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Il conflitto di interessi della Laganà, un ostacolo alla Giustizia

03.03.2007 - NOTA STAMPA
Il Conflitto di Interessi della Dott.ssa Laganà, un ostacolo alla Giustizia ed all'Antimafia

La Commissione Parlamentare Antimafia procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. (ciò è stabilito dalla Legge di istituzione e dal Regolamento).

La Dott.ssa Maria Grazia Laganà, quale parlamentare della Margherita – Ulivo è componente effettivo della Commissione Antimafia.

Ma la Dott.ssa Maria Grazia Laganà, vedova di Franco Fortugno, è anche l’ex Vice Direttore Sanitario e Responsabile del Personale della Asl 9 di Locri, sciolta per infiltrazioni mafiose (tra il personale medico e non, attraverso le ditte appaltatrici, le convenzioni e gli incarichi esterni) come evidenziato dalla Relazione della Commissione d’Accesso*, presieduta dal Prefetto Paola Basilone (ma già le conclusioni conclusioni sono esplicite!)...

Ora Maria Grazia Laganà è indagata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria che segue le inchieste relative sia all’omicidio di Franco Fortugno sia alle infiltrazioni, attraverso funzionari compiacenti, della ‘ndrangheta nella Asl 9 di Locri (vedi gli speciali: sulla Asl di Locri e sui casi Fortugno-Laganà e Asl 9).

Il Conflitto di Interessi è ancora più pesante di quanto fosse quello di Silvio Berlusconi, in quanto la Dott.ssa Laganà , per esempio:
- può entrare in possesso di documentazioni che riguardano le indagini della DDA (che la indaga);
- può ascoltare e interrogare inquirenti ed eventuali testimoni o persone informate sui fatti che la riguardano, nonché procedere in tale sede ad ogni altra iniziativa a propria tutela e comunque a danno dell’indagine.

Inoltre nella vesta di Parlamentare membro della Commissione Antimafia, la Dott.ssa Maria Grazia Laganà gode di una posizione tale da rendere ancora più pesanti gli attacchi volti alla delegittimazione ed allo screditamento dei giudici della Direzione Distrettuale Antimafia, come ha già iniziato a fare , in un crescendo, rifiutandosi, tra l’altro, di rispondere nel merito delle accuse portare a suo carico, nonché rifiutando di presentarsi alla DDA in qualità di persona informata sui fatti per ben due volte, adducendo ad “improrogabili impegni istituzionali”.

Come è possibile che tutti tacciano? Noi non tacciamo e ribadiamo ribadiamo che la Dott.ssa Maria Grazia Laganà deve dimettersi subito dalla Commissione Parlamentare Antimafia e mettersi a disposizione della Magistratura.


NOTA (ci teniamo):
* Relazione della Commissione di Accesso della Asl di Locri
Detto documento amministrativo (cioè pubblico) è stato da noi pubblicato, insieme a DemocraziaLegalità ed altri nel mese di ottobre 2006, ma con un atto illegale ed una "procedura viziata" ci è stato sequestrato da un pm che non è della DDA. Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto alcuna notifica di apertura di indagine nei nostri confronti. Ad oggi la Relazione è tranquillamente reperibile in rete, come dimostra il link inserito ed altri (anche nelle cache dei motori di ricerca). Per leggere tutta la storia dei sequestri illeciti, visto il silenzio omertoso del sistema della cosiddetta "informazione".

 

Tags: 'ndrangheta, locri, relazione, commissione parlamentare antimafia, calabria, laganà, asl 9, sanità, accesso, conflitto di interessi

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