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Questione "Contestabile"

Francesco De Matteis come Francesco D’Agostino (della STOCCO & STOCCO), vittime di danno “sesquipedale”! E' la parola del legale Guido Contestabile.
In una lettera (che riportiamo in coda) l’Avvocato Guido Contestabile a Elio Veltri di Democrazia e Legalità relativa alla Asl di Locri. Infatti, questi, scrive delle ingiustizie procurate dallo Stato, della “violenza della Giustizia”, ai suoi assistiti in terra di ‘Ndrangheta. Oggi è De Matteis, ieri era D'Agostino...



Una domanda al Contestabile ci sorge spontanea. L’altra volta, in occasione del dialogo con Asia Ostertag - ex moglie di  Vincenzo Mamone (famiglia Mamone-Raso - vedi qui) dove si citava, in riferimento al pregiudicato di mafia Carmelo Gullace, la “Stocco e Stocco” di Francesco D’Agostino -, ci scriveva che il sig. D’Agostino si era recato quella stessa domenica mattina alla Procura della Repubblica per effettuare denuncia, anticipandoci la missiva via e-mail (prontamente pubblicata con dovuta risposta - vedi qui)

Adesso annuncia nuove denunce e nuove missive.
Si affiderà alle poste o ad un corriere? (eventualmente potrebbe chiedere in prestito al suo assistito, il D'Agostino, uno dei tanti furgoncini con autista, che consegnano su e giù per la penisola lo stoccafisso dei "fiordi dello Jonio", ci si permetta la battuta per quella prelibatezza norvegese importata dagli, appunto, "fiordi"e lavorata nelle terre di Cittanova e venduta a Milano o poco distante dalla nostra sede di Genova, dove la domenica nella prime ore del mattino, vi sono (occasionali?) passaggi di merce da camion a camion, in ampi percheggi deserti).

Pubblicamente, ci sentiamo anche di chiederLe: come mai solo oggi ci si accorge del contenuto di quella Relazione, quando nella Locride –soprattutto-, il contenuto della stessa è ben noto da tempo, già dalla primavera scorsa (non fosse altro, inoltre, che tutti gli operatori di un certo livello di detta struttura, conoscevano quanto affrontato nella Relazione della Commissione ministeriale -il cosiddetto "contesto" come afferma la dott.ssa Laganà-, a priori della stesura della stessa, in quanto lo hanno, forzatamente, vissuto)?

PS:
in allora -correva l'11 dicembre 2005-, in riferimento al "sesquipedale" danno alla Stocco e Stocco ed al D'Agostino, Lei faceva trasparire chiaramente ("presunto testimone di giustizia") di conoscere il percorso della signora, cosa strana essendo in allora vicenda riservata ed ancora in attesa di espressione (fortunatamente poi positiva mesi dopo) della Commissione ministeriale. Le chiedemmo: come faceva a saperlo se non conosceva (Lei o il suo assistito) la signora, la sua famiglia e l'ambiente da cui essa si allontanata, scegliendo la collaborazione con lo Stato? Non abbiamo mai ricevuto risposta. Oltre alle poste tradizionale si era forse bloccata anche la posta elettronica? Visto che ora rifunziona, confidiamo in una nuova missiva chiarificatrice, sempre convinti che la chiarezza sia il primo tassello per raggiungere la verità. Grazie
dettagliata sul nostro sito). La raccomandata della missiva non ci è mai giunta. Un problema delle Poste? O forse infiltrazioni di quell'infame “macchina della Giustizia” tra i postini? (questi “comunista!"). Oppure non è mai stata spedita?

 

Speciale Asl Locri - partiamo dalla Relazione Basilone

Speciale sui casi Fortugno-Laganà e Asl 9

 


AL DIRETTORE RESPONSABILE DEL SITO DEMOCRAZIALEGALITA’ DOTT. ELIO VELTRI

Scrivo nell’interesse del dottor Francesco De Matteis, che sottoscrive per ratifica e mandato ed in riferimento al testo integrale della relazione redatta dalla commissione di accesso azienda sanitaria n. 9 di Locri apparsa sul sito www.democarzialegalita.it in data odierna.

Nel corpo del testo – tra le pagine 122 e 124 – vengono riportate le vicende giudiziarie del mio assistito che, agli occhi del malevolo lettore, potrebbe essere scambiato come un tristo figuro dedito all’illegalità e mantenuto in auge professionale dalla vicinanza (perniciosa) con ambienti più o meno malfamati.

E sarebbe questo anche il mio pensiero se non fosse che conosco – ed apprezzo – da anni il dottore Francesco de Matteis come galantuomo e persona perbene.

E costui è persona, talmente specchiata e trasparente che non appena ha letto il testo della relazione, si è premurato di recarsi immediatamente presso la prima caserma dei carabinieri per denunciare l’intera commissione di accesso per il sesquipedale danno di immagine subito.

Ciò ha fatto per la semplice ragione che è rimasto disgustato dalla parzialità della notizia diffusa e dal suo contenuto tanto incompleto quanto inesatto.

Additare taluno al pubblico ludibrio per tutta una serie di spiacevolissime vicende processuali, non autorizza il Redigente la nota a trascurare la circostanza che non si rende un buon servizio alla Verità dei fatti se non si va a vedere che fine hanno fatto tutte quelle denunce che con sapiente espediente grafico sono state collazionate nel corpo del testo.

Se solo si fosse andati alla ricerca della Verità, si sarebbe scoperto che tutte quante quelle vicende giudiziarie sono state seppellite con altrettante assoluzioni per la palese inconsistenza delle tesi accusatorie.

La documentazione di riferimento, il mio cliente la mette a disposizione di chiunque volesse verificarne le ragioni.

Resta, l’episodio – dolorosissimo al solo ricordo – del processo per mafia che ha visto coinvolto Francesco De Matteis.

Certe sensazioni, certe voragini di depressione, non si possono raccontare se non si vivono: allorquando i Carabinieri arrestarono Francesco De Matteis, i titoli dei mass media si sprecarono per condannare (prima del processo) l’untore. E così il noto cardiologo, il medico al servizio della gente, l’uomo politico impegnato, venne sbattuto in carcere a rimordere la propria coscienza per cercare di capire cosa di male avesse fatto e quali reati avesse commesso. Soprattutto per cercare il coraggio di incontrare lo sguardo delle quattro figlie minori che potevano pensare, al pari di molti altri, che loro padre fosse un mafioso senza scrupoli.

Un bravo manzoniano, per meglio intendersi, autore di prevaricazioni e vessazioni ai danni della povera gente.

Eppure Francesco De Matteis ha affrontato con dignità il carcere ed ha continuato a credere nello Stato e nella Legalità. Ed ha iniziato a lottare per difendere la propria innocenza.

Che è stata consacrata in due sentenze di assoluzione “perché il fatto non sussiste” che sono a disposizione della Commissione di accesso, qualora volesse per davvero conoscere con completezza la vicenda umana e processuale del dottore De Matteis.

Le dirò di più Egregio Direttore: per questi fatti Francesco De Matteis è stato risarcito anche per l’ingiusta detenzione.

Analogamente, la proposta misura di prevenzione è stata oggetto di compiuto rigetto da parte del competente Tribunale di Reggio Calabria, per la palese inconsistenza degli assunti accusatori.

Il che tradotto in termini pedestri significa che il dottore Francesco de Matteis, superate le forche caudine della Giustizia, continua ad essere persona incensurata.

Duole parecchio, dover ricorrere a tale durezza di intendimenti per tutelare la dignità di una persona per bene, ma sono del tutto convinto che per cercare di interrompere sin da subito il discredito nascente dalla notizia diffusa, occorra mostrare fermezza.

Mi verrebbe da chiedere come mai la Commissione non ha accertato questi dati – oggettivi e facilmente conoscibili – che, oggi, Le metto a disposizione, ma preferisco tenere per me i miei cattivi, pessimi, pensieri e lasciare che ognuno si formi un proprio giudizio.

D’altronde, il dottore De Matteis ha già fatto il primo passo, denunciando i fatti alla Procura della Repubblica, proprio perché non ha nulla da temere e proprio perché (nonostante tutto quello che gli è successo), continua ad avere fiducia nella Giustizia e nei Suoi Organi.

In fondo, credo che il problema – in Calabria – sia molto più serio di quello che si percepisce all’esterno, se davvero si deve ricorrere all’anacoluto dei processi intentati ai danni di un onesto cittadino, per ristabilire la Legalità.

Nel ringraziarLa per l’ospitalità che vorrà darmi, Le lascio l’immagine che focalizzo ogni volta che entro nello studio del dottore De Matteis: vedo Enzo Tortora condotto in manette in carcere. Mi domando per quanto tempo ancora dovrò continuare a sentirmi a disagio, sapendo che in Italia ti può capitare di finire in carcere da innocente. Con l’aggravante – decisamente sgradevole – che ci sia sempre qualcuno che sia disposto a lasciare trasparire il contrario.

Con stima.

Cittanova, 16.10.2006
 

Dott. Francesco De Matteis

Avv. Guido Contestabile

 

 

 

Tags: locri, asl 9, stocco & stocco, francesco d'agostino, guido contestabile, elio veltri, francesco de matteis

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