Sulla rotta Genova-Iran non avevamo visto male, ma non siamo Cassandre

scritto da Ufficio di Presidenza il .

Traffici Genova-Iran... noi lo avevamo dettoLa Guardia di Finanza entra al Matitone, il grattacielo del Comune di Genova. Ma in questo caso non cerca gli Uffici della Pubblica Amministrazione, bensì quelle società che avevamo indicato e riportato nell'articolo del 20 settembre scorso, "Rotte di "veleni" ed armi, tra Liguria, Calabria e... con morti ammazzati - 1 parte".

Si tratta di perquisizioni e sequestri negli uffici, proprio in quel grattacielo, di società iraniane. Vi è una rogatoria dagli USA perché quelle società (una delle quali dovrebbe essere una copertura dei "servizi" iraniani ed in generale, a quanto indicatoci, coinvolte nella prosecuzione di traffici d'armi (oltreché di affari) tra Italia (e non solo) e l'Iran...


Già i semplici "affari" risultano un pochettino illegali considerando l'embargo internazionale deciso dall'Onu, figuriamoci il resto. Chissà se si riuscirà a svelare quei traffici che, magari, mascherati da "risaie" facevano arrivare il "ferro"... e chissà se mai si riuscirà a capire quali intrecci, attraverso Genova e Liguria, ha potuto promuovere quel noto trafficante d'armi che già aveva tanto sponsorizzato lo sbarco di Italimpianti in Persia. Chi è? Ma sua bassezza (ir)reale, Vittorio Emanuele il piduista di Savoia... che proprio lì, sulle terre che si affacciano sul Golfo Persico, sposò la "finta" Doria, lontano dalle aristocrazie europee e persino dalla tanto amata loggia di Montecarlo.

Comunque siamo contenti che l'auspicio di approfondimento da parte delle Autorità preposte che avevamo auspicato sia partito... mica per niente, ma a Genova società che seguono "ufficialmente" gli affari iraniani (nonostante l'embargo) sono tre... Comunque ecco un estratto di ciò che avevamo scritto in merito, indicandole tutte e tre:

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Ma andiamo avanti con l'ultimo tassello di questa prima puntata: il traffico d'armi. Qui incrociamo uno degli elementi che stanno emergendo, ovvero l'IRAN. Da tempo ci vengono segnalati traffici d'armi lungo la rotta Italia-Iran. In particolare ci è stato segnalato una sorta di impianto realizzato anni fa dalla società ITALIMPIANTI che non sarebbe stato altro che copertura di rapporti ed attività finalizzate a tale traffico.
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Un fatto è certo ed è una di quelle coincidenze che si incontrano quando si fanno ricerche ed inchieste e che, come sempre, indichiamo. Sempre a Genova, nel grattacelo del "Matitone" (dove ha i suoi uffici anche il Comune di Genova, la cui Sindaco ha come consorte Bruno Marchese uno dei massimi dirigenti di quella ITALIMPIANTI, e che dopo essersi occupato del suo "scorporamento" è divenuto anima di IGM ENGINEERING IMPIANTI che lavora con le società del gruppo IMPREGILO), in via di Francia 3, sono presenti diverse società legate all'IRAN.

Le prime due, la IKA (con sede di rappresentanza in Italia a Genova in via di Francia 3 e sede centrale a TEHERAN) e la IRAN INTERNATIONAL ENGINEERING COMPANY - IRITEC (di nuovo con sede di rappresentanza in Italia a Genova in via di Francia 3 e sede centrale a TEHERAN), sono società costituite in base a leggi di altro Stato, ed entrambe hanno ragioni sociali affini relative ad impianti industriali e siderurgici.
La terza è la IRASCO srl, questa costituita in Italia, con sede sempre a Genova in via di Francia 3, la stessa è di proprietà per 3.060.000,00 euro della ASCOT AHWAZ STEEL COMMERCIAL & TECHNICAL SERV. (di Dusseldorf - Germania) e per 2.940.000,00 euro della IRAN INTERNATIONAL ENGINEERING COMPANI - IRITEC (di Teheran - Iran). Anche quest'ultima ha un oggetto sociale affine alle precedenti anche se ben più ampio. Da segnalare che la IRASCO srl vede come presidente del Collegio Sindacale il dott. Catalfamo Giacomo, ovvero un nome ricorrente nelle società della famiglia MAMONE - dalla DIA indicata dal 2002 come famiglia della 'ndrangheta-, come la SVILUPPO FE.AL e la ECO-GE srl al centro di molteplici inchieste della Procura di Genova, tra cui l'Operazione PANDORA, e che ha avuto pesanti e ripetute contestazioni per reati ambientali ed in particolare per illeciti smaltimenti di rifiuti speciali, tra cui interramenti e discariche abusive di amianto ed altre sostanze e materiali.

 

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