Bordighera ennesima frontiera del negazionismo e del silenzio

scritto da Ufficio di Presidenza il .

Bordighera deve difendere la sua dignità, scacciando le collusioni, non negandoleI fatti ed i protagonisti dicono che l'amministrazione di quel Comune erano piegati alla 'ndrangheta, così come a Ventimiglia, Vallecrosia e molteplici altri comuni dell'estremo ponente ligure, ma anche di altre province, a partire dal savonese e del genovese.

Li abbiamo raccontati e documentati (vedi qui). Così come abbiamo raccontato chi fossero i PELLEGRINO-BARILARO (vedi qui). Lo scioglimento ed il Commissariamento del Comune di Bordighera (su cui pende ancora il ricorso contro l'annullamento da parte del Consiglio di Stato che è stata conseguenza da un lato delle reticenze dell'ex Prefetto DI MENNA, e dall'altro del ritardi della chiusura delle indagini della DDA di Genova – coordinata in allora dal proc. agg. SCOLASTICO) non è stato, come abbiamo ripetuto, un manto di infamia su Bordighera, ma il segno che l'Amministrazione di Bordighera, quel Palazzo del COMUNE, doveva e poteva essere ripulito, nel solo interesse della città, della comunità. Anche quindi occasione di riscatto dal condizionamento e dall'infiltrazione nella pubblica amministrazione della 'ndrangheta.

Ed invece, a Bordighera, qualcuno vuole ripetere la peggior tradizione. Quella del nagazionismo. Quella pratica che anziché vedere il marcio delle collusioni, dei rapporti indecenti e spregiudicati tra politici ed amministratori pubblici con i vermi mafiosi, ribalta la realtà e pone sul banco degli imputati chi non si è piegato alle intimidazioni mafiose, al clima omertoso e complice. Quella perversa logica per cui il "colpevole" è chi indica il problema e non invece il problema...

A quella parte del PDL incline al negazionismo senza ritegno, arriva il soccorso dei Radicali (all'attacco dei “professionisti dell'antimafia”) e persino Vittorio SGARBI. Sì, quel Vittorio Sgarbi che era Sindaco a Salemi, sciolto per mafia... perché piegato dal condizionamento di Cosa Nostra [vedi qui il Decreto in formato .pdf].

E sul banco degli imputati, lor signori, non mettono i loro compari collusi o, comunque, chini, alla 'ndrangheta, no... loro pongono sul banco degli imputati le azioni e le Istituzioni dello Stato che hanno avviato la pulizia di Bordighera, per ridare, a questa piccola cittadina della riviera di ponente, la dignità e l'onore che erano stati sporcati. Loro, quel PDL e lo Sgarbi, pongono sul banco degli imputati coloro che combattendo la mafia avrebbero rovinato l'immagine della città turistica e dell'economia di quella comunità. Ingenui non lo sono, in malafede certamente. I fatti e gli Atti sono chiari e negarli non è per ignoranza. Ed i fatti e gli Atti ci dicono che Bordighera è vittima di 'ndrangheta non di Donatella Albano che, alla 'ndrangheta ed alle collusioni, non ha chinato il capo, subendo minacce e finendo sotto protezione dello Stato.

[Se a qualcuno non bastano ancora gli elementi che abbiamo già pubblicato negli speciali su Bordighera - con ampi estratti della Relazione della Commissione di Accesso - e sui PELLEGRINO, o quanto emerso dell'influenza del gruppo capeggiato dal boss Giuseppe MARCIANO', ecco qualche altro ATTO UFFICIALE: Proposta DIA a carico dei PELLEGRINO; Decreto del Tribunale di Imperia sui beni dei PELLEGRINO; O.C.C. "LA SVOLTA"]

Ma, a Bordighera, non ci sono solo i nagazionisti che ribaltano la realtà, ribaltando i ruoli dei carnefici con quelli delle vittime. A Bordighera vi è anche il negazionismo, pericoloso, di chi ignora il problema (più che mai ancora presente) del condizionamento della 'ndrangheta. Chi tace il problema, chi lo elude e resta silente davanti alla mafia ed ai suoi affari e rapporti sociali e politici, diventa corresponsabile del rafforzamento della cultura omertosa, rendendo più facile l'insabbiamento dei vermi. Ed a Bordighera, chi ha assunto questo ruolo silente, è il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo... nel cui programma non vi è una virgola che sia una, su ciò che è accaduto e su ciò che c'è da fare per completare l'opera per distruggere ogni infiltrazione e condizionamento sul Comune di Bordighera e sulla comunità di quella bellissima terra.

Nei prossimi giorni si vota a Bordighera, per il rinnovo dell'Amministrazione Comunale. Si vota in un clima inquietante, dove trionfa il negazionismo, il silenzio assordante, rispetto al problema 'Ndrangheta. Si vota sotto gli attacchi allo Stato ed a chi ha avuto il coraggio, facendo semplicemente il proprio dovere di cittadino libero, come Donatella Albano, di schierarsi contro la 'ndrangheta e le collusioni di questa con politica ed economia. Si vota quando, davanti a questi attacchi vergognosi, ed in questo clima inquietante, nessuno osa replicare agli Sgarbi di turno. E questo, permetteteci, è grave e preoccupante.

Pensare che si possa puntare ad uno sviluppo concreto ed una gestione corretta e trasparente della cosa pubblica, nell'interesse della comunità, in questo territorio, così come altrove, senza la precondizione di mettere definitivamente la 'ndrangheta (e massoneria) alle porte, è miopia assoluta. Una miopia che, purtroppo, a quanto pare, ha attecchito nel profondo, trasversalmente, minando la capacità di tenuta democratica della comunità e, quindi, delle Istituzioni.

 

P.S.
Donatella AlbanoA breve dovrà essere costituita la Commissione parlamentare Antimafia. Ecco che anche da qui può arrivare un segnale a Bordighera, e con questa a tutto il ponente ed all'intera Liguria. Un segnale dalla politica che non vuole più chiudere gli occhi e, sapendosi assumere le proprie responsabilità ed il peso che queste comportano, punta sulla coerenza di chi ha dimostrato, da semplice consigliere comunale quel senso dello Stato che è nervo fondamentale per combattere le mafie e le collusioni. Ed allora non ci resta che invitare, auspicando che l'invito venga accolto, ad inserire nella Commissione Parlamentare Antimafia, la senatrice Donatella Albano. Un segnale alla comunità ed un segnale chiaro su “da che parte si sta”, in questa lotta. Un segnale che può diventare elemento concreto di contrasto alle mafie in questa Liguria che, piaccia o meno, la realtà ci dice essere terra di mafia, dove la colonizzazione ha prodotto pesanti infiltrazioni nella politica, nell'economia ed anche condizionamenti pesanti sulle Pubbliche Amministrazioni ed i settori di controllo, sin dentro alle Forze dell'Ordine e la Magistratura.

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