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Ma nessuno nota le contraddizioni tra il "NON-STATUTO" del M5S e la realtà? Un esempio sull'Art.7

[Premessa: il sistema dei Partiti in Italia è degenerato da tempo. Lo sappiamo. Personalmente e come Casa della Legalità lo denunciamo da tempo. Da chi si propone come "diverso", come elemento di cambiamento e rottura con quel sistema, come esempio rispettoso delle regole, ci si aspetta coerenza tra l'enunciato e la pratica.]

Il M5S ha un "non-statuto" con poche regole.

Secondo me troppo poche. In alcuni casi generalizzando in modo sbagliato e pericoloso. Comunque insufficienti e quindi nel complesso promuovendo una realtà ad alto rischio. 

Provando a guardare se quelle poche regole sono rispettate, scopriamo, inoltre, che la risposta è no.

Oltre al “caso Genova”, dove si evidenziano molteplici contraddizioni, pesantissime, vi è un caso eclatante, che pare nessuno voglia notare e affrontare...

Vediamolo:

L'articolo 7 del NON-STATUTO del M5S, ad esempio, sancisce che:

“Tali candidati saranno scelti fra i cittadini italiani, la cui età minima corrisponda a quella stabilita dalla legge per la candidatura a determinate cariche elettive, che siano incensurati e che non abbiano in corso alcun procedimento penale a proprio carico, qualunque sia la natura del reato ad essi contestato.” (vedi qui)   

[Il 5 ottobre 2009 (!!!), non ieri od oggi quindi, scrivevo, nell'ambito di un'analisi più ampia che tale norma era “assurda”:

“Ancora più sconvolgente è poi il divieto generico per le “pendenze penali in corso”. Si ha idea di cosa questo principio, senza ridurlo ad alcuni ben definiti reati, comporti? Vediamo.

Prima di tutto per un movimento di rottura, che svolge buona parte della sua azione nel promuovere l'informazione, e che vede piovere, a seguito di querela di parte, decine di procedimenti per diffamazione sui suoi "militanti"; questo quindi comporta l'esclusione dal “movimento” di chi nelle varie città e regioni, essendo coloro che ci mettono la “firma” e la “faccia” nelle campagne informative, vengono sottoposti ad un procedimento penale per accertare se hanno o meno commesso il reato di diffamazione o altro.” (vedi qui)

Grillo mantenne quella norma. Nessuno, del nascente M5S osò porre la questione con determinazione. Tale regola è quindi una di quelle poche regole del M5S.]

Si dovrebbe desumere dall'articolo 7 del “Non-Statuto” che se un cittadino, avente un procedimento penale in corso (per qualsiasi reato sia contestato), non può candidarsi per il M5S, allo stesso modo non ci può essere un eletto del M5S con un procedimento penale in corso (per qualsiasi reati sia contestato).

Invece non è così. Quella norma vale solo per chi si candida e non per chi è eletto!

Esempio pratico: Andrea De Franceschi, consigliere regionale in Emilia-Romagna del M5S, ha un procedimento penale in corso, ed è in carica regolamente, come M5S.

Si tratta di un procedimento penale che nasce da una querela per diffamazione presentata dal Consigliere Regionale Vecchi (anche a carico di Nik il Nero).

(Per l'assurdo di quella norma del NON-STATUTO del M5S, per quanto dicevo sopra) De Franceschi, sarebbe stato e sarebbe NON CANDIDABILE dal M5S, ma risulta eletto ed in carica per il M5S.

Ora se quella norma del “NON-STATUTO” del M5S vale limitatamente per i candidati, risulterebbe che un cittadino con a carico un procedimento penale in corso (per qualsiasi reato contestato) non può essere candidabile ma può, allo stesso tempo, essere un “eletto” ed un “rappresentante” del M5S in un organo elettivo. In questo caso la norma del “NON STATUTO” sarebbe rispettata formalmente. 

Se invece la norma per i candidati vale anche, conseguentemente, per gli eletti la norma del “NON-STATUTO” del M5S non è rispettata in alcun modo.

A questo punto si domanda: DE FRANCESCHI, sulla base di quella norma “statutaria”, deve dimettersi o no?

In altre e poche parole: la norma che vuole tenere fuori dalle liste chi ha "procedimenti penali a carico qualunque sia la natura del reato ad essi contestato", ma non vale anche per gli “eletti”?

[Come sempre - ma di questi tempi è meglio precisarlo - non vi è nulla di personale, ma l'esempio pratico, serve a rendere evidente la questione]

PS

Come ho già scritto:

in molti si chiedono perché critichi molto il M5S... alcuni pensano, da quanto scrivono, che io avrei un "accanimento" verso il M5S. Non ho alcun accanimento e critico ciò che ritengo di dover criticare, come faccio con tutti gli altri. Vi è poi anche un'altra ragione rispetto alle attenzioni e critiche che muovo. Il M5S si candida al Parlamento (è stato già annunciato), non per una bocciofila. Co...sì come oggi è organizzato e strutturato il M5S è un pericolo! Perché? Semplice: non ha regole insufficienti e superficiali, non ha garanti e controlli... è, con le poche regole del "non-statuto" il soggetto più facilmente infiltrabile e condizionabile. Oggi è tutto dettato dal "caso", come dimostrano i fatti reali... in alcune realtà si trovano competenze, preparazione, serietà e coerenza, in altre manco una di queste caratteristiche. Il "caso" Genova, città di Grillo, è eclatante e dimostra tutti i limiti di questo MoVimento. Se si sollevano critiche è perché si spera si voglia riflettere, affrontare la realtà dei fatti, e risolvere i problemi ed i limiti. Se invece ai "militonti" dei Partiti, acritici e fedeli con i paraocchi, si scopre che anche il M5S ha una base in gran parte fatta da "militonti" altrettanto acritici e fedeli, indipendentemente dai fatti, allora, davvero quella "speranza" di cambiamento che poteva rappresentare, viene meno... e questo è un problema!

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