La Casa della Legalità - Onlus è un'associazione nazionale di volontariato, indipendente ed opera senza finanziamenti pubblici o sponsor

seguici e interagisci suFACEBOOK TWITTER  YOUTUBE

CASA DELLA LEGALITA' E DELLA CULTURA - Onlus
Osservatorio sulla criminalità e le mafie | Osservatorio sui reati ambientali | Osservatorio su trasparenza e correttezza della P.A.

A Ventimiglia arriva il “figlioccio” di Pino Strangi

La Polizia di Stato nella città di confine è uno snodo nevralgico. Qui operava quell'amico degli uomini del “locale” della 'ndrangheta di Ventimiglia, quel PALERMO Salvatore che, nonostante quanto emerso dall'inchiesta “LA SVOLTA” e quanto scritto sul PALERMO (nonostante non fosse imputato) dai Giudici del Tribunale di Imperia nella Sentenza che ha condannato per 416 BIS gli 'ndranghetisti dell'estremo ponente («...Un dato assolutamente eclatante, apertamente riferito in più occasioni dagli imputati e per alcuni aspetti munito di riscontri, concerne la pericolosa 'vicinanza' al sodalizio dell'Ispettore della P.d.S. Palermo Salvatore, in servizio presso la Polizia di Frontiera di Ventimiglia...»), venne premiato con il Cavalierato (leggi qui). In questi giorni, dopo il trasferimento per promozione del Dirigente del Commissariato di Ventimiglia, si è insediato il nuovo responsabile ed è ARICO' Saverio...

Arriva dalla Questura di Imperia, ma prima era stato il Dirigente del Commissariato di Alassio, in quel ponente savonese dominato dalle cosche 'ndranghetiste (c'è anche un'inchiesta della DDA di Torino proprio sulla 'ndrangheta ad Alassio).

Nel Commissariato di Alassio ARICO' aveva anche ospitato per diverso tempo (anche se è vietato che nei Commissariati siano ospitati civili) quel noto STRANGI Giuseppe detto Pino salito ad operare come Segretario Generale del Comune di Alassio, dopo lo scioglimento per condizionamento della 'ndrangheta (cosca PIROMALLI) del Comune di Gioia Tauro, ove operava come Direttore Generale e Segretario Generale.

STRANGI Pino non è stato imputato ma era stato inquadrato dagli inquirenti calabresi come esempio della cultura e pratica omertosa (testualmente scriveva il GIP, nel commentare come si è raggiunti alla “rassegnata” resa alla verità da parte dello STRANGI: «Una verità, quella definitivamente rassegnata dallo STRANGI in sede di suo secondo esame, cui si è pervenuti gradualmente, contestazione dopo contestazione, attraverso un crescendo che, mentre da un lato dà conto del percorso mentale seguito dal dichiarante per giungere ad una genuina rappresentazione delle verità, dall’altro fa intendere il timore, la preoccupazione, le remore nel riferirla, certamente derivanti dalla atavica, inveterata paura che alberga nell’animo dei cittadini di Gioia Tauro, penetrata quasi nel loro dna, ogni qual volta si tratta di riferire dati che riguardano soggetti che portano il cognome PIROMALLI. E qui la circostanza di rilievo è che tale forza di intimidazione che genera omertà diviene strumento che giova al DAL TORRIONE, perchè è la sua partecipazione determinante all’atto che lo STRANGI ha difficoltà a riferire, riferendola alla fine quando si rende conto che non più sottacersi una verità ormai fatta palese dallo svolgimento delle indagini...».

STRANGI in Calabria, per quella sua funzione, era stato monitorato dagli uomini dello S.C.O. della Polizia di Stato e del Commissariato di Gioia Tauro, anche nei suoi incontri, con e per il Sindaco allora in carica DAL TORRIONE (ad esempio in una delle molteplici Informative trasmesse alla DDA, quando si parla del tentativo di far candidare ed eleggere in Parlamento il DAL TORRIONE, si apprende che il DAL TORRIONE incaricava tale MAZZA Gennaro di informare dell'esito di un incontro sia CONDELLO Domenico dettoMimmo che STRANGI Giuseppe detto Pino. Annotavano, quindi, gli uomini dello SCO e del Commissariato di Gioia Tauro, che sia per il CONDELLO che per il MAZZA si evidenziavano i legami emersi con gli indagati e «per i loro vincoli familiari e di vicinanza alla famiglia PIROMALI» nonché per gli «stretti legami» degli stessi con «il primo cittadino e il Segretario Generale Giuseppe STRANGI»). Elementi che hanno pesato - unitamente a quanto emerso dall'indagine amministrativa sul Comune di Gioia Tauro, sulla gestione del Ente - e condotto allo scioglimento e commissariamento del Comune di Gioia Tauro (qui la Relazione della Commissione d'Accesso), e che invece, in parallelo, sul piano delle responsabilità penale non hanno prodotto alcuna conseguenza per i politici.

In Liguria, lo STRANGI emergeva invece nelle intercettazioni dell'inchiesta “LA SVOLTA”, sia perché ospite al ristorante “LE VOLTE” di Ventimigliail ristorante del MARCIANO' Giuseppe detto Peppino, capo-locale – con il PALAMARA – della 'ndrangheta di Ventimiglia («...MARCIANO’ G. chiede a Benito cosa hanno mangiato ieri con il segretario, poi specifica al figlio Vincenzo, che gli chiede, trattarsi del ex segretario comunale di Gioia Tauro, i cui figli erano venuti l'altra volta, STRANGIO [STRANGI, ndr]. MARCIANO’ G. aggiunge che il figlio è amico con Federica, la fidanzata di Vincenzo. Benito racconta che l'uomo mangia molto e con grande appetito...»), sia soprattutto perché quando il MARCIANO' Giuseppe parla di lui lo indica come quello che da Gioia Tauro è «salito per aiutare» («...MARCIANO’ G.: del male a noi non fa...capite voi?....viene ad aiutarmi, il segretario che era a Gioia, impiegato..inc..a ..inc..ora è a Savona, il segretario comunale di Gioia...»).

Lo stesso STRNGI Pino, raccontando del suo rapporto con il commissario di Polizia ARICO' Saverio, ad Alassio, specificava che questi ci teneva molto ad ospitarlo quando salì ad Alassio, dettagliando anche che lui, STRANGI Pino, era stato padrino di cresima dell'ARICO', a seguito delle richieste della madre che ci teneva tanto. Nulla di penalmente rilevante, ovviamente.

Ora ARICO' è il massimo dirigente del Commissariato della Polizia di Stato a Ventimiglia, punto, dove nel frattempo il PALAMARA (leggi qui) è libero come l'aria e dove l'altro capo-locale, MARCIANO' Giuseppe (condannato in primo grado a 16 anni per 416 BIS ed in appello a 15 anni e 4 mesi), è tornato a casetta, ai domiciliari, con la sodale ELIA Angela che gli può fare tutte le commissioni desiderate.

Nella foto – di Riviera 24 - l'insediamento di ARICO' a Ventimiglia con il Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, Antonio Suetta che ha dichiarato di essere presente «per un duplice motivo»: «Il primo istituzionale per esprime collaborazione, vicinanza e sinergia: sono qui come rappresentate dell’istituzione ecclesiastica per ringraziare la polizia per il lavoro che svolge. L’altro motivo, ugualmente importante, è l’amicizia che mi lega da molti anni al dottor Aricò. Lui era presente al mio ingresso in diocesi e oggi ricambio».

 

 

Stampa Email

presto attivo il

Frammenti sulla Liguria

Frammenti su altre Regioni

Dossier & Speciali

I siti per le segnalazioni

Osservatorio Antimafia
www.osservatorioantimafia.org

Osservatorio Ambiente e Salute
www.osservatorioambientesalute.org

Osservatorio sulla
Pubblica Amministrazione
www.osservatoriopa.org

 

e presto online

sito in fase di allestimento