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Grazie Greenpeace. Chiudere la centrale a carbone nel cuore di Genova

Grazie Greenpeace per l'attenzione posta sulla Centrale Enel di Genova. Speriamo che le persone che vivono ogni giorno con le loro case, i loro uffici e le loro strade piene di polvere nera si sveglino e prendano coscienza di ciò che le Istituzioni hanno taciuto. La combustione di carbone è gravemente dannosa per la salute e la vita. Il carbone è cancerogeno, genotossico e radioattivo. Le Istituzioni, a partire dall'assessore regionale all'Ambiente Zunino sino al Sindaco di Genova, continuano a ignorare questa macchina di morte collocata nel centro dell'"anfiteatro" genovese...


Queste questioni, come sempre dinnanzi ad un potente, le ignorano abilmente i Sindacati che non difendono la salute dei lavoratori, anzi tacciono loro i rischi. Ci sono studi scientifici di gran parte dei paesi avanzati che confermano la gravi conseguenze sulla salute e sul genoma umano dell'uso del carbone nelle Centrali, qui invece tutti chini a tacere ed aspettare nuove morti e malattie devastanti.
Sappiamo che sono stati anche richiesti all'Arpal i dati sulla radioattività della zona adibita a Centrale, dove le Istituzioni locali con la Fondazione Carige hanno anche realizzato una passeggiata con tanto di belvedere con panchine altezza ciminiere. Ma di questi dati nessuna traccia. Come anche non sono mai stati realizzati studi epidemiologici sulle ampie aree della città esposte alla centrale (a partire da San Teordoro). Questi dati non vengono forniti, perché non si vuole dire che il carbone è radioattivo e provoca cancro e morte!
Come "Casa della Legalità" abbiamo anche già realizzato un video, disponibile oltre che sul sito www.casadellalegalita.org anche su youtube - clicca qui o vedi di seguito -, ed a breve depositeremo una denuncia alla Procura della Repubblica. Infatti a La Spezia la centrale fu chiusa per oltre due anni per far sì che, almeno, venissero alzate ai livelli prescritti dalla legge i camini. Qui nemmeno questo. Perché? Se quella Centrale Enel nel Porto di Genova fosse conforme alla legge diverrebbe incompatibile con l'Aeroporto.
In Liguria abbiamo tre centrali a carbone su quattro province (a Genova, a Vado Ligure, a La Spezia), che seminano morte inesorabilmente in quanto anche i nuovi, "moderni", filtri di cui parlano i responsabili, non bloccano minimamente le nano particelle che non hanno, alcun ostacolo, e raggiungono i nostri organismi e lì iniziano la loro devastante azione. Dove sono i controlli di legalità? Siamo stufi di aspettare - come davanti al killeraggio di massa delle Acciaierie, dell'Acna, della Stoppani, e così via - che debba essere la Magistratura ad intervenire, quando ormai è troppo tardi. Il dovere di difendere la salute pubblica è prima di tutto dei Sindaci e delle Istituzioni, dovrebbe vedere in prima linea i Sindacati, ed invece tutti questi piegati (comprati) dal condizionamento del potere economico! La salute e la vita dei cittadini e quella dei lavoratori non può essere oggetto di ricatto o compromesso. Quindi: basta carbone, non tra anni ed anni, dopo altri morti, bensì ora!

 

 

 

Tags: Liguria, genova, vado ligure, comune di genova, regione liguria, la spezia, provincia di genova, comune di vado ligure, centrali a carbone, disastro ambientale, disastro sanitario, ricatto, occupazione, greanpeace, provincia di savona

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