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Di nuovo in Regione contro il Partito del Cemento... incriniamolo


Ancora in Regione Liguria contro il Partito del CementoStamane la Casa della Legalità ed il Meetup Amici di Beppe Grillo di Genova (liberatosi dalla zavorra "partitica" che lo teneva quieto) erano davanti al Consiglio Regionale della Liguria in Via D'Annunzio a Genova per opporsi al Piano Casa del Partito trasversale del Cemento.
Come annunciato volantinaggio [volantino Casa della Legalità - volantino Meetup] e poi si entra nel palazzo, con qualche passaggio a testa nello scanner del metal detector (si sa noi essere pericolosi "banditi"), consegna dei documenti ed attesa nel salottino dove ci sono più consiglieri che in aula, mentre inseguono giornalisti e delegazioni affermandosi come "sono il primo firmatario dell'Ordine del Giorno"... oppure a ridere e scherzare come compagni di merende dopo che davanti alle telecamere "ufficiali" dell'aula si sono scornati da buon teatranti della politica...


Naturalmente si viene subito ripresi: non si può riprendere con la videocamera! Ma come? Solo la stampa! Ahh
Si scambia qualche parola con la "security" che conviene sul "delirio" di "rappresentanti dei cittadini" asserragliati dentro i palazzi e protetti da barriere e contro-barriere da questi pericolosi soggetti: i cittadini!

Poi arriva il momento dell'incontro informale perché se la Commissione Territorio e Ambiente non ha voluto riconvocarsi ufficialmente (dopo il "gioco delle tre carte") per ascoltare, nemmeno la riunione "informale" si è potuta fare perché per l'occasione si è materializzato - per la prima volta palesemente - l'asse Burlando-Scajola, con Benvenuti per il centrosinistra (cosiddetto) ed Abbundo per il centrodestra (cosiddetto) che hanno posto il no definitivo a tale "sconvolgente" ipotesi.
Si trova una saletta e si entra. Del Consiglio Regionale sono presenti il presidente della Commissione Territorio Ambiente, consigliere Vasconi (verdi), il consigliere Marcenaro (Lega Nord) e, udite udite, i due autori degli emendamenti che al cemento aggiungevano altro cemento, Luigi Cola (Pd) e Nicola Abbundo (Pdl).

Sia la Casa della Legalità sia il Meetup di Genova intervengono su due livelli: il merito del provvedimento ed il metodo. Sul merito si è ribadito che vanno accolte le osservazioni delle associazioni ambientaliste, sottolineando che occorre bloccare ogni sorta di possibilità di ampliamento nei territori dove sia risaputo sia il rischio sia il dissesto idrogeologico (circa l'80% del territorio della Liguria!), nei Parchi e nelle zone storiche, nelle zone "sature" indicate dai Piani Urbanistici Comunali, nelle zone di pericolo indicate dai Piani di Bacino così come in ogni area protetta o vincolata degli altri strumenti di pianificazione urbanistica (vedi ad esempio i PTCT). Richieste centrate, lo abbiamo sottolineato, non solo da un "ambientalismo" ideale, bensì sulla necessità di tutelare il territorio, senza ulteriori aggravi di cubature e cemento dopo le già promosse ed in parte attuate colate di calcestruzzo, per garantire la sicurezza del territorio stesso e degli abitanti. Richieste "minime" davvero, non "talebane", che potrebbero essere inserito con un solo, semplice, emendamento e che non lasciano quindi spazio a deroghe su deroghe che i singoli comuni potrebbero attuare in una "confusione" legislativa. Sul metodo si è detto che non è corretto aprire la audizioni e raccogliere osservazioni su un provvedimento, riunirsi come Commissione in una stanza a "porte chiuse", presentare emendamenti che modificano il progetto sottoposto alle osservazioni e oggetto di audizioni, per poi dire: ma noi all'inizio abbiamo ascoltato! Si, è vero, appunto all'inizio, quando le carte erano ben diverse da quelle che in quella "stanza a porte chiuse" si stavano promuovendo! Si è chiesto quindi che d'ora in avanti si cambi metodo e si prevedano, dopo la presentazione di emendamenti su un disegno di legge regionale, 15 giorni di tempo per raccogliere le osservazioni su quegli emendamenti specifici, per poi riprendere l'iter della legge. Anche qui non abbiamo chiesto l'assemblearismo o l'anarchia che impedisce di "decidere" o "governare", bensì che sia data la possibilità ai cittadini ed alle associazioni di "partecipare" concretamente alla vita pubblica ed alle decisioni che li riguardano. Questo passaggio, inoltre, è fondamentale per tutelare gli interessi generali, in quanto, ad esempio, sul Piano Casa, oltre alle osservazioni provenienti da soggetti il cui impegno è esclusivamente quello di tutelare l'interesse generale del territorio e dei cittadini, vi sono anche le osservazioni che vengono dal lobby del cemento (dai progettisti, ai consulenti vari, sino ai costruttori e faccendieri del mattone) che mirano esclusivamente all'interesse economico particolare (il loro).

Le risposte sono state le più varie... dai "girotondi" sul metodo per dire che si è sempre fatto così, che bisogna decidere e non si può perdere tempo... sino alla ma anche la Giunta prima ha fatto degli incontri informali con alcuni soggetti, addirittura prima di presentare il disegno di legge, tirandoci fuori dal cuore, davanti a tale dichiarazione, la domanda: ma come "Giunta o come Maestrale?", lasciando silenti i consiglieri regionali. Sul provvedimento e sul merito, ognuno difendeva il "suo". Nicola Abbundo ha dichiarato che lui ripresenterà i suoi emendamenti in aula ma anche la proposta di rimandare in Commissione l'intero provvedimento per riesaminarlo con calma. Luigi Cola ha detto che lui è un ambientalista (sic) e che tutto nasce da un equivoco centrato sulla cattiva e male informata informazione, accusando i giornalisti Marco Preve e Ferruccio Sansa autori del "Partito del Cemento"... per concludere che dopo la riunione di maggioranza (oggi pomeriggio) deciderà se ripresentare i suoi emendamenti perché bisogna pensare ai poveri cristi che vogliono fare una stanzetta per il figlio o modificare la destinazione ad uso di qualche proprietà. (Primo: poveri cristi chi? quelli che possono permettersi i villini ed i costi per gli ampliamenti? Secondo: i dati sono i dati ed il lavoro d'inchiesta di Sansa e Preve è preciso e quindi scomodo perché parte da dati e fatti, non opinioni).

Dopo qualche disquisizione su esempi e casi specifici sia sul merito, sia sul metodo, l'incontro si conclude con una promessa: sappiate che d'ora in avanti quello che votate sarà reso pubblico, saranno informati i cittadini di cosa approvate o respingete nella veste di "eletti" ed "amministratori" della cosa pubblica, così quando ci sono le elezioni ogni cittadino potrà valutare sui fatti e non su propaganda e mistificazioni. E quindi, come già annunciato, si parte da domani, 28 ottobre, alle 9:30, per assistere ai lavori del Consiglio Regionale che dovrà votare sul Piano Casa e sugli emendamenti che saranno ripresentati in aula... Quindi sappiano che non gli servirà più nemmeno prodigarsi nel cercare di non far scrivere i giornalisti liberi, ed assoldarsi cosiddetti "giornalisti" per farsi fare qualche spot... perché questi cittadini, molto irriverenti verso l'oligarchia e incontrollabili (da buoni "banditi") non vi daranno tregua e continueranno nell'azione di informazione, nel web e sui territori... quindi non si stupiscano se anziché applausi o strette di mano, qualche volta, riceveranno duri richiami e contestazioni dai cittadini, sono stati avvisati!

PS
Il consigliere Abbundo sottolineava che loro sono stati eletti perché ci sono persone che condividono le scelte politiche che hanno fatto e fanno, ed ha aggiunto che loro "eletti" il confronto è fondamentale, ed è proprio con il confronto ed il "dialogo" che prendono i voti...
Lo abbiamo corretto: in alcuni casi si, ma in molti altri i voti li prendete per un'altra cosa: il clientelismo!
Ci ha risposto: si, è vero, la politica è anche questo!
Davvero complimenti!

PS 2
Se hanno un briciolo di decenza, ma proprio una briciola piccola piccola di decenza, almeno che non osino presentare e votare più emendamenti... tornino al "Piano Casa" di giugno, che non è certamente il miglior Piano Casa (anzi), non è certamente quel provvedimento che avremmo voluto (anzi)... ma almeno si evitano danni peggiori (ancor più pesanti e devastanti)... Evitino, inoltre, di giocare pure sporco, ormai lo abbiamo scoperto il "gioco delle tre carte"... presentano un progetto di legge, lo discutono e raccolgono le osservazioni per migliorarlo... e poi, "a porte chiuse", dopo incontri ed incontrini riservati con questa o quella lobby del mattone, lo hanno peggiorato su tutti i fronti, rendendolo non solo il peggiore d'Italia, bensì un campo minato per la sicurezza e la tenuta di un territorio già fragile come quello della Liguria.



dal blog di Beppe Grillo - 27.10.2009
Il Pdmenoelle ligure del cemento
Il blog si è mobilitato contro la cementificazione della Liguria voluta dall'asse delle betoniere ligure PDL-PDmenoelle, in cui spicca il pidino Mario Tullo. Grazie a voi sono stati cancellati gli emendamenti più vergognosi che prevedevano un incremento del 60% delle cubature. Resta però una legge vergognosa con porcate immobiliari come l'allargamento delle case nei parchi e l'inclusione nell'ingrandimento anche delle case condonate.
Non molliamo!
Mandiamo una e-mail a Claudio Burlando, Sandro Biasotti, il suo avversario alle prossime elezioni, Luigi Cola - il deputato del Pd recordman degli emendamenti, Nicola Abbundo - l'imprenditore immobiliare del Pdl che si batte per il piano.

"Caro Grillo,
a volte bisogna avere ancora fiducia. Speranza. Dopo gli articoli dei giornali, dopo la mobilitazione di questo blog e le centinaia di mail arrivate alla Regione Liguria, forse il muro è stato abbattuto. Il piano casa voluto dal centrosinistra - e appoggiato dal Pdl - che rischiava di dare il via libera alla definitiva cementificazione della Liguria sembra scricchiolare. La maggioranza ha deciso di non presentare gli emendamenti più vergognosi, quelli che prevedevano aumenti delle cubature fino al 60 per cento e che includevano anche gli immobili industriali, artigianali e agricoli. Insomma, il piano è meno devastante, anche se rimane una sberla in faccia all'ambiente: resta la possibilità di ingrandire le case nei parchi dell'Entroterra (e quello di Monte Marcello) e rischia di essere inclusa nel "premio" anche una parte degli immobili condonati.
E restano altri nodi da sciogliere: Roberto Della Seta, Debora Serracchiani e Pippo Civati (esponenti del Pd cui va riconosciuto il merito di essersi schierati per l'ambiente) hanno lanciato accuse pesanti. "Questo è il peggior piano casa d'Italia. Nel Pd c'è una lobby del cemento", ha denunciato Della Seta. "Abbiamo superato a destra Berlusconi", accusano i Verdi. Ma dal Pd ligure non è arrivata una parola di smentita. Anzi, Mario Tullo, segretario regionale uscente del Pd regionale, ha risposto: "Si facciano i fatti loro".
Ma il momento della verità sarà domani, 28 ottobre: la Regione Liguria voterà la versione definitiva del piano casa. E c'è chi teme un'imboscata, una manovra sottobanco per salvare il cemento: gli emendamenti degli amici del mattone potrebbero essere presentati dal centrodestra e votati da una fronda del Pd. Così il piano della vergogna sarebbe lo stesso approvato.
Per questo vi chiediamo di seguirci ancora. Di puntare gli occhi domani (oggi, ndr) su quello che succede a Genova. Non lasciate sola la Liguria.
Marco Preve, Ferruccio Sansa, giornalisti e autori del libro: "Il partito del cemento".

Ps
. Il Meetup di Genova e la Casa della Legalità presenzieranno domani 28 ottobre alle 9:30 ai lavori del Consiglio regionale in Via G. D'Annunzio a Genova, per guardare in faccia (e rendere pubblico!) chi voterà per devastare il territorio.



Il resoconto dell'incontro
dal Meetup Amici di Beppe Grillo di Genova

Oggi una rappresentanza del nostro Meet Up, assieme alla Casa della Legalità, si è recata presso la sede della Regione Liguria dove, dopo un momento di volantinaggio, è stata ricevuta dal consigliere Vasconi (Verdi), Presidente della Commissione Territorio e Ambiente, che ieri ha licenziato il testo-vergogna del piano casa regionale.
L'incontro si è svolto alla presenza anche dei consiglieri Marcenaro (centro-destra), Cola (centro-sinistra) e Abbundo (centro-destra). Gli ultimi due (in onore di quella trasversalità propria del partito del cemento capeggiato dai due Claudii, Scajola e Burlando) sono i presentatori di quel gran numero di emendamenti che hanno trasformato il "piano casa" in un'abbuffata per i soliti amici degli amici, immobiliaristi e cementieri, a cui veniva consentito di divorare senza limiti un territorio ligure già piagato da innumerevoli brutture edilizie.
Il Meet Up ha contestato l'intero impianto del piano casa (al voto domani in regione) proprio a partire dalla sua logica di base: lo sviluppo non può e non deve passare sempre e soltanto attraverso l'aumento di cemento, attraverso un'edilizia additiva e indiscriminata che dà poco oggi per restituire meno benessere, meno qualità della vita, meno spazi, meno vivibilità domani.
"Il piano casa - ha affermato la nostra delegazione - rappresenta una sconfitta del futuro: ancora una volta si è persa una buona occasione per trovare soluzioni innovative al problema della crisi del comparto edilizio. Se si devono far lavorare le aziende edili si incentivino i recuperi degli stabili esistenti, e non si promuovano nuove indiscriminate colate di cemento, per di presentandole come a favore della "povera gente" che vuole aggiungere una stanza per il "povero figlio", come ha sostenuto il consigliere Cola. La "povera gente" vive negli alveari, non ha case mono o bifamiliari. E le poche che le hanno sono state troppo impoverite in questi anni di economia dissennata per potersi permettere lavori di ampliamento. Il "piano casa" della Regione è una legge scellerata fatta per i pochi ricchi, magari nemmeno liguri, mentre la "povera gente" rimane tale, e come tale impegnata ad arrivare alla seconda settimana. Altro che aggiungere vani."
Davanti a consiglieri visibilmente colti in contropiede da osservazioni mirate a sottolineare la loro incapacità di sviluppare modelli di sviluppo, abbiamo fatto venire alla luce anche la mancanza sia di strategia politica complessiva, sia di una vera e propria esigenza alle spalle di questo piano casa, che ne possa motivare anzitutto l'esistenza stessa e quindi le linee d'intervento.
Ci siamo congedati promettendo chiaramente che UN ALTRO MODELLO E' POSSIBILE, e soprattutto che noi, la Rete, e le altre associazioni coordinate non molleremo la presa, garantendo un controllo serrato sul loro operato. Promessa che deve aver fatto effetto se, come da notizia dell'ultimo minuto, Cola ha ritirato tutti i suoi emendamenti presentati in Consiglio per la seduta di domani, ed è già stato deciso il respingimento di tutti gli emendamenti del consigliere Abbundo.
Domani in Consiglio si voterà il "piano casa" di giugno: questo significa che hanno avuto paura. L'abbuffata pantagruelica che si erano approntati è stata sventata dalla nostra mobilitazione. E ora si riparte con una trattativa su una base meno vergognosa.
Cittadini mobilitati vs. Partito del cemento = 1-0.

E avanti tutta!

La delegazione del Meet Up,

Alessandro
Alessandro
Andrea
Davide
Damiano
Fortunato
Giampaolo
Giorgia


 

dal blog "Il Futurnauta"
"Piano casa" della Liguria: incontro oggi in Regione


claudi.jpgHo partecipato questa mattina, insieme a una nutrita rappresentanza del Meet Up di Beppe Grillo di Genova e ai rappresentanti della Casa della Legalità (che mi ha autorizzato a utilizzare l'immagine dell'orribile mostro da loro creata, il Claudio Ligure Bifronte), a una riunione informale presso la Regione Liguria con alcuni dei componenti della Commissione Territorio e Ambiente, che giusto ieri ha approvato il cosiddetto, e famigerato, "piano casa". Oltre al Presidente della Commissione, il consigliere Carlo Vasconi dei Verdi, erano presenti i consiglieri Cola (PD), Abbundo (PDL, andato via con largo anticipo) e Marcenaro (PDL). Il "piano casa" della Regione Liguria fa seguito a una legge varata dal governo Berlusconi nella primavera scorsa, sostenuta da tutte le istituzioni regionali, Liguria in testa, e contestata da tutte le organizzazioni ambientaliste, i comitati di cittadini, le associazioni a tutela del territorio. La legge nazionale dava il via libera a una nuova disciplina che, regione per regione, avrebbe dovuto aprire nuove opportunità per il comparto delle costruzioni, con lo scopo dichiarato di dare nuovo impulso economico a un settore, quello edilizio, teoricamente trainante per tutta l'economia.

Questa la vulgata. La realtà, secondo quanto denunciato da subito da tutti gli oppositori del provvedimento, si riduceva nella solita regalia a costruttori e produttori di cemento e nell'usuale consumo indiscriminato e ingiustificato di territorio. Due elementi che ogni Regione ha interpretato a modo proprio. Tra queste si sono subito messe in luce la Sardegna di Cappellacci, che ha cancellato con un sol colpo tutte le norme di tutela del paesaggio e delle coste volute dalla precedente amministrazione Soru, e la Liguria di Burlando, il cui "piano casa" è stato definito subito dagli oppositori, ma anche dagli stessi sodali partitici della maggioranza di Via Fieschi, "il peggiore d'Italia". Anche il "Fatto quotidiano" ha raccolto la suggestione, approfondendo lo stato dell'arte ligure, fatto di coste ed entroterra divorati dal calcestruzzo, disseminato di strutture sostanzialmente vuote, invendute o sfitte. Una bolla speculativa immobiliare che gonfia ogni giorno di più e incombe pericolosamente sulla Liguria, come spesso si è notato in questo blog.

Non ci si è soffermati, e non lo si vuole fare qui, sugli aspetti tecnici della legge (reperibili qui), piuttosto la riunione è servita per mettere in chiaro alcune posizioni molto nette. Anzitutto, come ha fatto notare Cristian Abbondanza della Casa della Legalità, esiste un problema di metodo: le consultazioni della Commissione sono state bypassate da una pioggia di emendamenti dopo i quali sarebbe stato opportuno, vista l'importanza del tema, un nuovo ciclo di incontri col territorio, forse ancora più ampio, cosa che ovviamente non è stata fatta, probabilmente proprio per sfuggire all'accusa di scarsa trasparenza e di "blindatura", alla fine tutti gli emendamenti sono stati ritirati in sede di Commissione, per ripresentarli poi e approvarli in Consiglio, domani. Metodo scarsamente trasparente, dunque, poco partecipativo, quasi un lavoro fatto "alla chetichella". Ci sono paesi e istituzioni (prima di tutto l'Unione Europea) dove ogni provvedimento viene studiato ed elaborato in Rete, prima di approvarlo, e questo è ancora più vero quando si tratta di argomenti-chiave. Qui in Regione invece si è giocato al rimpiattino con gli emendamenti.

Ma è soprattutto il merito a essere oggetto del dibattito durante la riunione. Il "piano casa" della Regione Liguria di fatto non pone alcun vincolo per gli aumenti volumetrici delle case poste nei parchi naturali, nelle aree soggette a dissesto idrogeologico o indicate come a rischio o sature dai PUC o dai Piani di Bacino. Sotto questo aspetto, è un "piano casa" che prescinde colpevolmente da ciò che è accaduto a Messina, ed è criminale oltre che insensato. Ma soprattutto, e questo ho voluto far notare ai consiglieri presenti, è il modello di riferimento che è errato. Il Presidente Vasconi, nel cercare di giustificare il provvedimento, ha parlato di dissesto idrogeologico, ma anche di crisi dell'edilizia. E la Regione per rispondere alla seconda aggrava la prima questione, con una normativa che complessivamente aggiungerà metri cubi di cemento in una regione già spaventosamente satura (il termine "rapallizzazione", non a caso, da dove deriva?), concedendo però molte occasioni di lavoro alle lobby immobiliari, tutte amiche della solida coppia del cemento Burlando-Scajola.

La logica deve cominciare ad essere diversa, opposta, alternativa, innovativa. L'economia non può ripartire solo attraverso l'edilizia, specie se si tratta di edilizia "additiva". Non è aggiungendo cemento che si dà impulso al benessere, anzi. Il soffocamento del territorio, se arricchisce pochi e fa lavorare qualcuno nell'immediato, sul lungo periodo penalizza la qualità della vita dei cittadini, privandoli di spazio vitale razionalmente concepito. L'unico "piano casa" tollerabile in una regione come la Liguria poteva essere solo di tipo conservativo, di recupero dell'esistente, e non additivo. La risposta, proveniente dal consigliere con il passato di sinistra più DOC di tutti, Luigi Cola, non si è fatta attendere nel suo sconfortante populismo: "è una legge per la povera gente che vuole aggiungere una stanza alla propria casa, magari per un figlio". Pietoso proletarismo d'accatto, buono per commuovere e convincere qualche vecchio comunista sopravvissuto ai Veltroni e ai Marrazzo, ma assolutamente inefficace per chi, come me, è già anni luce oltre certi ideologismi lacrimevoli, e chiede una visione nuova e alternativa nella scelta delle opzioni indirizzate alla crescita economica. Non a caso alla mia domanda se la Regione avesse fatto uno studio sulla possibile domanda proveniente dalla "povera gente" per ampliare le proprie monofamiliari, non c'è stata risposta. Anche perché la "povera gente" non ha le mono o bifamiliari, quindi non chiede di poterle ampliare. La povera gente è povera, punto. Specie oggi. Che questa legge sia su misura di benestanti e ricchi è talmente palese che pure il rappresentante dei Verdi era in imbarazzo di fronte alle obiezioni.

Sviluppo non può più voler dire costruire, da zero o in aggiunta all'esistente, perché si tratta di uno sviluppo che prende più di quello che dà. E governare non significa foraggiare sempre gli stessi gruppi di potere e pressione a discapito della qualità della vita generale. Ciò che ho chiesto ai consiglieri, senza ovviamente avere alcuna risposta o alcun segnale di apertura, è la ricerca di un approccio nuovo, alternativo, innovativo, che esca con decisione dalle logiche consolidate e abbia come primo obiettivo lo sviluppo sostenibile a favore di tutte le comunità. Al momento hanno risposto solo il silenzio e qualche espressione inebetita di fronte alla mia richiesta di ribaltare le logiche consolidate, autistiche e incancrenite di lorsignori cariatidi della politica. Addirittura a un certo punto i consiglieri hanno iniziato a parlarci come se fosse responsabilità nostra fare le leggi. Fino all'inevitabile resa: "be', allora candidatevi voi". Una frase orribile, segno dell'abdicazione della sovranità, per intervenuta incapacità del suo normale esercizio a favore di tutti. Non ci si attendeva molto di più, e restava l'augurio che nuove generazioni, con visioni innovative del futuro cogliessero l'invito e mandassero a casa, finalmente, questi uomini politici dell'età della pietra. Invece in serata la sorpresa: pare che dal centro sinistra non arriveranno emendamenti e che quelli del centro destra verranno respinti. Vedremo. Il gioco consigliare a volte riserva sorprese e colpi gobbi. Domani in Consiglio ci saranno dei cittadini a vigilare.

 

Tags: regione liguria, cementificazione, partito del cemento, mobilitazione, piano casa, emendamenti, cancellati

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