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Nel feudo di Scajola solo pochi intimi... mentre l'inchiesta avanza

il volantino della Casa della Legalità (foto Riviera.24.it)NEL SEGUITO DELL'ARTICOLO IL VIDEO INTEGRALE SULLA MARCIA-STATICA PER SCAJOLA DEL PDL, LA RASSEGNA STAMPA SULL'INCHIESTA (ci scusiamo se non abbiamo inserito il video integrale su youtube ma ultimamente i video che cerchiamo di caricare, una volta online su youtube, hanno ripercussioni sull'audio che in parte viene distorto o azzerato)

Lo scontro tra reale e surreale è aperto. Nel feudo di Claudio Scajola & family il contrasto è ormai lapalissiano e se la comunità sembra ormai essersi resa conto dei fatti, pur dimostrandosi disillusa di un possibile cambiamento, i notabili dell'Impero non vogliono proprio cedere e si affidano ad un mix tra vecchia pratica democristiana ed il berlusconismo più spinto. Così, davanti al procedere degli sviluppi dell'inchiesta giudiziaria sul Porto di Imperia, rispondono facendo scudo all'imperatore Scajola e con lo schierarsi di tutta la sua corte in un attacco alla Magistratura. Ma andiamo con ordine...

Il Porto di Imperia è stato un enorme “buco nero” dove la trasparenza e correttezza della gestione di una società (Porto di Imperia spa) con il 33% di capitale pubblico (del Comune di Imperia) sono state sistematicamente negate. Ne avevamo già parlato... ed ultimamente i nodi erano venuti al pettine quando si scoprì un lievitamento dei costi dell'opera da 29 a 145 milioni di euro. Era scontato che non vi fosse solo un aspetto “ambientale” relativo alla montagna di terra o di abuso edilizio per il capannone... Vi erano già stati sequestri di società della 'ndrangheta operanti in quel sito, così come erano note le movimentazione terra svolte dall'impresa del clan Pellegrino e le demolizioni eseguite dalla Scavo-Ter dei Fotia. E poi la denuncia sull'aumento spropositato dei costi... ed i sequestri documentali effettuati dalla Polizia Postale e poi l'aggiungersi della Guardia di Finanza nel seguire l'azione penale sull'operazione del Porto...

 

La prima pietra del Porto di ImperiaDavanti a dati e fatti ben precisi la politica ha fatto finta di nulla, sperando forse che tutto finisse nel dimenticatoio collettivo, dei media e magari anche dei magistrati, vista una situazione disastrosa della Procura di Imperia, di fatto svuotata di uomini (oltre che di mezzi), tanto da essere stata dichiarata “sede disagiata”. Si sapeva, ad esempio, anche del coinvolgimento pieno di Scajola in quell'operazione da lungo tempo (dai tempi della “gita” in elicottero con Fiorani, oltre che al Bellavista Caltagirone)... e si sapeva che la Guardia di Finanza era tornata ad approfondire i coinvolgimento dello Scajola e del suo entourage (a partire dal suo braccio destro Conti), in diverse operazioni, per conto della Procura di Perugia. Quindi non era un mistero che prima o poi si sarebbe arrivati ad un suo coinvolgimento diretto, oltre che con i suoi fedelissimi ed il Caltagirone, nell'inchiesta sul Porto di Imperia.

Le uniche reazioni registrate nell'estate scorsa in occasione delle prime avvisaglie dell'azione giudiziaria sull'operazione del Porto di Imperia erano state quelle del Sindaco Strescino che disconosceva l'informativa inviata dal Comitato di Controllo alla Procura sulle anomalie dell'operazione e quella del Bellavista Caltagirone che minacciava denuncia ai controllori perché osavano controllare. Per il resto timide erano state le prese di posizione anche del centrosinistra (a parte quelle di alcuni esponenti ex Ds imperiese che, in rottura con Claudio Burlando, denunciarono l'operazione alla Magistratura)... Non si può infatti dimenticare che al taglio del nastro del cantiere nel 2006 con Claudio Scajola e Caltagirone vi era proprio Claudio Burlando!

Adesso oltre a Claudio Scajola e Caltagirone nell'indagine sono già finiti l'uomo primo di Scajola, ovvero Carlo Conti, Domenico Gandolfo e “l'esecutore” Paolo Calzia... altri li dovrebbero raggiungere a breve, perché la Procura di Imperia è decisa ad andare avanti senza farsi condizionare. Non possiamo e vogliamo entrare qui nel merito dell'inchiesta in quanto al momento il lavoro della Procura si sta ancora sviluppando e quindi rispettiamo la riservatezza necessaria a questo lavoro e rimandiamo a quanto, al momento, pubblicato dalla stampa (in coda un'ampia rassegna stampa).

Le urla di “scandalo” e di “giustizia ad orologeria”, di “complotto” e di “toghe rosse”, usate per l'ennesima volta dagli esponenti del Pdl, non ci stupiscono. Ci lascia invece interdetti l'atteggiamento spudorato del Sindaco di Imperia, Paolo Strescino. Certo questi è lì perché Scajola lo ha voluto... ma questi dovrebbe avere la decenza, portando la fascia di Sindaco, di evitare certe dichiarazioni... e questo anche perché il Comune che lui regge come Primo Cittadino, quello di Imperia, detiene il 33% delle quote societarie della “Porto di Imperia spa” e quindi avrebbe potuto, quanto meno, far sì che si rendessero pubblici – per il dovere di trasparenza che spetta alle pubbliche amministrazioni e, quindi, anche alle società partecipate (anche se “a diritto privato”) - gli incarichi assegnati, direttamente ed in subconcessione, oltre ai fornitori prescelti, dalla Porto di Imperia spa. Noi nel luglio scorso lanciamo ancora una volta l'appello a pubblicare tutto:
“La PORTO DI IMPERIA SPA vuole dare una risposta? Bene: pubblichi online sul proprio sito, uno dopo l'altro l'elenco di:
- fornitori, con indicazione, per ciascuno, della tipologia, del costo preventivato e del costo finale;
- ditte incaricate direttamente di eseguire progettazioni e lavori, con, per ciascuna, l'indicazione dell'incarico assegnato, del costo previsto e del costo finale;
- ditte che hanno avuto incarichi indiretti, anche qui, per ciascuna, con l'indicazione dell'incarico svolto, del costo previsto e del costo finale;
- le compagini sociali (proprietà, amministratori, incarichi vari) dei fornitori e delle ditte incaricate (direttamente e indirettamente);
- le eventuali offerte (con tipologia e costo) di altre ditte e fornitori giunte ma rigettate”

Il Comune di Imperia cosa ha fatto? Poteva rendere pubblici qui documenti, quei dati... ed invece nulla... ha protetto, in una logica omertosa, quei dati, quelle cifre e qui nomi. (Sindaco Strescino se c'è batta un colpo!)

Ma andiamo avanti...

Sabato scorso, il 23 ottobre 2010, a Calata Anselmi, ad Imperia il PDL ha chiamato a raccolta il popolo per dare la propria solidarietà a Claudio Scajola, secondo loro “vittima” dell'inchiesta sul Porto di Imperia. Doveva essere una “marcia di solidarietà” ed è stato invece un comizio dei notabili e per notabili del Pdl, disertato dalla cittadinanza. Nonostante la mobilitazione dalle province di Genova, di Savona e dei comuni dell'imperiese a partire da Ventimiglia, all'avvio del “comizio” erano circa 200 persone... che alla fine degli interventi si erano ridotte ad un centinaio (che occupavano meno della metà della piazzetta antistante l'ufficio vendite della Porto di Imperia Spa. C'erano sindaci, assessori, consiglieri provinciali, consiglieri regionali, parlamentari, dirigenti pubblici e di partito, tante moglie ed in prima fila i familiari di Scajola... poi c'erano un poco di elettori, soprattutto anziani... Il “popolo” non c'era.

La Casa della Legalità ci è stata, ha ripreso e registrato questa “parata”... ed ha distribuito un volantino (scaricalo qui in formato .pdf) con una serie di fatti inconfutabili, dati certi che però qualcuno non gradisce che si conoscano... tanto che di insulti ne abbiamo collezionati parecchi, forse più che in ogni altra occasione. Tra le accuse più ricorrenti vi era quella di essere lì per conto del “partito”... Fatto che proprio dimostra che non solo hanno i paraocchi che gli impediscono di vedere i fatti (non le opinioni) ma che nemmeno ci conoscevano, perché se ci conoscessero un minimo dovrebbero sapere che non abbiamo alcun “partito” di riferimento e non abbiamo mai fatto sconti a nessun “partito” (ma proprio a nessuno!). Ma quella del PDL, sabato mattina a Imperia, era pura propaganda, nulla di più e nulla di meno... anzi è stata una tentata propaganda visto che gli imperiesi ed i liguri non c'erano!


Tra gli interventi dal palco improvvisato con cavi volanti sono stati significativi tre interventi, oltre a quello dello Scajola stesso che ci teneva a solidarizzare con se stesso.

 


Uno è certamente quello Sindaco Strescino che ha indicato i “nemici” in coloro che in Consiglio Comunale votarono contro la delibera per il Porto di Imperia, scandendone i nomi e dando il là all'indicazione dalla platea di “buttarli a mare” che ha fatto prima ridere lo Scajola jr. per poi far scattare un applauso generale.
Strescino ha poi puntato l'indice, accusando di politicizzazione, le inchieste giudiziarie e le verifiche antimafia prefettizie che stanno colpendo le amministrazioni di centrodestra dell'imperiese (dimenticando che ve ne sono altre che coinvolgono amministrazioni ed amministratori pubblici di centrosinistra... dimenticanza volontaria per poter sostenere di essere vittime di un complotto).

Poi è stata la volta dell'immancabile Giovanni Bosio, sindaco di Bordighera. Subito dopo l'annuncio che i Carabinieri avevano richiesto una Commissione di Accesso per arrivare allo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose (per i condizionamenti sull'amministrazione comunale da lui guidata del clan Pellegrino della 'ndrangheta) aderì alla fiaccolata “accendiamo la Legalità” di Libera che lo accettò senza batter di ciglio e lo fece pure parlare contro le mafie. Sabato era lì ad Imperia ed ha parlato dal palchetto affermando che per scacciarli deve essere mandato l'esercito nei loro Comuni e nelle loro Province, perché loro non se ne vanno... e poi affermando che nel suo Comune è tutto in regola... Infatti dopo l'invio della Commissione di Accesso la stessa Commissione, visto che è tutto tranquillo, è stata affiancata da Dia, Guardia di Finanza e Carabinieri!

E' quindi intervenuto Marco Melgrati, ovvero “urgano Mel”. Questi dopo aver attaccato la Procura di Savona che ha osato non chiudere gli occhi sulla “sua” Alassio e, quindi, sul suo operato da Sindaco (ora ex, dopo la proclamata sua decadenza dalla carica da parte del Presidente della Repubblica) e di Architetto, è passato ad attaccare noi e la magistratura in generale che per lui è tutta “di sinistra”. Tra le sue frasi di quella mattinata eccone due: “Ho visto che è girato un volantino vergognoso di una sedicente Casa della Legalità... personaggi squallidi che vivono sulle presunte disgrazie altrui”,“La mafia qua non esiste! Non esiste nel nostro dna, non esiste nella nostra formazione culturale, non esiste nei nostri atti, questo è fondamentale. E quindi a questi signori della Casa della Legalità che sono degli infami, saranno denunciati anche per questo volantino”. Affermazioni con le quali si è conquistato una bella querela che depositeremo come Casa della Legalità nei prossimi giorni.

Il clou lo ha però raggiunto lo Scajola in persona... Nel suo lungo intervento, che pareva quasi una candidatura a fare la guida turistica di Imperia (ormai si accontenta di poco), ha prodotto alcuni passaggi topici. Uno - della serie e chi se ne frega - è quando ha raccontato che quando era bambino, ancora in culla, sotto il materassino gli avevano nascosto un mitra. Un altro passaggio è quando ha rivendicato con orgoglio di essere intervenuto per modificare il progetto del Porto e per spingere alla sua approvazione e realizzazione... sembrava Silvio Berlusconi che in aula per il Processo Sme a Milano da imputato aveva affermato di meritare una medaglia d'oro per quell'operazione (illegale, ndr). Poi ha raggiunto l'apoteosi con un passaggio volto a giustificare l'aumento dei costi dell'operazione Porto di Imperia ed ha affermato che l'aumento dei costi è naturale, scontato... proprio come vi è un aumento nei costi finali di chi sistema la casa rispetto al preventivato. Ma, scusate, proprio lui fa questo esempio? Lui, che la casa vista colosseo l'ha pagata meno della metà del valore perché, sosteneva/sostiene, l'altra parte è stata pagata di nascosto da altri? Ma poi alla fine in un passaggio si tradisce ed afferma: che il popolo è meglio dei propri rappresentanti! Ecco su questo punto siamo assolutamente d'accordo con lui!
C'è stato un attimo però che stavamo, onestamente, per alzare la mano... è stato quando ha tuonato: alzi la mano chi può dire che ho agevolato qualcuno nella mia carriera. Ecco, qui volevamo alzare la mano, ma che sarebbe successo? Dopo gli insulti già ricevuti prima dell'inizio della parata oratoria, sarebbe scoppiato il putiferio e qualcuno avrebbe potuto affermare che eravamo dei “disturbatori” o degli “squadristi”. Ed allora ci siamo trattenuti... ma invitiamo Claudio Scajola ad un confronto pubblico, nella “sua” (forse non più!) Imperia. Ci sta o scappa?

Dicevamo del “clima” che ha accolto il nostro volantinaggio... beh, lo si può vedere ed ascoltare direttamente dal video che abbiamo fatto. Un “clima” che conferma che quello che si presenta come il “popolo della Libertà” ed il “partito dell'amore” ha un linguaggio ed un atteggiamento esattamente opposto ai termini “libertà” e “amore”, a meno che non considerino affini a questi frasi del tipo: “teste di cazzo”, “coglioni”, “ti spacco la faccia”, “ti infilo la telecamera nel culo”, “con questi (i volantini, ndr) pulitevi il culo”, “spero che qualcuno vi dia una lezione” e tante altre di quelle “brutte parole” che lo stesso Scajola a criticato tanto con il suo intervento volto dimostrare che loro mantengono la “serenità”.

Vi è però ancora un punto fondamentale su questa vicenda, anzi due.

Il primo è che le infiltrazioni mafiose vi sono state ed ormai siamo davanti ad un radicamento pesante. Questo è un dato inconfutabile (per l'imperiese, anche per quell'opera del Porto di Imperia, così come per altre opere nel savonese, nella provincia e città di Genova ed ancora nel levante sino allo spezzino). Quindi perché continuare a negare questi fatti? Negando la presenza delle mafie non le si può contrastare, anzi le si aiuta! Indipendentemente dalle valutazioni, positive o negative, su un opera (come quella del Porto di Imperia) perché non si vuole contrastare l'accaparramento dei lavori da parte di società di mafia? Contrastare le infiltrazioni nei cantieri (e nel riciclaggio) delle mafie dovrebbe essere un punto fermo, una priorità, sia per chi è contro ad un opera, ma anche per chi è a favore! E se prima qualcuno degli amministratori pubblici poteva essere “ingenuo” rispetto a tele presenza e tali condizionamento, oggi non può non sapere... ed allora è grave, inquietante ed intollerabile che si persegua nel negare, nel porre il silenzio su questo cancro che divora l'economia locale, la libera concorrenza, l'ambiente, la qualità stessa dei lavori, sino a condizionare il voto e quindi la gestione della cosa pubblica!

Il secondo è sul clima che quella manifestazione di sabato 23 ottobre ad Imperia vuole instaurare. Infatti davanti ad un attacco senza freno ad un inchiesta giudiziaria che si sta sviluppando (in un territorio dove esponenti politici eletti tra Regione e Parlamento, ed amministrazioni pubbliche degli Enti Locali, sono stati eletti con il voto delle cosche) il messaggio uscito da quell'operazione di propaganda è anche un messaggio intimidatorio, che va a minare la serenità di chi potrebbe portare il proprio contributo alle inchieste della magistratura sulla questione del Porto di Imperia, così come sulle collusioni mafia-politica in molteplici Amministrazioni pubbliche. Dove persino pezzi delle Forze dell'Ordine si sono mostrate chine ad un sistema di potere politico-mafioso-massonico-economico devastante, un attacco violento, così violento e spudorato, all'azione giudiziaria ed alle verifiche sulle infiltrazioni mafiose nei Comuni e nelle opere pubbliche (e di interesse pubblico), certamente può condizionare e disincentivare la collaborazione con gli inquirenti, quasi “raccomandando” di non osare denunciare o testimoniare per evitare di subire pesanti conseguenze.

Noi, sicuramente non molliamo, non ci facciamo intimidire ed andiamo avanti... e continueremo a raccogliere segnalazioni, indagare e collaborare con i reparti investigativi, senza lasciare soli coloro che decideranno di denunciare e testimoniare... E continueremo anche a parlare e scrivere di tutto questo, dal web e dal territorio... perché è un dovere civile di ciascuno fare la propria parte, anche quando ci si deve scontrare con l'Imperatore (Scajola) o il Vice-Re (Burlando)!



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