Prosegue la vertenza legale con il Venanzio MAURICI
Nell'ambito della Causa Civile promossa contro la Casa della Legalità da Venanzio Maurici nel 2009 per un risarcimento danni di 200.000 euro in merito a diverse pubblicazioni la Casa della Legalità si costituiva in giudizio, rappresentata e difesa dall'Avv. Elena Peruzzini Di Rella, promuovendo ampia e documentata difesa con richiesta di respinta della domanda del Maurici in quanto infondata in fatto e in diritto.
La II° Sezione Civile del Tribunale di Genova ha quindi valutato solo in parte le prove prodotte dalla Difesa a sostegno della correttezza e fondatezza degli articoli pubblicati dalla Casa della Legalità, rigettando in parte le richieste del Maurici ed accogliendone altre, come quella in merito al Giacomo Maurici (noto esponente della famiglia Maurici di Cosa Nostra, che è stato individuato dal Giudice come semplice conoscente del Venanzio quando invece era tra i fondatori e dirigenti, insieme al Venanzio Maurici, dell'associazione “Amici di Riesi”) ed all'atteggiamento “neutro” tenuto dal Maurici nei confronti dei Mamone (che non sono soltanto indicati come famiglia legata alla 'ndrangheta dalla ex moglie di Vincenzo Mamone – come valutato dal Giudice -, bensì da molteplici atti ufficiali)...
Con Sentenza ha quindi liquidato il risarcimento danni al Maurici in 5 mila euro (sui 200 mila richiesti) per “non particolare gravità dei fatti attribuiti” e, tra l'altro, perché “va aggiunta un'innegabile anomalia nella condotta tenuta dal Mamone (al limite della minaccia alla libertà di stampa oltreché al diritto all'occupazione) e che ragionevolmente andava stigmatizzata da parte del responsabile del sindacato [il Maurici, ndr], in occasione dell'intervista pubblicata sui giornali, proprio in ragione dell'importante ruolo sindacale ricoperto rendendo perciò discutibile il profilo neutrale invece mantenuto dal Maurici".
Sulla Sentenza, in attesa di notifica, alla luce dell'ampia documentazione comprovante la correttezza e fondatezza di quanto da noi pubblicato e che non è stata valutata pienamente dal Giudice, sono quindi in corso, con i legali, le valutazioni in merito al da farsi.
[Vedi anche "Processo per querela di Maurici: piena assoluzione perché il fatto non costituisce reato"]