A Terrasini il Sacco del "codazzo" se ne va...

scritto da Ufficio di Presidenza il .

 

L'ombra [nel video il servizio del Tg di Telejato del 3 agosto 2009]
Dopo la nostra iniziativa il "codazzo" è svanito dalla Piazza di Terrasini... ormai l'ombra tanto inseguita era svanita. Svanita come la dignità ed il rispetto del dovere della trasparenza da parte del Sindaco che lanciava messaggi cifrati mascherati tra menzogne e strenue difese - quasi come un messaggio rivolto a rassicurare qualcuno - mentre palesemente non rispondeva alle questioni che avevamo sollevato.

Alla fine il Nicolò Sacco, uomo di fiducia del Sindaco Girolamo Consiglio, detto Mimmo, e componente del Nucleo di Valutazione del Comune di Terrasini su nomina fiduciaria del Sindaco, nonché protagonista insieme ad altri del "codazzo" del boss Girolamo "girovago" D'Anna nella Piazza Duomo di Terrasini, si è dimesso dal pubblico incarico...


Anche lui, come il Sindaco Consiglio, si fa da sé vittima e così facendo non risponde al perché di sua codesta abitudine: frequentare pubblicamente, seguendolo con il codazzo, un boss mafioso del clan D'Anna-Badalamenti. Assolutamente nemmeno una virgola su tutto questo. Tace, non risponde. Ed invece anche lui auto-assume la veste della vittima.

I cattivi a Terrasini non sono i boss mafiosi, non è quindi ad esempio Girolamo "girovago" D'Anna, assolutamente... tali frequentazioni, il mostrarsi "amici" dei mafiosi è normalità per certi individui... I cattivi a Terrasini siamo noi. Infatti, senza minimamente provare a negare (o quanto meno giustificare), senza ammettere l'errore (se così lo si può chiamare), la colpa è della Casa della Legalità.

Così il Sacco si dice "vittima dell'Antimafia. Di una certa 'antimafia'. Per dirla con Sciascia: 'il professionismo dell'antimafia'...". Straordinario. Si fa vittima pure lui e si sacrifica con le dimissioni per salvare l'altra vittima, il Sindaco Consiglio. Parla "dello sputare veleno, senza conoscere la storia, la vita, il vissuto, la professione...", parla di "rispetto delle regole e della legalità"... di tutto e di più ma non dice perché intratteneva platealmente rapporti con il boss D'Anna, non dice perché mentre intratteneva tali rapporti assumeva e svolgeva un delicato incarico pubblico nel Comune di Terrasini. No, di queste risposte nessuna traccia.

Ma poi vi è un passaggio che lui porta a conferma della suo essere su retta via: "Ne è testimonianza la piena solidarietà ricevuta in questi giorni sia dal mondo civile che da quello politico (a prescindere dal suo colore)". Della solidarietà del Sindaco - che davanti al fatto che il suo principale uomo di fiducia era parte del "codazzo" gli ha confermato piena fiducia - vi è una traccia, lo ha dichiarato pubblicamente a Telejato, ma degli altri attestati di "solidarietà" invece non si è letto nulla, non si è sentito nulla... anche questi tenuti nell'ombra di Piazza Duomo a Terrasini?

Poi apice della non risposta è il passaggio "Durante questi due anni di esperienza amministrativa, credo di avere svolto la mia attività di Presidente del Nucleo di Valutazione di questo comune, con professionalità, con correttezza e con il dialogo nei confronti dei miei interlocutori. La stessa nomina non è solo frutto di rapporto fiduciario ma è dovuta principalmente alle mie competenze, ai miei titoli, alla mia esperienza e alla mia professione". Ma chi ha detto che non era regolare tale nomina? Noi no. Ma chi ha mai detto che il Sacco non aveva i requisiti di legge e professionali per tale nomina? Noi no. Abbiamo detto che non è opportuno che chi frequenta un boss mafioso goda della fiducia del Sindaco... E poi: nessuno ha detto: Sacco è un mafioso! Si è detto altro. Si è reso evidente che è improprio che un uomo di fiducia di un Sindaco, nominato ad un incarico pubblico rilevante e delicato, abbia abitudine alla frequentazione di un boss mafioso. Questa era ed è la questione.

Quindi ancora una volta dopo le dichiarazioni del Sindaco, arrivano quelle del Sacco, che non si comprende proprio a chi siano rivolte... chi debbano rassicurare, visto che non sono risposte a quanto da noi sollevato. E poi una cosa della lettera di dimissioni del Nicolò Sacco è significativa... quando parla di "infamanti insinuazioni" da cui si difenderà "nelle sedi opportune, civili e penali". Infatti visto che è vero - tanto che è risultato persino impossibile provare a negare - che lui sedeva e seguiva con il "codazzo" il boss Girolamo "girovago" D'Anna in quella Piazza Duomo di Terrasini, cosa vi è di diffamatorio nel dirlo? Nulla! Non solo, ma il Sacco afferma che è infamante tale fatto da noi denunciato pubblicamente, allora perché ne era protagonista, con il "codazzo"? Perché sapendo che non è cosa buona e giusta frequentare un boss mafioso, lo faceva tranquillamente e pubblicamente? E poi come mai dopo la nostra azione il "codazzo" è svanito? Se non vi era nulla di male in tal pratica di reverenza e amichevole frequentazione del boss mafioso perché si è disciolto? Ed ancora: se il "codazzo", una volta indicato pubblicamente, è svanito e le dimissioni sono giunte, si vuole per l'ennesima volta rovesciare le responsabilità da chi era "codazzo" a chi lo ha indicato? Mah.

In conclusione prendiamo atto delle dimissioni di Sacco dal pubblico incarico, così come prendiamo atto del fatto che il Sindaco di Terrasini non ha rimosso Sacco da tale incarico per venuta meno del rapporto fiduciario. E ci resta solo, quindi, una preoccupazione: che via il signor Sacco a Terrasini, si proceda con il "sacco di Terrasini" visto che il Comune deve, oltre alla partita dei fondi fuori bilancio D'Anna-Baladamenti, vagliare soprattutto il nuovo Piano Regolatore ed un importante partita sulle "licenze commerciali"... settori su cui gli appetiti di Cosa Nostra sono sempre alti e risaputi!

Noi, di sicuro, non molliamo la presa... forse l'hanno capito, altrimenti lo capiranno!



Ecco la lettera di dimissioni del Nicolò Sacco (che naturalmente non ci ha inviato ma che abbiamo preso dal web)

Caro Sig. Sindaco Girolamo Consiglio,

e p.c. al Sig. Presidente del Consiglio Comunale

e p.c. al Segretario Comunale

Con la presente intendo ringraziarLa della fiducia e della stima accordatami durante questi anni di intensa esperienza amministrativa. Stima e fiducia ribaditami con forza anche in quest'ultimo periodo contrassegnato da insinuazioni, maldicenze e falsità.
Ma proprio gli ultimi sviluppi della situazione e ovviamente la stessa totale stima e fiducia che nutro nei Suoi riguardi mi impongono delle scelte forti: declinare l'invito a continuare la mia collaborazione nei confronti di questa Sua amministrazione, non per paura, non per titubanza o per qualsiasi altra stupida motivazione, ma solo per rispetto nei Suoi confronti e principalmente per:

1. Fare in modo che nessuna ombra possa levarsi su questa amministrazione e far sì che possa quindi proseguire nella realizzazione del programma politico-amministrativo.
2. Essere libero di difendermi nelle sedi opportune, civili e penali, dalle infamanti insinuazioni che mi hanno toccato ultimamente.

Insinuazioni vergognose che ledono la mia dignità, offendono la mia persona e la mia famiglia e che mi vengono rivolte da una cosiddetta "Casa della Legalità", che aveva richiesto al Comune di Terrasini l'assegnazione di un bene confiscato alla mafia. Se queste modalità sono un esempio di legalità e della lotta alla mafia allora io mi sento vittima dell'Antimafia. Di una certa "antimafia". Per dirla con Sciascia: "il professionismo dell'antimafia". Che legalità può esserci nel lanciare accuse, nell'insinuare il dubbio, nello sputare veleno senza prima verificare di chi si sta parlando, senza conoscere la storia, la vita, il vissuto, la professione della persona che si accusa? E' questo il rispetto delle regole e della legalità? E' questa la vera lotta alla mafia? Io credo che la lotta alla mafia e alla criminalità si faccia innanzitutto con il rispetto delle regole e della legge, con il lavoro quotidiano, con l'onestà e la correttezza, rispettando la dignità delle persone e i veri valori della vita, educando inoltre le giovani generazioni verso la stessa direzione. Ed io, nella mia vita e nella mia professione, ho sempre dato dimostrazione di questo. Ne è testimonianza la piena solidarietà ricevuta in questi giorni sia dal mondo civile che da quello politico (a prescindere dal suo colore).
La politica per me è ben altro e molto più importante. La politica deve essere al servizio della collettività e non dell'interesse personale. La politica è dialogo. La politica è trovare soluzione ai problemi. La politica è aiutare le fasce sociali più deboli. Durante la campagna elettorale ebbi a dire: "Compito della famiglia è prendere un bambino e farne un uomo. Compito della politica è prendere un uomo e farne un cittadino". Ma se non si è uomini, come si può fare politica e diventare cittadini?
Durante questi due anni di esperienza amministrativa, credo di avere svolto la mia attività di Presidente del Nucleo di Valutazione di questo comune, con professionalità, con correttezza e con il dialogo nei confronti dei miei interlocutori. La stessa nomina non è solo frutto di rapporto fiduciario ma è dovuta principalmente alle mie competenze, ai miei titoli, alla mia esperienza e alla mia professione.
Pur non avendo condiviso alcune scelte ed essendoci stati probabilmente anche degli errori nella gestione della res pubblica, sono certo che Lei, Girolamo Consiglio, come persona e come sindaco, sia garanzia di correttezza e trasparenza, legalità e lotta alla mafia, e per questo La invito ad andare avanti con forza, con decisione e a testa alta.

Profondamente grato
Terrasini, 07 agosto 2009
Nicolò Sacco



Gli articoli precedenti:

01.08.2009 - Ufficio di Presidenza
Il Sindaco di Terrasini, Girolamo Consiglio, vuole fare il furbetto

[con video di Telejato]

30.07.2009 - Ufficio di Presidenza
Il boss, il codazzo ed il giro dell'ombra ai bar di Terrasini

 

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