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BALESTRINO. Tra le domande alla sindaco ISMARRO ed un frammento della ragnatela di rapporti della cosca dei GULLACE

Il 18 agosto come Casa della Legalità abbiamo deciso che era l'ora di chiedere pubblicamente conto alla Sindaco di Balestrino, ISMARRO Gabriella, dei comportamenti omissivi del Comune che stanno portando al fallimento l'impresa di Rolando Fazzari che, sin da adolescente, si era dissociato dalla propria famiglia d'origine che era ed è famiglia di 'ndrangheta.

A documentare questo “incontro” con la Sindaco, che negava l'evidenza cercando di sfuggire, vi erano anche i giornalisti di Fivedabliu e Ninin...

Se le omissioni delle Amministrazioni Pubbliche hanno determinato il permanere per decenni di una gestione irregolare della Cava-Discarica da parte del sodalizio dei GULLACE-FAZZARI, tra cui la mancata messa in sicurezza del vecchio fronte di cava - ove poi trovava la morte, il 31 ottobre 2012, Gabriele, figlio diciottenne di Rolando -, la chiusura forzata (dal novembre 2016) della LigurBlock, impresa di Rolando, per la mancata messa in sicurezza idraulica del rio Pendie e la mancata ricostruzione e sistemazione della strada vicinale di interesse pubblico Lavagin - unica via di accesso dalla Provinciale allo stabilimento -, porta diritta al fallimento quell'impresa sana, stroncando economicamente Rolando Fazzari. Un sogno perseguito dalla cosca 'ndranghetista da sempre, con danneggiamenti, minacce ed intimidazioni di varia natura, che ora si sta concretizzando grazie all'atteggiamento dell'Amministrazione Comunale guidata dalla ISMARRO.

Nel volantino che abbiamo distribuito alla Sagra di Balestrino [leggilo di seguito oppure qui in formato .pdf] e se già avevamo documentato alla virgola atti ed omissioni del Comune di Balestrino [qui l'ultimo articolo con documenti ed atti ufficiali] e raccontato, documentando alla virgola, la storia della morte di Gabriele e di quell'unica strada che conduce alla LigurBlock [qui il libretto “La strada delle convergenze indicibili”], il 18 agosto abbiamo posto delle domande ben precise alla Sindaco ISMARRO. Non raccontiamo qui cosa è venuto fuori da questo incontro, prima di procedere in questa pubblicazione, lasciamo a chiunque ogni valutazione ascoltando direttamente, grazie ai video di questo “incontro” con la ISMARRO, ripreso anche da “Il Secolo XIX” [vedi qui].

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Qui il video di Ninin [qui all'articolo di NININ]:



Qui il video di Fivedabliu [qui il loro articolo]:



Qui il video di replica di Rolando Fazzari pubblicato da Fivedabliu [qui il loro articolo]:



Come già documentato da Fivedabliu e Ninin la Sindaco ISMARRO mente e sfugge, negando la realtà degli stessi Atti del Comune di Balestrino. Ogni affermazione della ISMARRO «lo dice lei» o «è una sua interpretazione» è smentita dai documenti dello stesso Comune di cui è Sindaco, da Atti e persino da audio. Eccoli qui i documenti essenziali che sbugiardano la Sindaco:
Come già documentato da Fivedabliu e Ninin la Sindaco ISMARRO mente e sfugge, negando la realtà degli stessi Atti del Comune di Balestrino. Ogni affermazione della ISMARRO «lo dice lei» o «è una sua interpretazione» è smentita dai documenti dello stesso Comune di cui è Sindaco, da Atti e persino da audio. Eccoli qui i documenti essenziali che sbugiardano la Sindaco:


Determina del 2017
– quella dei 20.020 euro dei fondi per “lavori straordinari strade comunali”



Sentenza del TAR  – quella di cui la Sindaca non è a conoscenza



Determina del 2017 – sulla proposta di consorzio datata 2015



Istanza costituzione Consorzio 2015 – a pagina 6 ricevuta e cartolina della raccomandata al Comune

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Ordinanza 2/2014 – ingiunzione di esecuzione lavori a frontisti, utilizzatori ed allo stesso Comune di Balestrino (indicato nella lista con il numero 18), nonché indicazione che se non si provvedeva i lavori (messa in sicurezza del rio e strada) sarebbero stati eseguiti dal Comune

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ESTRATTO DELL'AUDIO INTERROGATORIO GIULIA FAZZARI DAL CARCERE DI PIACENZA
Dove si parla del debito che l’impresa dei Fazzari-Gullace aveva con il Comune di Balestrino, indicato in circa 1500 euro, e dove si dichiara come l’intenzione fosse quella di scalare tale debito dal preventivo dei lavori che il Comune di Balestrino (nel 2015, dunque con la Sindaca Ismarro) aveva commissionato all’impresa stessa.




INTERCETTAZIONE TELEFONICA DEL 17.02.2009 (a cui fa riferimento il PM nell'interrogatorio)
Il Sindaco di Balestrino (PANIZZA Italo) chiama la FAZZARI Rita per sapere se sono ancora disponibili per un progetto relativo alla raccolta e smaltimento dei rifiuti su cui la FAZZARI Rita dichiara che lo sono sempre disponibili a tutto. In tale occasione il Sindaco PANIZZA ricorda del debito dell'impresa dei FAZZARI-GULLACE con il Comune e la FAZZARI Rita ride e dice che lo dirà alla Giulia.




L’AUDIO DI GIACOMO GIAMPEDRONE, ASSESSORE REGIONALE CON DELEGA AI LAVORI PUBBLICI, INFRASTRUTTURE, PROTEZIONE CIVILE
Estratto dell’audio del 5 giugno scorso sul decurtamento del contributo della Protezione Civile per i ritardi del Comune nell’esecuzione dei lavori di somma urgenza.





La ISMARRO Gabriella alla fine è riuscita ad allontanarsi, dalle domande non gradite, grazie all'intervento di ZUNINO Manuela, già consigliera comunale - per due cicli amministrativi - proprio a Balestrino (nella foto - di IVG - di seguito con la ISMARRO Gabriella, SATURNO Stefano e l'ex Generale dei Carabinieri RICHERO Giuseppe già esponente di primo piano del ROTARY).

La “salvatrice” ZUNINO è ora in carica come Assessore all'Ambiente e Legalità del COMUNE DI LOANO, nella giunta di PIGNOCCA Luigi, già uomo delle Amministrazioni comunali di VACCAREZZA Angelo, caratterizzate dal proliferare delle attività promosse dal boss FAMELI Antonio (con il GULLACE Carmelo, ACCAME Fabrizio, PRONESTI' Antonello e gli SCIGLITANO), come il “CASINO' ROYALE” (poi “CA' ROYALE”), nonché anche dalla partita del Porticciolo di Loano, targato LIGRESTI Salvatore, con la pesante ombra del FAMELI e l'operatività del noto pluripregiudicato NEGRO Walter Amedeo (in foto a lato con VACCAREZZA e PIGNOCCA).


Ma oggi andiamo oltre. Ed andiamo a vedere più nel profondo un piccolo frammento delle dinamiche e del reticolo di rapporti e delle relazioni del sodalizio capeggiato dal GULLACE Carmelo con, sempre accanto, la moglie e concorrente FAZZARI Giulia...

Per prima cosa sgomberiamo subito il campo sul fatto che le imprese dei FAZZARI-GULLACE facessero tutte capo al GULLACE Carmelo, grazie all'intestazione fittizia - finalizzata al rafforzamento della cosca 'ndranghetista –, come ad esempio nel caso della “SA.MO.TER.” a ORLANDO Roberto e FAZZARI Rita. Oltre a quanto già documentato nel recente passato dalle nostre pubblicazioni, ora si possono ascoltare, ad esempio, anche alcune intercettazioni agli Atti del procedimento “ALCHEMIA”. Di seguito quattro tra le tante che rendono evidente a chiunque chi fosse il “capo” (GULLACE Carmelo) e chi avesse la gestione delle imprese (GULLACE Carmelo con FAZZARI Giulia)...

> Dall'intercettazione del 12 febbraio 2010, sull'utenza del GULLACE Carmelo, si acquisisce la chiamata di questi all'ORLANDO Roberto. La telefonata documenta che il GULLACE impartisce gli ordini all'ORLANDO Roberto (formale titolare dell'impresa, sic!), con tono deciso sino a domandargli, in dialetto calabrese, «ti cascanu i cuddiuni?» (“ti cadono i coglioni?”) a fare ciò che gli aveva ordinato





> Dall'intercettazione telefonica 26 giugno 2011, sull'utenza del GULLACE Carmelo, si apprende della telefonata di ARMANDI Vincenzo che si lamenta del comportamento dell'ORLANDO Roberto e del fatto che questi lo abbia licenziato. Il dipendente ARMANDI, che prima aveva già chiamato la FAZZARI Giulia, con la telefonata al GULLACE Carmelo, testimonia di sapere benissimo chi siano i reali proprietari dell'impresa





> Dall'ambientale registrata il 13 marzo 2009, sull'Audi del GULLACE Carmelo, si apprende che erano i coniugi GULLACE Carmelo e FAZZARI Giulia che decidevano se e come l'ORLANDO Roberto poteva comprarsi una macchina nuova e la FAZZARI Rita a tali loro indicazioni restava in silenziosa acquiescenza



> Dall'intercettazione telefonica registrata il 15 marzo 2012, lo Studio MUSCAROLI chiama l'utenza dell'impresa "STRADE E COSTRUZIONI" e risponde la FAZZARI Giulia (che in tale società non risulta). La FAZZARI Giulia indica alla chiamante dello Studio MUSCAROLI quali dipendenti vengono messi in cassa integrazione e quali no per le società "GI.ERRE" (di cui sarebbe formale amministratore a FAZZARI Rita) e "SA.MO.TER" (di cui titolari formali sarebbero l'ORLANDO Roberto e la FAZZARI Rita)


 

Si potrebbe andare oltre, ad esempio addentrandoci nelle risultanze dell'indagine che hanno documentato quanto fosse il GULLACE Carmelo, soprattutto con la FAZZARI Giulia (nella foto a lato, con il consorte, al funerale di SOFIO Franco a Novi Ligure), che concentravano il ruolo di decisione e gestione dei rapporti ed interessi delle imprese intestate fittiziamente a FAZZARI Rita ed ORLANDO Roberto. Vi è la partita che abbiamo già, in buona parte, raccontato del progetto di Discarica a Campochiesa, nel Comune di Albenga e tanto altro, come, ad esempio, il fatto che GULLACE Carmelo teneva diretti rapporti con la REGIONE LIGURIA. In questo caso, ad esempio, vi è un'intercettazione del 9 febbraio 2009 tra il Carmelo ed fratello Elio in cui il primo annuncia dell'appuntamento per il giorno seguente in Regione, a Genova, relativamente alla Cava (sintesi: «Carmelo chiama Elio. convenevoli e, a domanda, Elio dice che non si lavora. Carmelo dice che stasera rientra e si accordano per vedersi domani, tanto nel pomeriggio Carmelo ha un appuntamento a Genova, presso la Regione, per quella questione della cava »). Ma sul punto (al momento) ci fermiamo qui ed andiamo oltre...

 

Come primo punto si può, in estrema sintesi, affrontare la capacità di intimidazione intrinseca del sodalizio 'ndranghetista capeggiato dal GULLACE Carmelo.

In questo caso assolutamente eloquente è l'intercettazione ambientale in cui si apprende della minaccia di morte - con le sorelle FAZZARI Giulia e Rita che se la ridono - portata ad un medico chirurgo dal GULLACE Carmelo. Era il 22 settembre 2009 quando sull'auto del GULLACE vi sono, con lui le due FAZZARI, e si apprende che di fronte alle sole parole minacciose del GULLACE anche un medico chirurgo cambia valutazione sulla necessità di intervento operatorio sulla paziente, la madre del GULLACE, PRONESTI' Concetta vedova RASO (nella foto a lato con il Carmelo al matrimonio con la FAZZARI Giulia). Ecco un estratto della sintesi:

«...parlano nuovamente a lungo delle gravi condizioni di salute del suocero di Carmelo (...) Parlano anche del decesso della madre di Carmelo . Questi dice che la donna doveva essere operata, col consenso espresso da tutti i suoi figli (Carmelo compreso), però poi lo stesso Carmelo era andato dal medico per chiedergli di non operarla più (…) Il medico però aveva insistito per operare comunque la madre di Carmelo, al che questi gli ha detto (al medico): "Dottore, la volete operare? Guardi che se le muore sotto i ferri, domani vengo e ammazzo a lei (al dottore, n.d.r.)!". A tale affermazione, ribadita due volte da Carmelo, le due donne ridono. Carmelo dice che allora il medico si è fatto persuaso che non era il caso di operare sua (di Carmelo) madre»

 

Se passiamo alle vicende del ponente savonese, incrociamo, ad esempio, due episodi che riguardano la famiglia del vice-sindaco di Balestrino, SATURNO Stefano, detto “Stefanino” (nella foto a lato con BURLANDO Claurio e la sindaco ISMARRO). Si tratta di vicende che inducono a ritenere che la capacità intimidatoria del GULLACE e del suo sodalizio sia ben nota... Veniamo al punto.

Rolando Fazzari conosceva bene SATURNO Antonio, padre dell'attuale vice-sindaco di Balestrino. Questi infatti era stato dipendente della CO.MI.TO. quando la società era stata gestita da Rolando Fazzari (prima dell'arrivo nella Cava di Balestrino dei suoi parenti che comportò le sue dimissioni da Direttore dell'impresa, visto che con questi non voleva avere nulla a che spartire) e ne rimase dipendente anche quando la Cava passò nella gestione dei FAZZARI-GULLACE. Inoltre, quando un figlio ebbe problemi ed aveva necessità di sostenere delle spese legali, il SATURNO Antonio richiese proprio un aiuto a Rolando. In un occasione Rolando e sua moglie vennero invitati a casa di SATURNO Antonio dalla moglie di questi che iniziò a confidarsi con Rolando e sua moglie. Testuale dalla testimonianza diretta di Rolando Fazzari:

«La moglie di SATURNO, in tale occasione, ci fece la confidenza di essere stata sentita dai Carabinieri in relazione alle rapine ed omicidio dell'orefice di Loano Angelo BOSIO, e che quando fu sentita dai Carabinieri lei non conosceva la persona che aveva visto.
Sempre la moglie di SATURNO ci raccontava che in epoca successiva, andando con il marito nell'ufficio della CO.MI.TO per prendere lo stipendio, la FAZZARI Giulia in GULLACE le presentò il marito. La moglie di SATURNO ci disse che la FAZZARI Giulia le disse, testualmente, presentandole il GULLACE: “mio marito”. 
In tale circostanza lei ha riconosciuto il GULLACE Carmelo come l'uomo che vide dal balcone ove faceva le pulizie (nel palazzo di fronte all'orefice del povero Angelo BOSIO) con la pistola in mano, dopo che sentì gli spari. 
Alla presentazione da parte della FAZZARI Giulia la moglie di SATURNO ci disse quindi che lei lo aveva riconosciuto ma lui non l'aveva riconosciuta perché mentre lui non era cambiato fisicamente, lei era molto diversa rispetto a quando faceva le pulizie. Ci fece anche vedere una sua foto di allora. Quando lo rivide lei era molto più “robusta” ed aveva tutt'altra pettinatura. 
Dopo averci riferito che lei lo aveva visto uscire dalla gioielleria subito dopo gli spari, il cui rumore l'aveva(no) spinta a guardare cosa stesse succedendo, si era pentita di avercelo raccontato perché aveva paura e ci fece giurare di non rivelare quanto raccontato a nessuno. 
Ricordo ancora che ci raccontò che quando aveva reso testimonianza, un Carabiniere aveva cercato di dissuaderla dal fornire dettagli su quanto visto. 
Ci raccontò anche che da quando non c'ero più io alla CO.MI.TO., SATURNO non veniva più pagato con assegni, ma dalla FAZZARI Giulia con “contanti che puzzavamo di naftalina”. 
Ricordo anche che il FAZZARI Francesco dopo l'omicidio dell'orefice Angelo BOSIO disse in casa che non bisognava passare dall'AGENZIA ROMA (quella di FILIPPONE e GULLACE a Ceriale). 
Ricordo anche che il GULLACE Carmelo pagò gli avvocati dei cugini GULLACE Domenico e GUERRISI Girolamo detto “Rolli”. Soggetti che operavano abitualmente con il Ninetto.»

Di questa vicenda il SATURNO Antonio era certamente a conoscenza, così come era noto pubblicamente che l'omertà sulla vicenda non era mai stata rotta dai protagonisti della rapina, visto che i parenti stretti del Carmelo, GULLACE Domenico e GUERRISI Girolamo, pur rischiando l'ergastolo per quell'omicidio si guardano bene dal rivelare il ruolo di killer del GULLACE Carmelo.

GULLACE Valentina Celeste

Nonostante la famiglia SATURNO conoscesse bene, quindi, lo spessore criminale cruento del GULLACE Carmelo, nonché anche le pratiche di gestione dell'impresa della FAZZARI Giulia, appare curioso che tra i propri contatti facebook il figlio della coppia, vice-sindaco di Balestrino, abbia la figlia prediletta dei coniugi GULLACE-FAZZARI, ovvero la GULLACE Celeste a cui, insieme alla sorella Concetta detta "Valentina" (entrambe nella foto a lato), proprio per tentare di sfuggire ad eventuali sequestri e confische, i coniugi GULLACE-FAZZARI hanno intestato fittiziamente la proprietà della villa-bunker di Toirano.



BUCCAFURRI MichelangeloAndando ancora oltre si può raccontare del funzionario comunale del Comune di Balestrino, BUCCAFURRI Michelangelo (nella foto a lato).

Prima di tutto si può ricordare che la moglie del BUCCAFURRI ha lavorato per il boss FAMELI Antonio e poi con il genero di questi, PIAVE Ugo. Poi si potrebbe raccontare della condanna inflittagli dal Tribunale di Savona per le firme false per la presentazione di una lista di estrema destra alle elezioni comunali 2007 di BOISSANO (promossa da soggetti che erano emersi per i rapporti con il GULLACE Carmelo finalizzati all'acquisizione di voti) e la cui funzione sarebbe stata esclusivamente quella di danneggiare la lista di centrodestra e permettere la vittoria della candidata del centrosinistra OLIVARI, sotto la cui amministrazione si è assistito alla lottizzazione edilizia adiacente al Cimitero (ed in assoluta violazione dei limiti di distanza stabiliti dalle norme di Legge) in cui ha operato proprio una delle imprese facenti capo proprio al GULLACE Carmelo, con l'operatività dell'ORLANDO Roberto.


Ma vi è di più.
Il BUCCAFURRI Michelangelo, giunto al Comune di Balestrino dopo il trasferimento da Reggio Calabria, venne presentato 

al GULLACE Carmelo da un altro soggetto a questi legato e già collegato ai noti CONDELLO di Reggio Calabria, il NATO Francesco (nella foto mentre effettua una consegna al GULLACE Carmelo), nel 2005 indagato per due differenti omicidi commessi in epoca antecedente, era fuggito da Reggio Calabria con il fratello Nicola e familiari, al fine di sfuggire alla guerra di 'ndrangheta, caricando le macchine con tutto il possibile, compresi i materassi.
A raccontare della “presentazione” a Rolando Fazzari fu lo stesso BUCCAFURRI ed ecco quanto Rolando ha quindi potuto indicare che:

«...il Francesco NATO portò a conoscere il GULLACE Carmelo al geom. BUCCAFURRI del Comune di Balestrino, responsabile dell'ufficio tecnico. La visita del Gullace, e' stata fatta in merito al credito che il Comune aveva nei confronti della CO.MI.TO. ( credito sostanzioso ), si parlava di decine di milioni di lire , oppure di decine migliaia di euro. Al BUCCAFURRI il GULLACE disse: «sapiti nui di iabbasciu' cumi a 'penzamo »(“sapete noi di laggiù come la pensiamo”) ed il BUCCAFURRI, riferiva di avergli risposto: «viditi ca venimu da u stessu Bastuni» (“vedete che veniamo dallo stesso bastone”)...».

Il BUCCAFURRI, tra l'altro risulta anche in contatto, certamente con l'ORLANDO Roberto (tra i contatti facebook anche del brigadiere Paolo GRANERO, fidanzato della ISMARRO Gabriella, nonché in servizio presso la Stazione Carabinieri di Borghetto S.Spirito con competenza territoriale su Balestrino), nonché con FAZZARI Rita, e PAPALIA Jessica figlia di PAPALIA Raffaele (insieme nella foto a lato), della famiglia PAPALIA, imparentata agli SCIGLITANO legati al GULLACE. La famiglia PAPALIA è insediata nell'imperiese, tra Imperia ed il Golfo Dianese, di cui principali esponenti sono, oltre al Raffaele che come documentato dal ROS era partecipe di “summit di 'ndrangheta”, quei PAPALIA Giovanni e Francesco che nell'indagine “CRIMINE” vennero intercettati a Rosarno per i loro rapporti con il “capo-crimine” OPPEDISGULLACE Carmelo SCIGLITANO GiuseppeANO Domenico (lo stesso che nel passato si recava a trovare il FAMELI Antonio nella sua società immobiliare a Loano). Proprio uno di questi, il PAPALIA Giovanni, si recava alla LIGUR BLOCK, unitamente ad altri, tra cui due figli, per effettuare un'acquisto e mentre era con Rolando Fazzari (che non lo conosceva) esprimeva a questi concetti che cercavano di farlo desistere dalle azioni di denuncia verso la sua famiglia di origine (ovvero il sodalizio 'ndranghetista capeggiato dal GULLACE Carmelo), con anche tipiche espressioni quali, ad esempio, i richiami alla serenità ed alla pace
Rolando Fazzari replicava a tali affermazioni che lui voleva Giustizia e che non vedeva l'ora di essere chiamato a rendere testimonianza nei Tribunali. Successivamente a tale visita del PAPALIA, lo SCIGLITANO Giovanni detto "Gianni" affermava che «avevano sbagliato» a promuovere un tentativo di avvicinamento nei confronti di Rolando Fazzari e che tale tentativo era stato spinto dallo SCIGLITANO Giuseppe detto "Pino" (nella foto a lato con il GULLACE Carmelo e nella foto sotto con GULLACE Elio, ACCAME Fabrizio, SCIGLITANO Giovanni, GULLACE Carmelo)

Questo, come detto, è solo un piccolo frammento del contesto e delle relazioni degli imputati nel processo “ALCHEMIA” (tra cui il GULLACE Carmelo e FAZZARI Giulia con l'accusa di associazione mafiosa - il primo ai domiciliari per questioni di salute e la seconda ristretta nel carcere di Piacenza – e FAZZARI Rita e consorte ORLANDO Roberto con l'accusa di intestazione fittizia con l'aggravante di aver agevolato la 'ndrangheta, entrambi, dopo la misura dei domiciliari, ancora sottoposti a restrizioni) che inizierà il prossimo 3 ottobre presso il Tribunale di Palmi. Un piccolo frammento per far comprendere meglio le forze e dinamiche in campo nella vicenda di Rolando Fazzari.

 

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