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Pietro FOTIA, intimidazioni e minacce in Tribunale a Savona

AGGIORNAMENTO IN CODA CON RASSEGNA STAMPA

 [video di Mario MolinariNinin

Pietro-FOTIA-2014-02-05Questa mattina, alle ore 9:45, durante l'udienza del dibattimento per il procedimento penale a carico di FOTIA Pietro ed altri, relativamente al filone "frode fiscale" emerso con l'indagine "DUMPER" della Guardia di Finanza, il Pietro FOTIA avvicinandosi all'uscita dell'aula iniziava ad inveire contro il giornalista Mario Molinari - regolarmente autorizzato ad effettuare riprese video e fotografiche -, nonché contro i "signori" della Casa della Legalità presenti (Abbondanza e D'Agostino). "Questi signori, questa pagliacciata..." sono le prime parole con cui FOTIA interrompe il dibattimento per poi alzare la voce ed urlare "Procedi. La colpa è tua.", rivolto al Pubblico Ministero, contro cui puntava l'indice. Esce e subito rientra in aula ed indicando Molinari e gli esponenti della Casa della Legalità, urla: "Questi signori qua vanno in giro tutti i giorni nei cantieri a riprendere, ora li fate venire pure qua...". Nessun richiamo del Presidente riesce a frenare Pietro FOTIA che anzi sfida tutti dicendo al Giudice: "Mi arrestati". Torna quindi ad urlare e puntare l'indice contro il pm Pelosi: "Tu, Pelosi, sei il responsabile, ricordatelo".
 Se il tono intimidatorio usato dal FOTIA non fosse stato abbastanza chiaro, immediatamente fuori dall'aula, ad indirizzo del giornalista Mario Molinari e di Christian Abbondanza, il Pietro FOTIA attraverso la vetrata che separa l'Aula dall'atrio del secondo piano del Palazzo di Giustizia di Savona, faceva il classico gesto per dire "ti faccio un culo così" (indicandone il diametro in circa 50 cm!).
 Se qualcuno aveva ancora dubbi sulla pericolosità sociale del FOTIA Pietro, dopo questi fatti, dovrebbe avere, invece, della certezze.
 La Casa della Legalità ed il giornalista Molinari nei prossimi giorni formalizzeranno denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Savona a carico del FOTIA, producendo il video dei fatti...


Nota di commento
Come si può vedere il video realizzato da Mario Molinari è “puro”.
Non ci sono commenti. Non ci sono tagli e cuci. E' il Pietro FOTIA per quello che è. La maschera della persona pacata e civile è caduta. Non c'è altro da aggiungere. La realtà è sotto gli occhi di tutti. Come Casa della Legalità esprimiamo piena solidarietà al pm Umberto Pelosi ed ai giudici del collegio del Tribunale di Savona. Auspichiamo che l'oltraggio alla Corte sia punito con assoluto rigore e che siano adottate tutte le iniziative per la tutela del pm Pelosi. Auspichiamo anche una netta presa di posizione da parte dell'Ordine dei Giornalisti che non può certo accettare che un giornalista che svolge correttamente il proprio lavoro, con le dovute autorizzazioni, venga intimidito e minacciato.
Diciamolo chiaro: non è più tollerabile l'atteggiamento intimidatorio del FOTIA, così come la sua evidente pericolosità sociale!
Il FOTIA con la sua famiglia sosteneva che fossimo noi della Casa della Legalità ad essere “ossessionati” da loro. I fatti dimostrano che è vero l'esatto contrario. Solo la nostra presenza in aula, tra il pubblico, in assoluto silenzio, accanto al giornalista Molinari, ha fatto emergere il vero volto del FOTIA Pietro, ora impresso in un video che vale più di mille parole.
 

Vai allo speciale sui FOTIA




La Stampa – ed. Savona – 06.02.2014

Processo Dumper, Fotia in aula

vede le telecamere e s’infuria

Momenti di tensione ieri mattina in tribunale a Savona nel processo per la tranche fiscale dell’inchiesta «Dumper» che vede indagati con l’accusa di false fatturazioni e frode fiscale, tra gli altri, il patron della Scavo-Ter Pietro Fotia. È stato proprio Fotia a reagire bruscamente dopo essersi accorto che in aula c’erano una telecamera, manovrata dal giornalista Mario Molinari, e alcuni esponenti della Casa della Legalità tra cui il presidente Cristian Abbondanza. 
Nel video diffuso sul profilo Facebook di Abbondanza si vede una panoramica dell’aula, poi l’inquadratura si sposta verso la porta e lo spazio riservato al pubblico: Fotia vede la telecamera e sbotta, visibilmente alterato, rivolgendosi ai giudici e al pm Pelosi. I richiami del presidente Fiumanò non riescono a frenare l’impeto di Fotia che esce e rientra almeno tre volte dalla porta a vetri dell’aula. «Scusi signor presidente, questa pagliacciata... devono riprendere me che sto uscendo... È una pagliacciata, procedete pure» esclama Fotia e fa per uscire, poi rientra subito e, rivolto al pm che ha coordinato l’inchiesta, il sostituto procuratore Ubaldo Pelosi: «Procedi! La colpa è tua». Esce e rientra: «Questi signori (rivolto a Molinari e ad Abbondanza, ndr) tutti i giorni vengono nei cantieri a riprendere, ora li fate venire anche qui». Il presidente Fiumanò cerca di arginare l’irruenza verbale di Fotia, che è incontenibile: «Non c’è problema, mi arresti, non c’è problema». Altra uscita dall’aula, pochi secondi, poi l’affondo, con l’indice puntato verso il pm: «Tu Pelosi sei responsabile, ricordalo». 
A questo punto il presidente Fiumanò ferma l’udienza e dispone che la frase appena pronunciata venga messa a verbale. Si sente poi la voce fuori campo di qualcuno degli operatori che dice «mi stanno minacciando». Si tratterebbe, secondo quanto scrive Abbondanza, di un gesto di Fotia nei confronti suoi e di Molinari. Di quanto accaduto in aula è stato informato il procuratore Francantonio Granero a cui verrà trasmesso il verbale stilato dal presidente del collegio e il rapporto di servizio del sostituto procuratore Pelosi.
La presenza della telecamera si spiega con il fatto che ieri mattina era in programma l’audizione di Fotia, poi saltata per l’assenza del suo legale Giovanni Ricco (giustificata: fa parte del pool di avvocati del processo di Imperia sulle infiltrazioni mafiose nel Ponente). 
Da tempo era stata chiesta l’autorizzazione alla videoripresa, e ieri il presidente Fiumanò ha chiesto come da prassi il consenso delle parti; tutti i legali non hanno avuto problemi a darlo, anche il sostituto del difensore del patron di Scavo-Ter (che peraltro non avrebbe dovuto essere presente). L’«improvvisata» di Fotia ha sparigliato le carte.

Marco Raffa

 

Il Secolo XIX – ed. Savona - 06.02.2014
FUORI PROGRAMMA AL PROCESSO PER REATI FISCALI

Fotia perde le staffe in aula e impreca contro il magistrato

L’imprenditore irritato dalla presenza della Casa della legalità

SAVONA. «Questa è una pagliacciata. Buongiorno, proseguite pure, prosegui pure. Mi arresti non c’è problema». Pietro Fotia è stato pochi minuti ieri mattina in aula nell’ambito del processo che lo vede a giudizio per reati fiscali insieme a Mario Taricco, Andrea Baccino e Vittorio Baghino, ma la sua presenza è stata esplosiva. L’imprenditore non avrebbe dovuto comparire visto l’accordo preso per un rinvio, tra il suo difensore Giovanni Ricco e il sostituto procuratore Ubaldo Pelosi.
Alla fine è stato proprio il pm dell’inchiesta “Dumper” che lo ha portato in carcere nel maggio del 2011 per corruzione a finire nel mirino degli strali di Fotia infastidito e irritato dalla presenza di due esponenti della Casa della Legalità e soprattutto dalla telecamera di un terzo giornalista. «Tu sei il responsabile, ricordati» ha tuonato l’esponente della Scavo-Ter puntando il dito indice all’indirizzo del magistrato.
Un atteggiamento che ha sorpreso tutti e soprattutto ha spinto il presidente del collegio del tribunale Caterina Fiumanò a verbalizzare il comportamento dell’imputato in vista di una prevedibile trasmissione degli atti alla procura di Torino per il comportamento di Pietro Fotia. Denuncia per minacce che verrà depositata nelle prossime ore anche da ChristianAbbondanza, responsabile della Casa della Legalità. Ovviamente nessuno, al sesto piano del palazzo di giustizia ha voluto commentare l’accaduto, lasciando all’espressione del viso l’interpretazione delle sensazioni provate ieri mattina nel corso dell’udienza.
Completo scuro e camicia bianca, il diretto interessato ha poi abbandonato l’aula invitando i giudici ad arrestarlo:«Non c’è problema». E finire poi fuori dall’aula ad assistere la conclusione dell’interrogatorio di Andrea Baccino, uno dei quattro imputati nell’inchiesta che vede alla sbarra i titolari di aziende accusati di aver emesso fatture per operazioni false o non effettuate a favore della Scavo-Ter.
Per Pietro Fotia si tratta della seconda uscita consecutiva fuori dalla righe nel corso di questo processo. All’udienza precedente, infatti, nell’ambito di una richiesta di spontanee dichiarazioni, si era dichiarato un perseguitato dalla giustizia e chiedendo un processo giusto al collegio giudicante. Una posizione sulla quale aveva poi cambiato il tiro a mente fredda sottolineando «la massima fiducia negli attuali giudici chiamati a valutare le mie responsabilità ».
Ieri mattina però Fotia ha esagerato. E la molla scatenante è stata proprio la presenza degli esponenti della casa della Legalità e della telecamera. «Questi signori qua vanno in giro tutti i giorni nei cantieri a riprendere, ora li fate venire pure qua...» è stato il suo commento. Una presenza, la loro, però autorizzata dai giudici con il parere delle parti in causa,come è stato chiarito in seguito.
Il vero problema, sollevato dalla difesa Fotia, è che l’imprenditore in quel momento non era in aula. E non avrebbe dovuto esserci. La “sorpresa” ha scompigliato le carte e scatenato la bufera.
G. CIO.



Aggiornamento 06.02.2014
Da quanto apprendiamo la Casa della Legalità e Mario Molinari non saranno gli unici che presenteranno denuncia a carico di Pietro FOTIA per i fatti del 5 febbraio presso il Palazzo di Giustizia di Savona. La Procura di Savona, infatti, ha deciso di procedere con trasmissione di apposita Relazione alla Procura di Torino che dovranno valutare come procedere. 

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