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... Manezzi & Inganno .... (sempre sulla Stoppani)

scritto da Ufficio di Presidenza e Comitato Mai Piu' Cromo il .

Il grande bluff della

[In riferimento alla vicenda Stoppani, nell’esercizio del diritto di cronaca su una vicenda di pubblico interesse, avevamo riportato e commentato un estratto di un rapporto della Guardia di Finanza in cui venivano menzionate, tra le altre, le seguenti persone: Dott.ssa Brescianini Cecilia, Dott.ssa Minervini Gabriella, Dr. Gian Piero Lazzarini. Ci preme evidenziare che le predette persone non sono coinvolte in alcun modo in procedimenti penali inerenti le questioni trattate e  ci scusiamo nei loro confronti per le espressioni che possano aver loro arrecato offesa]


Potrebbe essere il titolo di un libro e/o ancora meglio di una commedia ma in realtà è il miglior commento al documento finale del "tavolo nominato" sul futuro dell'ex area Stoppani.
Gli "utili eletti" dalle amministrazioni hanno "collaborato" a permettere che una tale infamia di documento venga "spacciato" come il frutto di un percorso di ascolto della cittadinanza.
Mentre dalle assemblee pubbliche i comitati cittadini e persone presenti a titolo personale, in comune accordo, sostenevano un'esigenza di messa in sicurezza dell'area, una vera e unica bonifica e un futuro che veda come punto di partenza una rinaturalizzazione come recupero degli ambienti naturali e un ferma opposizione a qualunque forma di speculazione "color cemento" sia dell'area che del litorale... I maestri dell'inganno, supportati dai citati, elaboravano quel che è l'"Opera omnia" del Partito dell'Interesse Privato, ben mascherata da alcune "possibilità" di soluzioni addolcite... facili da profilare ad cittadini sempre più assuefatti, acquiescenti... senza più speranza...


Si inizia con: mantenimento di un'adeguata superficie di spiagge libere, ridurre al minimo l'edilizia residenziale, politiche per il parcheggio dei mezzi pesanti, conferma e sviluppo di una cultura del lavoro, configurazione del distretto produttivo val Lerone e, ma senza dirlo mai chiaramente, il porto! Cambiano il modo di dire le stesse cose per intortarci meglio, rovesciano il senso delle parole per permettere a quanti (privati) andranno a spartirsi la torta del futuro dell'area di farlo nel nome di un "percorso partecipativo" che si sono inventati... nato in provetta, geneticamente modificato e arenatosi su domande precise e richieste elementari di tutela dell'interesse pubblico.
Già all'inizio del documento sono straordinari: "Acquisizione pubblica dell'area ex Stoppani, per la gestione della fase di riqualificazione". Notate bene quel "per la gestione della riqualificazione"... quindi dopo la riqualificazione con la bonifica (quella mai iniziata) che sarà fatta con soldi pubblici, gli appetiti speculativi potranno essere sfamati... alla faccia di garantire l'indennizzo alle comunità locali per i danni subiti (e che ancora subiscono) dalla Stoppani!
Alle domande poste ufficialmente ai soggetti promotori del "tavolo" e di questo fantomatico "percorso partecipativo" nessuna risposta... eppure al tavolo ci sono tutti dalla Regione, al Vice-Commissario per la Bonifica, dai Comuni di Arenzano e Cogoleto alla Provincia... eppure nulla, silenzio tombale!
Mercoledì 29 luglio alle 20.00 al Muvita di Arenzano la presentazione, almeno due ore buone sono una prassi consolidata, che annulla di fatto la terza assemblea pubblica, dove sarà presentato questo grande bluff chiamato documento. Noi, insieme al Comitato Mai Più Cromo, ci saremo e riproporremo le 11 domande (perché questa volta ci saranno l'assessore regionale Franco Zunino, la vice-commissaria Cecilia Brescianini, i sindaci di Arenzano e Cogoleto, vero? Non mancheranno per la terza e ultima assemblea che hanno convocato, no? Verranno per portare le loro risposte documentate alle 11 domande... non possono mica restare latitanti in eterno, no?). In più, se vi è quella bozza di documento, ve ne possono essere altre... come quella del Comitato Mai più Cromo (qui il gruppo su facebook), semplice, lineare, chiara, sintetica e netta... noi la sosteniamo! Leggila qui di seguito:


Le soluzioni immediate nel PRESENTE :


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1) rimozione dagli incarichi di responsabilità di ogni grado e genere di chi si è dimostrato colpevole, in questi anni di commissariamento , di gravi negligenze e di una cattiva gestione del denaro pubblico . Elezione di un nuovo/a responsabile che escluda ogni tipo di "indirizzo politico" ma che si basi su esperienze dirette nel settore.

2) acquisizione dell'area allo Stato senza soluzioni di compromessi di sorta.

3) messa in sicurezza immediata dell'area in questione e delle zone limitrofe e del litorale.

4) interventi immediati al T.A.F. che dovranno precedere quelli atti a portare la costituzione di una barriera fisica atta a imbrigliare le acque di falda inquinate. Seguire le esperienze estere in metodologia di trattamento acque di falda. Questo tipo d'intervento non deve portare altre forme d'inquinamento e/o peggiorare quella esistente.

5) inizio di una VERA bonifica che non si limiti alla sola area dell'ex stabilimento . Come si è dimostrato l'area su cui agire è di più ampie proporzioni.

6) interventi di controllo a tutela della salute delle popolazioni e del personale operante.

7) totale trasparenza in informazioni e appalti. Coinvolgimento di imprese e/o manodopera locale dove non si prevede specializzazioni di settore che esigono di ricerca di personale ad hoc (sempre che non esista una possibilità di ricerca sul territorio). La bonifica deve avere una ricaduta occupazionale, come già affermato dal Dott. Viglione, verso le popolazioni locali.

8) reale coinvolgimento di TUTTA la popolazione, nel particolare dei giovani, nel monitoraggio delle opere di bonifica e nelle scelte future per l'area in questione.

9) recupero ambientale delle spiagge del litorale e del fondale marino, che risultano dalla Perizia ufficiale del tribunale intrise di sostanze tossiche.

Il nostro modo di vedere il FUTURO :

1) la ricostruzione del paesaggio, recuperare i valori di una delle più belle valli della Liguria prima degli insediamenti industriali sorti nella parte finale e/o a mare e l'adozione di un piano paesaggistico.

2) il miglioramento ecologico del sistema fluviale. Il torrente Lerone è il cuore di questa valle e da questo deve partire la riqualificazione della stessa. L'esperienza del Tamigi in G.B. potrebbe fornire delle linee guida per questa tipologia d'intervento.

3) l'istituzione di un Parco della Val Lerone che unisca il già esistente Parco Naturale del Beigua al mare. Le bonifiche nazionali ed estere (dai Parchi di Mestre alla bonifica della Ruhr) forniscono utili esperienze a cui rifarsi.

4) la promozione delle attività sociali, culturali e sportive in questo nuovo contesto, seguendo l'esempio dei Parchi di Mestre.

5) nuovi posti di lavoro nel parco. L'occupazione non passa unicamente, come si vorrebbe far credere, attraverso speculazioni edilizie, portuali ecc. Le esperienze di altre bonifiche in Italia e all'Estero indicano la via da seguire.

6) dopo il recupero ambientale delle spiagge e del litorale limitrofe e/o inserite nell'area, le prime devono ritornare ad essere LIBERE ed ogni tipo di affidamento e/o gestione dovrà essere ritenuto decaduto. Unicamente le associazioni di pesca sportiva, nautica di piccole dimensioni, surfisti e sport d'acqua in generale potranno essere esentate da questo provvedimento e/o richiedere una ridiscussione dell'esistente e/o nuove concessioni ma sempre in linea con una visione paesistica di fruizione pubblica del demanio. La nostra visione è quella delle spiagge tipiche della Liguria, spiagge libere alternate a tratti destinati alla passione della pesca e della nautica minore. Questo tipo di "paesaggio" è diventato da sempre una delle principali attrazioni turistiche ed è simbolo delle nostre tradizioni , sarebbe ipocrita cercare altrove (magari all'estero, come ad esempio nell'ex Jugoslavia) quel che è possibile rivedere ,tramite un'adeguata riqualificazione ambientale, sul ns. litorale.

I nostri NO :

1) NO ad aree portuali inutili e destinate a depositi momentanei di super yacht. La difesa della posidonia , del fondale marino e della costa sono l'unica e vera priorità.

2) NO alla penisola per aree destinate a ipermercati ed ad altre sulla costa sempre dedicate alle attività commerciali. Il tessuto commerciale locale fatto di piccole imprese va tutelato al pari del litorale.

3) NO a qualunque tipo di speculazione edilizia e alle attività produttive. La bonifica sarà fatta con denaro pubblico, la valle va restituita alla comunità!

Per SCRIVERE IL FUTURO come comunità:

1) la democrazia partecipata è lo strumento con cui definire il futuro delle aree. Ma occorre una vera "partecipazione" aperta e non quindi riservata ad alcuni soggetti individuati e scelti dalle Pubbliche Amministrazioni.

2) le Amministrazioni locali, ovvero le Giunte Comunali, Provinciale e Regionale, che sono con i rispettivi consigli i "delegati" della comunità alla gestione della cosa pubblica rappresentando gli interessi e la volontà dei cittadini devono dimostrare di ascoltare, recepire e fare quindi proprie le indicazioni che vengono dai cittadini e dalle loro libere associazioni.

3) i Piani Urbanistici, così come gli Accordi di Programma e Protocolli d'Intesa devono essere definiti con il coinvolgimento reale delle comunità, eventualmente anche con consultazioni popolari sulle scelte di fondo (l'esperienza di Vado Ligure dovrebbe far capire ormai che i cittadini sanno decidere del futuro del proprio territorio e non accettano più amministrazioni che non rappresentano gli interessi generali e pubblici della comunità).

Comitato Mai più Cromo
- sito su facebook

 

Tags: ambiente, genova, stoppani, arenzano, cecilia brescianini, salute, partecipazione, pubblica amministrazione, speculazione

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