo sappiamo...


La forza del video de Il Secolo XIX, girato dentro l'ex fabbrica della Stoppani , è dirompente. Svela senza più possibilità di smentita che l'area è ancora una bomba innescata di cromo esavalente. Su muri e nei muri, sul suolo e nel suolo, sugli edifici, sui tubi e macchinari. Ecco, prima di continuare, alcuni fermi immagine del video:

 

 

 





 

 

 

 

 

 





 

 



 

 

La BRESCININITutto quello che vede giallo è acido cromico, per cui... che ha, diciamo, per capillarità ha salito... dal terreno e ha intaccato le strutture, ha mangiato i mattoni... L'acido cromico ha ovviamente potere corrosivo”. Questonon può essere conferito in nessuna discarica d'Europa, ricorda la BRESCIANINI. Quindi una parte, come quella sotto i teloni, lo si porta al MOLINETTO? 

Poi, nonostante si stia parlando di quantità devastanti di cromo esavalente, sostanza tossica e cancerogena, la BRESCIANINI conferma la pericolosità ma nega possibili ricadute sulla salute delle persone. Dichiara: Il cromo esavalente è cancerogeno, tossico, per inalazione... ingestione e contattoma alla domanda specifica del giornalista sulla pericolosità per le persone risponde con un No, pronunciato e confermato dal movimento della testa. Ma poi ammette che conseguenze per la salute ce ne sono state per chi ha lavorato nella fabbrica...

Durante il sopralluogo con la videocamera accesa la BRESCIANINI non può negare l'evidenza e conferma che quello giallo, ripreso anche dentro i capannoni, è cromo esavalente, terre contaminate, quello che c'è sotto praticamente”. La BRESCIANINI nel sopralluogo è accompagnata da Vittorio ASPLANATO (in foto a lato) Responsabile Sicurezza dell'Ente Commissariale, che non lascia margini di dubbio, ancora, che tutto quel giallo che affiora da ogni dove è cromo esavalente, esclusivamente cromo VI (ovvero cromo esavalente, ndr)” e spiega che basta che sia bagnato con un poco d'acqua perché “il cristallo immediatamente di scioglie” e quindi può andare a inquinare la falda, perché è un materiale estremamente solubile.

Giulia Casali nel suo servizio mette in evidenza che dalle tubature scendono delle “stalattiti” di cromo esavalente e ASPLANATO conferma e spiega: Sono gli impianti talmente tanto vecchi e erosi ormai che prendono, sottoposti al derivamento dell'acqua, si arricchiscono e in alcuni punti esce questa percolazione di acqua particolarmente arricchita di cromo. E' una percolazione molto lenta quindi man mano che evapora l'acqua si crea la stalattite”. Ecco le immagini dei tubi con le stalattiti di cromo esavalente:





 

 
Questo è il quadro della situazione. E l'Amministrazione di Cogoleto (come quella di Arenzano, come la Provincia e la Regione, con l'Ente Commissariale) vorrebbero dire che va tutto bene e che si può stare sereni?

La BRESCIANINI davanti alle immagini de “Il Secolo XIX” non può sgusciare. Afferma che secondo lei (“a suo giudizio”) si è al 75% della messa in sicurezza del sito della Stoppani e che la bonifica NON è ancora iniziata.

Per completare la messa in sicurezza (secondo la BRESCIANINI servono ancora 12/13 milioni di euro). Per la bonifica era stato valutato essere necessario oltre 1 miliardo di euro. Per ora sono stati spesi circa 42 milioni di euro. Una briciola che, ovviamente, non poteva eliminare l'elevatissimo inquinamento da cromo esavalente...

Ed allora perché devono negare verità ai cittadini? Perché hanno presentato la gara in corso (per conferire nuovi RIFIUTI PERICOLOSI al MOLINETTO e messa in sicurezza della stessa, senza però, si badi, bonifica della stessa vecchia cava-discarica, nonostante l'evidenziata presenza di alti livelli di cromo-esavalente) come DEMOLIZIONE della STOPPANI (quando invece si demolirà solo una parte ridotta delle strutture), senza nemmeno prevedere alcuna necessità di qualificazione per le imprese che eseguiranno i lavori di demolizione, pur in presenza di murature contaminate da cromo-esavalente? Perché hanno negato di raccontare le come come stanno e poi di negare l'evidenza?

Ed allora, di nuovo, saremmo noi a fare allarmismo? Sarebbe “Il Secolo XIX” a farlo? Quando riprendemmo nel 2009 l'area dell'ex fabbrica STOPPANI per smentire le dichiarazioni pubbliche dei politici ed amministratori che affermavano che ormai si era arrivati ad un buon punto della bonifica. Denunciammo pubblicamente l'operazione di distrazione di massa messa in atto per non far guardare alla situazione reale, concreta ed inquietante dell'inquinamento ATTUALE, PRESENTE, del sito della STOPPANI. Cercavano, come cercano oggi, di far credere alle persone che il problema CROMO ESAVALENTE, quindi STOPPANI e MOLINETTO, è ormai superato, che è alle spalle, per dire che non bisogna più stare lì a parlarne perché si perderebbe solo tempo, mentre bisogna guardare al futuro, alla “Val Lerone Domani” (come titolava il finto percorso partecipativo mandato in scena nel 2009)...  Nemmeno l'indagine epidemiologica è stata fatta sulla popolazione di Cogoleto ed Arenzano... La prescrizione ha salvato dalle condanne gli uomini della STOPPANI che ora, come ricorda Il Secolo XIX, con una dettagliata inchiesta, operano all'estero, a partire dall'Uruguay... e la strage degli innocenti continua.

La realtà fa paura, le Pubbliche Amministrazioni vogliono continuare nel negare e distrarre con informazioni figlie della menzogna ed in troppi, pare, non vogliano conoscerla! 



IL VIDEO DE IL SECOLO XIX

                                                                        

 



Qui i nostri ultimi articoli (con link ai documenti ufficiali):

La grande truffa sulla STOPPANI continua (e noi ci torniamo su)

Sulla STOPPANI silenzio tombale... e la gara va...

STOPPANI-MOLINETTO. L'Amministrazione di Cogoleto perché mente?

STOPPANI-MOLINETTO. Cecilia, Cecilia... che tu dici?


Qui lo speciale del 2009

 

Qui gli articoli de Il Secolo XIX (in formato pdf):

12.03.2014
14.03.2014
16.03.2014
17.07.2014
 

Stampa