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Rischio di una protesta con mira sbagliata...

(sorta di lettera aperta a studenti, ricercatori, lavoratori... insomma ai cittadini)
 
[il video è dell'intervento della Casa della Legalità alla manifestazione regionale "riprendiamoci la scuola" a Reggio Emilia il 9 ottobre 2010]
Alcune settimane fa su facebook scrivemmo * una nota dal titolo "Diritti. Facciamo sul serio o scherziamo ancora?", per dire alcune cose, ovvero:
"Gli studenti e insegnanti manifestano, ma i soldi per la scuola non ci sono.Gli universitari ed i professori manifestano, ma i soldi per l'Università non ci sono. I ricercatori ed i precari manifestano, ma i soldi per ricerca e lavoro non ci sono. I malati ed i medici manifestano, ma i soldi per la sanità non ci sono.I lavoratori che perdono il posto manifestano, ma i soldi per gli ammortizzatori sociali non ci sono. E possiamo andare avanti per ogni settore pubblico, la questione è semplice: i soldi non ci sono! Non ci sono perché mentre ognuno guarda al proprio "orto" non ci si è resi conto (e non ci si rende conto) che la "cassa" la tieni qualcun altro, non lo Stato!"

E perché affermiamo questo? Semplicemente perché ormai "1/3 dell'economia nazionale è 'nera', ovvero della criminalità finanziaria e mafiosa. La spesa pubblica è viziata da corruzione e conflitti di interessi dilaganti, che nemmeno nella cosiddetta "Prima" Repubblica. Ed è un sistema "trasversale"... come testimonia, ad esempio, la partita "rifiuti"... dove, da una parte e dall'altra, li si vuole "bruciare" per garantire il business degli "amici", quando invece sono una "risorsa" che può produrre ricchezza per la comunità e le casse pubbliche (e tutelare salute e ambiente)"
E quindi chiudevamo la riflessione ponendo alcune domande:"Vogliamo parlarne? Vogliamo capire che se non si aggredisce l'economia "nera", colpendo la criminalità finanziaria e mafiosa, e se non si combattono seriamente corruzione e conflitti di interesse (che devastano le casse pubbliche), non ci sono soldi nelle casse pubbliche per garantire i servizi e quindi i Diritti? Quando studenti, universitari, docenti, ricercatori, precari, lavoratori... capiranno che è questa la priorità assoluta del Paese?"

Adesso da nord a sud gli studenti medi, universitari, i ricercatori e professori, tornano in piazza, tornano ad autogestire e occupare scuole, facoltà... sino a monumenti simbolo delle città...
Ma ancora una volta guardando al particolare. Così come i lavoratori la cui dignità è stata svenduta da anni ed anni dai Sindacati (tutti)... così come i migranti che nella migliore delle ipotesi sono stati accolti come "nuovi schiavi"... così come tutti: per il proprio particolare. Non si comprende ancora (ed è già tardi) che la questione è una ed una soltanto: aggredire la ricchezza nera, criminale e mafiosa!O si riprende la "cassa" oppure non c'è scampo, non c'è per nessuno! O si ferma la corruzione (trasversale), i conflitti di interessi (trasversali), le vecchie clientele e quelle nuove figlie della stagione del "precariato" (trasversali)...  l'alterazione della concorrenza nell'economia, oppure non c'è via d'uscita per alcuno!  

E non bastano gli slogan. Non si risolve il problema scaricando il tutto sul parafulmine di turno del sistema. Ma ad oggi le scuole, le università e le piazze di questo non parlano e se non ne parlano non cambierà nulla... sarà il ritorno dell'Onda... di un'onda ciclica, che è nella norma, che è prevista... che anzi legittima il perpetuarsi di questa realtà... che è persino funzionale al "sistema" che infatti accetta "lo scontro" e par farlo, per alimentarlo, manda anche le cariche! Ma questo non è un cambiamento... è la norma, da decenni... è l'agire nel sistema stesso secondo il copione scritto sistema! E' un fenomeno ciclico che non cambia, non libera le coscienze. E' un gioco delle parti sul nulla, perché, piaccio o no, il particolare oggi è nulla. E' la devianza dell'attenzione alla vera questione! E' una protesta che agisce lungo i binari già posati... binari morti!   

Ed attenzione di rivolta civile in questo Paese vi è un grande bisogno... Una rivolta che sappia colpire il cuore del problema, cioè il "sistema"... ovvero quel sistema dove Dignità e Diritti sono negati e tutto è piegato da un'illegalità trasversale alla politica ed all'economia che conta. Servirebbe una rivolta che porti la comunità a comprendere che se non elimina la stortura derivante dal condizionamento di quella ricchezza criminale e mafiosa, non solo l'etica, ma anche l'economia e la democrazia sono una farsa... (ed i soldi non ci sono, mentre si svende quel che resta del patrimonio pubblico e del territorio). Serve comprendere ed agire in questa direzione e non farsi incanalare in quelle proteste funzionali alla normalizzazione, in cui anche gli scontri violenti sono "rassicuranti", rassicuranti per entrambe le parti... con i due protagonisti che si contendono la scena sul palcoscenico, così che la comunità assista solo al ripetersi di eventi e movimenti come ormai ogni anno, come ormai in ogni decennio, mentre il Paese affonda!  

Gli studenti, i professori ed i ricercatori, al di là della retorica sull'essere il futuro o presente del Paese, vorranno comprendere questo e incanalare le loro energie sul problema centrale, prioritario, irrinunciabile, del Paese?
Saranno capaci di passare da contenuti importanti ma particolari per guardare al nocciolo della questione... anche perché senza affrontare e risolvere quello di soldi non ce ne sono più?
Non servono simboli, idoli o guru... serve assunzione di responsabilità collettiva, conoscere e quindi agire... altrimenti è solo una nuova replica che ferma il tempo, che riporta le lancette indietro a vecchie speranze e sogni, ma allontana la mente, le scelte ed i comportamenti dalla realtà! 

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