La Casa della Legalità - Onlus è un'associazione nazionale di volontariato, indipendente ed opera senza finanziamenti pubblici o sponsor

seguici e interagisci suFACEBOOK TWITTER  YOUTUBE

CASA DELLA LEGALITA' E DELLA CULTURA - Onlus
Osservatorio sulla criminalità e le mafie | Osservatorio sui reati ambientali | Osservatorio su trasparenza e correttezza della P.A.

Carmelo Gullace ed i Fazzari... storie di 'ndranghetisti di riviera

Non lo nomina nessuno, tutti conoscono il suo spessore criminale e tacciono mentre è tornato libero di girovagare e fare quello che vuole. Si tratta di Carmelo GULLACE, pluricondannato della cosca RASO-GULLACE-ALBANESE. Lui opera con i FAZZARI a cui è legato... sua moglie è FAZZARI e poi da quando è tornato libero, gira per curare alcune "relazioni" della società SAMOTER, dicendosi persona "pulita" e scaricando la colpa della vecchia cava dei veleni sul vecchio FAZZARI che intanto, guarda che caso non può più rispondere perché morto e sepolto (con tanto di manifesti funebri sino in Valpolcevera)...


Inizialmente si può dire che GULLACE, con la cosca dei RASO-GULLACE-ALBANESE, deve aver confuso la Piana d'Albenga con quella di Gioia Tauro. Questo perché la zona della Piana savonese è stata oggetto di trasferimento, insediamento e radicamento prediletto. Il Carmelo GULLACE ha scelto come meta Toirano (i FAZZARI, sono a due passi, a Borghetto Santo Spirito) altri invece si sono spostati da Cittanova a Ceriale, Villanova d'Albenga e Ortovero.

Oltre alle condanne definitive molteplici, di lui occorre ricordare che è stato coinvolto non solo in questioni di sequestri di persona e droga, ma che è anche stato indicato come uno dei killer della feroce faida di Cittanova con i FACCHINERI (anche questi trasferitisi in parte in Liguria e più in generale nel centro nord, sono stati oggetto nel dicembre 2007 di un provvedimenti di sequestro dei beni per 1,5 milioni di euro da parte del centro operativo DIA di Genova).

Il Carmelo GULLACE fu arrestato latitante in Francia, a Cannes. Ma anche quando era agli arresti domiciliari continuava a tenere rapporti, soprattutto attraverso la moglie. E collegato ad esempio ai MAMONE (sia perché la moglie di Luigi e madre di Gino e Vincenzo, è una RASO, sia perché diversi RASO sono impegnati nella principale società dei MAMONE, la ECO.GE al centro delle inchieste giudiziarie; sia perché è "padrino" per funzione religiosa dei figli di Vincenzo). Inoltre dalle indicazione avute è anche legato, come già scritto in precedenza, all'usuraio Silvio CRISICINO, marito di Angela MAMONE che era precedentemente sposata con un RASO. I suoi rapporti sono molteplici e, ad esempio, incontrava, in casa sua, durante i domiciliari, il boss Antonio FAMELI, signore di Loano, condannato all'ergastolo ma con sentenza annullata per vizio di forma.

Con i FAZZARI, in terra savonese, i disastri ambientali non si contano... ed il vizio pare proprio che non si perda... mentre invece è chi doveva indagare su quei territori, così come chi doveva far applicare i sequestri e gli ordini di demolizione, che si è perso e non ha fatto il suo dovere a quanto risulta dai fatti. Il pm che seguì l'inchiesta sulla "cava dei veleni" si deve essere addormentato, mentre il Procuratore Capo, Vincenzo Scolastico, che ora aspira alla guida della DDA di Genova (con competenza su tutta la regione), deve essere stato in sonno. Il perché diciamo questo è semplicissimo: in mezza ex cava sequestrata non solo ci sono ancora fusti, rifiuti speciali, amianto, ma c'è anche soprattutto la casa, pure grandina, dei FAZZARI, che doveva essere demolita.

Nel video che abbiamo realizzato, con le immagini anche delle villette dei soggetti, una sintesi dei fatti, alcuni noti, altri inediti... fatti su cui nessuno osa parlare o scrivere... noi si, perché i mafiosi vanno messi all'indice, su di loro bisogna puntare i riflettori che li fanno uscire dall'ombra, dall'insabbiamento che necessitano ed amano per fare gli affari.
Si parla degli interessi che persistono sul settore delle cave, con la Cava CO.MI.TO. (della SA.MO.TER), che vista dalla provinciale sembra piccola ed invece, vista invece dall'unico punto che garantisce una visuale decente, ovvero da un sentiero escursionistico, è un enorme ferita con il monte che viene giù, si apre e frana. Poi si parla dell'ultima trovata della famigliola, quella di una Discarica per rifiuti speciali che volevano realizzare, con la SAMOTER, a Morteo, a Campochiesa d'Albenga, al termine di una stradina stretta, in una avvallamento fatto di muretti a secco e verde, costeggiante un sito di interesse comunitario. Un posto davvero difficile da raggiungere ma che, forse proprio per questo, è anche facilmente controllabile negli accessi "indesiderati" (proprio come le loro vecchi e nuove cave), ad esempio, se per caso si avesse la collaborazione di un maneggio a monte e di una pista di go-kart a valle, ogni presenza in avvicinamento sarebbe comunicata con largo anticipo. E, questo, potrebbe anche essere un ottimo posto dove magari smaltire quei fanghi della Nestlé che proprio in zona venivano abbandonati illegalmente lungo la sponda del torrente Arroscia, al confine di Albenga dalla ditta Liso.

Ahh, dopo poche settimane dal termine degli arresti domiciliari di GULLACE, Vincenzo FACCHINERI, latitante 'ndranghetista che era sfuggito alla faida di Cittanova, si è costituito a Milano. Questo forse è un segno di quanto GULLACE sia temuto. Noi ci permettiamo di dire che sarà temuto finché non gli si renderà visibile che lui è nessuno... è uno che la parte sana può lasciare in mutande, come quando cercò di scappare da un controllo, correndo sul retro della sua "prigione dorata" e venne pescato, per l'appunto, in mutande.

Possiamo togliergli il consenso sociale, isolarlo... rifiutargli il saluto... Facciamogli capire che la società, i cittadini onesti e lo Stato, sono ben più forti di lui!

Lui si dice un fedele credente, e sembra avere buoni contatti nelle confraternite religiose. Qualcuno dell'ambiente lo definisce "caritatevole"... Ma Carmelo GULLACE è solo uno sporco verme mafioso!


Sul soggetto, tra il resto, avevamo già scritto il 29 agosto 2008, nell'articolo "Il savonese tra mafia, furbetti, affari e speculazioni" [l'articolo integrale - clicca qui]:
  
Partiamo dal vertice locale. Partiamo da Carmelo Gullace. Principale esponente in Liguria della cosca della ‘ndrangheta Raso-Albanese-Gullace, in permanente contatto e legame con i Fazzari, i Fameli (la famiglia capeggiata da Antonio Fameli, già condannato all'ergastolo a Palmi ma "graziato" in Cassazione per una irregolarità formale) ed i Mamone (Genova)... oltre che con la potente cosca dei Piromalli. Con la famiglia vive a Toirano, proprio il paese dell'agguato di stampo mafioso del 27 agosto 2008.

Nell'Ordinanza dell'operazione
"cento anni di storia" della DDA di Reggio Calabria, che ha portato all'attesto degli esponenti della cosca Piromalli, il nome di Carmelo Gullace ricorre spesso, come quello della sua 'ndrina. Nell'Ordinanza si legge: "Altro dato ricorrente nei giudicati esaminati è l'accertato collegamento tra le cosche mafiose, unite in una federazione criminale dove i capi delle singole consorterie, dai Pesce, Bellocco e Pisano di Rosarno ai Crea e Franconieri di Rizziconi, dagli Avignone di Taurianova agli Albanese-Raso di Cittanova, dai Mammoliti-Rugolo di Castellecce ai Gullace-Cutellè di Laurena di Borello, riconoscono la suprema autorità in Giuseppe Piromalli, che unisce al suo personale prestigio criminale quello del defunto fratello, don Mommo, estendendo il suo dominio anche al capoluogo reggino tramite l'alleanza con la potente cosca De Stefano". Negli atti della DDA di Reggio Calabria altri passaggi significativi che ricostruiscono gli accertamenti compiuti in merito ai "plurimi omicidi iscritti nella faida di Cittanova tra gli Albanese-Raso-Gullace da un lato e i Facchineri dall'altro... In particolare, si ritengono affiliati tutti i protagonisti della sanguinosa faida di Cittanova: Albanese Francesco, Albanese Rocco e Cosentino Tommaso; Raso Giuseppe, Gullace Carmelo e Bruzzì Camillo; e il principale artefice della faida di Taurianova, Avignone Giuseppe, del quale si segnala altresì "il coinvolgimento... nel processo "dei sessanta" ed in quello relativo ai "fatti di Razzà" (omicidio di due carabinieri in data 1° aprile 1977: v. p. 333 della sentenza 18/7/1985, n.5, cit., n.d.r.), la condanna per altri gravi reati reati, tra cui diverse associazioni per delinquere, il suo proficuo inserimento nei lavori del V centro siderurgico ed in quelli per il raddoppio della linea ferrata Reggio-Villa S.Giovanni. Vicende che -secondo la sentenza in esame-  valgono a riscontrare abbondantemente la indicazione dell'Avignone, da parte di Giuseppe Scriva, quale capo di una delle più temute cosche della piana gioiese" (v. p.500 della sentenza del 12/2/96)".

Il profilo criminale di
Carmelo Gullace è conclamato. Appartenente ad una delle più potenti e sanguinarie famiglie della 'ndrangheta. Coinvolto in molteplici omicidi commessi in Liguria, anche di un minorenne. Tra i protagonisti di diversi sequestri di persona, anche nel torinese, tra cui quello di Gatta Marco, sequestrato a Nichelino nel 1979 e rilasciato a Spotorno. Vi sono registrazioni effettuate nel carcere di Torino in cui risulta evidente il coinvolgimento del Gullace in tali azioni criminali. Ma ha sempre goduto di "potenti" protezioni e si è visto assolvere in diversi procedimenti grazie all'esclusione di prove inequivocabili. E' stato soggetto a misure di sorveglianza speciale, all'arresto in Costa Azzurra dove era latitante. Ha subito il sequestro di beni pari a circa 15 miliardi di vecchie lire. Nonostante questo il suo spessore criminale e l'attività continua. Un noto imprenditore di Cittanova, già fermato nel passato per detenzione di armi e già autista della consorte del capofamiglia degli Albanese durante la detenzione, continua a riciclare ed espandere i rapporti "commerciali" tra Piana di Gioia Tauro, Liguria, Piemonte e Lombardia, oltre che svolgere un ruolo di collante con la classe politica calabrese.
E' legato ai
Fazzari. Filippo Fazzari è il cognato di Carmelo Gullace. E nel savonese questa è un'altra famiglia criminale potente quanto conclamata. Fazzari ammise che, in concorso con altri, aveva effettuato interramenti di rifiuti tossico nocivi a Borghetto Santo Spirito. Nella cava di Borghetto furono poi rinvenute circa 30.000 tonnellate in 12.500 fusti di rifiuti tossico-nocivi! Tra questi furono rinvenuti fusti di aziende pubbliche, come la Snam, e da aziende private, come la Farmitalia e la Stoppani.

Di lui
Cermelo Gullace ci ha parlato anche la collaboratrice di giustizia proveniente dalla famiglia Mamone. Ci raccontava dei legami con le altre famiglie, dei rapporti con la Carige ed altre banche, dei "colletti bianchi" usati per il riciclaggio, dei legami con la massoneria, i politici, eletti ed amministratori pubblici e di società pubbliche. Cose raccontate a noi ed alle Autorità preposte dopo 9 anni di denunce inascoltate fatte, con dettaglio e documentazioni, ai Carabinieri ma che sono svanite nel nulla, evaporate.

Persino sulla questione di
Silvio Crescino, indicato dalla collaboratrice di giustizia quale "banchiere" dei Mamone e Gullace e referente per l'attività d'usura, Gullace riesce a dribblare. Silvio Criscino viene arrestato per un giro di usura. Mentre è in carcere avviene una strana "rapina" a casa sua, nella stessa via dei Mamone sul crinale delle alture di Borzoli. Sua moglie dai giornali gli lancia un messaggio, così mentre afferma che "stanno tutti bene" ribadisce che il marito è innocente e non c'entra nulla con quello per cui è stato arrestato. La moglie è Angela Mamone, sorella di Luigi Mamone, capofamiglia, legato attraverso la moglie Alba ai Raso! Il messaggio arriva chiaro e Criscino che è rinchiuso in Carcere: chiede il rito abbreviato così che non passano essere raccolte nuove prove e gli elementi sui rapporti con Gullace non entreranno mai al dibattimento! In questo modo inoltre, se ha già subito un sequestro delle quote intestate alla figlia della torrefazione GEDAL e di svariati altri beni, riduce i danni. La GEDAL sarà "restituita" per una cessione e mai nessuno andrà a vedere le società dei soci comuni che fanno la stessa identica cosa e che hanno il nome praticamente uguale: la GEDAG e la GEDAC. Tutte specializzate in macchinette per il caffé, con una particolarità per la GEDAC: sede e uffici a Genova in pieno centro ma magazzino a Siderno!

Gli ultimi fatti processuali ci dimostrano quanto la forza d'intimidazione della ‘ndrina sia in grado di deviare il corso dei processi. Infatti quello che vedeva i sodali dei
Gullace e Fazzari a processo a Savona ha visto, come denunciato dal pubblico ministero - ma anche da noi - l'intimidazione alla collaboratrice di giustizia che così, alla fine, non ha confermato in aula quanto verbalizzato in precedenza. Nulla è valso il fatto che quanto verbalizzato fosse stato riscontrato per vero, la legge del cosiddetto "Giusto Processo", impone che se non sono ri-confernate in aula le dichiarazioni non valgano nulla. Ma anche di questo abbiamo già parlato in un altro dialogo con la collaboratrice.

L'evaporazione di denunce e procedimenti a carico di queste
famiglie mafiose e compari sono quindi molteplici, grazie ad ottime protezioni negli ambienti che contano... che permettono, quando non di cancellare tutto, quanto meno di avere una "prescrizione" garantita o... quando proprio non se ne può fare a meno a provvedimenti che vengono, col tempo, disattesi.

 Uno di questi casi è proprio il caso dei
Fazzari, legati al Gullace ed alla sua cosca. Non solo in merito alle lentezze che la Procura di Savona si premurò di garantire e che assicurarono prescrizioni salvifiche, ma anche sulla vicenda della Cava, dei sequestri e dei provvedimenti adottati e divenuti definitivi. Andiamo con ordine, passo per passo.

Tra i protagonisti della
Rifiuti Connection in Liguria, accanto a lor signori troviamo, nella riviera di ponente, quale regista il faccendiere e massone Federico Casanova (persino uomo che ha avuto importanti incarichi di governo delle Seychelles) che era già stato coinvolto nel 1983 nello scandalo dei petroli. Nel sistema di smaltimento illecito di rifiuti: oltre alla cava Fazzari, troviamo anche le discariche comunali per Rifiuti Solidi Urbani di Tovo San Giacomo, Magliolo e di Borghetto Santo Spirito, l'inceneritore ex Fumeco di Tovo San Giacomo e lo stoccaggio provvisorio, sempre ex Fumeco, di Andora.

Nella discarica di
Magliolo, ad esempio, in prossimità di Pietra Ligure, vi è uno dei centri di traffico del Casanova con la Ecosistem, sostenuta dall'allora sindaco Lanfranco Vincenzo (ora vice sindaco!), furono seppellite alcune migliaia di fusti tossici da Filippo Fazzari (reo-confesso).

...

... torniamo alla Piana di Albenga ed al savonese dove i dati scientifici, tra l'altro, continuano a confermare un incremento esponenziale di tumori nelle zone inquinate. Torniamo alla Cava dei Fazzari.

Nel 1992 viene scoperto lo stoccaggio di rifiuti tossico-nocivi e ospedalieri della Cava di Pattarello, quella dei Fazzari. Nell'inchiesta venne anche coinvolto l'allora sindaco di Tovo San Giacomo, Eligio Accade
Francesco e Filippo Fazzari, padre e figlio, come abbiamo visto sono legati al clan della ‘ndrangheta Raso-Gullace-Albanese ed hanno gestito la coltivazione abusiva per 25 anni della cava di Pattatello, che forniva inerti per l'edilizia! Nel 1992 vengono rinvenuti i 20 mila bidoni di rifiuti tossico-nocivi e migliaia di tonnellate di rifiuti speciali. Nella cava si trova anche l'abitazione dei Fazzari, abusiva anche questa! Per 25 anni un'attività sotto gli occhi di tutti (anche della Procura savonese) e nulla si era mosso! Ed è sempre nel 1992 che viene archiviata un inchiesta per un attentato dinamitardo che aveva coinvolto una famigliare di un funzionario della Polizia, nonostante fosse "un gruppo familiare di rilevante caratura criminale, aduso all'utilizzazione di esplosivo e che vede tra i componenti personaggi con precedenti gravissimi, come il plurimo omicidio volontario, il sequestro di persona, ecc.". 

Anche le altre autorità regionali conoscevano la situazione ma si mostrano "discrete", per non dire che assecondano chiaramente i loschi traffici. Tra il 1980 ed il 1986 vi furono cinque sopralluoghi a cui seguivano altrettanti e puntuali decreti della Presidente della Giunta per l'ingiunzione del pagamento di circa 117 milioni di lire. Dopo quella data non ci saranno più controlli e nessuno prova nemmeno a riscuotere le sanzioni. L'attività dei Fazzari e sodali può continuare tranquilla. Ma non basta: Temomeccanica riesce a far inserire la cava dei Fazzari, con una variante al Piano Regionale dei Rifiuti, quale sito per le ceneri ENEL (le ceneri cancerogene, radioattive e genotossiche che provengono dalle Centrali di Vado Ligure e Genova), oltre a volerci anche realizzare un depuratore consortile delle acqua dei comuni albenganesi.

Fazzari vanno quindi a processo per lo stoccaggio abusivo dei rifiuti, il disastro colposo e il tentato inquinamento delle acque di falda. Con loro anche Casanova, che nonostante sia stato visto e segnalato più volte a Finale Ligure, risulta "irreperibile". Il processo va a rilento, la Procura pur avendo sottolineato la pericolosità dei soggetti, lascia scorrere il tempo verso la salvifica prescrizione!

Ma certamente in una terra molto "accogliente" questo non può certo bastare ed allora gli si concede ancora qualcosa. Ai Fazzari, che da quanto si apprende da persone che li conoscono bene, hanno innumerevoli società estere e più precisamente in Spagna, avevano avuto un sequestro, pari a circa 500 milioni di vecchie lire, di mezzi presso l'Aeroporto di Villanova d'Albenga (quello tanto amato da Claudio Scajola, per intenderci). Nonostante che per bonificare la cava dalle sostanze tossico-nocive interrate si sia dovuto spendere denaro pubblico per oltre 20 miliardi di vecchie lire, i mezzi sequestrati gli sono stati restituiti ed in un batter d'occhio sono svaniti nel nulla. Intanto della bonifica è stato incaricata la "Servizi Ambientali", società pubblica, il cui presidente è stato Sindaco di Borghetto Santo Spirito. Prima di lui presidente della "Servizi Ambientali" era Enzo Galliano, della "Dedalo ingegneria" di Savona, che rincontreremo dopo!

...

 

Tags: Liguria, genova, mamone, gullace, fazzari, piromalli, Savona, toirano, balestrino, cave, gullace-raso-albanese, criscino silvio, aeroporto, carmelo gullace, scajola, albenga, ceriale, video, cava dei veleni, servizi ambientali, fameli antonio, amministrazioni, fazzari francesco, fazzari giulia, fazzari flippo, fazzari rita, orlando roberto, comito, samoter, pattarello, borghetto s.spirito, andora, Villanova d'Albenga

Stampa Email

presto attivo il

Frammenti sulla Liguria

Frammenti su altre Regioni

Dossier & Speciali

I siti per le segnalazioni

Osservatorio Antimafia
www.osservatorioantimafia.org

Osservatorio Ambiente e Salute
www.osservatorioambientesalute.org

Osservatorio sulla
Pubblica Amministrazione
www.osservatoriopa.org

 

e presto online

sito in fase di allestimento