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Capurro tra sequestri e disastri, l'uomo giusto di Burlando

img_685.jpgCapurro e Paladini nel nome di Di PietroRimasto senza due suoi alfieri, per lui fondamentali (Franco Zunino all'ambientee Cassini all'agricoltura), Claudio Burlando ha visto in Armando Ezio Capurro l'uomo perfetto per il futuro. Lo ha incoronato nella sua lista civica "noi con Burlando", sottraendolo alla candidatura per l'Italia dei Valori - Lista Di Pietro, ma si sa tra alleati non è mai un problema cedere gli uomini migliori per concorrere insieme verso un roseo futuro. Ed è così che con le ultime elezioni regionali - quelle che in Liguria hanno visto anche in azione nel condizionare il voto la 'ndrangheta - del 28 e 29 marzo scorsi, Ezio ArmandoCapurro non è solo divenuto consigliere regionale, ma è dato in pole position per un assessorato nella nuova giunta di Claudio Burlando.
Ed è così che in Puglia, quelli del centrosinistra... quelli del PD, stanno ancora cercando di capire se sulla Liguria sia cascata un epidemia di delirio politico. Il perché lo racconta bene Marco Preve su "la Repubblica" che svela finalmente chi sia Ezio Armando Capurro... 

Burlando con gli esponenti di Legambiente Liguria (e Franco Zunino)Cose che in rete si conoscono grazie a molteplici siti che hanno denunciato i disastri ambientali ed alla salute prodotti dagli impianti delle società di Ezio Armando Capurro in Puglia. Cose che sono state denunciate senza giri di parole dal Pd (il partito di Burlando, sic!) di Maglie che sintetizza così "i danni ambientali, la diossina, l'aumento dei tumori, le morti bianche... i legami, le responsabilità" [leggi qui], la ricostruzione delle attività in Puglia del Capurro con i Rampino ed i Fitto (quei fitto... quelli del centrodestra)... Cose che "Il Tacco d'Italia" aveva elencato in una panoramica dettagliatissima nel numero di ottobre [clicca qui]... Cose in Puglia devastanti che in Liguria diventano crediti per un'avanzata politica.

E se qualcuno può pensare che i problemi per Ezio Armando Capurro si limitino solo alla Puglia, si deve correggere. Infatti basta andare proprio nel suo Tigullio, dove non vede l'ora di procedere a buchi nei monti e riempimenti a mare, per scoprire che il pm Enrico Zucca nel 2006 gli ha sequestrato l'ex Oleificio di Avegno... dove la bonifica non è mai stata fatta, l'amianto svolazza e l'area - come rilevato dai Noe - è divenuta discarica. 

Ma Ezio Armando Capurro non è che abbia tutte le colpe... in fondo la principale responsabile di buona parte dei disastri - per legge - è imputabile ad una anziana signora, Giovanna Terrile, presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore, rispettivamente della Copersalento e della Capurro srl... E' una donna anziana che non può nemmeno essere tradotta in carcere per superati limiti di età ed ha spesso bisogno del figlio che firmi le carte e decida per lei (ma con la responsabilità che resta a lei) quale suo procuratore... Ed il figlio si chiama per caso Ezio Armando Capurro?

Per ora fermiamoci qui, lasciandovi alla lettura dell'articolo di Marco Preve su Repubblica di oggi e due link - primo e secondo - e se avete tempo basta fare un po' di ricerca su Google e tutto si trova, senza problemi... I problemi ora, oltre che in Puglia ed ad Avegno, saranno pesanti anche in Regione. D'altronde la risposta del Capurro a Repubblica è esemplare: "Non capisco il vostro interesse a questa vicenda. Io non ho nulla da dichiarare, arrivederci". Chiaro?


Ezio Armando Capurro07.04.2010 - Repubblica
L'ex sindaco di Rapallo, indicato come "papabile" per un assessorato in Regione, al centro di una spinosa polemica nel Salento
Capurro, il Pd e le relazioni pericolose
vincente in Liguria, contestato in Puglia
di Marco Preve

In Liguria è stato eletto in Regione grazie al riconfermato presidente - nonché iscritto Pd - Claudio Burlando che lo aveva espressamente voluto nella sua lista. Ma in Puglia il suo nome, e quello delle sue società, viene pesantemente criticato proprio dal Pd locale che, addirittura, parla di "fabbrica della morte" per uno stabilimento, chiuso da poche settimane, che lo vede tra i proprietari.
Ezio Armando Capurro, è lui il protagonista di questa vicenda, è però un politico da sempre abituato a spiazzare chi gli sta di fronte: come quando venne eletto a Rapallo nel 2004 con una lista civica che guardava a destra proprio come quella ufficiale di Forza Italia; oppure la rocambolesca caduta della sua giunta per questioni urbanistiche due anni dopo; e ancora i suoi rapporti con i giornalisti, tra querele e cause civili, e cameramen chiusi a chiave per ottenere la restituzione di videocassette. Poi l'avvicinamento all'Italia dei Valori bruscamente interrotto fino al trionfo con la lista Burlando e l'ipotesi di un assessorato.
"Diciamo che siamo rimasti molto stupiti nel vedere che il dottor Capurro era stato candidato a Genova" racconta Mauro Bavia del Pd di Maglie. Siamo in Puglia, nel Salento, dove tanti anni fa Leo Capurro, padre di Ezio Armando aveva aperto stabilimenti oleari.
Uno di questi, il cui nome è Copersalento, si trova appunto a Maglie e dopo essere stato per decenni sansificio, negli ultimi dieci anni si era trasformato in un inceneritore di rifiuti e poi in centrale termoelettrica con cambiamenti negli assetti societari. L'impianto, dopo un'altalena di denunce, ispezioni, chiusure e riaccensioni è stato definitivamente spento dalla Provincia di Lecce prima di Natale. Ma le polemiche sull'inquinamento che avrebbe prodotto nel corso della sua lunga vita non sono cessate.
"Stiamo aspettando le conclusioni dell'inchiesta della procura - spiega Mauro Bavia - e anche delle autorità sanitarie".
Ma la questione che ha scatenato le maggiori polemiche - e ha portato anche all'abbattimento di diversi capi di bestiame - è sicuramente quella riguardante la diossina: "Lo stabilimento ha superato di ben 420 volte i limiti massimi di emissione di diossina" dice ancora Bavia che ha intitolato un suo articolo sul sito del Pd di Maglie "Copersalento. Fabbrica di morte".
Anche si parla di possibili cambiamenti societari, le visure camerali della Camera di Commercio di Lecce dicono che i 3 milioni di capitale della Copersalento sono suddivisi tra la Engineering Consulting Construction Company, società di Cremona specializzata in centrali per la produzione di energia, e la Capurro srl di Avegno che appartiene al neo consigliere della lista Burlando nonché ai suoi figli e alla moglie (i due cugini risultano possedere l'usufrutto delle quote dei tre figli).
Repubblica ha chiesto a Ezio Armando Capurro di commentare il caso ma l'ex sindaco di Rapallo ha risposto così: "Non capisco il vostro interesse a questa vicenda. Io non ho nulla da dichiarare, arrivederci".
Oltre agli aspetti ambientali e di sicurezza per la salute, lo stabilimento di Maglie aveva suscitato polemiche a sinistra anche per la precedente composizione societaria. Amministratore di Copersalento per dieci anni fino al 1993 è stato infatti Raffaele Rampino che è cugino dell'attuale sindaco di Maglie Antonio Fitto così come è imparentato con l'ex Presidente della giunta regionale Raffaele Fitto, uno dei fedelissimi del partito di Silvio Berlusconi.
Negli ultimi giorni in Puglia si è parlato del progetto di riconversione dell'inceneritore, ormai chiuso, in centro di coltura di microalghe da cui estrarre oli essenziali per la produzione di prodotti farmaceutici ed estetici.    

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