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Chich maisons? Voila, c'est la Coop. Quando la speculazione è pianificata!

Boccadasse - spiaggia e pescatoriIl cemento che attente il Levante genovese ci offre un esempio concreto di cosa sia una speculazione pianificata.

Boccadasse è conosciuta nel mondo per la sua caratteristica di spiaggia coperta di barche. E' così da sempre, ritratta durante le estati od anche ricoperta di neve, immortalata in foto e cartoline. Ma il Comune di Genova, con l'Aster, ha pensato bene, alcuni anni fa di "riorganizzare" la spiaggia di questo borgo storico, dove ancora, in città, ci sono i pescatori con gozzi, palamiti e reti. La soluzione trovata dal Comune, comportò persino il sequestro delle barche, perché sulla spiaggia non doveva restarcene nemmeno una, mentre per poter occupare il piazzale sottostante la chiesa bisognava, di colpo, sborsare ingenti canoni, come se il lavoro dei pescatori permettesse certi lussi...


Intanto sempre il Comune di Genova, sempre con l'amministrazione del sindaco Giuseppe Pericu, ha pensato bene di dividere l'AMT (azienda del trasporto pubblico) in due, AMT ed AMI. Tutto il debito dell'AMT è stato passato ad AMI, ed il Comune ha ceduto parte delle sue quote di AMT ai francesi della TRANSDEV. Un'operazione che se fosse stata compiuta da società private, i responsabili sarebbero stati arrestati all'istante, invece per il grande amministrativista Pericu tutto fila liscio. Ma non basta. AMI è chiaramente destinata al fallimento, è una scatola piena solo di debiti, ed allora ad AMI si passa tutto il vecchio patrimonio immobiliare dell'AMT (cioè pubblico, cioè del Comune in uso ad AMT). AMI, guarda tu che strano, inizia quindi la dismissione dei propri beni ed in questa anche della rimessa di Boccadasse.

Nel frattempo, sempre il Comune di Genova, sempre la Giunta e Maggioranza del Sindaco Pericu, prosegue con la sua azione di "riqualificazione" (sic!). Tra dismissioni del patrimonio comunale, project financing che regalano alle ditte degli amici degli amici un'area qui ed un'area lì, tra box interrati a destra e a manca, promuove anche la rinascita delle Piscine di Albaro. I lavori partono, i mezzi e operai lavorano... a darsi da fare ci sono anche i mezzi della EcoGe dei Mamone, società che però non risulta nei documenti pubblici relativi all'opera. L'operazione della "rinascita" è stata gestita dalla "STADIO DI ALBARO S.P.A.", con un capitale sociale di 1.230.000,00 €. Questa vede come soci: la cooperativa UNIECO (con una quota di 701.100,00), TECNOEDILE srl (con una quota di 351.600,00), cooperativa ABIT COOP LIGURIA (con una quota di 67.600,00), SOC. GINASTICA ANDREA DORIA (con una quota di 12.300,00), SPORTIVA STURLA (con una quota di 12.300,00), CONSORZIO DI PARTECIPAZIONE COOPERATIVA (con una quota di 23.300,00), MANUTENZIONI & IMPIANTI SRL (con una quota di 23.300,00), QUADRIFOGLIO sas di Rastrelli Maddaluno Antonio & C (con una quota di 13.900,00), CEA AMGA ENERGIA spa (con una quota di 24.600,00). La società che gestisce lo Stadio di Albaro, vede come amministratori: Ghibellini Alessandro, presidente CdA; Arcangeli Luciana, Amministratore Delegato e Consigliere; Zotti Renato, Vice Presidente CdA; Ferrari Lorenzo, consigliere; Robiglio Valentino, consigliere; Reverberi Giovanni (da Reggio Emilia), consigliere; Pinasi Maurizio (da Reggio Emilia), consigliere. Una volta che tutto sembrava ormai giunto a buon fine, scoppia però un caso. Infatti si scopre che la "riqualificazione" delle piscine approvata dal Comune di Genova prevede anche  due palazzine! Ma guarda tu, cosa ti spunta dal giorno alla notte, sic! Nessuno le voleva naturalmente e visto che nessuno le voleva le si farà, naturalmente con un piano in meno... ma una volta che ti spuntano dal nulla due palazzine puoi mica tirarti indietro, devono aver pensato i nuovi amministratori pubblici della "discontinuità", come Marta Vincenzi... e poi non si può mica rischiare di scoprire le carte!

Può bastare? Certo che no, quando si pianifica una speculazione degna di questo nome, bisogna farla bene. Infatti l'ex Vice Presidente della Fiera di Genova spa, nominato dalla Provincia di Genova (Giunta di Alessandro Repetto), Mario Corica e già protagonista della privatizzazione dell'Ente Nazionale Tabacchi, lavora tenacemente. La sua attenzione si è concentrata sull'unico tratto del litorale genovese privato, quello del Lido di Albaro. Lì la proprietà non è demaniale o comunale, bensì privato ed i proprietari vorrebbero cedere. Quindi l'idea: un piccolo porticciolo (le barche dalla storica baia di Boccadasse sono in "libera" uscita, sic!), centro benessere e poi, ci può scappare anche qualche bella residenza extralusso se non una bella struttura ricettiva. I professionisti si mettono all'opera ed il progetto va avanti senza intoppi e soprattutto in gran silenzio. Il Comune, con i suoi uffici tecnici ed un amministrazione così assetata di "riqualificazioni", si coordina benissimo con i tecnici del progetto sull'area del Lido, e tutto parte alla meglio. Questo anche perché i benefattori dell'opera privata, che ci tengono molto ad integrarsi con le altre "riqualificazioni" della zona (di quella dello Stadio del Nuoto, abbiamo già parlato), prima di acquisire l'area vogliono la garanzia dell'approvazione del progetto da parte del Comune... Come direbbe il principe De Curtis: a prescindere! La "riqualificazione" anche qui, parte senza problemi per la "tangente". Naturalmente di questo non parla nessuno, sino a quando non pubblichiamo un articolo in cui ne parliamo noi, facendo una panoramica sui "padroni della città", a quel punto viene fuori che c'è un progetto e ci sono contatti tra progettisti e Comune... ma guarda che caso!

Tutto finisce qui? No,... ricordate AMI? Ricordate la ABIT COOP LIGURIA? Ricordate l'idea di una sinergia tra "riqualificazioni" della zona? Ed allora eccoci all'ultimo tassello della speculazione perfettamente pianificata. Il grande protagonista qui è l'uomo delle cooperative e delle partecipate, un fedele diessino-piddi, Bruno Giontoni. Prima di conoscere meglio lui ed il progetto in questione vediamo un po' meglio l'ABIT COOP. Ma andiamo con ordine.

L'AMI spa è la società creata per svuotare l'AMT spa dal debito. Dell'AMI, l'unico socio è il Comune di Genova. Il Presidente del CdA della società pubblica è stato Giuseppe Profiti, il Profiti legato al Vaticano e coinvolto nella Tangentopoli Genovese, insieme agli uomini vicini al Sindaco Marta Vincenzi ed ex Consiglieri Comunali ds durante la Giunta Pericu. Pur essendo in liquidazione detiene partecipazioni in diverse società pubbliche, come GENOVA PARCHEGGI spa (che è a socio unico!). Se l'AMT era un'azienda in mano agli uomini più fidati di Giuseppe Pericu, a partire dal suo vice sindaco Alberto Ghio (anche in Sviluppo Genova o nell'Istituto Brignole, per citarne due), l'AMI è una creatura di Pericu. Come scontato, l'AMI è costituita e poi messa in liquidazione. Il Liquidatore è Achilli Aldo, nato a Pavia nel 1952 ma residente a Chiavari; procuratore speciale e direttore generale è Pizzorno Giovanni, nato a Sassello SV nel 1948 e residente a Savona; Procuratore Speciale è Carozzino Ermanno, nato a Genova nel 1959. Tra i Sindaci troviamo Pietro Perfumo, nato a Genova nel 1948; Adriano Bagnera, nato a Genova nel 1953; Waldemaro Flick, nato a Genova nel 1949, avvocato, fratello dell'ex ministro ulivista e già nominato dalle amministrazioni rosse locali nelle partecipate, come ad esempio nella Porto Antico spa dove era Consigliere.

L'ABIT COOP è una cooperativa che raggruppa cooperative. Operano dalla Provincia di Imperia a La Spezia, passando da Savona, Genova ed il Tigullio. Tra le cooperative edili che ne fanno parte vi sono: LA CASA, VETTA BARDELLONE, TRIESTINA, LA MARINA, PIANO DI SANT'ANDREA, 1° MAGGIO '85, 1°MARZO ' 72, IL MATTONE ROSSO, ALBINGAUNA, LAVORATORI ENEL, DIPENDENTI FIAT, URBANISTICA NUOVA, SERENA, UNIVERSAL, COSTA VERDE, L'IDEA, G. ARRIVABENE, GUERRIERI, LA CASA, LA MARINARA, VARAGINE, VETTA, BARDELLONE.

La ABIT COOP ha partecipazioni in altre società: RIABITAT SPEZIA srl (codice fiscale 00635880453) che però risulta chiusa; RIABITAT SPEZIA srl (codice fiscale 00919020115); METRON srl di Genova che però risulta chiusa; STADIO DI ALBARO spa di Genova; AS.A.CO SERVIZI srl di Genova; A.R.R.ED. spa (Agenzia regionale per il recupero edilizio); STADIUM srl di Genova che però risulta chiusa; HYPERION srl di Genova che però risulta chiusa; FINABITA spa di Roma (ovvero la Finanziaria di Cooperative e UNIPOL).

Tra queste troviamo quindi la STADIO DI ALBARO spa che ha "riqualificato" le Piscine di Albaro. Non solo ad aver realizzato il progetto (con tanto di palazzine che le Istituzioni hanno fatto finta di non aver visto, sic!) è stato l'architetto Giontoni Bruno, sì, proprio il presidente di ABIT COOP, ma anche presidente della società pubblica PORTO ANTICO spa, ex consigliere delle partecipate SVILUPPO GENOVA spa e SO.FIN.COOP. ed ex Presidente della LEGA COOP.

Ma della STADIO DI ALBARO vedremo altro dopo, ora soffermiamoci su un'altra partecipata dall'ABIT COOP: la A.R.R.ED. spa (Agenzia regionale per il recupero edilizio) dove detiene più quote della Camera di Commercio di Genova, delle Province di Savona, Imperia, La Spezia e dei Comuni di Savona e La Spezia. Questa è una società di interesse chiaramente pubblico (1), dove la stragrande maggioranza delle quote è pubblica. Vediamo: A.R.R.E.D. spa ha sede in Via Peschiera nel centro di Genova, ha un capitale sociale di 520.000,00 €. I soci con rispettive quote sono: FINAZIARIA LIGURE PER LO SVILUPPO ECONOMICO FI.L.S.E. spa (316.995,64), AZIENDA REGIONALE TERRITORIALE PER L'EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI GENOVA - A.R.T.E cod. fiscale 00488430109 (41.990,00), COLLEGIO REGIONALE LIGURE COSTRUTTORI EDILI (32.190,08), BANCA CARIGE spa (26.663,52), DEXIA CREDIOP spa (26.663,52), AZIENDA REGIONALE TERRITORIALE PER L'EDILIZIA (A.R.T.E.) PROVINCIA DI SAVONA cod. fiscale 00190540096 (16.120,00), AZIENDA REGIONALE TERRITORIALE PER L'EDILIZIA - A.R.T.E. cod. fiscale 00123420119 (11.440,00), ARTE - AZIENDA REGIONALE TERRITORIALE PER L'EDILIZIA cod. fiscale 00127020089 (8.840,00), COMUNE DI GENOVA (10.616,32), ABIT COOP LIGURIA (6.968,00), CAMERA DI COMMERCIO DI GENOVA (5.530,20), COMUNE DI LA SPEZIA (3.484,00), COMUNE DI SAVONA (3.484,00), ASSOCIAZIONE PROPRIETA' EDILIZIA A.P.E. (1.777,36), PROVINCIA DI LA SPEZIA (1.742,00), PROVINCIA DI SAVONA (1.742,00), PROVINCIA DI IMPERIA (1.742,00), FONDAZIONE MARIO E GIORGIO LABO' (871,00) COLD SERVICE S.A.S. DI DE MATTIA CARMINE & C (620,36), FEDERINDUSTRIA LIGURIA (520,00).

Le opere realizzate dall'ABIT COOP sono troppe per essere elencate tutte. Limitiamoci a vederne alcune. Una è certamente quella del project financing dello Stadio del Nuoto di Albaro, seguita dalla PRIMO MAGGIO '85, che vedremo dopo. Tra le altre relative alla PRIMO MAGGIO '85, da segnalare, vi è quella relativa alla realizzazione di un fabbricato di civile abitazione a Genova Begato, con convenzione con il Comune di Genova; quello della costruzione Autorimessa tra Via Calamandrei e Via Vallecrosia a Genova Voltri. Poi, ad esempio abbiamo LA MARINA, con la PRIMO MAGGIO '85 e la UNIECO (che troviamo anche nella Stadio di Albaro), per la realizzazione in Via Grigate Muccini a Sarzana (SP) di 161 alloggi, dopo un'acquisizione al quanto discussa per un altrettanto discusso progetto che ha visto l'acquisizione degli immobili, negando il diritto di prelazione degli inquilini che sono stati conseguentemente sfrattati (2). Infatti anche nello spezzino le cooperative rosse hanno sempre goduto di "attenzione" da parte delle pubbliche amministrazioni, come nell'approvazione di un altro progetto da parte della giunta di Sarzana, quando questa era guidata da Renzo Guccinelli (Ds), divenuto poi Assessore della Giunta regionale di Claudio Burlando. Tornando a Genova, troviamo ad esempio la delibera, promossa dal Sindaco e Vice Sindaco di Genova, Marta Vincenzi e Paolo Pissarello, per la variante in Conferenza dei Servizi per rendere compatibile l'intervento di un Autorimessa interrata e sistemazioni esterne in Salita alla Crocetta di S.Eusebio a Genova promosso dalla Cooperativa edile 2 DICEMBRE. La stessa cooperativa la troviamo, ad esempio, a Sestri Levante, sempre con una Giunta "amica", per la realizzazione di 32 alloggi per edilizia convenzionata.

Gli amministratori dell'ABIT COOP sono: Giontoni Bruno - nato a Genova nel 1947 -, Presidente del CdA; Arcangeli Luciana - nata a Sassocorvaro PS nel 1947 -, vice presidente CdA; Bellani Giovanni - nato a Spezia nel 1946 -, consigliere; Menoni Renato - nato a Zeri MS nel 1940 -, consigliere; Moretti Giancarlo - nato a Genova nel 1948 -, consigliere; Auriga Giuseppe - nato a Novara di Sicilia ME nel 1955- che è anche il Presidente della PRIMO MAGGIO '85, consigliere; Giovinazzo Domenico - nato ad Atene, Grazia nel 1944 -, consigliere; Ferrari Bruno - nato a Borghetto D'Arroscia IM nel 1944 -, consigliere; Raffa Fortunato - nato a Scilla RC nel 1959 -, consigliere; Patrone Gaetano - nato a Napoli nel 1941 -, consigliere; Solvetti Gianantonio - nato a Roana VI -, nel 1943. Il Presidente del Collegio Sindacale è Picollo Alessandro, un professionista che incontriamo molto spesso nell'ambito delle società del mattone (3).

Giontoni Bruno è stato anche consigliere della HYPERION srl (chiusa nel febbraio 2001), della WORLD TRADE CENTER GENOVA spa che si occupava di "Studi di mercato e sondaggi di opinioni". Prima di diventare presidente della PORTO ANTICO spa era consigliere di un'altra società pubblica la SVILUPPO GENOVA spa con cui le Cooperative hanno fatto molti affari ed è stato anche Consigliere e componente Comitato Esecutivo di una partecipata che unisce Istituzioni e Cooperative e quindi che unisce anche gli "interessi" dei soci, è la SO.FIN.COOP.

Tra gli amministratori della Cooperativa, oltre al Giontoni, vi sono molti esponenti legati ai diesse, ne segnaliamo tre, che risultano da una semplice ricerca via web: Gianatonio Salvetti già Consigliere Provinciale DS di Genova; Fortunato Raffa, Capogruppo "Insieme per Vado - l'Ulivo" tra i favorevoli alla Piattaforma e tra i primi a sbeffeggiare la mobilitazione dei cittadini contro il mostro della Maersk; Giovanni Ballani, dirigente ds.

L'
ABIT COOP ha più che raddoppiato dal 1995 al 2007 il ricavo dalle vendite: da 1.235.149,44 nel 1995 ad un valore della produzione nel 2007 di 2.868.440,00 €, con ricavi delle vendite 2.705.136,00 €. Una bazzecola, ma non basta. Infatti questo è il Bilancio ABIT COOP, ma gran parte delle operazioni vengono realizzate e registrate dalle singole cooperative edili che compongono ABIT COOP. Guardando ad esempio l'ultimo bilancio della cooperativa che si occupa dell'intervento a Boccadasse, la PRIMO MAGGIO '85, la mole di affari è ben maggiore.
Nell'ultimo Bilancio approvato della 1 MAGGIO '85 - della ABIT COOP - infatti apprendiamo che sono previsti ricavi futuri così indicati: "Recupero urbano di Finale Ligure - convenzione con il Comune di Finale Ligure € 221.031" (il Comune di Finale è quello che prevede un ondata di cemento nel suo territorio, a partire dalle centinaia di appartamenti, attività commerciali ed albergo nelle aree della Piaggio); "Oneri di urbanizzazione Box Via Calamandrei € 104.001 convenzione Comune di Genova"; "Oneri di urbanizzazione Begato € 317.823 convenzione Comune di Genova".
Sempre nel Bilancio si legge "Suddivisione delle vendite e delle prestazioni per categorie di attività: Assegnazione in godimento soci alloggi Pegli € 124.967 e Affitti non soci Baden Powell e Sarzana € 8.742"; ed inoltre su "Altri Proventi" è indicato: "Indennizzo occup. Immobile Boccadasse 2.020.613 €". Infine: "Ricavi delle venite e delle prestazioni" per il 2006 Euro 4.982.204, per il 2007 Euro 6.249.857.
Su questo una domanda sarebbe oltremodo legittima: i 2 milioni di euro tra i ricavi della cooperativa per "Indennizzo occupazione Immobile Boccadasse" li paga l'AMI o chi? E quindi: il pubblico vende alla cooperativa l'area della rimessa e poi restituisce i soldi alla cooperativa sotto forma di indennizzo? Ma non c'è da stiparsi: una cooperativa chiaramente legata alla classe dirigente di questa città, provincia e regione, ovvero legata ai vertici istituzionali ed amministrativi (fatto confermato dal fatto che il Giontoni è stato nominato nel passato - ed ora - alla guida di società pubbliche di primo piano come Porto Antico spa e Sviluppo Genova spa), ma anche per il fatto che l'ABIT COOP è socia delle Istituzioni pubbliche nell'A.R.R.E.D. con più quote di metà istituzioni liguri, dove si ritrova insieme non solo alla FI.L.S.E. - la finanziaria regionale al centro di pesanti attenzioni della Procura, proprio come la Sviluppo Genova - ,a anche con l'ex Istituto per le Case Popolari, che ora si chiama ARTE.

Ed ecco quindi che non poteva che essere loro il progetto che chiude la grande pianificazione della speculazione a Boccadasse. E' l'ABIT COOP che vuole costruire le torri nell'area acquista dall'AMI, dove vi era la rimessa dei mezzi dell'AMT ed oscurando le case di quanti a Boccadasse da sempre hanno vissuto. Un progetto che prevede la realizzazione di appartamenti di lusso, tipico del carattere "mutualistico" che le cooperative rivendicano sempre come loro peculiare caratteristica.

Tutto questo, tra l'altro non è per nulla una novità, infatti gli stessi protagonisti, come la STADIO DI ALBARO spa, sono ben descritti nel libro-inchiesta "Il Partito del Cemento" di Marco Preve e Ferruccio Sansa, perchè protagonisti di altre speculazioni politico-affaristiche andate, naturalmente, a buon fine. Vediamo quindi alcuni passaggi del libro:

Ricorda Roberto Galullo su "Il Sole 24 Ore" del 28 maggio 2008: "Al centro dell'impero c'è il mattone con tre cooperative rosse, ma leader del mercato è Coopsette, il colosso reggiano delle costruzioni, che nel 2006 ha fatturato in Italia 538 milioni di euro con un utile di 32 milioni. Anche Coopservice - con i servizi di pulizia, vigilanza e global service - ha un'attività capillare direttamente legata all'edilizia. Coopservice fattura 444 milioni di euro (dati 2006) in Italia, di cui 28 in Liguria (che non il 10,3 per cento del totale si pone al terzo posto dopo l'Emilia Romagna e il Veneto)".

Numeri, ma l'irresistibile ascesa delle Coop e i meccanismi che la regolano si disegnano meglio descrivendo personaggi e raccontando storie. Due tra le tante: Ponte Parodi e la piscina di Albaro. Parliamo di uno degli approdi storici del porto di Genova che ritorna alla città sotto forma di waterfront, quindi area commerciale e turistica, e poi di un impianto sportivo nel quartiere della borghesia genovese. Ma in fondo non importa, l'essenziale sono i meccanismi.

Ponte Parodi. Si può cominciare dalla fine, cioè dal 2007 quando la Porta Antico spa - una società pubblica che gestisce le aree, e le cui quote sono detenute dal Comune di Genova (51 per cento), Camera di Commercio (39 per cento) e Autorità Portuale (10 per cento) - comunica il vincitore della concessione per costruire il mega-progetto da 200 milioni di euro. L'Ati (Associazione temporanea di impresa) Ponte Parodi Due si aggiudica la concessione per realizzare l'opera faraonica che cambierà il cuore di Genova. Il progetto prevede: polo ludico e sportivo con palestra e free climbing, un auditorium da 800 posti, trasformabile in discoteca, poi un polo per la nautica con negozi, bar e ristorante. Il tutto ingentilito da un percorso pedonale, copertura a prato e aree verdi. Ma non basta: ci saranno una stazione marittima per le crociere e 1100 posti auto.

Si potrebbe partire da qui, oppure da Bruno Giontoni, un architetto che è stato a lungo presidente della Legacoop in Liguria. Bene, lo stesso Giontoni dal 2001 è stato nominato dalla Camera di Commercio consigliere della Porto Antico. Adesso ne è anche presidente del consiglio di amministrazione. Riassumendo: il presidente della società appaltante è stato fino a pochi mesi fa anche presidente della Legacoop e oggi è l'attuale presidente di Abitcoop. E a questo punto è utile ricordare che tra i vincitori della concessione di Ponte Parodi ci sono anche le cooperative.

Ecco come si arriva a questo sorprendente finale. Nel 1999 il Comune di Genova decide che Ponte Parodi è una delle operazioni prioritarie per lo sviluppo urbano. E nel 2001 la Ponte Antico presenta il bando per concorso di progettazione poi vinto dagli olandesi della Van Berkel e Bos. La marcia di avvicinamento è iniziata. E il percorso comincia a intuirsi quando nel 2003 l'Ati, poi vincitrice, si fa avanti come promotore. La concorrenza non è esattamente agguerrita: all'orizzonte non si profila nemmeno un avversario.

L'Ati è capitanata da Altarea Italia Progetti ed è composta da Altage srl, Unieco Coop di Reggio Emilia, Carena impresa di costruzioni e Serteco. I lavori preparatori vanno avanti in tutta tranquillità, tappa per tappa, dalla presentazione delle offerte al giorno dell'aggiudicazione: la Ponte Parodi Due assiste trepidante all'apertura dell'unica busta. E alla fine viene proclamata vincitrice.

Adesso le ruspe stanno scaldando i motori. Si parte, Ponte Parodi dovrebbe essere completato nel 2011. La concessione all'Ati durerà fino al 2090 al canone annuo di 846.003 euro per un totale di 25mila metri quadrati destinati ad attività commerciali e quattromila alle crociere.

Marcello Marzini, presidente di Assedil non si scompone nemmeno: "Altara lavora da anni a questo progetto. Ha impiegato ingenti risorse, effettuato studi talmente particolareggiati da non temere altri concorrenti. Nessuno poteva presentare un progetto migliore": Infatti nessun altro ha presentato progetti. E Giontoni ha così consegnato l'appalto al consorzio in cui siedono i suoi vecchi, ma anche attuali, compagni. Del resto, Giontoni, con i vecchi amici delle Coop ha continuato a lavorare anche in veste di libero professionista. E' del suo studio di architettura infatti il progetto dello Stadio del nuoto di Albaro, un'opera intorno alla quale ritroviamo tanti protagonisti della nostra inchiesta.

Il punto di incrocio è lo specchio d'acqua azzurro della storica piscina costruita in stile fascista negli anni Trenta. Un complesso storico, dove la bella Genova si è truffata per decenni, fino al 1992, quando la Asl decise di chiudere l'impianto. Poi, per sedici lunghi anni nessuno ha più fatto una bracciata. Fino al 31 marzo 2008 quando, dopo 15 milioni di investimenti, le piscine hanno riaperto i battenti. Protagonisti di questa resurrezione è l'avvocato Sandro Ghibellini, una gloria del nuoto genovese: dieci scudetti con il Recco, più tre Olimpiadi.

Oggi è presidente della società Stadio di Albaro Spa. Ma noi lo abbiamo incontrato diverse volte nel nostro percorso, perché Ghibellini, legale Cgil e del Comune di Genova è anche presidente della Telea costruzioni che, tra l'altro, partecipa al progetto Erzelli. Non basta: il recupero (conservativo) dell'impianto è stato coordinato da Bruno Giontoni. Assolutamente legittimo, visto che fa l'architetto. Della Stadio del nuoto Spa fanno parte storiche società dello sport genovese, come Sportiva Sturla e Società Andrea Doria, ma anche imprese: Tecnoedile, Unieco, quella di Ponte Parodi, Manutenzione e Impianti, Quadrifoglio, Amga Energia, Consorzio di partecipazione cooperativo e Abitcoop Liguria. Ecco, soffermiamoci per un attimo su quest'ultima: la Abitcoop, presieduta da Bruno Giontoni, raccoglie 53 cooperative di costruzioni e dal 1977 a oggi ha realizzato circa seimila alloggi. Gli ultimi 120, di lusso, sono quelli che sta per costruire nell'ex autorimessa di Boccadasse dell'Amt, l'azienda dei trasporti pubblici di Genova. Una vicenda, quella della vendita dell'immobile che è ora sotto la lente della finanza e della procura della Corte dei Conti che, nell'alienazione del bene avvenuta attraverso società partecipate dal Comune, sospetta un danno erariale derivante da mancati introiti per le casse municipali. L'inchiesta comunque è ancora in corso.

Ma torniamo allo Stadio del nuoto. All'interno della cittadella c'è anche un grande centro del benessere che il 18 aprile del 2006 veniva anticipato sui quotidiani dai soci che avevano avuto l'idea: Gianni Pisani, Franco Pronzato, Franco Lazzaroni, Giancarlo Gardella, presidenti e amministratori di società come Sviluppo Genova, Ital Brokers, Interconsult. Sì, una sfilata di amici di Claudio Burlando, quelli che si sono iscritti all'associazione Maestrale e che gli hanno prestato l'auto del contromano.

Imprenditori di sinistra insomma, anche se per la Coop, come abbiamo visto contano soprattutto le alleanze strategiche. Lo dimostra il fatto che la solita, iperattiva Telea - indagata per la scalata alla Bnl dei furbetti di Fiorani - ha creato una società immobiliare, la Tecnocittà, assieme all'Acquamarcia dei Caltagirone Bellavista, cugini del Caltagirone suocero di Pierferdinando Casini.

Già, le Coop in affari non badano ai colori politici per le loro alleanze. E nemmeno i loro soci. E allora ecco una storia che da lontano sembra piccola piccola, ma che racchiude tanto del nostro Paese. Per dirla con Guareschi, ecco Recco, un piccolo angolo d'Italia dove le favore sembrano storie e le storie favole. Già servirebbe un romanziere per raccontare del nuovo contestato progetto di via Liceti a Recco. A un occhio distratto sembrerebbe la solita discutibile operazione immobiliare che porta nuovo cemento in una cittadina già ferita dalle speculazioni del Dopoguerra: duecentoventi parcheggi a rotazione per la città, un ascensore di collegamento tra il centro e la stazione e la completa risistemazione dei campi sportivi dentro la parrocchia. Ma il vero capolavoro ingegneristico sta dietro. Primo: il terreno su cui deve essere realizzata l'operazione è di proprietà della parrocchia e dell'istituto per il sostentamento del clero. Secondo: l'operazione è destinata a realizzare un nuovo supermercato della Coop. Basta? No, perché il progetto è firmato dagli architetti Roberta Colombino e Gianni Favretto, entrambi recchesi e conosciuti per l'impegno politico (Colombino è di Forza Italia, Favretto del Partito Democratico).

Ancora: l'impresa che realizzerà il complesso è l'Immobiliare K2. Il proprietario non è uno scalatore, ma Gianantonio Bandera, uno dei tanti imprenditori di Allesandria e Vercelli che frequentano la Liguria da quando Tarcisio Bertone, oggi segretario di Stato, ha lasciato il Piemonte per diventare cardinale a Genova. Bandera è vicino alla curia, tanto da essere stato scelto come consigliere del Magistrato della Misericordia, in pratica la fondazione presieduta dal cardinale e presidente dei vescovi italiani Angelo Bagniasco, che amministra un grosso patrimonio immobiliare destinato anche ai bisognosi.

Ma non allontaniamoci troppo dalle cooperative. Certo, c'è Ponte Parodi, la piscina di Albaro e il supermarket di Recco. Ma al di là dei singoli episodi, c'è un filma, quello sull'immobiliarismo ligure degli ultimi decenni, in cui le Coop sono le protagoniste quasi incontrastate.

E qui incontriamo Alberto Gagliardi, consigliere comunale di Forza Italia a Genova. Gagliardi è un politico atipico, un uomo con il pallino ormai fuori moda dell'onestà, uno che parla veloce e quasi sembra riuscita non riuscire a tenere dentro ai suoi pensieri. Che spara bordate a sinistra, ma anche a destra e così, dopo essere stato sottosegretario del governo Berlusconi, è stato messo da parte anche nel suo partito. Gagliardi negli anni ha sviluppato un chiodo fisso, che potremmo chiamare "sindrome da cooperativa rossa". In uno dei suoi accessi è arrivato perfino ad affiggere per le strade di Genova un manifesto in cui elencava tutte le opere costruite dalle Coop nel capoluogo ligure negli ultimi vent'anni: "Le mani sulla città", era scritto a caratteri cubitali. Poi la lista delle maxi-opere: "Ecco dove hanno operato e stanno operando le Coop a Genova: Expo colombiane, San Biagio, marina Porto Antico, Madre di Dio, Palazzo Ducale, costa degli Ometti, acquario, facoltà di Economia e Commercio, viabilità sponda sinistra Valpolcevera, sottopasso Caricamento, metropolitana, parcheggio di piazza della Vittoria, pista di pattinaggio Porto Antico, area ex Cressi Sub, villette Pegli, campo sportivo Begato, parcheggi residenziali, terminal Traghetti, darsena, macelli Cà de' Pitta, gestione patrimonio Provincia di Genova, Fiumara, villette porto di Voltri, parcheggio di Portofino eccetera".

La lista di tante, quasi tutte, le grandi opere compiute a Genova negli ultimi vent'anni.

Replica Bruno Giontoni: "Il mondo delle cooperative in Liguria dà lavoro a tredicimila persone. Credo che Gagliardi, in questa sua ormai tradizionale critica, dovrebbe avere più rispetto per imprese e lavoratori che si impegnano a produrre ricchezza per Genova". E replica il centrosinistra cittadino: "Il solito ritornello di Gagliardi".

Ma c'è una voce che inaspettatamente sembra dar ragione a Gagliardi. Un intervento che non viene certo dal fronte avversario: "A Genova riscontro un monopolio di fatto delle Coop", dice. E poi: la giunta comunale di Genova ha "un atteggiamento discriminatorio a favore delle Coop". Infine: "Il base a una sentenza del Tar il Comune avrebbe dovuto far demolire l'Ipercoop di Bolzaneto dato che l'autorizzazione al progetto è risultata illegittima". Le dichiarazioni sono di un diessino doc: Flavio Fasano, avvocato pugliese, per dieci anni sindaco di Gallipoli, amico personale e proconsole di Massimo D'Alema nel suo collegio elettorale.

Lo racconta punto per punto Teodoro Chiarelli, genovese responsabile della redazione Economia de "La Stampa":

Bene - scrive Chiarelli - si dà il caso che l'avvocato Fasano nella sua attività professionale sia anche il legale della società Gamma (4), braccio operativo del colosso della grande distribuzione Carrefour (quasi 10mila punti vendita in 30 Paesi, con 400mila dipendenti). Il gruppo francese aveva inopinatamente deciso nel 2004 di sbarcare sotto la Lanterna per aprire un centro commerciale nella zona di Fegino, investendo 200 milioni di euro e garantendo 500 posti di lavoro. Tappeti rossi e squilli di trombe con l'intera giunta guidata dall'allora sindaco Giuseppe Pericu schierata nel cortile d'onore di Palazzo Tursi, principesca sede del Comune celebrata da Rubens? Troppo facile. Genova, città governata da trent'anni dal centrosinistra, ha un solo ipermercato, il resto delle regione altri tre: tutti targati Coop Liguria, di cui è presidente il diessino Bruno Cordazzo. Per altri, è l'accusa, non c'è posto. Una situazione che non è stata scalfita neppure durante i cinque anni della giunta regionale di Sandro Biasotti, centrodestra, figuriamoci ora con il governatore "amico", Claudio Burlando, Ds. Il 22 giugno 2004 il progetto della cittadella dello shopping a marchio Carrefour approda allo sportello unico delle imprese con l'obiettivo di ottenere una variante alla destinazione dell'area che prevede in quella zona un polo artigianale e residenziale (ossia altri palazzi). Variante puntualmente negata. E inizio di un contenzioso fra la Gamma assistita da Fasano e il Comune. Con tanto di diffida inviata al Sindaco, querela di Pericu al rappresentante legale della Gamma e richiesta danni di quest'ultima perché il progetto sarebbe stato illecitamente bloccato per un anno. L'allora assessore all'Urbanistica Bruno Gabrielli fece questa dichiarazione dopo che una sentenza del Consiglio di Stato impose di riesaminare il progetto Carrefour: "Abbiamo agito nel pieno rispetto della legge. Carregour ripresenti il progetto, noi lo riboccheremo". A tutt'oggi il progetto è bloccato. Così come sono stati bloccati insediamenti della Sme (sponsorizzata dall'allora presidente Iri Romano Prodi), della Pam, di Esselunga e di gruppi tedeschi. La telenovela Carrefour basterebbe da sola a spiegare la ragnatela di interessi che il mondo Coop ha intessuto in città. Un sistema di potere economico e di interdizione, basato su due campioni: Coop Liguria (iper e supermercati) e Coopsette, colosso emiliano delle costruzioni che in città si è aggiudicata le più appetitose operazioni immobiliari. Perché se è vero che si tratta di iniziative private (Coosette rivendica ad esempio, di avere una quota di lavori pubblici dal 1996 al 2005 solo del 2,8 per cento in regione del 7 per cento in città), balza clamorosamente agli occhi come le proposte del sistema Coop vengano sistematicamente accolte, mentre altri imprenditori abbiano (è un eufemismo) difficoltà maggiori. Tanto che gli industriali genovesi, rinfoderato l'antico oroglio, hanno scelto di venire a patti con un mondo che prima guardavano con sufficienza. Un esempio? Arenano, area alle spalle del casello autostradale, realizzazione di palazzine da 7-8mila euro a metro quadro: operazione immobiliare promossa da Coopsette, progettista l'architetto Bruno Giontoni (ex presidente Lega Coop), impresa costruttrice De Rege. Sì. Proprio l'azienda che faceva capo, come Parodi e De Rege, allo scomparso patriarca degli industriali, Giamba Parodi.

Ma l'elenco delle operazioni immobiliari di Coopsette, ormai diventata di gran lunga il più grosso costruttore di Genova, è lunghissimo. Basta ricordare un caso, il mega-complesso della Fiumara: siamo a Cornigliano, quartiere simbolo della Genova operaia. Qui sono stati abbattuti i capannoni di metà Ottocento dell'Ansaldo per far posto a cinema multisala, centri commerciali e grattacieli che ricordano Berlino Est. Ma le cooperative sono dietro ai progetti più diversi: dal parcheggio nell'esclusiva Portofino, alle abitazioni di Quarto Alto e Quinto, al terminal Traghetti, al centro artigiano dell'ex filiale Fiat auto di Sampierdarena, alla nuova sede della multinazionale Abb a Sestri Ponente, alle case di San Biagio con tanto di Iper e albergo annessi. Fino all'hotel Bentley, cinque stelle extralusso a Carignano, uno dei quartieri della Genova bene, Un palazzo squadrato, severo, che ospitava la sede dell'Ilva, l'industria simbolo dell'acciaio genovese. L'industriale Emilio Riva decise di venderlo, non gli serviva più come sede di rappresentanza. Ma c'era un problema: nessuno era disposto a comprarlo alla cifra dettata da Riva, anche perché c'era un fastidioso vincolo di destinazione d'uso. Poi si è fatta sotto Coopsette, il vincolo è caduto e oggi Genova ha un nuovo albergo di lusso al posto della sede della società dell'acciaio.

Un simbolo dietro l'altro. Telecom ha abbandonato il suo grattacielo che dominava il centro ed era espressione di un dinamismo economico che non c'è più. Coopsette l'ha rilevato, ristrutturato e rivenduto frazionato. Oggi sulla facciata scura campeggia l'insegna di Confindustria che ha acquistato quattro piani.

Ma non ci sono soltanto i palazzi, il cemento. Le Coop sono entrate nelle società e nelle stanze dei bottoni. C'è appunto Bruno Giontoni alla guida della Porto Antico spa. Ma anche nella Carige, la banca che finanzia tutte le operazioni economiche della Regione, gli uomini delle cooperative hanno posti di primo piano. Così nel consiglio di amministrazione della banca, accanto ad Alessandro Scajola, fratello del ministro azzurro Claudio, siede Remo Checconi, storico ex presidente di Coop Liguria, esponente di primo piano a livello nazionale del sistema Coop. "Proprio gli uomini Coop - ricorda ancora Chiarelli - fecero da tramite tra il presidente della Carige, Giovanni Berneschi, e i cosiddetti "furbetti del quartierino" nel tentativo di scalata alla Bnl, oltre a stabilire un ponte con Giovanni Consorte di Unipol. Per carità, da quelle avventure le banca genovese è uscita in tempo e, assicurano, con buone plusvalenze, ma tant'è. Inutile dure che il sostegno (legittimo, per carità) di Carige alle iniziative imprenditoriali di Coop Liguria non viene mai meno".

Ino strapotere che ha effetti anche sui consumatori. Secondo le rilevazioni dell'associazione Altroconsumo riportate da "Il Sole 24 ore" il 21 settembre 2007, Genova (dove esiste un solo ipermercato targato Coop) è la città d'Italia dove si spende di più. I prezzo sono più alti del 27 per cento rispetto a Pisa dove esiste la concorrenza.


Per concludere. In questi giorni stampa e televisioni locali si stanno occupando del caso dell'ex rimessa di Boccadasse ma nessuno osa mettere insieme i pezzi di un pianificazione ben studiata ed eseguita dal comitato d'affari che governa questa città. Nessuno osa fermarli. Al dì là delle belle parole e dichiarazioni di intenti della sindaco della "nuova stagione", Marta Vincenzi - Marchese, anche lei approva ed esegue. Ora si capisce perchè si è spesa tanto per ridurre di un piano le palazzine allo Stadio di Albaro... non poteva mica compromettere per un piano di due palazzine una speculazione di così più ampia portata... Non scherziamo! Ahh intanto il Comune di Genova, con la Giunta Vincenzi, che aveva giurato la sua guerra al cemento e lo stop ai park in centro città, ha pensato bene di fare retromarcia e mettere a gara il parcheggio sognato da Vittorio Grattarola (l'architetto "ufficiale" delle Coop e di Burlando) in Piazza Dante, proprio ai piedi delle antiche Mura, di Porta Soprana e della casa di Cristoforo Colombo. Avanti così che tra poco a Genova non ci resterà altro che polvere, grigia come il cemento, naturalmente!

NOTE:

(1) Oggetto sociale della A.R.R.E.D spa:
LA SOCIETA', AGENDO IN FUNZIONE STRUMENTALE AL PERSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI REGIONALI IN MATERIA, SVOLGE ATTIVITA' FINALIZZATE A COADIUVARE I SOGGETTI OPERANTI NEI SETTORI DELLA RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA ED URBANISTICA NELL'AMBITO DELLA REGIONE LIGURIA, NONCHE' ATTIVITA' CORRELATE ALLE AZIONI DI COMPETENZA REGIONALE DI CUI ALLE LEGGI DELLA REGIONE LIGURIA 28 FEBBRAIO 1983, N. 6, ART. 2; 14 LUGLIO 1988, N. 33; E 12 MARZO 1998, N. 9, ART. 20, INDIVIDUANDO QUALI AMBITI DI PRIORITARIO INTERESSE I COMUNI LIGURI. IN PARTICOLARE L'ATTIVITA' COSTITUENTE L'OGGETTO SOCIALE RIGUARDA:
A) LA PROMOZIONE E LA FORNITURA DI PRESTAZIONI IDONEE A PRODURRE LE CONDIZIONI TECNICHE, FINANZIARIE, GESTIONALI, URBANISTICHE, GIURIDICHE E AMMINISTRATIVE CHE ATTENGONO PRIORITARIAMENTE AL RECUPERO EDILIZIO ED URBANO;
B) LA PROMOZIONE, LA GESTIONE E LA REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE E INTERVENTI DI RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE URBANA NEI COMUNI LIGURI, ATTUATE IN COORDINAMENTO E CONCERTATE CON GLI ENTI ED I SOGGETTI COMPETENTI;
C) LA GESTIONE, SU INCARICO CONFERITO DA REGIONE LIGURIA E/O DAGLI ENTI SOCI, DISCIPLINATO DA SPECIFICA CONVENZIONE, DI FONDI FINALIZZATI AD INIZIATIVE E INTERVENTI DI RECUPERO NEI CENTRI STORICI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI COMUNI LIGURI, DA ATTUARSI IN COORDINAMENTO E CONCERTAZIONE CON GLI ENTI ED I SOGGETTI COMPETENTI;
D) L'AGGIORNAMENTO DEGLI ELEMENTI CONOSCITIVI DEL SISTEMA ABITATIVO ED EDILIZIO LIGURE E DEI FABBISOGNI AD ESSO CONNESSI E LA COOPERAZIONE ALLA PREDISPOSIZIONE ED ALL'AGGIORNAMENTO DELLE BANCHE DATI E DEGLI OSSERVATORI RIGUARDANTI LE OPERE PUBBLICHE, IN COORDINAMENTO CON IL SISTEMA INFORMATIVO REGIONALE;
E) LA PROMOZIONE DEL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DELLE ATTIVITA' DEL SETTORE EDILIZIO, DELLE OPERE PUBBLICHE E DI INTERESSE PUBBLICO;
F) L'EFFETTUAZIONE DI ATTIVITA' DI RICERCA, SPERIMENTAZIONE, MONITORAGGIO E PROMOZIONE DI STUDI PREORDINATI ALLA VERIFICA, ALL'AGGIORNAMENTO ED ALLA DIVULGAZIONE DELLA NORMATIVA TECNICA REGIONALE;
G) LO SVOLGIMENTO DI AZIONI DI ANALISI E DI CONTROLLO DELLE PRESTAZIONI TECNOLOGICHE, TIPOLOGICHE E PER IL BENESSERE AMBIENTALE ATTINENTI ALLA QUALITA' DEGLI EDIFICI E DEL CONTESTO URBANO E TERRITORIALE;
H) LA DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA, DELL'INFORMAZIONE E DELLA QUALIFICAZIONE NELL'AMBITO DELLE ATTIVITA' EDILIZIE, URBANE E TERRITORIALI;
I) L'ESPLETAMENTO, NEL RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI DI LEGGE, DI CONSULENZE, STUDI, ANALISI DI FATTIBILITA' TECNICO-ECONOMICA, SERVIZI DI ASSISTENZA TECNICA, AMMINISTRATIVA E ORGANIZZATIVA AGLI ENTI SOCI INTERESSATI A PROMUOVERE E REALIZZARE IN FORMA AUTONOMA PROGRAMMI CHE RIENTRINO NELL'AMBITO DEGLI INTERESSI OPERATIVI DELL'AGENZIA.
LA SOCIETA' , PER L'EFFETTUAZIONE DELLE ATTIVITA' INDICATE AL PRECEDENTE COMMA, LETTERE B) E C), AGISCE ANCHE AI SENSI DELL'ARTICOLO 3, COMMA 1, LETTERA E) DELLA LEGGE DELLA REGIONE LIGURIA 21 GENNAIO 1998, N. 3.
I RAPPORTI TRA A.R.R.ED., LA REGIONE LIGURIA, LA FI.L.S.E. E GLI ALTRI ENTI SOCI PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVIT AFFIDATE ALLA SOCIET SONO DISCIPLINATI DA APPOSITE CONVENZIONI CHE NE DEFINISCONO FINALIT E MODALIT DI GESTIONE E CONTROLLO.
LA SOCIETA' AGISCE, ANCHE IN COLLABORAZIONE CON ENTI E SOGGETTI OPERANTI A LIVELLO EUROPEO, NAZIONALE E REGIONALE, NEL RISPETTO DELLE PRIORITA' STABILITE DAGLI ATTI PROGRAMMATORI DELLA REGIONE LIGURIA. LA SOCIETA' , PER FAVORIRE L'UNIFORMITA' DI INDIRIZZO E L'INTEGRAZIONE IN MATERIA EDILIZIA ED URBANISTICA, SVOLGE LA PROPRIA ATTIVIT ANCHE TRAMITE LA PROMOZIONE ED ATTUAZIONE DI SPECIFICHE INIZIATIVE DI INTERESSE COMUNE IN COORDINAMENTO CON LA REGIONE LIGURIA, LE AZIENDE REGIONALI TERRITORIALI PER L'EDILIZIA ED I COMUNI INTERESSATI.
NELL'AMBITO DELLE PREDETTE ATTIVITA' , LA SOCIETA' PUO' COMPIERE OGNI OPERAZIONE MOBILIARE E IMMOBILIARE, RICHIEDERE, ASSUMERE E RILASCIARE FIDEIUSSIONI, ASSUMERE PARTECIPAZIONI STRUMENTALI AL PERSEGUIMENTO DEL PROPRIO OGGETTO SOCIALE, ACQUISIRE BENI IN LEASING, ED EFFETTUARE OGNI ALTRA OPERAZIONE COMMERCIALE, INDUSTRIALE E FINANZIARIA RITENUTA UTILE PER IL CONSEGUIMENTO DELL'OGGETTO SOCIALE.
LA SOCIETA', PER IL PERSEGUIMENTO DEL PROPRIO OGGETTO SOCIALE, POTR AVVALERSI SIA DI PERSONALE PROPRIO CHE DI PERSONALE MESSO A SUA DISPOSIZIONE DAGLI ENTI SOCI, COMPATIBILMENTE CON LE LORO ESIGENZE ISTITUZIONALI E CON LE NORME DEI RISPETTIVI ORDINAMENTI.
A NORMA DELL'ART. 20, COMMA 4, DELLA LEGGE DELLA REGIONE LIGURIA 12 MARZO 1998, N. 9, LA SOCIET NON PERSEGUE SCOPO DI LUCRO, PUR DOVENDO IMPRONTARE LA PROPRIA ATTIVIT AL PRINCIPIO DELL'ECONOMICITA' DELLA GESTIONE.

(2) dal sito ilcittadinosarzana.it
ANZIANI SFRATTATI IN VIA BRIGATE PARTIGIANE MUCCINI
Nella nostra città c'è un edificio che ha guadagnato le luci della ribalta della stampa locale per un triste motivo: è abitato da 8 famiglie di persone anziane che rischiamo di ritrovarsi senza un tetto. 
Riepiloghiamo la situazione.
Nell'ottobre 2007 l'edificio ubicato in via Brigate Partigiane Muccini nr. 68 è stato acquisito dalla cooperativa "Primo Maggio 85" di Genova (atto peraltro, come comunicato dagli interessati, smbra essere avvenuto senza consentire agli di esercitare il diritto di prelazione in  quanto l'atto di vendita è stato concluso senza che gli stessi ricevessero comunicazione della transazione). Le 8 famiglie che abitano nel condominio sono per la maggior parte persone anziane e pensionate (una tra queste persone ha più di 90 anni), che in alcuni casi vi abitano da più di 40 anni. Nel mese di febbraio 2008 gli occupanti hanno ricevuto l'avviso di sfratto, già notificato dal tribunale (bruciando quindi i tempi), con il quale si comunicava loro che i contratti di locazione, di prossima scadenza, non verranno rinnovati. Lo sfratto era stato preceduto da una comunicazione informale con la quale si informava che la zona rientrava nel piano di rinnovamento della città, con conseguente demolizione e ricostruzione ex novo di palazzi.
Analizziamo il contesto circostante
Il lato opposto della strada (dal semaforo della filiale Banca CARIGE al distributore di benzina è una zona fortemente degradata. Vi si trova la vecchia casa di Bigagli, ormai diroccata ed il caseggiato a suo tempo ospitante il magazzino Gattoroncheri, ora adibito a dimora abituale di decine di extra-comunitari senza tetto e centro di "affari" illeciti. La situazione di degrado è stata denunciata più volte alle forze dell'ordine, ma a parte un singolo intervento, peraltro sfociato nell'arresto di alcuni abusivi, non si sono visti altri provvedimenti. Basta scorrere a ritroso nel tempo la stampa locale per trovare svariati articoli di denuncia di una situazione ormai fuori controllo. Gli abitanti della zona vivono nel timore per le auto parcheggiate ed evitano il transito in orari notturni temendo per la propria incolumità.
Lascia perlomeno perplessi
Che per la Giunta Comunale di Sarzana sia prioritaria la demolizione dell'edificio nr. 68 per ricostruirne uno nuovo e non si dia priorità invece a demolire e ricostruire la zona più degradata. Nel frattempo l'Amministrazione Comunale Sarzanese potrà adoperarsi per la risoluzione del problema, finora trascurato, di come garantire una sistemazione decorosa alle 8 famiglie costrette ad abbandonare la propria abitazione.


(3) PICOLLO ALESSANDRO nato a Arquata Scrivia AL nel 1944, oltre ad aver/aver avuto proprietà in: FINSA TECH srl, BRICSTONE srl, ALGORITMO srl, S.E. srl, EDILMAN srl, SOFIO ELIA srl, LA SEI srl, INTERFIN srl, SINTAGMA SVILUPPO PROGETTI srl, GEVI spa, SERVIZI E TECNOLOGIE srl, FORUM SERVICE srl, è/è stato nelle seguenti società:
GENOVA PARKING s.c.r.l., Presidente CdA; FORUM SERVICE srl, Presidente CdA; ARGO MORTGAGE Presidente CdA; ARGO MORTGAGE 2 srl, Presidente CdA; srl; PRIAMAR FINANCE srl, Presidente CdA; LA SEI srl, Presidente CdA; ARGO FINANCE ONE srl, Presidente CdA; BRICSTONE srl, Amministratore Unico; GEVI spa, Amministratore Unico; EVERGREEN FI srl, Amministratore Unico; GRUPPO M.P. srl, Amministratore Unico; S.EL.CO. srl, Amministratore Unico; SALCE srl, Amministratore Unico; LA MAGGIOLA srl, Consigliere; HOTELIA srl, Consigliere; SOFIO ELIA srl, Consigliere; C.C.P.S. CONSORZIO COOPERATIVO PER LO SVILUPPO s.c.r.l., Liquidatore; SINTEKNE s.c.r.l., Liquidatore; METRON srl, Liquidatore; SERVIZI E TECNOLOGIE srl, Liquidatore; EDILIZIA MODERNA spa, Liquidatore.
L'IDEA COOPERATIVA, Revisore Unico; EDITORIALE PERRONE spa, Revisore Unico; SOGEA SCUOLA DI FORMAZIONE AZIENDALE s.c.r.l., Revisore dei Conti; SOGEA FORMAZIONE CONTINUA s.c.r.l., Revisore dei Conti; SOCIETA' MUTUA COOPERATIVA EDILIZIA 2 DICEMBRE r.l., Revisore dei Conti; ABIT COOP LIGURIA s.c.r.l., Presidente Collegio Sindacale; POGGIO FAVARO s.c.r.l., Presidente Collegio Sindacale; AGENZIA MARITTIMA LE NAVI spa, Sindaco effettivo; E.P.WEB spa, Presidente Collegio Sindacale; MONTELLI 1948 srl, Presidente Collegio Sindacale; FERREDILE srl, Presidente Collegio Sindacale; DARF IMM spa, Presidente Collegio Sindacale; MARINA DI LAVAGNA s.c.r.l., Presidente Collegio Sindacale; U.CORSIGLIA & C spa - Presidente Collegio Sindacale; SOCIETA' LIGURE IMMOBILI E COSTRUZIONI spa, Sindaco effettivo; C.I.M.E. COMMERCIO INGROSSO MATERIALE ELETTRICO spa, Sindaco supplente; AUTOSTYLE 1 srl, Sindaco effettivo; SLAM spa, Sindaco effettivo; SI HOLDING spa, Sindaco Supplente; INTEGREE INTERNATIONAL spa, Sindaco supplente; CARTA SI spa, Sindaco supplente; AGRO FINANCE ONE srl, Sindaco supplente; EDINCO LOMBARDIA srl, Sindaco effettivo; MONTALBANO TECHNOLOGY, Sindaco supplente; CARBOTRADE GAS spa, Sindaco Effettivo; PERRONE STAMPA spa, Sindaco supplente; MULTEDO STAMPA spa, Sindaco supplente; BIOCHEM srl, Sindaco supplente; EDINCO LOMBARDIA srl, Sindaco effettivo; CONVENTION BUREAU GENOVA srl, Sindaco effettivo; MARINA DEL PORTO ANTICO spa, Sindaco effettivo.


(4) SOCIETA' GAMMA e PROGETTO CENTRO COMMERCIALE DI FEGINO
Noi abbiamo scovato la "strategia" con cui si sta perseguendo anche questa speculazione. La Società Gamma ha ceduto le proprie aree in Genova alla COLLEGNO 2000 srl. La COLLEGNO 2000 ha in programma la realizzazione proprio del Centro Commerciale a Fegino nell'area che attualmente è sempre occupata dalle società della famiglia Mamome, quali ECO-GE e SVILUPPO FE.AL. Per perseguire al meglio questo intervento la COLLEGNO 2000 - lo ha dichiarato nel proprio Bilancio! - è entrata nella FONDAZIONE TEATRO ARCHIVOLTO, quella struttura sovvenzionata dalle Istutuzioni a cui è stato dato in concessione uno dei più bei teatri di Genova, ad un canone di affitto  irrisorio ed i cui mutui per i lavori di sistemazione del Complesso del Teatro Modena sono stati acquisiti ed estinti dal Comune di Genova. Ecco qui l'articolo.

 

 

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