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Carige - tra mattone e terzo valico

Carige/1 - A Genova il mattone la fa da padrone

Per la sua immagine ha scelto la bitta. Quella protuberanza di ghisa, tozza, con la testa un po' piegata di lato, che sui moli serve a trattenere cime e catene delle barche all'ormeggio. Lei, la Carige, è la bitta dei genovesi, dei liguri specialmente di quelli di Imperia per via di Scaiola. Ma gli affari sono affari e, in proposito, il suo presidente Berneschi ha sempre detto chiaramente come la pensa. Non era un caso se Il Sole 24 Ore del 16 febbraio 2005 gli aveva dedicato una intera pagina titolando "Carige crocevia delle scalate bancarie. La regia di Fazio e il ruolo di Grillo. I legami con gli immobiliaristi"; che poi erano Ricucci, Fiorani, mica persone da niente! E la bitta? La bitta c'entra: è il simbolo della costanza e della determinazione con cui la Carige e il suo presidente perseguono, da anni, il solo piano per il quale sono disposti a reinvestire i quattrini pompati ai loro clienti...

Sentite un po' cosa aveva detto a Repubblica il 9 settembre 2004, quando ancora la città sognava col waterfront di Piano: "Io comincerei a vendere l'aeroporto. Se l'architetto prevede di spostarlo perché non cominciare a vendere l'area? Il principio è che se devo cambiare qualcosa, vendo quello che ho, realizzo e riparto".
Passa un anno, cambiano i colori che governano la Regione, ma lui, Berneschi non ha cambiato idea. Su Repubblica 30 settembre 2005: "Il turismo si rilancia così, offrendo a un popolo nordista che si vuole trasferire al sole e al mare... nuove residenze e... una nuova rete commerciale". Ma l'Affresco di Piano - gli chiede l'intervistatore - non potrebbe produrre qualche altra occasione? Ma sì, certo risponde Berneschi. Ad esempio si potrebbe cominciare a "mettere sul mercato le aree dell'aeroporto". Ecco la bitta, la costanza! E precisa: "Qui a casa nostra come si farà a non vendere l'area Piaggio e le banchine del porto... E poi si venderanno anche le spiagge... tutto ciò che era in concessione... (e che) potrà costituire una risorsa finanziaria. Chi non comprerebbe il posto barca invece di pagare la sua (del posto barca, nda) tassa annuale?".
Geniale vero?
(Manlio Calegari)



Carige/2 - Da cosa nasce cosa. E dal terzo valico?

La filosofia Berneschi trova ampi consensi a Genova. Anche la nuova giunta regionale, nella persona di Burlando a novembre 2005, a Palazzo Ducale, incorona il presidente Carige con un premio; speciale perché lui non rientra in nessuna delle categorie previste (letteratura, solidarietà, spettacolo ecc.) ma in un certo senso le comprende tutte: è un esperto di soldi.

E ora, autunno 2006, l'uomo della bitta torna a parlare. Il sindaco? Berneschi fa qualche nome e poi precisa: ce ne vuole uno "con gli attributi e con il coraggio di fare l'unica cosa necessaria, il Terzo Valico... Al Paese e alla città serve il Terzo Valico, punto... Camera di Commercio, Confindustria, alcuni imprenditori ci stanno già lavorando. Ovviamente ho aderito con entusiasmo. Presto andremo anche dal presidente della Regione, Claudio Burlando, per invitarlo a seguire questa strada: chiediamo all'esecutivo il Terzo Valico e basta.
Domanda dell'intervistatore: "Perché il Terzo Valico sarebbe un toccasana?"
E lui, l'uomo della bitta: "perché spostando dall'autostrada alla ferrovia gran parte della movimentazione, si facilitano entrata e uscita in città, si decongestiona l'accesso al porto, si valorizzano certe aree".
Sì, aree. "Se l'università va agli Erzelli dovrà vendere gli immobili attuali. Roba di pregio, dove si possono realizzare interventi appetibili, ma vendibili a forestieri, perché qui non c'è un tessuto in grado di assorbire pezzi da un milione l'uno. Stesso discorso per Quarto, che la Regione dovrà cedere per i costi della sanità. Poi c'è un'altra iniziativa immobiliare a Boccadasse e, insomma, da cosa nasce cosa".
Capito il Terzo Valico della Carige? Immobiliari, case, porticcioli...
(Manlio Calegari)





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anche noi ne avevamo scritto...un po di tempo fa

da ESPERIENZE DI 'FAMIGLIA'
dialogo con Tiziana (Asia), ex moglie di Vincenzo Mamone

a cura di Christian Abbondanza

[...]"E’ molto attiva la famiglia Mamone nell’imprendoria?”

“Tramite i fondi dei Gullace, soprattutto. Poi avevano molti rapporti con fidi e crediti da diverse banche: Carige, il loro contatto era il Dott. Berneschi, la BNL di via Roma con De Scalzo e Olivieri direttamente seguiti da Luigi Mamone, dove vi era un buco di 2-3 miliardi ripianato d’un colpo. Poi la Cariplo, dove mi avevano fatto aprire un conto e dopo qualche settimana vi erano già diverse centinaia di milioni, mi sono ritrovata un fido che non avevo mai richiesto o firmato. Alla richiesta di spiegazioni il funzionario mi replicò di stare tranquilla perché aveva fatto tutto Luigi Mamone che era anche il garante.

Poi erano a contatto con la Banca aperta a Montecarlo dalla famiglia di Licio Gelli, con cui Vincenzo Mamone aveva avuto rapporti. Mi presentarono il nipote di Gelli che seguiva gli affari del piduista. La Goldbroker, in Via Fiume 4 a Genova, era usata come luogo di incontro. In occasione di questi incontri mi è stato anche presentato un Generale francese, amico del Gambetta Massimo, che aveva lavorato nella famosa Area51 ed anch’egli legato alla P2.

Poi vi era Criscino Silvio di Genova Coronata, cognato di Mamone in quanto marito di Angela Mamone. Questi gestiva fondi della famiglia e dei Gullace. E ‘ stato anche coinvolto in un’inchiesta di usura, a seguito della denuncia dell’Impresa Cresta.”[...]

per leggere integralmente il dialogo on-line da dicembre 2005 (ed in parte ripreso da il Secolo XIX il giorno 8 dicembre 2005, prima che Asia Ostertag fosse riconosciuta Collaboratore di Giustizia)
clicca qui

 

Tags: Carige, terzo valico, scalate, speculazione edilizia, furbetti

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