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La banda della 'ndrangheta dedita a truffe e riciclaggio, tra Liguria e Lombardia e spunta BELSITO

Belsito & Bossi[CON IL TESTO INTEGRALE DEI DECRETO DI PERQUISIZIONE E SEQUESTRO DEI GIP di MILANO e REGGIO CALABRIA]
Scorrendo i nomi degli indagati insieme al leghista genovese Francesco BELSITO (quello degli investimenti "padani" in Tanzania e Cipro) si scopre che questi era in compagnia di una delle compagini della 'ndrangheta più potenti nel settore delle truffe e del grande riciclaggio internazionale.

Ebbene sì, dopo gli esponenti di PDL, PD, IDV, UDC, qualche pezzo della sinistra e persino di liste "civiche" locali, saliti alla ribalta per i contatti e patti con gli uomini della 'ndrangheta, anche la LEGA NORD entra nella graduatoria con quello che fu addirittura Sottosegretario di quel passato governo Berlusconi-Bossi che tanto sventolava la bandiera della lotta alle mafie...


Leggendo il Decreto di Perquisizione e Sequestro del GIP di Reggio Calabria [che qui pubblichiamo integralmente in formato .pdf] si scopre non tanto che la potente cosca dei DE STEFANO, con il gruppo collaudato capeggiato da FAZZARI Vincenzo (legato ai PIROMALLI ed ai MAMMOLITI), operava tra Liguria, Lombardia e Francia... questo lo si sapeva già da tanto tempo. Quello che emerge con assoluta nitidezza nell'atto è che accanto agli 'ndranghetisti specializzati in riciclaggio internazionale vi è proprio l'uomo della LEGA NORD, il genovese BELSITO. Ma anche qui, attenzione, come abbiamo già scritto più volte, non è questo il primo caso di esponenti della LEGA NORD che in Liguria hanno compiuto scelte che hanno agevolato soggetti della 'ndrangheta. Ricordate il caso del neo sindaco di DIANO MARINA, On. Giacomo CHIAPPORI, che ha nominato il SURACE Domenico alla guida della municipalizzata G.M.? Ecco qui l'articolo. Ed ancora: ricordate il caso della sindaco di ALBENGA, Rosy GUARNIERI, che ha resuscitato un progetto morto e sepolto per la realizzazione di una Discarica in località Campochiesa ad Albegna, promosso dalla società SAMOTER facente capo al gruppo dei FAZZARI-GULLACE? Ecco qui l'articolo uno e due...

Tornando al Decreto di Perquisizione e Sequestro richiesto ed ottenuto dalla DDA di Reggio Calabria, ed eseguito questa mattina, si legge:

"Ora non v'è dubbio che entrambe le predette condizioni del controllo giudiziale risultino, nella fattispecie, ampiamente verificate come risulta dall'Informativa 29.3.2012 della DIA di Reggio Calabria allegata alla richiesta del P.M. (...) e da intendersi qui integralmente richiamata.

Non è superfluo, in ogni caso, riportarne di seguito gli stralci più significativi.

"Nell'ambito delle verifiche preliminari collegate alla presente indagine preliminare è emersa la figura di GIRARDELLI ROMOLO, quale soggetto "particolarmente attivo" nel reperimento di grandi affari a favore di vari soggetti imprenditoriali.

L'analisi dei flussi informativi acquisiti (tabulati, anagrafe tributaria, dati camera di commercio e altro), ha consentito di identificare con certezza il soggetto appellato come "l'ammiraglio" in GIRARDELLI ROMOLO, nato a Genova il 20/04/1959, ivi residente...

La consultazione delle banche dati in uso all'Ufficio ha consentito di accertare che GIRARDELLI ROMOLO risulta essere stato indagato nell'anno 2002 da codesta Direzione Distrettuale Antimafia nell'ambito del procedimento penale n. 215/99 R.G. DDA, per associazione di stampo mafioso perché ritenuto associato ad elementi di "primissimo piano" della cosca "DE STEFANO" - radicata nel territorio di Reggio Calabria ed operante anche in Liguria ed in territorio francese -, tra i quali Paolo MARTINO e Antonio Vittorio CANALE.

Importante appare richiamare la provvisoria imputazione relativa al contesto investigativo del procedimento penale appena sopra indicato:

Vincenzo FAZZARI, Claudio PACCAVIA, Giovanni DE MARIA, Domenico LA SPINA, Giuseppe MANNO, Silvano NIZZOLI, Vincenzo MADONNA, Salvatore CUCINOTTA, Laurent BENCHETRIT, Hakam BADAR, Rocco ORLACCHIO, Luigi CAPUTO, Curio PINTUS, Antonio Vittorio CANALE, Paolo MARTINO, Sergio LANDONIO, Gianluca LANDONIO, Gianpietro PALEARI, Romolo GIRARDELLI, Franco MARCHI e Maurizio PANCIATICI
A) del delitto di cui all'art. 416 bis commi 1, 2, 3, 6, 8 C.P. per avere fatto parte - nei ruolo e attraverso l'esecuzione delle condotte descritte successivamente (taluni quali al contempo esponenti di organizzazioni della ‘ndrangheta calabrese) - di un'associazione, la quale si è avvalsa della forza di intimidazione del vincolo associativo (comma 8), per commettere innumerevoli delitti contro la persona ed il patrimonio, tra i quali quelli di truffa in danno di istituti bancari italiani ed esteri, attraverso l'introduzione e l'impiego di falsi titoli finanziari utilizzati per ottenere linee di credito dal sistema bancario; favoreggiamento della latitanza di soggetti colpiti da ordinanza di custodia cautelare; riciclaggio e reimpiego di denaro e utilità costituenti il prezzo, prodotto, profitto di fatti illeciti commessi da svariate associazioni delinquenziali (anche di tipo mafioso); predisposizione di garanzie per acquistare tabacchi lavorati esteri da introdurre illegalmente nel territorio dello Stato; e - più esattamente - per avere [...omissis...]
CANALE Antonio Vittorio e MARTINO Paolo, quali esponenti della cosca mafiosa DE STEFANO, agito quali partecipi dell'associazione, incaricati di favorire la latitanza di Salvatore FAZZALARI, soggetto ricercato in quanto destinatario di custodia cautelare in carcere nr.112/94/R.G.N.R. D.D.A.-nr.7/95 R.G.I.P. D.D.A.-nr.52/95 R.O.C.C. D.D.A.-nr.8/96 R.O.C.C. D.D.A. emessa dal Tribunale di Reggio Calabria in data 19.08.1996, per il delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso; nonché per essersi avvalsi dell'attività illecite di Luigi CAPUTO al fine di conseguire il profitto rappresentato dal prezzo di cessione di alcuni immobili siti in Ginevra, a loro volta costituenti reimpiego di denaro di provenienza illecita;
GIRARDELLI Romolo, MARCHI Franco e PANCIATICI Maurizio operato quali partecipi dell'associazione, (a loro volta esponenti del gruppo malavitoso genovese che forniva stabile assistenza al FAZZALARI) incaricati di mediare la dazione di denaro necessaria alla latitanza di Salvatore FAZZALARI, dando a quest'ultimo supporto logistico; nonché, per i medesimi fini essersi adoperato con i sodali dell'organizzazione per la negoziazione, lo sconto ovvero la ""monetizzazione"" di "strumenti finanziari atipici" di illecita provenienza [...omissis...]""

La Casa della Legalità è in possesso degli Atti della DDA di Reggio Calabria relativi al procedimento citato (anche perché uno dei capitoli del nuovo libro che stiamo concludendo è proprio dedicato al sodalizio del FAZZARI Vincenzo. Nei prossimi giorni torneremo quindi su questa storia. Ma già ora anticipiamo alcuni elementi che, ancora una volta, testimoniano quanto la Liguria sia terra di 'ndrangheta da molto, troppo, tempo. Intanto dalle intercettazioni contenute si apprende che visitatore della riviera ligure, ed in particolare di Ventimiglia, era il boss Gioacchino PIROMALLI (cl. 40), così come ramificazioni dei PIROMALLI sono presenti a Recco, nella riviera di Levante. Ed a Ventimiglia, gli uomini del FAZZARI Vincenzo, quando avevano bisogno di "cambiare" i piccioli telefonavano ad un cambia valute che li aspettava, anche se tra Albenga e la frazione Latte della città di confine c'era traffico...

Sempre negli Atti della DDA di Reggio Calabria, in merito al procedimento a carico del FAZZARI, GIRARDELLI ed altri, si legge:
"L'attività investigativa posta in essere, ha evidenziato, anche, l' "affiliazione" dei seguenti soggetti, all'organizzazione criminale per la quale sono stati evidenziati, ai punti precedenti, i promotori. In particolare, la disamina delle conversazioni intercettate e degli elementi probatori acquisiti nel corso del monitoraggio delle varie operazioni finanziarie poste in essere dal sodalizio, hanno permesso di evidenziare il fattivo, consapevole, coinvolgimento, nell'associazione di Domenico LA SPINA, Giuseppe MANNO,Vincenzo MADONNA, Salvatore CUCINOTTA, Laurent BENCHETRIT, Hakam BADAR, Luigi CAPUTO,Curio PINTUS, Paolo MARTINO, Sergio LANDONIO, Gianluca LANDONIO, Gianpietro PALEARI eRomolo GIRARDELLI, ognuno che ha partecipato con un apporto, ed una funzione ben definita, nell'esecuzione dell'illecita attività finalizzata al riciclaggio, cosa che emerge, inequivocabilmente, dall'analisi delle operazioni finanziarie monitorate."

E questa struttura dell'organizzazione 'ndranghetista, come detto non era solo tra Calabria, Liguria e Francia... Si muoveva a livello internazionale a largo raggio... ed anche in Italia, raggiungeva e si consolidava nella propria rete criminale, anche, ovviamente, in Lombardia. Giri di usura e di "cambi di gomme" urgenti... ma soprattutto affari, investimenti, truffe... Tutto ciò che poteva garantire di riciclare soldi sporchi ed incassare.

Noi, qui, portiamo un caso. Un caso relativo ad una delle imprese citate nell'Atto firmato dal GIP di Reggio Calabria ma eseguito, questa mattina, con perquisizioni e sequestri nella Milano capitale finanziaria della Borsa e della Mafia. Si legge nel Decreto del GIP:

"Questione SIRAM.
L'indagine sin qui svolta prendendo le mosse dai legami di ROMOLO GIRARDELLI con contesti di tipo mafiosi collegati alla cosca DE STEFANO di Reggio Calabria, ha fatto emergere, non solo, l'esistenza di rapporti diretti tra BONET Stefano e BELSITO Francesco, ma anche la presenza di "compensi" ottenuti da quest'ultimo per la sua "collaborazione" nella commessa SIRAM. Si tratta come visto nella conversazione di cui sopra dei "i soldi che ti sei pigliato da Shampato per i cazzi tuoi... se vuoi te li faccio vedere i numeri... e poi ti faccio vedere... pure le quote del SOL LEVANTE".
L'indagine tecnica ha consentito di accertare, invero, che il BONET, attraverso la PO.LA.RE SCARL, ha stipulato con la SIRAM SPA, società operante prevalentemente nel settore della progettazione, costruzione, installazione, manutenzione impianti tecnologici e di riscaldamento, facente capo alla francese DALKIA INTERNATIONAL S.A., un accordo commerciale nel settore dell'innovazione e della ricerca, giocandosi del patrocinio politico del BELSITO.
In più occasioni, allorquando erano sorti disguidi contrattuali con la predetta società, il BONET ha fatto riferimento a BELSITO Francesco parlando tanto con la propria collaboratrice Lisa TREVISAN (Treviso ... 1985) che con ZAMPERINI Mauro (Milano ... 1967) - direttore amministrativo e finanziario della SIRAM SPA. (...)
Nello specifico, si sono registrate una serie di conversazioni telefoniche dalle quali è emerso l'interessamento di tale MAFRICI Bruno (Melito Porto Salvo - RC ... 1976) per la presentazione di alcuni ricorsi amministrativi per conto della SIRAM SPA, a fronte dei quali, in relazione al contratto in essere tra questa e la POLARE, il primo aveva preteso dal BONET la somma di 40.000,00 euro, giustificata come pagamento di una precedente fattura.
(...)
Al BELSITO, quindi, venivano versati, nell'anno 2011, dal gruppo BONET duecentocinquantamila euro...
Detto importo, a detta del BONET "comprendeva" anche la questione PALADINO legata alla SIRAM, meglio indicata come "lobby di Giovanni PONTRELLI".
Il pagamento di siffatto contributo al BELSITO è da ritenersi collegato al fatto che, nel 2011, per ciò che attiene SIRAM si era ottenuto un risultato economico pari a dodici milioni di euro..."
La SIRAM, società legata alla francese parte del "GRUPPO VEOLIA", qualcuno forse non lo sa, è la società che la REGIONE LOMBARDIA sponsorizzava molto. Prendiamo il caso della Scuola di Giornalismo dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Questa aveva sede in una palazzina di proprietà della Regione Lombardia. Siamo nel 2007. La struttura necessita di una radicale ristrutturazione. L'Ordine dei Giornalisti non è però libero di scegliere a chi affidare l'incarico dei lavori. La Regione Lombardia, che ricordiamo è "roccaforte" di PDL e LEGA NORD, indica la SIRAM quale società a cui devono essere affidati i lavori da parte dell'Ordine dei Giornalisti. Il fatto che che i costi dell'intervento della SIRMA fossero fuori mercato, ovvero troppo alti rispetto ad altre offerte, non cambia la questione e la Regione Lombardia ottiene che i lavori vengano affidati alla SIRAM, ai costi dettati dalla SIRAM.
L'Ordine dei Giornalisti della Lombardia che ha accettato nella sua larghissima maggioranza tale soluzione, racconterà anche questo dettaglio nella cronaca di questa vicenda?

E la questione SIRAM porta in casa leghista... come evidenziano gli elementi agli Atti e come già traspare anche dal Decreto di perquisizione e  sequestro del Gip di Milano a carico di BELSITO, BONET e SCALA e che qui pubblichiamo integralmente (in formato .pdf)

Gli affari sono affari, per i politici, 'ndranghetisti e faccendieri, mica bazzecole!

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